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Autore Discussione: ANTONELLO GUERRERA. Il manifesto di Zuckerberg: "Solo la globalizzazione potrà..  (Letto 2572 volte)
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« inserito:: Febbraio 26, 2017, 12:34:38 am »

Il manifesto di Zuckerberg: "Solo la globalizzazione potrà salvarci “
Lungo intervento del fondatore di Facebook che risponde, pur senza citarli, a Trump e Brexit. Per alcuni è l'ennesimo indizio del suo futuro impegno politico: "Bisogna unire l'umanità: solo con una comunità globale potremo vivere in pace e prosperità. Algoritmi sempre più sofisticati oscureranno i siti terroristi, ma contro l'odio social ci vorranno molti anni. E le bufale non si combattono solo con la censura: ecco il mio piano"

Di ANTONELLO GUERRERA
17 febbraio 2017

Il mondo secondo Mark Zuckerberg. Il fondatore di Facebook ha postato ieri sera un lungo "manifesto" che alcuni hanno paragonato addirittura al discorso sullo Stato dell'Unione, il tradizionale "speech" del presidente degli Stati Uniti. Quella di Zuckerberg non è ovviamente una discesa in politica, almeno per ora. Ma il suo testo è qualcosa che ci si avvicina molto e certamente rinfocolerà le voci e i rumors che negli ultimi tempi lo hanno dato come potenziale avversario di Trump tra quattro anni o comunque candidato alla Casa Bianca.

Zuckerberg nel suo manifesto, che ovviamente è anche uno spot gigantesco al suo social network, non cita mai né Trump, né la Brexit (solo Lincoln). Ma insiste molto sulla globalizzazione e l'interconnessione mondiale, anche se riconosce che ci sono stati errori e "persone lasciate indietro". E i temi che pone all'attenzione dei cittadini americani - e non solo - sono sociali, tecnologici, politici e legati a quella che sarà l'informazione del futuro. Ma cosa dice esattamente Zuckerberg nel suo manifesto?

Il sogno della comunità globale. Il leader di Facebook parte con una domanda: "Stiamo costruendo il mondo che ci piace?". Se cresce sempre più l'istinto protezionista, secondo Zuckerberg questo è il momento per essere davvero "global". E' il primo messaggio fortissimo di Mr. Facebook. "Le nostre migliori opportunità sono globali", scrive, così possiamo "diffondere prosperità, libertà, pace, progresso e sconfiggere il terrorismo, il cambiamento climatico e la povertà. Per progredire l'umanità deve unirsi, non pensare in termini di città o nazioni, ma come se fosse una comunità globale". In questo, ovviamente, Facebook è strumentale, e qui c'è molto dello Zuckerberg imprenditore. "La mia speranza è di costruire nel lungo termine una infrastruttura sociale per unire l'umanità", spiega, "una comunità informata, sicura, impegnata dal punto di vista civico, inclusiva. Tutte le soluzioni non arriveranno solo da Facebook, ma noi potremo giocare un ruolo, credo".

Dal web alla strada. Zuckerberg loda la comunità come la conosciamo (piazza, sport, chiesa eccetera) ma per preservarla bisogna fare un passo in più. Anche perché le vecchie comunità sono in declino, insieme alla fiducia e alla speranza. Queste "connessioni" che si sfilacciano, secondo Mr. Facebook, possono essere riallacciate proprio grazie ai social network, che non alieneranno le persone, ma anzi avranno un effetto positivo anche dal punto di vista umano: "Possiamo rafforzare il tessuto sociale".

Sicurezza e pace. Secondo Zuckerberg, dal terrorismo alla povertà, dall'emergenza migranti ai disastri naturali, i problemi globali di oggi non possono essere affrontati da soli, o da singoli stati. Sono piaghe o problematiche che riguardano tutti e che non possono essere risolte se non da membri interconnessi di una comunità globale. Qui ovviamente riparte la possente pubblicità alla sua azienda: "Facebook aiuta le persone a rischio suicidio mettendoli in contatto con gli amici, Facebook ha attivato il "Safety check" quando c'è un attentato, Facebook con la sua comunità ha raccolto 15 miliardi per le vittime del terremoto in Nepal". Insomma, per vivere in un ambiente sicuro, è fondamentale per Zuckerberg affidarsi "all'intelligenza artificiale per capire in maniera più veloce e accurata cosa sta accadendo alla nostra comunità".

Le "fake news" e la propaganda. E qui ovviamente sorge la questione delle bufale, che per alcuni sarebbero state decisive per l'elezione di Donald Trump, e della propaganda jihadista e dei contenuti terrificanti come i suicidi in diretta, che per altri non sarebbero filtrati a sufficienza. Anche qui, secondo Zuckerberg, l'intelligenza artificiale ci darà una grossa mano, con algoritmi sempre più sofisticati che schermeranno i contenuti inadatti o osceni. Sinora questi algoritmi hanno avuto qualche problema, vedi foto storiche o opere d'arte censurate, ma anche critiche per i rischi di censura indiscriminata. E qui Zuckerberg fa mea culpa, anche perché ammette che ogni paese ha i suoi standard "morali" e quindi, almeno in questo caso niente global, perché annuncia una "local governance" e contenuti "personalizzati" adatti alle sensibilità di ognuno. Ma tra anni questi sistemi saranno sempre più sofisticati, promette. "L'accuratezza delle notizie è molto importante e una questione molto seria", spiega Zuckerberg sulle "fake news", "ma stiamo attenti perché è molto labile la linea tra bufale, satira e le opinioni, e la libertà di opinione è fondamentale".

Il giornalismo e Zuckerberg contro il sensazionalismo. E quindi cosa farà Facebook per preservare l'informazione? Per Zuckerberg, che si dice "molto spaventato dalla polarizzazione delle opinioni e dal sensazionalismo di alcune notizie", il punto non è tanto "oscurare la disinformazione" ma costruire massa critica e quindi dare più spazio e visibilità nel flusso di Facebook alle notizie con il maggior tempo di lettura, per esempio, e non solo condivise con un semplice click. "Perché è fondamentale avere un'informazione equilibrata".

Sull'odio social. Inoltre, dopo la lettera della Presidente della Camera Laura Boldrini a Repubblica sui messaggi d'odio sui social network, Zuckerberg sostiene soltanto che non è facile al momento filtrare i messaggi di odio e violenti e che è necessaria una tecnologia ancora più avanzata per farlo: "Cominceremo ad occuparci di alcuni aspetti nel 2017, ma per altri non sarà possibile per molti anni".

L'impegno civico e politico. Non solo. Per Zuckerberg è fondamentale andare a votare, impegnarsi per la propria società e comunità, e in questo Internet e i social network saranno strumentali. In questo rientrano le attività quotidiane ma anche eventi speciali o di aggregazione molto forte (menziona persino i Tea Party) e moti rivoluzionari (Tahrir Square). E' curioso come in questo paragrafo Zuckerberg non citi mai i governi ufficiali ma incensi - e spinga molto - la poltica dal basso.

© Riproduzione riservata 17 febbraio 2017

Da - http://www.repubblica.it/esteri/2017/02/17/news/zuckerberg_manifesto_politica_presidente_facebook_trump_brexit-158519172/?ref=nl-Ultimo-minuto-ore-13_17-02-2017
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