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Autore Discussione: CLAUDIO REALE. Ingroia-Grasso, sfida fra ex colleghi  (Letto 2427 volte)
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« inserito:: Dicembre 27, 2017, 12:00:34 am »

Ingroia-Grasso, sfida fra ex colleghi
L'ex aggiunto torna all'attacco del presidente del Senato: "Ha un palese conflitto di interessi, è un politicante"

Di CLAUDIO REALE
26 dicembre 2017

"Ora che è ufficialmente in campagna elettorale, pur senza aver lasciato la presidenza del Senato, come invece avrebbe dovuto fare, visto il palese conflitto d'interessi in cui si trova, Piero Grasso si rivela per quel politicante che è sempre stato. Perché solo un politicante può dire che 'governerà l'Italia', come ha annunciato a Palermo, essendo ora a capo del partitino di D'Alema e Bersani che a malapena può superare la soglia di sbarramento". Antonio Ingroia, tra i fondatori della Lista del Popolo, torna all'attacco del presidente del Senato su Facebook: "Le cose sono due - scrive l'ex aggiunto - o Grasso con D'Alema e Bersani pensano di fare l'accordo col Pd per governare l'Italia nel peggiore dei modi, come hanno fatto in questa pessima legislatura Renzi e Gentiloni oppure prende in giro gli elettori perché col 3 per cento o poco più non si governa un bel nulla. Inoltre, come può pensare di essere credibile un Grasso che per cinque anni è stato complice e spettatore pilatesco dell'approvazione delle peggiori leggi volute da Renzi, dal Jobs Act alla 'buona scuola', fino all'incostituzionale Rosatellum? Ora si traveste da 'innovatore', ma in questa veste di leader della sinistra, lui che non è mai stato di sinistra, può sperare di ingannare qualcuno, ma di certo non può ingannare la stragrande maggioranza degli italiani". La conclusione è tranchant: "Caro Grasso, come diceva un grande della storia come Abramo Lincoln, puoi ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non puoi ingannare tutti per sempre", conclude Ingroia.

Già nei giorni scorsi erano arrivati i primi affondi: all'inizio del mese Ingroia aveva accusato Grasso di "non essere di sinistra". La rivalità fra i due, del resto, non è certo un fenomeno nuovo. Ingroia, ai tempi della magistratura, era una delle punte di diamante della frangia "caselliana", quella che si contrapponeva, appunto, ai grassiani. Distanze rappresentate plasticamente dalla sfida per la Procura nazionale antimafia, poi ottenuta proprio dall'attuale presidente del Senato: "Grasso - ricordò Ingroia in un recente affondo contro il presidente del Senato - è stato un magistrato di grande esperienza, coraggio, capacità professionali, ma bisogna ricordarsi che è diventato procuratore nazionale antimafia per una legge ad personam di Berlusconi per impedire a Giancarlo Caselli di ricoprire quel ruolo e lo stesso Grasso in un'intervista disse che il governo Berlusconi meritava una menzione speciale per la sua attività antimafia. Pietro Grasso non è di sinistra, non lo è stato nelle sue contiguità con la politica". Di più: "Anche quando Caselli fu nominato procuratore di Palermo - proseguì in quell'occasione Ingroia - Grasso era il candidato dell'allora ministro della giustizia Martelli, quindi non aveva una posizione di sinistra sinistra. Poi è stato sostenuto dal governo Berlusconi contro Caselli. Non volle sottoscrivere l'appello della procura di Palermo contro l'assoluzione di Andreotti in primo grado. È stato molto cauto e prudente su trattativa Stato-mafia e l'inchiesta Dell'Utri, legittimamente, ma possiamo dire che è stato un magistrato cauto".

Grasso,  dal canto suo, non ha mai replicato all'ex aggiunto. Qualche giorno fa, però, ha preso posizione sul suo passato al fianco del Partito democratico: "Nel Pd - ha detto aprendo di fatto la sua campagna elettorale da Palermo - non ho trovato più alcuni valori e la valutazione della legge elettorale mi ha portato a questo passo: dire basta. Sentivo che il mio corpo non poteva più contenere la mia anima".

© Riproduzione riservata 26 dicembre 2017

Da - http://palermo.repubblica.it/politica/2017/12/26/news/ingroia-grasso_sfida_fra_ex_colleghi-185231094/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-L
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