Cambia la bolletta, rincari per tre famiglie su quattro
Dal primo gennaio entra in vigore il nuovo sistema di calcolo della fornitura di elettricità.
L'Italia si adegua alla direttiva Ue che ha introdotto un meccanismo di "sconto" per chi consuma di più. Per ambientalisti e associazione consumatori un favore ai grandi produttori in crisi per calo consumi e sviluppo rinnovabili
Di LUCA PAGNI
03 dicembre 2015
MILANO - Dal primo gennaio, entrano in vigore le nuove bollette dell'elettricità. Cambia, in particolare, il sistema di calcolo della tariffa per oltre 30 milioni di famiglie, secondo il nuovo principio per cui chi più consuma - rispetto al passato - meno spende. Questo significa che per la maggior parte degli utenti - circa i tre quarti - si andrà incontro a un aumento dei costi, perché da prossimo mese non saranno più premiati i consumi più bassi.
Per l'Autorità dell'Energia, che ha studiato il nuovo meccanismo - si tratta si un passaggio non solo obbligato (perché previsto da una direttiva dell'Unione Europea) ma anche necessario dal punto di vista "storico": far pagare di meno i consumi più bassi è stata una politica nata negli anni Settanta, nel tentativo di limitare le spese per l'acquisto di materia prima per produrre energia. Per ambientalisti e associazioni dei consumatori si tratta, invece, di un "favore" ai grandi produttori di energia, in crisi per il calo dei consumi e lo sviluppo delle rinnovabili a spese dei clienti: per tre famiglie su quattro (come si vede dalle stesse tabelle dell'Autorità per l'Energia) si andrà incontro a un aumento delle bollette.
Utenze Componenti famiglia Totale utenze Bolletta 2015 (euro/anno) Bolletta post-riforma Aumento (euro/anno)
L'impatto della riforma sulle bollette delle famiglie (Fonte: Aeeg)
A (3kw, 1.550 kWh/anno) 1 7.667.305 255,93 334,10 +78,17
B (3kw, 2.200 kWh/anno) 2 6.665.800 386,85 442,31 +55,46
C (3kw, 2.700 kWh/anno) 3-4 8.869.717 505,46 526,45 +20,99
D (3kw, 3.200 kWh/anno) + di 5 1.408.944 667,87 621,58 -46,29
Ma cosa cambia per il portafoglio del consumatore? Secondo le tabelle, si va da una maggiore spesa fino a 78 euro all’anno, iva e tasse incluse, fino a risparmi per 46 euro, sempre all’anno e sempre iva e tasse comprese. Secondo l'Autorità, il provvedimento sana le “storture” che si erano
create negli ultimi anni, visto che una parte delle famiglie italiane (magari più numerose ma non necessariamente con redditi più alti) ha pagato l’energia anche per le famiglie con consumi ridotti, magari perchè composte da uno o due persone, ma non necessariamente più povere. Sempre secondo l’Authority d’ora in poi tutti pagheranno un prezzo più “equo”, con un meccanismo che andrà gradualmente a regime nell’arco dei prossimi tre anni. Per consumatori e ambientalisti, invece, si tratterebbe di un favore fatto ai grandi produttori di energia elettrica che in questo momento sono in crisi e hanno le centrali (a gas e a carbone) che funzionano poche ore al giorno, a causa del calo dei consumi e dell’effetto rinnovabili, le quali coprono quasi il 40% del fabbisogno del paese.
Questo perché i nuovi meccanismi penalizzerebbero i bassi consumi, mentre i vantaggi passerrebbero dalla parte di chi consuma di più. Inoltre, un diverso calcolo degli oneri di sistema sarebbe penalizzante nei confronti delle rinnovabili e dell’energia autoprodotta. L’Autorità, di contro, parla di un riequlibrio dei pesi, tenendo conto che le fasce di reddito più basso continueranno a godere del cosiddetto “bonus energia” (fino a 20mila euro di reddito per una famiglia di quattro persone) che di fatto sterilizzerebbe ogni possibile aumento nelle fasce basse di consumo.
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03 dicembre 2015
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