Il Pdl: «Non può passare la candidatura di un esponente Idv» (ASSURDO! ndr).

Ancora stallo per l'elezione del presidente della commissione di vigilanza

Rai, Di Pietro attacca «destra e sinistra»

Il Pd: «Noi leali, lui rispetti i patti»

Gentiloni: «Da settimane sosteniamo Orlando».

Il Pdl: «Non può passare la candidatura di un esponente Idv»

ROMA - Nulla di fatto per l'elezione del Presidente della Commissione di Vigilanza Rai. A causa dell'assenza dei membri della maggioranza non si è raggiunto il numero legale. La Commissione è stata riconvocata per giovedì prossimo alle 14, ma a questo punto i contrastri tra maggioranza e opposizione sulla candidatura di Leoluca Orlando (IdV) potrebbero prolungare l'impasse fino alla riapertura dei lavori parlamentari, a settembre (anche se il presidente della Camera, Gianfranco Fini, non esclude una convocazione a oltranza della Commissione).

PD-IDV - Ma lo stallo in Commissione di Vigilanza è motivo di nuove tensioni tra Partito democratico e Italia dei Valori. Di Pietro, in un passaggio di un'intervista a Repubblica, attacca indiscriminatamente «destra e sinistra». «Vogliono a tutti i costi delegittimarci - sostiene il leader Idv - perché ci rifiutiamo di essere irregimentati in uno schema politico».

GENTILONI - Non si fa attendere la reazione del Pd. «Mentre da settimane le opposizioni unite sostengono la candidatura di Orlando alla presidenza della Vigilanza - afferma Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del Partito democratico - il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, non solo non riconosce la nostra lealtà ma addirittura se la prende con 'destra e 'sinistra' che non vorrebbero dare all'Italia dei Valori un ruolo in Vigilanza. Noi siamo rispettosi dei patti con i nostri alleati, ma è difficile fare patti con chi non si riconosce nei rapporti unitari tra le opposizioni». Insomma, se non è un ulteriore strappo tra Pd e Idv poco ci manca.

PDL - Dalla maggioranza, inoltre, arriva il pollice verso alla candidatura di Orlando. «L'atteggiamento dell'Italia dei Valori non rende accettabile per la maggioranza che un esponente di quel partito possa assumere un ruolo di garanzia come quello di presidente della Commissione di Vigilanza» spiegano i presidenti dei deputati e dei senatori del Pdl, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. In una nota congiunta sostengono di essere d'accordo che il presidente della Commissione debba essere espresso dalla minoranza, secondo una prassi «giusta e consolidata», ma non ritengono che la maggioranza debba con i propri voti assecondare comunque «le imposizioni di alcune minoranze». Cicchitto e Gasparri spiegano che la designazione di un esponente di minoranza con i voti della maggioranza «deve nascere da un sereno e costruttivo confronto».

CASINI - Sul tema interviene anche Pierferdinando Casini: «Senza una soluzione condivisa tra maggioranza e opposizione - afferma il leader Udc - continuiamo ad appoggiare il candidato espresso finora (Orlando, ndr)». «Non è possibile - aggiunge - seguire scorciatoie».

RADICALI - Prosegue nel frattempo l'occupazione dell'aula della commissione di vigilanza Rai a Palazzo San Macuto da parte dei radicali. «Il Parlamento non riesce a produrre un organo di controllo che è la Commissione di vigilanza sulla Rai che peraltro è indispensabile per il rinnovo del Cda - spiega Emma Bonino a SkyTg24 - Questo blocco fa sì che l'intero settore radiotelevisivo, che è anche alle prese con bufere di tutti i tipi, è completamente senza governo. A titolo personale abbiamo anche fatto delle proposte, ma adesso sta ai due grandi partiti non ritenere che il Parlamento, oltre che essere nominato da loro, è anche loro proprietà».

29 luglio 2008

da corriere.it