CATEGORIA: VENDERE E COMPRARE
In affari sul web, quanto conta la formazione per i nostri imprenditori
Scritto da Econopoly il 23 Gennaio 2020
L’autrice di questo post è Mariachiara Marsella, co-founder e web marketing manager di BEM Research –
Il modo di acquistare prodotti e servizi è nel tempo notevolmente cambiato e ciò ha comportato la necessità per le imprese di adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori, per altro, questi ultimi, sempre più esigenti in fatto di disponibilità di prodotti, velocità di consegna e assistenza clienti.
Il dato di fatto è che prima (nemmeno tanto tempo fa) l’acquisto online si faceva esclusivamente dal proprio computer, poi è divenuto e sarà sempre di più attraverso smartphone, tablet e/o applicazioni mobile dedicate.
Ma a cambiare è stato ed è anche l’acquisto in store, presso un punto fisico. Si pensi solo a quando si cerca su Google la sede di un negozio, si clicca su Google Maps e si seguono le indicazioni per arrivare e nel frattempo, Google, ci fornisce anche informazioni sui parcheggi nelle vicinanze. E, se il proprietario del negozio è stato abbastanza scaltro, la nostra entrata nel punto vendita potrebbe essere addirittura segnalata come una visita dal sistema di tracciamento utilizzato per il sito web (visita cosiddetta off-line).
E non finisce qui.
È infatti molto probabile che chi ha acquistato commenterà l’acquisto, il livello di assistenza e la (si spera) cordialità della commessa o commesso. E non lo farà tra le quattro mura della propria abitazione: lo farà sui social, oppure su un blog e/o sul sito dell’azienda o sulla scheda Google My Business, divenendo una cassa di risonanza della sua stessa esperienza di acquisto e condizionando online, inevitabilmente, amici, colleghi e semplici conoscenti.
Tutto questo detto in pochissime parole e solo per sottolineare come l’acquisto online e offline non termini assolutamente con il mero pagamento del prodotto o servizio.
Appare pertanto chiaro come per le imprese, soprattutto quelle di piccola e media dimensione operanti in Italia, sia piuttosto complicato riuscire a stare al passo, nel modo corretto, a questo relativamente nuovo modo di fare acquisti che però, sta diventando la norma.
Se le vendite online registrano un aumento anche in Italia, il nostro paese è comunque ben lontano dalla media europea. In altri termini, le imprese italiane non sfruttano le opportunità del web come potrebbero.
Secondo i dati Eurostat, infatti, nel 2017 solo l’8% delle imprese italiane non finanziarie con almeno 10 dipendenti ha ricevuto un ordine online. La media dell’Area euro è del 18%.
Concentrandosi poi sul fatturato prodotto su Internet da parte delle imprese di piccola e media dimensione, questo è stato pari a 6% nel 2017, uguale a quello del 2016 e addirittura inferiore al 2015. Mentre per le PMI europee la media è aumentata ed è del 10% (Grafico 1).
Grafico 1. UE28: percentuale del fatturato delle piccole e medie imprese ottenuto tramite l’e-commerce
Dati relativi al 2017- Imprese non finanziarie con 10-250 dipendenti
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Fonte: elaborazioni BEM Research su dati Eurostat
La differenza che si rintraccia a livello europeo è presente anche a livello nazionale. Infatti nel commercio online appare ugualmente un divario, territoriale: al nord i consumatori acquistano maggiormente online rispetto che al sud (Grafico 2).
… - Grafico 2. Italia: individui che hanno utilizzato Internet per acquistare beni e servizi negli ultimi 3 mesi–classificazione per macroarea geografica
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Fonte: elaborazioni BEM Research su dati Eurostat
Perché ciò accade? È probabile si tratti di una serie di concause che proprio per la loro vastità andrebbero affrontate in un articolo a parte. Di sicuro una di queste concause è una maggiore diffusione della “cultura del web” al nord che invade di sé utenti e aziende.
Di fatto sarebbe opportuno intervenire maggiormente a livello locale al fine di sensibilizzare le piccole e medie imprese su argomenti legati al web marketing e digitalizzazione.
Per promuovere la conoscenza di questo settore è quindi necessario promuovere eventi formativi gratuito ed espressamente dedicati agli imprenditori che puntino in modo pratico, semplice e diretto a fornire le conoscenze necessarie per capire se e come trasformare un’impresa in un brand, ma anche se vale davvero la pena sviluppare online il proprio business.
È obbligatorio avere un sito web, popolare i social media, fare campagne pubblicitarie online e/o email marketing? No, non è obbligatorio e anzi fortemente sconsigliato nel caso in cui non si investa il budget adeguato e soprattutto le risorse umane adeguate, in base alla competitività del settore.
Proprio con questa finalità nasce la prima edizione di Colos-SEO, evento totalmente gratuito patrocinato da Confcommercio e dedicato alle imprese, che operano in particolare nel centro-sud d’Italia, che si terrà il 19 febbraio a Roma.
Il taglio assolutamente pratico e non tecnico che è stato dato all’evento è il risultato dell’analisi, nel tempo, delle necessità degli imprenditori che si trovano a dover investire in attività per loro nuove o poco conosciute. Il programma dell’evento è stato infatti strutturato per offrire esempi pratici su molteplici argomenti, per citarne solo alcuni: visibilità su Google, campagne pubblicitarie, organizzazione di un team interno dedicato al web marketing e strumenti per capire se la strategia di web marketing adottata sta realmente funzionando.
Twitter @uale75
Da -
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2020/01/23/web-marketing-formazione/?uuid=96_SOp4nTM7