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Autore Discussione: Lucia Codato Riflessione dedicata agli scrittori e agli editor presenti nel ...  (Letto 261 volte)
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« inserito:: Novembre 11, 2024, 03:41:00 pm »

Post di Lucia Codato

Lucia Codato
Riflessione dedicata agli scrittori e agli editor presenti nel mio profilo.


L'editing è una cosa seria.
Non ho scritto essere obbligatorio e le motivazioni che portano uno scrittore a dare fiducia a un editor sono davvero molteplici.
Certe volte non è "solo" per il libro, certe volte gli scrittori vogliono pareri scevri da ogni infrastruttura, onesti.
Lo scrittore che si rivolge a un editor ha diritti.
È suo diritto trovare competenza, onestà intellettuale, preparazione, disponibilità a effettuare anche quelle ricerche utili al testo al fine di non dare la pacca sulla spalla cercando invece la soluzione migliore.
Ma anche l'editor ha diritti.
Primo fra tutti quello di non dover sottostare alla nuova tendenza che vede due nuovi filoni di pensiero:
- da una parte gli improvvisati che, non sapendo come reinventarsi  si autoproclamano editor alla faccia di quelli che hanno frequentato corsi e studiato e pagato per essere editor
- dall'altra, la nuova leva di sedicenti scrittori che, totalmente incapace di affrontare un "contradditorio" con un professionista, starnazza ai quattro venti che gli editor sono truffatori, che è una professione inventata, che non servono a nulla.
Sto assistendo a una cosa che non porterà nulla di buono: un piccolo gruppo di editor capaci, competenti e preparati, messi all'angolo dagli improvvisati che vincono dal punto di vista numerico.
Gli editor, nei vari gruppi, devono fare silenzio.
Non possono promuovere la loro attività, non possono parlare della loro professione che è brutto farsi pubblicità, devono accettare che si veicolino sotto ai loro occhi quei messaggi più o meno velati che attaccano la loro professione.
Agli editor nei vari gruppi viene chiesto di partecipare in modo utile e propositivo, di dare la propria competenza se e quando richiesta, ma di stare in silenzio quando passa il messaggio che "per essere scrittori basta pubblicare tanti libri in Amazon e non serve l'editor".
Non parlate di qualità se state puntano al pressapochismo.
Non puntate a nulla di più rispetto a quanto avete in mano, se restate nascosti dietro alla massa.
E c'è anche un lato positivo, guardate un po'...
Le persone che vogliono fare sul serio, oggi, costruiscono la loro identità di scrittore anche ricorrendo agli editor.

Dalla "Terra di Nessuno' è tutto, a voi stadio
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