Ponte di Genova: 40 giorni di gaffe e passi falsi sul decreto
Di Carlo Andrea Finotto
27 SET 2018
Vigilia di Ferragosto, sulla Liguria e su Genova è in corso un violento temporale: alle 11,50 circa crolla il ponte Morandi, il viadotto sull'autostrada A10 che attraversa e taglia in due la città. Alla fine il bilancio è di 43 morti. Si apre l'inchiesta per stabilire le responsabilità.
Quasi subito scoppiano feroci polemiche, con il Governo che accusa apertamente Autostrade per l'Italia (Aspi) di responsabilità nella tragedia, ne annuncia la revoca della concessione e l'estromissione dalla ricostruzione.
Selfie ai funerali
Applausi e selfie ai funerali di Stato per le 43 vittime. Non mancano le polemiche. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte si spinge ad affermare: “Non possiamo aspettare i tempi della giustizia”.
Anche il giorno dei funerali di Stato, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non passa indenne: la folla regala fischi ai politici del precedente esecutivo e applausi agli esponenti del nuovo Governo formato da Lega e Movimenti 5 Stelle. In molti si scattano selfie con il vicepremier Matteo Salvini.
Il nuovo progetto in regalo da Renzo Piano
L'archistar genovese Renzo Piano, intanto, annuncia la volontà di “regalare” alla città un suo progetto per la ricostruzione del ponte Morandi. L'architetto parla di un'opera che dovrà “durare mille anni”, in acciaio e di colore chiaro, che richiami la figura stilizzata di una nave e dia conforto a Genova.
Il rapporto tra il ponte futuro e Autostrade non sembra nascere sotto i migliori auspici. Il 7 settembre, in occasione della presentazione ufficiale del progetto di Piano con il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci, l'ad di Aspi, Giovanni Castellucci fa cadere una parte del plastico che si distrugge.
Toninelli e il plastico da Vespa
Ancora il plastico è protagonista mediatico e al centro delle polemiche suo malgrado quando, una settimana più tardi, il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli lo porta alla trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa. Conduttore e ministro posano sorridenti davanti al modellino, scatenando ironie e rabbia soprattutto sul web.
Il decreto “salvo intese”
A un mese dal crollo e dalla tragedia il premier Giuseppe Conte si reca nel capoluogo ligure e mostra dei fogli con l'ipotetico testo del cosiddetto “decreto Genova”, poco dopo ribattezzate “decreto fantasma”. Il vicepremier Matteo Salvini avrebbe anche commentato ufficiosamente di non saperne nulla.
Il decreto viene approvato “salvo intese”: formula politichese per dire che potrà essere cambiato per venire incontro alle sensibilità dei componenti la maggioranza. Infatti il testo non contiene il nome del futuro commissario.
Fincantieri senza qualifica Soa
Sin da poche ore dopo la tragedia il Governo legastellato sottolinea la volontà di estromettere Autostrade dalla ricostruzione e di voler puntare su Fincantieri. L'esecutivo lavora per ottenere la deroga dall'Unione europea sulla gara e procedere con un “affidamento fiduciario”. Il 21 settembre, però, il Sole 24 Ore svela che il gruppo specializzato nella cantieristica non ha i requisiti tecnici per procedere all'eventuale ricostruzione: manca la qualifica Soa. Un problema eventualmente aggirabile con il decreto o dal futuro commissario, ma che complica un iter già non semplice e che potrebbe prestare il fianco a ricorsi.
Un ponte dove giocare e mangiare
Nuove polemiche e ironie esplodono in rete e sui media tradizionali quando il ministro per le Infrastrutture Toninelli immagina un ponte simile a quello di Galata, a Istanbul, con negozi e ristoranti, dove – afferma – “poter giocare e mangiare”. Tra i critici più accesi il cantautore genovese Gino Paoli, mentre diventa virale il messaggio sul web di un cittadino che replica: “Ministro, vogliamo solo un ponte…”.
Il 25 settembre ancora una puntata nell'accidentato iter del decreto che viene bloccato dalla Ragioneria generale dello Stato: non ha le coperture finanziarie, presenta dei punti di sospensione al posto dei numeri e non c'è la relazione tecnica.
Il decreto alla firma del Colle
La vicenda si arricchisce, il 26 settembre sera, delle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, che a proposito del decreto afferma: “Lo sto aspettando, come lo aspettano i cittadini di Genova. Non ho capito in giro per quale ministero sia, ma arriverà”.
Il giorno successivo, il 27 settembre, a oltre 40 giorni dal crollo del ponte Morandi, il decreto approda al Quirinale per la firma.
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