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Autore Discussione: Simona Ravizza San Raffaele, lettera anonima degli specializzandi alla Regione..  (Letto 2065 volte)
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« inserito:: Giugno 25, 2015, 07:35:47 pm »

San Raffaele, lettera anonima degli specializzandi alla Regione dietro l’inchiesta su medici e dirigenti.
Segnalazione del 2013: siamo costretti a operare in totale autonomia.
Da qui sono partiti i controlli

Di Simona Ravizza

«Scriviamo questo documento in forma anonima per le gravi ripercussioni a cui andremmo incontro se rivelassimo la nostra identità». L’indagine della Procura che ha riportato nella bufera il San Raffaele parte da una lettera anonima arrivata al Pirellone il 14 gennaio 2013 (e, in copia, al Corriere della Sera). La firma è di una «rappresentanza degli specializzandi in Medicina all’Università Vita Salute». La denuncia è pesante: e, al di là del gergo, i problemi che emergono sono di fatto gli stessi elencati nell’avviso di conclusioni indagini dal pm Polizzi. Le accuse sono precise, dettagliate: «Gli specializzandi sono costretti a operare in totale autonomia e, spesso, nell’assoluta solitudine all’interno dell’ospedale. Questo si ripercuote gravemente anche sulle procedure più invasive e delicate per il paziente come l’intervento chirurgico». «Molto spesso l’anestesista presente in sala operatoria è un medico in formazione che viene lasciato completamente solo. Ovviamente il medico strutturato compare nel post-operatorio per controfirmare la cartella anestesiologica senza aver nemmeno visto il paziente ed emettendo dei referti falsi». Gli autori della lettera danno anche indicazioni su come verificare quanto denunciato: «Controllando diverse cartelle dell’ospedale si potrà evidenziare come un medico strutturato potrà comparire in più interventi chirurgici contemporaneamente. Tale situazione sussiste anche per i primari delle Chirurgie che, volenterosi di accontentare i pazienti, spesso compaiono sull’intervento (anche più interventi in contemporanea) quando in verità sono stati presenti solo in una minima quota dell’intervento o, in casi piuttosto frequenti, non sono nemmeno transitati o non sono nemmeno presenti nella struttura chirurgica».

La lettera anonima
I firmatari della lettera ricordano anche le norme che regolano il lavoro degli specializzandi: «In nessun caso l’attività del medico in formazione è sostitutiva di quella del personale di ruolo». L’affondo arriva sulle notti e i fine settimana: «Molto spesso il personale strutturato risulta totalmente assente e chi è in formazione è chiamato ad agire in modo illegale». Nel gennaio 2013 la lettera arriva all’allora direttore generale dell’assessorato alla Sanità, Carlo Lucchina, che, dopo averla letta, la inoltra all’Asl di Milano per fare le verifiche del caso. Scatta il sopralluogo dell’Asl che nell’ispezione si muove in contemporanea alla Guardia di Finanza. Il resto è la cronaca di queste ore.

17 giugno 2015 | 08:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Da - http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_giugno_17/san-raffaele-lettera-anonima-specializzandi-regione-dietro-l-inchiesta-medici-4625271e-14bd-11e5-9e87-27d8c82ea4f6.shtml
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