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Autore Discussione: Felice Casson: «Riforma equa per cittadini e magistrati»  (Letto 2949 volte)
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« inserito:: Luglio 15, 2007, 09:28:31 am »

Felice Casson: «Riforma equa per cittadini e magistrati»

Giuseppe Caruso


«Le defezioni dei senatori Bordon e Barbieri? Sono giunte inaspettate, come del resto l’emendamento che è stato votato in massa dall’opposizione. Il perché di questo comportamento lo dovete chiedere ai due suddetti senatori».

Felice Casson, ex pubblico ministero veneziano con all’attivo diverse inchieste di grande rilievo (su tutte lo smascheramento della struttura denominata Gladio), attualmente senatore eletto nelle liste dell’Ulivo, prova a spiegare i motivi delle difficoltà incontrate dal ddl Mastella nelle votazioni al Senato, dopo il doloroso parto in commissione giustizia, di cui fa parte lo stesso Casson.

Questo disegno di legge Mastella assomiglia sempre più ad una storia infinita da cui la maggioranza non riesce ad uscire.

«La situazione non mi sembra così drammatica. Partiamo con ordine, vale a dire dal lavoro svolto in commissione giustizia del Senato. In quel contesto si è arrivati ad ottenere un voto unanime sul testo. Poi sono arrivate le proteste dell’associazione nazionale magistrati e di alcuni colleghi. A quel punto si è giunti ad un compromesso, sintetizzato dalla proposta che stiamo votando in questi giorni in aula».

E come giudica questo compromesso?

«Come tutti i compromessi presenta degli aspetti positivi e degli aspetti negativi, ma bisogna tenere conto delle condizioni oggettivamente difficili in cui ci troviamo a lavorare al Senato. I numeri sono quelli che sono, non si può pensare che improvvisamente tutto diventi facile».

La scelta dei senatori Barbieri e Bordon poi ha complicato ulteriormente le cose

«Non c’è dubbio. Anche perché, nelle riunioni fatte per arrivare ad avere una linea comune nelle votazioni in Senato, loro non erano stati nemmeno presi in considerazione come possibili affossatori».

Adesso cosa accadrà?

«Bisogna ritrovare in fretta l’unità d’intenti e la voglia di portare a casa questa riforma, altrimenti si rischiano grossi problemi. Ripeto: è stato raggiunto un compromesso che andava bene a tutti i rappresentanti dei partiti della maggioranza, adesso quel compromesso va onorato fino in fondo e senza tentennamenti o protagonismi».

L’Anm intanto vi aspetta al varco, con uno sciopero già proclamato per il 20 luglio

«Non so che cosa voglia fare l’associazione nazionale magistrati, io posso solo ricordare che già il testo approvato in commissione era equilibrato e teneva conto delle esigenze dei cittadini e dei magistrati. Se l’Anm vorrà dare vita ad una protesta corporativa, è libera di farlo. Ma come si è visto in questi giorni non tutti i magistrati sono d’accordo con lo sciopero, anzi, ci sono parecchie discussioni a riguardo e non so quante adesioni avrebbe realmente l’astensione dal lavoro proclamata per il 20 luglio».

Ma lo sciopero dei magistrati sarebbe un brutto colpo.

«Qui bisogna ricordarsi tutti che se entro il 31 luglio il ddl Mastella non verrà convertito in legge, entrerà in vigore la legge Castelli, che è oggettivamente peggiore e che dovrebbe spaventare, quella sì, i miei ex colleghi. Alternative non ce ne sono. Ripeto: considerando la maggioranza risicata al Senato e le divisioni nella maggioranza, questo testo è un buon risultato e comunque non sarebbe stato possibile ottenere di più».

Pubblicato il: 13.07.07
Modificato il: 13.07.07 alle ore 7.48   
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