Ema, i deputati Ue richiamano l’Olanda per un altro «segreto» ad AmsterdamLa commissione per Ambiente-Salute invierà una richiesta urgente di chiarimenti dopo l’ennesimo aspetto oscuro in questa controversa vicenda comunitaria
Di Ivo Caizzi inviato a Bruxelles
La commissione dell’Europarlamento per Ambiente-Salute (Envi) - alla ripresa dei lavori dopo il week end - intende inviare una richiesta urgente di chiarimenti al governo olandese in relazione all’Agenzia europea delle medicine (Ema), assegnata dai governi Ue ad Amsterdam dopo un ballottaggio a Bruxelles con voti alla pari con Milano, poi risolto con un discusso sorteggio. Questo perché è emerso un ennesimo aspetto oscuro in questa controversa vicenda comunitaria. Il quotidiano “Het Parool” di Amsterdam ha rivelato che una delle due imprese in corsa per l’appalto della futura costruzione del Vivaldi building, promesso dall’Olanda per accogliere l’Ema, da tempo ha rinunciato per la difficoltà di garantire il completamento entro il 15 novembre 2019 (termine già slittato rispetto al precedentemente dichiarato settembre 2019 e al previsto 1 aprile 2019).
«Un chiarimento urgente è necessario perché le autorità olandesi il 22 febbraio scorso, quando la nostra missione di eurodeputati della commissione Envi si è recata ad Amsterdam per verificare l’avanzamento della costruzione della sede, ci hanno taciuto questa rinuncia già avvenuta e, soprattutto, la motivazione legata alla difficoltà di rispettare i tempi di consegna – afferma l’eurodeputato Giovanni Lavia del Ppe, che aveva guidato il controllo sul posto -. Già martedì dovremmo presentare proprio il nostro rapporto su quella verifica, da cui è apparso evidente che i lavori di costruzione del Vivaldi building non sono ancora nemmeno iniziati». La missione della Envi si attendeva un incontro con autorità locali di Amsterdam. Invece il governo dell’Aja aveva mandato il vicepremier Hugo De Jonge a fornire una garanzia politica - al massimo livello nazionale - sul sicuro completamento della sede entro il novembre 2019. Non aveva però segnalato la rinuncia dell’impresa Zublin, che al momento lascerebbe come unico concorrente la Dura Vermeer di Rotterdam. Precedenti di costruzioni superveloci di stadi per Olimpiadi e Mondiali rendono in teoria possibile completare i 19 piani del Vivaldi building entro novembre 2019. Ma rischi di ritardi possono scaturire, per esempio, da quelle che gli ingegneri chiamano “sorprese geologiche”.
Lo sterrato del nuovo palazzo alla periferia di Amsterdam è già attraversato da un piccolo canale e molte aree della città di fatto “galleggiano” su falde di acqua. I costruttori olandesi sono tra i più esperti a fronteggiare queste “sorprese”. Ma, se si dovesse pompare fuori più acqua del previsto, i tempi si allungherebbero. Gli eurodeputati della Envi hanno specificato che ulteriori ritardi non sono ammissibili perché metterebbero a rischio l’attività dell’Ema, che si occupa delle medicine destinate a 500 milioni di cittadini europei e dovrebbe lasciare Londra per la Brexit a fine marzo 2019. L’Olanda ha offerto l’edificio temporaneo Spark dall’1 gennaio 2019 per compensare i ritardi del Vivaldi. Nella proposta per la gara Ue con altre 18 città candidate (tra cui Milano) erano indicati in un “Annex 1” altri due edifici poi rivelatisi non disponibili. Il governo olandese chiese alla Commissione europea di segretarlo (e lo ottenne), impedendo così agli altri Paesi di individuare questa impreparazione e il conseguente probabile ritardo.
3 marzo 2018 (modifica il 3 marzo 2018 | 14:24)
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