LA-U dell'OLIVO
Novembre 25, 2024, 09:10:07 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: ggiannig - Ognuno di noi è ciò che è, e può dare ciò che ha.  (Letto 2758 volte)
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.763


Mostra profilo
« inserito:: Luglio 29, 2018, 02:00:10 pm »

A Piero P.
su Fb del 27 luglio 2018

Ognuno di noi è ciò che è, e può dare ciò che ha.

Rispetto a chi ha molto studiato, io non ho molto da dare.
Da loro ho ricevuto cognizioni che unite a quelle che ho appreso dall’esperienza mi hanno fatto crescere, ma è l’esperienza nell’evoluzione che mi ha migliorato come Cittadino.
Tra il dire e il fare c’è quasi un abisso.
Chi “lavora nel fare” non ha il tempo materiale per portarsi alla pari con chi studia per agire a parole da dire. Solo se ognuno si impegna in un progetto comune (sia in fabbrica sia nella società) potrà realizzarsi l’incontro positivo e efficace tra Studio e Operatività.

Spesso abbiamo visto che a impedire il suddetto incontro, in molte situazioni correnti, ne profittano elementi che usano le parole o le ideologie per tenerli lontani o addirittura “contro” l’un l’altro.

In modo che nascano conflitti politici e sindacali, che nessuno vorrebbe ma che accadono da sempre, proprio perché chi non li vorrebbe non ha studiato a sufficienza per arrivare ad essere consapevole.
La fabbrica insegna che conta è ciò che fai oggi, non quello che intenderai fare domani, ma ben sapendo che il domani diventerà oggi e via così.
La fabbrica produce giorno dopo giorno ed è positivo anche per il futuro. 
La politica o il sindacato del “giorno per giorno” o i portatori del Caos ci rubano il futuro, sia agli operativi, sia agli intellettuali, “operai” della parola.
La fabbrica cresce e si evolve ma con lei anche l’uomo si evolve, con un vantaggio rispetto ai tempi e i luoghi della fabbrica.

L’evoluzione dell’uomo (o donna) non la lasci nell'armadietto degli abiti da lavoro, ti resta addosso, te la porti in famiglia, tra la gente, nella società in cui vivi, insieme ad altri crei il tessuto sociale, che deve essere migliore di quello che era.

A mio parere oggi la lotta dei lavoratori non può essere contro la fabbrica (ormai senza padrone) ma contro chi con le parole disoneste e faziose è contro l’evoluzione del Cittadino, con la conseguente corruzione e sfaldamento del tessuto sociale.
ggiannig
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!