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Autore Discussione: Tiraboschi: «Non si trasformano i manager in criminali»  (Letto 2408 volte)
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« inserito:: Novembre 18, 2008, 09:20:48 am »

L'allievo di Marco Biagi

Tiraboschi: «Non si trasformano i manager in criminali»

«L'ad della Thyssen rinviato a giudizio? Assurdo»


ROMA — Michele Tiraboschi l'amministratore delegato della Thyssen è stato rinviato a giudizio per omicidio volontario...
«È una formulazione inedita. Tuttavia è difficile esprimere un giudizio senza conoscere il materiale istruttorio. Però...».
Però? Lei è un esperto di diritto del lavoro, ha collaborato e lavorato con Marco Biagi. Dunque?
«Dunque da osservatore esterno questo giudizio così grave e così drastico mi sembra eccessivo. Eclatante. A prima vista: assurdo. Del resto l'onda emotiva della tragedia della Thyssen è stata travolgente. E questo nel bene e nel male».
Cosa vuol dire?
«Nel bene è successo che grazie a quell'incidente tragico fu approvato dal governo precedente, in extremis, il testo unico sulla sicurezza nel lavoro. Lo aspettavamo dal 1978».
E nel male?
«Dall'altra parte c'è il rischio di enfatizzare più del necessario l'aspetto repressivo e sanzionatorio. Non è questo che ci serve».
Cosa non ci serve?
«Un giustizialismo estremo. Stiamo attenti: i familiari delle vittime hanno il loro sacrosanto diritto ad avere giustizia. Ma quello che temo è un giustizialismo fine a se stesso».
Ovvero?
«All'opinione pubblica non deve arrivare il messaggio che ci sono amministratori delegati cattivi e criminali e per questo sentirsi soddisfatta. Davvero possiamo pensare che un datore di lavoro voglia uccidere il proprio dipendente? Mi ripeto...».
Cosa?
«Saranno i giudici a fare le loro valutazioni e i magistrati avranno avuto le loro carte per formulare queste richieste. Eppure...».
Eppure cosa, Tiraboschi?
«Il messaggio che deve passare è completamente diverso. Quella sulla sicurezza del lavoro deve essere una vera e propria battaglia culturale che deve riguardare tutti. I datori di lavoro. Ma anche gli operai».
Gli operai?
«Si, tutti, troppe volte la negligenza parte anche dai lavoratori. E tante volte, soprattutto nelle piccole aziende, sono i datori di lavoro che muoiono insieme ai loro dipendenti. Per negligenza. E inconsapevolezza».
E da dove deve partire la battaglia culturale?
«Dal posto più semplice: dalle scuole. È quello che prevede il testo unico. Dobbiamo lavorare su questo».
Il rinvio a giudizio per la Thyssen ha coinvolto anche la società: omicidio colposo... «Questa è una novità prevista dalla legislazione vigente. Però è strano che vengano contestati due reati diversi all'amministratore e alla società. Così come è strano che il responsabile azienda possa essere accusato di aver previsto la possibilità della strage e di essere rimasto inerte. Non vorrei...».
Non vorrebbe?
«Non è la prima volta che dalla procura di Torino emergono inchieste ed accuse eclatanti che poi non vengono validate in sede di giudizio».
E quindi?
«Rispetto il lavoro dei magistrati. Spero proprio che non ci sia di mezzo la voglia di stare al centro dell'attenzione di un caso eclatante».



Alessandra Arachi
18 novembre 2008

da corriere.it
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