L'informazione locale dal Veneto
08 FEBBRAIO 2022
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NADEEM E IL FALO' DELLE REGOLE ASSURDE
Da il Corriere Veneto
Buongiorno, ecco una serie di notizie selezionate per te dalla redazione del Corriere del Veneto. Simone Casalini, caporedattore web, racconta la storia di Nadeem Faraz, il kebabbaro che si è dato fuoco a Oderzo. Buona lettura!
Lottare tra la vita e la morte per colpa della burocrazia, contro la propria volontà. Inseguito fino al punto di essere quasi privato della propria soggettività. Nadeem Faraz, il commerciante che si è dato fuoco a Oderzo dopo l'ennesimo controllo dei carabinieri, sembra uscito da un libro di Kafka. Anzi, sembra Josef K., il protagonista di uno dei capolavori di Kafka, "Il processo", perseguitato da un potere anonimo che continua rovesciare le regole del gioco e a costruire norme giuridiche mostruose.
Era partito dal Pakistan per sfuggire ad una faida familiare ed era arrivato in Europa dalla sua porta generativa: la Grecia. Qui un piccolo inciampo (una sanzione per la cessione di 4 grammi di hashish) si è trasformato in un macigno (condanna a 8 anni per aver lasciato il Paese con destinazione Italia). In Italia, dopo varie peripezie, è diventato l'anima del negozio di kebab dello zio a Oderzo (Treviso). Ma aveva l'obbligo di dimora a casa del parente e nessuna assistenza sanitaria per colpa di quella condanna da lui ritenuta ingiusta. Voleva immunizzarsi contro il Covid ma non poteva, diritto garantito anche a chi vive in clandestinità.
Sabato si era finalmente vaccinato ed era andato in negozio. "Non riesco a pagare le bollette altrimenti" aveva detto all'avvocata che lo ha sempre sostenuto.
Lo hanno raggiunto subito i carabinieri per sanzionarlo: 420 euro per essere al lavoro senza Green pass.
Lui si era vaccinato mezz'ora prima, ma dalla rabbia o dalla depressione non ha mostrato il foglio.
Ha preso il combustibile e si è acceso come un falò intorno al quale, speriamo ma senza convinzione, siano bruciate anche le regole che lo hanno provocato.
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