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Autore Discussione: Una futura mamma ci scrive da Vicenza. Cara Bambina mia, ...  (Letto 2420 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Ottobre 09, 2008, 04:03:42 pm »

Il giornale dal Molin.

Una futura mamma ci scrive.

Di seguito pubblichiamo la sua lettera.



Cara Bambina mia,

mancano solo quindici giorni alla tua nascita ed io mi sto preparando ad accoglierti, la tua camera è pronta, i vestitini sono puliti ed ordinatamente piegati nel tuo armadio, il passeggino c’è e tutti ti attendono con gioia. Però, bimba mia, la tua città non è ancora pronta: vogliono che tu cresca in una città con una nuova base militare al posto di un bel parco dove poter correre, giocare, ridere e crescere.

E’ già passato un anno dalla nascita del Presidio Permanente, presto lo vedrai anche tu, devi sapere che è un luogo indescrivibile dove si incrociano le persone più diverse, ma tutte con lo stesso obiettivo e la stessa determinazione nel raggiungerlo, dove incontri sempre qualcuno e dove in questi mesi sono nate amicizie e caduti certi pregiudizi, un luogo dove ci si sente semplicemente a casa.

Devi ancora venire al mondo eppure hai già partecipato a molte azioni di questo movimento, tutte pacifiche, colorate e fantasiose: l’occupazione, pacifica dell’aeroporto, dieci giorni di Festival No dal Molin , la nascita del parco al “Dal Molin”, i blocchi della bonifica e la manifestazione europea del 15 dicembre. Hai visto l’occupazione della Prefettura e hai sentito quante cattiverie e maldicenze le persone ignoranti possono dire su qualcosa che non conoscono e che fa loro paura!

Eh già, non è facile spiegare e far capire un movimento come questo, perché nemmeno chi è al suo interno lo capisce pienamente, la motivazione è semplice, ogni giorno cambia si evolve e cresce, proprio come farai tu, ci sarà sempre qualcosa di nuovo da imparare e da osservare.
Vorrei però riuscire a trasmetterti questo senso di fratellanza e di unione che si è creato in questo anno al di sotto del tendone di Ponte Marchese, criticato da chi non lo frequenta, luogo di incontro, spazio sociale, piazza per chi invece lo conosce, luogo da far vivere e da vivere.

In futuro sicuramente mi chiederai le ragioni che ci hanno spinto occupare la Basilica Palladiana, o incatenarci alla ringhiera della prefettura, o riappropriarci dei luoghi della nostra città in difesa del nostro territorio, sarà sicuramente meno difficile spiegarti questo, piuttosto che dirti come noi grandi abbiamo potuto permettere la costruzione di questa base, dalla quale sicuramente partiranno per luoghi di guerra, soldati pronti ed addestrati ad uccidere, magari bambini come te.

Non devi spaventarti di tutto questo, alla fine non è vero che la tua città non è pronta ad accoglierti, c’è un’intera comunità in lotta che ti accoglierà al tuo arrivo, come hanno accolto me o qualunque persona metta piede all’interno di questo tendone, ora ingrandito e risistemato rispetto all’inizio.

Non so bene quanto durerà questa lotta, sicuramente la strada sarà molto lunga ed in salita, ma vorrei che in un futuro rivedendo vecchi articoli di giornale, foto e quant’altro su questo periodo, tu possa raccontare che in quel parco, dove tu hai giocato, volevano costruire una base militare, una base di guerra con un folle progetto e potrai dire che anche tu, ti sei opposta insieme a migliaia e migliaia di persone per avere una città di pace.

Come c’era scritto su tutti i manifesti del 15 dicembre: “Non voglio crescere con la nuova base militare. Ho diritto ad una città di pace”. Ed anche io ed il tuo papà stiamo lottando perché tu possa avere questo.

Milena

............

ciao
Paolo11


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