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Autore Discussione: Meglio non mettere la parola Fine.  (Letto 647 volte)
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« inserito:: Aprile 17, 2024, 12:38:44 pm »

Gustavo Adolfo Rol
 
Il disegnatore e fumettista Milo Manara aveva raccontato uno dei molti retroscena del progetto del film di Fellini "Il viaggo di G. Mastorna" (che alla fine non fu fatto perché Rol voleva che Fellini cambiasse alcune parti che il regista era però riluttante a cambiare):
«Rol aveva consigliato a Fellini di non fare il “Viaggio di Mastorna” perché, diceva “Se lo farai [così come è, n.d.r.] sarà l’ultima cosa che farai nella tua vita”. Fellini ha iniziato diverse volte a mettere mano a questo film, una volta aveva addirittura fatto costruire le scenografie, la cattedrale di Colonia, per esempio, era stata completamente ricostruita in studio.
Ogni volta, però, succedeva qualcosa che interrompeva il progetto.
Aveva cominciato con diversi attori, tra cui naturalmente Marcello Mastroianni, che era la prima scelta, ma poi anche Ugo Tognazzi, Gigi Proietti. Alla fine abbandonò l’idea del film e decise di fare anche di quel soggetto un fumetto.

Mi disse che gli sarebbe piaciuto, come protagonista, Paolo Villaggio. Paolo fu quindi truccato e fotografato a mio beneficio ed io ho cominciato a disegnare, quando è successa una cosa impensabile: alla fine del primo episodio, fu scritta la parola “End” fuori dalla squadratura, una piccola scritta a mano per indicare che si trattava dell’ultima striscia di quel particolare capitolo. Non so se l’ho scritto io o se lo ha fatto qualcun altro, ma per uno strano, stranissimo, caso la parolina “End” è andata stampata, pur essendo fuori dalla squadratura.
La cosa è veramente anomala perché io metto sempre i numeri sulle strisce, e quelli, per esempio, non vengono mai stampati. Anche questa parolina era scritta vicino ai numeri e, anche a distanza di tempo, non si capisce perché, visto poi che la storia non era finita, sia uscita questa parola “End”.
Fellini si è molto impressionato, anche perché lui stesso in nessuno dei suoi film aveva mai voluto la parola “Fine”, cosa a quei tempi invece molto comune.
Lui si ricordava di come, da bambino, la comparsa di quella parola sullo schermo gli procurasse una bruciante delusione, quindi non la voleva nei suoi film.
Oggi non lo fa più nessuno, partono i titoli di coda e buonanotte.

In ogni caso, quando ha visto la parolina “Fine” stampata sulla rivista, ha detto: “Non me la sento più di andare avanti”. La storia è stata sospesa e non è più stata ripresa, tanto che poi, con il passar del tempo, Fellini stesso la considerò conclusa così com’era.
C’è da dire che, in effetti, il “Mastorna” è stato l’ultimo lavoro realizzato in vita da Federico Fellini: certo si tratta di un fumetto e non di un film, ma la profezia del mago Rol sembra essersi avverata».
(cit. in: Rol, F., "Fellini & Rol. Una realtà magica", 2022, pp. 390-391. L'immagine, ultimo riquadro della storia a fumetti con la parola "END", è tratta dall'originale pubblicato su "Il Grifo" n. 15, luglio-agosto 1992, p. 30)

(nota: Manara, come molti di quelli che non hanno conosciuto Rol o non hanno approfondito la sua storia, usa il termine superficiale di "mago", che comunque era spesso usato anche da Fellini – che vedeva Rol come una specie di Mago Merlino – pur sapendo che a Rol non piaceva essere chiamato così, anche se con Fellini chiudeva un occhio. Lo stesso regista comunque nel 1965 aveva detto che «la parola ha un timbro medioevale e oscurantista che non si addice al personaggio», in: "Fellini & Rol", p. 77)

da Fb del 17 aprile 2024
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