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Autore Discussione: A Parigi l'erotismo fa mostra di sè  (Letto 2797 volte)
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« inserito:: Dicembre 06, 2007, 10:04:08 am »

In rassegna gli archivi della "Bibliothèque nationale" mai mostrati al pubblico

A Parigi l'erotismo fa mostra di sè

Cinque secoli di piacere raccontati da 350 disegni, manoscritti, dipinti e libri
 
 
PARIGI - Per oltre 170 anni sono stati interdetti al pubblico perché contenevano materiale «contrario alla morale comune». Sono gli archivi erotici parigini, presenti nella "Bibliothèque nationale" della capitale francese e custoditi nella sezione "Inferno". Adesso dopo tanti anni di oblio saranno protagonisti di una mostra aperta fino al prossimo 2 marzo: l’esposizione s’intitolerà "Eros au secret" e racconterà con 350 disegni, dipinti e libri 5 secoli di erotismo e pornografia.

ESPOSIZIONE - La mostra, che sarà proibita ai minori di 16 anni, presenta celebri lavori come i manoscritti originali del famigerato marchese De Sade e le prime fotografie erotiche e pornografiche scattate in Francia nell'Ottocento. La sezione "Inferno" è un luogo immaginario, creato all'interno della biblioteca nel lontano 1844 per nascondere quelle opere che in quei tempi erano considerate “piccanti e licenziose”. I primi disegni risalgono al XVI secolo, ma la prima vera era che celebra l’erotismo e la pornografia è il '700, non a caso definito “il secolo del libertinaggio”. Di questo periodo non mancano gli scritti leggeri, i disegni che mostrano la ricerca del piacere e le opere in cui sono dipinti organi sessuali maschili sproporzionatamente grandi che spesso si nascondono sotto lunghi mantelli.

LA SESSUALITA’ DI DE SADE - Questa visione allegra e gioiosa del libertinaggio scompare nelle opere del marchese De Sade: per quest'ultimo il piacere è soprattutto sofferenza. Oltre a esporre i manoscritti originali delle sue opere composte in prigione, "La filosofia nel boudoir" e "Gli infortuni della virtù", la mostra presenta alcune immagini che si rifanno ai suoi scritti e che presentano la sessualità come qualcosa di violento e doloroso. Dopo le opere legate agli scritti del marchese, compaiono pamphlet e disegni ideati durante la Rivoluzione francese.

IL PERIODO DELLA RIVOLUZIONE - In un periodo di efferati scontri, anche la sessualità e la pornografia diventano materia di lotta politica. Si notano molti scritti in cui la Regina Maria Antonietta è accusata di andare a letto con numerose persone, mentre in altri è condannata la perversione del clero che insieme alla nobiltà era il nemico giurato del Terzo Stato. Le opere del XVIII secolo terminano con alcune guide dell'epoca come "L'almanacco degli indirizzi delle signorine di Parigi" (1791), nelle quali sono indicati i migliori bordelli della capitale francese e le prostitute più belle. Vicino al nome di ogni "mademoiselle " vi è il tariffario e soprattutto la sua specialità

OTTOCENTO E NOVECENTO - Tra i testi erotici del XIX secolo più significativi non potevano mancare un'edizione originale della opera centrale di Charles Baudelaire "I fiori del male" (1857) e gli scritti erotici più significativi di un altro cantore della dissoluzione e del piacere, Paul Verlaine. Vicino ai testi di questi celebri autori compaiono le prime foto pornografiche che, se si considera l'epoca, rappresentano davvero qualcosa di unico e straordinario. La sezione dedicata al secolo XX è aperta dallo scabrosissimo romanzo di Guillaume Apollinaire "Le 11.000 verghe" (1907) e vicino a questo vi sono disegni che riproducono le scene erotiche del romanzo. Sempre del 900 troviamo i romanzi del 1928 di Louis Aragon "Le con d’Irène" (Il sesso di Irene)Occhiolino, "Les rouilles encagées" (Le ruggini ingabbiate) di Benjamin Peret, scritto nel 1954, "Histoire d'O" di Pauline Réage e numerosi altRe opere degli scrittori Pierre Mac Orlan, Georges Bataille e Pierre Lous. Questi scritti sono circondati da foto pornografiche, stampe giapponesi, disegni osceni e immagini di sesso di ogni sorta

 SUCCESSO - Secondo lo scrittore Marc Lambron visitare questa mostra è una lezione per chi pensa che in passato siano vissute solo persone legate ai “principi morali” e profondamente religiose. «Chi entra in questi spazi ancestrali» dice lo scrittore, «scoprirà quanto sono falsi i luoghi comuni». Marie-Françoise Quignard, una delle curatrici della mostra sottolinea: «Venti anni fa una esposizione come questa era inimmaginabile, soprattutto in un luogo istituzionale come la Biblioteca Nazionale. Le opere presenti nella sezione Inferno sono state oggetto di miti e fantasie per anni. In passato le persone, tra cui tanti giornalisti, ci assillavano perché volevano dare solo uno sguardo a questa sezione. Tuttavia oggi l’atteggiamento nei confronti del sesso e dell’erotismo è notevolmente cambiato. C’è un grande interesse per le opere artistiche che mettono assieme letteratura, arte e pornografia. Partendo da questa certezza, abbiamo ritenuto che la mostra sarebbe stata non solo accettabile, ma avrebbe riscosso anche un grande successo».

Francesco Tortora
04 dicembre 2007(ultima modifica: 05 dicembre 2007)



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