Gentiloni e il raid di Macerata: "Giustificazione del fascismo è fuori da Costituzione"
Il presidente del Consiglio è intervenuto all'apertura della campagna elettorale della federazione Pd di Ascoli Piceno.
"Non scambiamo la situazione migratoria che stiamo affrontando con quella della sicurezza"
09 febbraio 2018
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SAN BENEDETTO DEL TRONTO - "Il dibattito politico è libero, la giustificazione del fascismo è fuori dalla Costituzione italiana". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, durante l'apertura della campagna elettorale della federazione Pd di Ascoli Piceno parlando del raid anti-immigrati a Macerata dopo la morte di Pamela Mastropietro. Il premier ha parlato alla vigilia del corteo antirazzista che si svolgerà domani nella cittadina Marchigiana con la partecipazione dell'Anpi e all'indomani degli incidenti con i militanti di Forza Nuova.
"Abbiamo bisogno di una Immigrazione regolare e sicura. Non è una minaccia", ha detto il premier parlando anche della questione sicurezza e della gestione dei fenomeni migratori. "Non consentiremo e nessuno di minimizzare comportamenti criminali: sono ingiustificabili nell'Italia del 2018. Lo Stato giudicherà con fermezza i colpevoli", ha aggiunto il premier. "Non scambiamo la situazione migratoria che stiamo affrontando con quella della sicurezza", ha poi detto. "Chi soffia sul fuoco trova spazio. Ma noi lavoriamo dalla parte opposta. E se lo faremo avremo la maggioranza dei cittadini".
"C'è bisogno di un governo che non ignori la questione della sicurezza facendo finta che alle preoccupazioni si possa rispondere snocciolando i dati sulla diminuzione dei reati, ma non scambiamo la questione immigrazione, che stiamo gestendo in modo giusto finalmente, con la delinquenza o la criminalità - ha detto il premier -. Oltre alla sfida per una società più giusta dobbiamo fare nostra la sfida della libertà e della società aperta. Io non mi rassegno alla prospettiva di un ritorno dei nazionalismi e delle chiusure. Io non sto dicendo che chi soffia sul fuoco e alimenta la paura non possa trovare un terreno per sviluppare questi veleni. Sto dicendo che noi dobbiamo lavorare contro questi veleni".
L'Italia, per il presidente del Consiglio Gentiloni, ha "davanti una sfida per la libertà". "In modo più sofisticato - ha spiegato - porteremo parole di sfida alla società aperta, libera, con capacità di dialogo e di confronto con culture diverse. Non mi rassegno che questo sia solo un lusso del secolo scorso. Oggi, assistiamo al ritorno di nazionalismi e protezionismi, ma io non mi rassegno a questa prospettiva".
Inevitabile poi per il presidente Gentiloni soffermarsi in particolare sui tragici fatti di Macerata. "Nel rendere regolare il fenomeno migratorio dobbiamo sgombrare il campo dalla questione drammatica dei comportamenti criminali, delle ideologie naziste e razziste che abbiamo visto manifestarsi recentemente a Macerata già colpita dalla terribile vicenda di Pamela Mastropietro - ha spiegato Gentiloni -. A quei fenomeni criminali, a chi spara per strada, rispondiamo con la forza della legge, perché lo Stato c'è e questi comportamenti verranno puniti con severità e rispondiamo con vicinanza a comunità maceratese".
Nessuna giustificazione all'aggressore che ha ferito sei persone secondo il presidente del Consiglio. "Non consentiamo a nessuno di minimizzare o giustificare comportamenti criminali di questa natura - ha concluso -. In Italia questi comportamenti non sono giustificabili da nessun punto di vista. La discussione politica è aperta e libera. La giustificazione di comportamenti criminali e razzisti è fuori dalla Costituzione".
© Riproduzione riservata 09 febbraio 2018
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