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Autore Discussione: Noi e gli altri Dietro l’insuperabile solitudine di ogni essere umano  (Letto 2183 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Gennaio 24, 2019, 06:34:21 pm »

Noi e gli altri
Dietro l’insuperabile solitudine di ogni essere umano
«L’intoccabile tocco»: così si intitola il primo e fondamentale capitolo de L’Arcisenso di Aldo Masullo, professore emerito di filosofia morale all’Università di Napoli Federico II. Il sottotitolo del volume, frutto della riscrittura di diversi interventi, è Dialettica della solitudine, perché il «tocco intoccabile» è proprio quell’impossibilità a sentire l’altro così come ciascuno di noi sente sé, nella singolarità del proprio corpo.
Attingendo all’antropologia fenomenologica, Masullo ribadisce con ricchezza di argomentazioni come sia possibile toccare un essere umano, toccandone il corpo, ma mai sarà possibile condividere il suo sentirsi toccato. Questo non significa incomunicabilità assoluta, semplicemente invece l’inattingibile sentire l’altro da me toccato. Sento di toccarlo, sento che lo sto toccando, ma mai potrò conoscere il suo sentire sé stesso come toccato da me. Non si esiste, se non si sente di esistere, ma il sentirsi dell’altro mai io potrò sentirlo, cosi come nessun altro potrà sentire il mio sentirmi. Questo dunque il significato dell’Arcisenso, quel sentirsi e intoccabile, irrangiugibile. Da qui una dialettica della solitudine che è alla base di ogni esistenza umana.
Da un lato, infatti, sulla scorta di una fenomenologia non ancora smentita, l’io si costituisce nella relazione con altri. D’altra parte però ogni relazione si deve definire priva di autentica intimità: da qui, secondo Masullo, la possibile corruzione del desiderio di relazione in una sorta di guerra di tutti contro tutti, un «antagonismo sociale “che può avere due esiti entrambi nefasti, l’abbandono all’odio oppure il terrore per ogni forma di intimità, che rende superficiali i rapporti, quando non falsi e ipocriti.
Nel quotidiano dobbiamo solo prendere atto della vivacità delle conseguenze di una solitudine che può sorprendere il soggetto, magari ingenuamente fiducioso di poter raggiungere relazioni con un perfetto scambio o addirittura una sovrapposizione di intimità. Dalle sciocche battaglie tra tifoserie da stadio allo scatenarsi di anonimo odio sui social media, esempi di odio inutile sono davanti ai nostri occhi (non che possa esistere un utile odio, però a volte è proprio insensato e senza altro fondamento che se stesso, senza la farmacopea della giusta ira). Accanto a questo, il dettame di galatei che ci spingono a mandare «un abbraccio» a persone di cui non sappiamo e non ci interessa nulla, oppure la libera distribuzione di auguri per le feste, o i dettami delle mode legate alla professione e al censo.
Però, conclude Masullo, se pur paradossalmente, e per l’impossibilita della relazione che il teatro del mondo vive, costruito da una drammatica pluralità? di attori. In certo senso è proprio l’insuperabile solitudine di ogni essere umano ad assicurare la non riducibilità dei molti, a salvaguardare una libertà che sorge quando il singolo soggetto, indipendentemente dalle morali legate a fattori storici, vive un’etica della responsabilità verso se stesso, mentre risponde alle occasioni generate dal tempo in cui si trova a vivere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Arcisenso. Dialettica della solitudine
Aldo Masullo
Quodlibet, Macerata, pagg. 194, € 17
Maria Bettetini

Da - https://www.quotidiano.ilsole24ore.com/edicola24web/edicola24web.html?testata=S24&issue=20190106&edizione=SOLE&startpage=1&displaypages=2
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