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Autore Discussione: Campania, ecco il vero Manuale Cencelli (se è vero si provveda).  (Letto 3475 volte)
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« inserito:: Giugno 29, 2007, 11:43:12 pm »

Rubriche » Piccola Italia
 
Un cronista de "Il Mattino" trova in Consiglio regionale tre foglietti

Sono schemi in cui le poltrone vengono "quantificate" per stipendio, voti e potere

Campania, ecco il vero Manuale Cencelli

Tanti punti a carica e tutti sono contenti

A ogni posizione corrisponde un punteggio, ogni partito del centrosinistra ha diritto a un certo numero di punti in base al proprio peso elettorale


MARGHERITA: punti spesi 33,1, punti residui 19,3. Democratici di sinistra: punti spesi 28,2, punti residui 22,2. Punti come al supermercato, le schede fedeltà del benzinaio, i bollini blu da socio Aci. Dimmi quanti punti hai e ti dirò che poltrona vinci.

Perfetta, equilibrata, finalmente equa, matematicamente inattaccabile, la spartizione campana degli uffici di diretta emanazione politica (Asl, Parchi, Università, Garante dell'infanzia, dei detenuti, Comitato Pace e Cooperazione eccetera eccetera) sta procedendo secondo lo schema mutuato dalla mente vivissima del più noto teorico della lottizzazione: il signor Massimiliano Cencelli. Un bravo cronista de "Il Mattino", passeggiando nei corridoi del consiglio regionale della Campania, ha raccolto tre foglietti sui quali era sistemata la griglia delle poltrone spartite, e quelle da spartite. Era segnalata secondo un punteggio prefissato la fame di ciascun gruppo politico. Ciò che aveva ottenuto, ciò che poteva ancora ottenere.

Fatto 100 il valore della maggioranza i diesse col 15 per cento dei voti hanno un valore percentuale del 25. Gli sono attribuiti 50,43 punti con il seguito: quanti punti hai già speso quanti ancora da spendere. In Campania comandano i migliori interpreti di Cencelli: Ciriaco De Mita e Clemente Mastella. Da qualche anno, bisogna dire, un altro allievo, Antonio Bassolino, ha raggiunto con profitto i maestri. I tre hanno fatto scuola e dunque la classe, il consiglio regionale guidato dalla signora Sandra Lonardo in Mastella, ha preso appunti e messo a frutto.

I tre foglietti ieri erano disponibili e interpretavano asetticamente le possibili aspirazioni di ciascuno. Vi sono molti punti in palio e ciascuno, secondo le inclinazioni e i bollini sulla scheda, può indicare la poltrona più in linea con il proprio sentire. Infatti nella classificazione delle singole autorità da insediare nulla, ma proprio nulla, è stato lasciato alla discrezione dei consiglieri.

Chi, per dire, avverte la necessità di stare a sinistra, anche molto a sinistra, può scegliere di guidare la Commissione per il lavoro: pochi punti (1,5) ma molto onore. Vero, in alcuni ruoli di guida non si prevede compenso. Essendo la quantità di moneta ricevuta un indice che fa aumentare e anche di parecchio il punteggio, alcune funzioni da svolgere gratis sono individuate negli ultimi posti in classifica. La Consulta per l'immigrazione (l'altra per la Pace, la terza per la Cooperazione) valgono zero euro. Sono dunque destinate alla minoranza.

Un vero partito di governo vuole di più. Il Corecom, il comitato regionale sulle comunicazioni, vale tantissimo. Chi conquista la presidenza raccoglie cinque punti. Qui non serve chiedere cosa faccia il presidente e soprattutto cosa sia il Corecom. Il valore della poltrona che presumibilmente si occuperà di controllare i tg regionali della Rai, è irrobustito da un alto compenso che automaticamente lo proietta nell'olimpo lottizzatorio. Cinque punti, tanto quanto tre revisori di conti di una Asl (1,5 punti a testa). Ce n'è però per tutti i gusti, proprio come al supermercato: dimmi quanto hai e ti dirò che pentola avrai. Molti hanno speso tanto, la Margherita più di tutti, ma anche l'Italia dei Valori: 3,78 per cento di voti che fanno in valore 5,72 per cento. Punti attribuiti 12,48, spesi: 9,5, da spendere 2,98. E con due punti e novantotto Antonio Di Pietro può prendersi l'Inps (2 punti) o scambiarlo con la seconda università di Napoli (2,5 punti) oppure col Parco del Vesuvio o del Cilento (due punti). I verdi di Pecoraro Scanio stanno meglio: degli 11 punti attribuiti ne hanno spesi soltanto 5. Gliene restano 6.

Chi non ha speso nulla sono i comunisti italiani: intatta la cassaforte con nove punti. Decideranno se, quando e dove fare gli acquisti.

Intanto i lavori del consiglio regionale, malgrado la calura estiva, proseguono a ritmo serrato.

caporale@repubblica. it

(29 giugno 2007)

Vedere il manuale 1 - 2 su:   http://www.repubblica.it/2006/a/rubriche/piccolaitalia/manuale-cencelli/manuale-cencelli.html
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