Alfa riaccende i motori della Giulia
La carta da giocare nel mondo
Di Bianca Carretto
Sergio Marchionne lo ha ripetuto all’infinito, in questi anni «l’Alfa Romeo non è in vendita». Il piano industriale, presentato nel 2014, che punta a portare le vendite globali di Fiat Chrysler (Fca) a 7 milioni nel 2018, si basava essenzialmente sul rafforzamento del marchio Jeep e sul rilancio, partendo da zero, di Alfa Romeo, i due brand dalla vocazione più internazionale. È arrivato il momento, fortemente voluto dall’amministratore delegato di Fca: mercoledì 24 giugno, 105esimo anno della nascita dell’Alfa, verrà presentato il «progetto 952», ossia la Giulia, strategica per la conquista del Nord America, l’auto che porta sulle spalle il consolidamento del futuro del gruppo. Se la 500X e la Jeep Renegade, costruite insieme a Melfi, hanno permesso di suggellare il legame tra Fiat e Chrysler, la Giulia vuole fare concorrenza alle Audi A4, alla Bmw serie 3 e alla Classe C di Mercedes.
Questo modello è l’origine di tutta la gamma, sicuramente vi sarà un crossover/suv (trazione posteriore o integrale), un coupé e, grazie alla sua piattaforma — battezzata Giorgio — modulabile (si può allungare e allargare), anche una grande ammiraglia. A questo programma hanno contribuito 700 persone: un team che ha lavorato in capannoni a Modena. Allo sviluppo della Giulia (lunga poco meno di 4,70 metri) hanno contribuito tutti i settori di Fca; il Centro Stile del gruppo ha ideato le sue forme. La nuova Alfa utilizzerà motori all’avanguardia (propulsori anche con 500 cavalli di origine Ferrari). Sarà un momento molto importante per la storia del brand del Biscione, scandito dal nuovo logo Alfa Romeo. Bmw, nel suo blog ufficiale, ha pubblicato un post sulla Giulia, definita «l’unica berlina del segmento D che può far riflettere due volte, prima di acquistare una nuova Bmw». Perché l’Alfa Romeo è stata così corteggiata da molti concorrenti (nel passato anche Ford voleva acquistarla ma l’avvocato Gianni Agnelli si inserì nella trattativa per far restare l’Alfa in Italia, così, nel 1986, la casa del Portello entrò nell’orbita della Fiat), in particolare dal gruppo Volkswagen, con Ferdinand Piech in prima linea? Ha un blasone che sui marchi tedeschi ha molta presa. In Alfa Romeo si sono formati personaggi come Enzo Ferrari, Pinin Farina, Elio Zagato e Nuccio Bertone. Vi sono club di alfisti ovunque, che si radunano periodicamente; in America si ricordano ancora le centinaia di Alfa Romeo che hanno invaso Laguna Seca nel 1985; negli Stati Uniti l’immagine del brand è tutt’ora notevole; ci sono appassionati che, sotto l’egida del Club del Portello, finanziandosi direttamente, corrono ogni anno, con delle Giulietta, a Silverstone, in Inghilterra, sfidando in pista altre case sportive. Alla Targa Florio partecipano modelli storici per commemorare la prima vettura, iscritta alla gara nel 1911, la 24Hp, progettata da Giuseppe Merosi.
Nella storia dell’Alfa esiste un altro tassello che pare intrecciarsi con il percorso industriale di Fca di oggi. L’Alfa (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), salvata dai debiti nel 1915 da Nicola Romeo (da qui ha avuto origine il doppio nome), fu ceduta allo Stato italiano che investì nello stabilimento di Pomigliano d’Arco per costruire l’Alfasud. La Giulia e gli altri modelli che seguiranno (sette sono programmati e già ingegnerizzati, previsti nei prossimi tre anni) verranno prodotti, in parte, ancora nel Sud Italia, nella fabbrica di Cassino, completamente ristrutturata secondo i canoni più moderni, dove rientreranno tutti i lavoratori, anche quelli cassaintegrati, non appena sarà a regime la produzione della Giulia. Pomigliano, divenuto il sito in cui si assemblano le Panda, è stato al centro della revisione dei rapporti di lavoro tra Fiat ed i sindacati; sono stati salvati migliaia di posti ed è stato insignito, nel 2013, della medaglia d’oro del World Class Manufacturing. Si sta operando anche per ampliare la rete commerciale, con professionisti da formare, globalmente, nello spirito e nella cultura dell’Alfa.
21 giugno 2015 | 13:38
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