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Autore Discussione: Leggendo Gianni Cuperlo. note e scambi di pareri.  (Letto 453 volte)
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« inserito:: Ottobre 16, 2024, 12:47:46 am »

Su Giuli  Gianni Cuperlo

Carlo Bianco
Ho ascoltato con piacere Gianni Cuperlo, nel suo ragionare su Giuli e dintorni.
Il piacere di aver sentito la citazione della Montagna Incantata ed in particolare il richiamo ad un illuminista italiano che era Luigi (Ludovico nel romanzo) Settembrini nei suoi tenzoni con il gesuita Leo Nafta.
Ebbene, Cuperlo ha criticato elegantemente Giuli per il suo parlare “ampolloso” (l’ha detto ben sei volte) ma allo stesso tempo ci ha ricordato un linguaggio opposto adottato nella “discesa in campo”. Non si è capito bene però quale sarebbe stato il linguaggio giusto, ma è chiaro che avrebbe trovato argomenti eleganti per criticare Giuli. D’altro canto lui è all’opposizione.
Però, devo dire, perché uno come Cuperlo, che è persona per bene, non ha voce nel PD?
Non credo che sui fondamentali sarei stato d’accordo con lui, perché non mi sarei trattenuto dal chiedergli come si combinava l’economia di mercato salvata da Roosevelt e Keynes, con i fondamenti della sua cultura marxista. Non è un caso che lo storicismo e la compiutezza dell’idea storicista sia stato un argomento centrale del suo discorrere.
Uomini del novecento, come ahimè lo sono anche io.

 Autore
Gianni Cuperlo
Carlo Bianco grazie, forse come Croce affrontò il tema: riconoscendo al marxismo teorico un fondo di interesse e verità ma dissociandosi dalla sua traduzione politico-ideologica.

Carlo Bianco
Per me Marx rimane l’apice dell’analisi critica del capitalismo.
Poi, si perse nell’illusione di predire il futuro. Ma quella è l’arte dei maghi.

Da FB

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« Risposta #1 inserito:: Ottobre 16, 2024, 12:49:13 am »

Carmine Castaldo

Caro Gianni, ho ascoltato volentieri il suo discorso. Il declino culturale di questo paese mi sembra evidente. Ma è parte del declino dell'Occidente. Quasi ironicamente, la prospettiva di Gentile si è rovesciata, con il predominio del pensiero scientifico ma anche peggio, con il predominio della tecnica, come preconizzato da Severino e, prima di lui, da Heidegger. Arte, cinema, letteratura ... La stessa dimensione etica, l'umanesimo stesso sono finiti. Dunque, il linguaggio diventa povero e vuoto, sostenuto da una posticcia e misera impalcatura, come lei suggerisce acutamente, per il teatro e le maschere ... Magari però lo spirito della Commedia dell'Arte fosse vivo! Io vedo un solo modo per arrestare l'involuzione. La Scuola. Se un'idea di Rivoluzione è ancora accesa tra le miserabili ceneri della Sinistra, questa si fonda su una Scuola nuova. Sono quasi pensionato, ma dico basta alle risorse per gli anziani, che ancora dominano le Istituzioni. Non mortifichiamo i nostri laureati, i nostri dottorati con lavori indegni. Andranno via, vanno via e fanno bene, senza nostalgia per una Patria che ha tanto immiserito le loro aspettative e i loro sogni. Senza i quali il linguaggio stesso muore.

Da FB sul post di Gianni Cuperlo.

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« Risposta #2 inserito:: Ottobre 16, 2024, 01:04:07 am »

Tutto questo Everest di analisi/critica sul discorso di un ministro di questo Governo, in concreto a NOI cittadini, che questo governo non l'hanno votato, a cosa serve?

Quale salto qualitativo ci viene sulla cognizione dei nostri problemi?

Siamo circondati da personaggi non calzanti le mansioni che sono state loro elargite per motivi indegni.
Poche parole "ficcanti" sarebbero bastate, ma neppure quelle ci darebbero servite per uscire dal pantano.

Deve passare la nottata della patologica inerzia della opposizione, cui va riconosciuta una capacità storica di esprimersi a parole.
Ma non bastano . . .
ggiannig 
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