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Autore Discussione: UN ITALIANO SCOPRE LA MOLECOLA PER PREVENIRE LE ALLERGIE AI CIBI  (Letto 3026 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Luglio 02, 2007, 08:01:35 pm »

2007-07-02 16:05

UN ITALIANO SCOPRE LA MOLECOLA PER PREVENIRE LE ALLERGIE AI CIBI

 ROMA - Uno scienziato italiano ha individuato una potenziale arma contro le allergie alimentari. E' l' interleuchina-12, spiega sul Journal of Allergy and Clinical Immunology Claudio Nicoletti, capo del gruppo di immunologia delle mucose dell'Istituto di Ricerca Alimentare a Norwich.  In collaborazione con Eugenio Bertelli dell'Università di Siena l'esperto ha infatti scoperto su topolini che l' interleuchina-12 protegge da reazioni allergiche ai cibi e che eliminando la molecola in topolini resistenti a queste allergie, gli animali manifestano il disturbo allergico.

"Supponiamo che in futuro un trattamento con inteleuchina-12 o molecole simili potrebbe essere un modo per bloccare le allergie alimentari - spiega Bertelli all'ANSA - modulando l' attività delle cellule dendritiche, cellule immunitarie con un ruolo chiave in queste reazioni allergiche".

"Pur riconoscendo il valore della scoperta rimarrei cauto sulle applicazioni di essa - commenta Giovanni Cavagni, responsabile Unità operativa di Allergologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma - perché spesso studi molto promettenti a livello preclinico poi purtroppo risultano  deludenti quando si portano in fase clinica".   Le allergie alimentari di cui, spiega Cavagni, in Italia soffre il 7% della popolazione considerando anche le intolleranze e lo 0,5% solo per quelle cosiddette 'IgE-mediate', sono caratterizzate da eruzioni cutanee ma anche episodi di respiro affannoso o gonfiore intorno alle labbra, al contatto o all'ingestione del cibo 'incriminato'.

Gli alimenti più spesso coinvolti sono latte, uova, arachidi e pesce. L'incontro col cibo 'proibito' può anche essere fatale se sopraggiunge uno shock anafilattico.

La strada terapeutica innovativa che oggi sta dando importanti risultati, rileva Cavagni, è indurre la tolleranza al cibo, somministrandolo poco alla volta in piccolissime quantità al soggetto allergico. "Noi - racconta Cavagni - siamo riusciti a portare soggetti con reazioni fortissime anche a piccole quantità di cibo, a mangiare senza problemi porzioni normali di quell'alimento".

Nondimeno lo studio di Nicoletti è importante perché fa luce sulle basi dell'allergia e perché ci sono soggetti 'poliallergici' in cui è difficile sia prevenire eliminando i cibi colpevoli sia indurre tolleranza, sottolinea Cavagni.

In precedenza, spiega Nicoletti, si è visto che le cellule dendritiche sono un tassello chiave alla base di queste allergie, in quanto restano attive quando dovrebbero disattivarsi e ciò scatena la reazione allergica.   

Il nuovo studio sembra evidenziare che l'interleuchina-12 è fondamentale per modulare l'attività di queste cellule 'iperattive', impedendo loro di scatenare la reazione.

Infatti, confrontando la loro attività in topolini resistenti ad allergie alimentari e topolini allergici, Nicoletti ha trovato che in questi ultimi le cellule dendritiche dell'intestino hanno smesso di produrre interleuchina-12.   

E, rileva Bertelli, cosa ancora più significativa, bloccando la molecola, topolini resistenti alle allergie diventano suscettibili a svilupparle.

"Abbiamo identificato una molecola molto importante per la regolazione della risposta immune, che per la prima volta rappresenta chiaramente un'arma potenziale per la terapia delle allergie, cosa attualmente in corso di studio", conclude Nicoletti. 

(Ansa)
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