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Autore Discussione: Elisabetta Addis Headshot. Economista, di Se Non Ora Quando  (Letto 2466 volte)
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« inserito:: Gennaio 18, 2015, 06:23:25 am »

Elisabetta Addis Headshot
Economista, di Se Non Ora Quando

Gli uccisi di Parigi e quelli di Boko Haram non sono uguali
Pubblicato: 14/01/2015 11:28 CET Aggiornato: 58 minuti fa

Non ne posso più della superficialità di quelli che dicono che Boko Haram ha fatto 2000 morti e non valgono meno dei 12 morti a Parigi! Una vita umana vale quanto un'altra e 2000 vite perciò, con un rapido arido calcolo, valgono circa 160 volte di più. Hanno matematicamente ragione. Ma veramente non è così.

Il racconto della civiltà occidentale comincia con la storia di una banda di predoni che da alcuni villaggi (Micene, Sparta, Itaca) assediano un altro villaggio, e fanno cose atroci, cadaveri strascinati dietro al carro di chi li ha uccisi (Achille ed Ettore), donne vendute come schiave dopo che i loro bambini sono stati buttati giù dalle mura (Andromaca!).

Così eravamo. Noi. Però abbiamo migliorato almeno un pochino. Ci siamo inventati "i diritti". Così uccidere una persona e trascinarne il cadavere non è più considerato una gloria. Nelle nostre città non succede più che si uccidano "i nemici" o, almeno, se succede ci scandalizziamo. In altri posti invece questo cambiamento è più lento.

Non sono città, sono ancora villaggi. Lì, finora, hanno "sfruculiato" meno i cervelli con 'sta storia dei diritti. Cambieranno anche loro, speriamo. Non è che noi siamo meglio e loro peggio, siamo tutti esseri umani, sia noi che loro. L'umanità è in cammino, tutta insieme, nel suo piccolo pianeta. A un passo diverso, purtroppo.

Allora, se Boko Haram uccide 2000 persone è una cosa ingiusta, devastante ed orribile, ma è diverso se questo avviene nella città in cui da 200 e passa anni, con l'illuminismo, sono state dette alcune cose circa la libertà di parola e l'uccidere e il nemico. Cose che in Nigeria, forse per colpa degli occidentali, non sono ancora state dette e non sono perciò entrate nel senso comune.

Per cui sì, io mi sento di dire, senza sensi di colpa, che se 12 persone vengono uccise a Parigi, questo ha un senso diverso, più grave e peggiore - ammesso che due orrori possano essere paragonati - che 2000 persone uccise in Nigeria. Perché 12 persone uccise a Parigi ci tolgono molta più speranza di poter uscire dalla barbarie, che non 2000 in Nigeria. 12 uccisi a Parigi ci dicono che non siamo migliorati molto dai tempi di Ettore e Achille. Ci tolgono la speranza che l'umanità possa migliorare più radicalmente di quanto ce lo tolgano i 2000 morti di Boko Haram che sono gli stessi di Troia, gli stessi di Marzabotto, gli stessi di Sarajevo. Come quelli di Parigi sono gli stessi di Casalegno e Tobagi, gli stessi di sempre, delle belve schifose che siamo e continuiamo ad essere. Noi.

Saremmo stati migliori, se fossimo riusciti a costruire una città che riusciva a tollerare Wolinsky. Siamo sempre gli stessi della pietra e della fionda. Anche a Parigi, cuore d'Europa. Ed è questo che ci dispera.

Da - http://www.huffingtonpost.it/elisabetta-addis/uccisi-parigi-boko-haram-non-uguali_b_6466232.html?utm_hp_ref=mostpopular
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« Risposta #1 inserito:: Gennaio 18, 2015, 07:17:25 am »

Elisabetta Addis, economista, insegna Economia Politica all’Università di Sassari e Politica ed Economia del Welfare alla L.u.i.s.s..
E’ tra le fondatrici del movimento Se Non Ora Quando.

Ha studiato alla Normale di Pisa, è stata borsista Fulbright per un dottorato alla Clark University, Fellow all’Università di Harvard. È tornata in Italia. Ha pubblicato sulle donne soldato, sui differenziali salariali per sesso, sul Welfare State italiano, sulla tassazione della famiglia, sulle donne nell’Università e nella ricerca scientifica. Di recente si è occupata di genere e coesione Europea, e di macroeconomia dell’Unione Europea nel contesto internazionale. Fa parte del Direttivo dell’Associazione Italiana Economisti del Lavoro. Ha insegnato all'Istituto Universitario Europeo e alla Sapienza.

Dai tempi di Alleanza democratica non ha più tessere di partito né sindacali. Appartiene a quella cultura politica di sinistra e femminista che è cresciuta fuori dai partiti e nonostante i guasti degli ultimi venti anni. E quindi, scrive un blog.


http://www.huffingtonpost.it/elisabetta-addis/
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