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Autore Discussione: ORLANDI - Ci sono segnali di un ritorno delle imprese in Italia.  (Letto 2077 volte)
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« inserito:: Dicembre 16, 2014, 06:44:32 am »

Fisco, la Orlandi attacca Fiat: "Immaginate la Mercedes fuori dalla Germania?
Ci sono segnali di un ritorno delle imprese in Italia. Esiste la libertà di stabilimento della sede, ma servirebbe anche un orgoglio di appartenenza.
La numero dell'Agenzia delle Entrate polemizza con le aziende che fuggono. Elogio per Prada che torna. Al via il piano anticorruzione

15 dicembre 2014

MILANO - L'attacco alla politica fiscale della Fiat arriva niente meno che dalla numero uno dell'Agenzia delle Entrate, che elogia chi torna in Italia e guarda con scetticismo chi se ne va. "C'è libertà di spostare la propria sede dove si ha l'attività", ma ci sono "vari segnali" da parte delle imprese che avevano scelto uno sede fiscale estera "di rientro in Italia". Così il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, a margine di un convegno a L'Aquila rispondendo ai giornalisti.

Bene Prada, male Fiat. "Dopo il rientro del Gruppo Prada ce ne sono altri che stanno valutando di ritornare", dice spiegando che "ci vorrebbe anche un po' di orgoglio di appartenenza al Paese. Pensate la Mercedes fuori dalla Germania?". E' il messaggio provocatorio che la Orlandi lancia sul tema della sede estera delle imprese sollecitata con una domanda sulla Fiat e sulle voci, poi smentite, del trasferimento all'estero della sede fiscale della Ferrari. "Certo ci spiace della scelta di andare altrove, ma la Fiat ha spiegato le ragioni. Tuttavia, anche dopo la vicenda del Lussemburgo e con la maggiore attenzione che c'è a livello europeo, ci sono vari segnali di rientro. Mi piacerebbe però anche segnare che serve orgoglio di appartenenza. In Germania ci sono le aliquote come quelle italiane, eppure non credo che nessuno abbia mai immaginato che la Mercedes possa andare via dalla Germania".

Via al ruling italiano. Il direttore delle Entrate sottolinea che c'è un nuovo clima in Europa, dove si sta affrontando il tema della concorrenza sleale tra Paesi e si stanno moltiplicando gli accordi di cooperazione. Ma le novità sono anche interne. Sono in arrivo i decreti attuativi sull'abuso di diritto, sulle sanzioni e sulla cooperative compliance. "Ma siamo già in grado di dare certezze alle imprese: esiste il ruling che usiamo secondo lo standard Ocse che richiede però alle imprese di essere più trasparenti", spiega la Orlandi. Il ruling sono gli accordi preventivi che le aziende possono siglare con Il Fisco, una prassi simile a quanto avviene già in Lussemburgo.

Allungare la prescrizione. E' necessario prevedere, se non il raddoppio, almeno un allungamento dei tempi per la decadenza per l'evasione fiscale che ha risvolti penali. "Bisogna prevedere un allungamento dei tempi per le ipotesi di evasione più insidiose - afferma - se non il raddoppio per tutte le tipologie almeno un allungamento così che si permetta di avere il tempo necessario per evitare che accertamenti complessi vengano vanificati dai tempi di prescrizione".

Contro la corruzione. L'Agenzia tenta di combattere anche la corruzione interna, lanciando l'attivazione di una mail per raccogliere le denunce dei dipendenti. "Il fenomeno è limitato ma lo faremo scomparire", ha detto la Orlandi invitando i dipendenti a denunciare "con coraggio" perché "saranno tutelati". I dipendenti delle Entrate - ha detto la Orlandi - "non possono limitarsi a girarsi dall'altra parte. Tutti devono credere che siamo imparziali e che rispettiamo la legge. Altrimenti il danno è enorme. E non c'è la scusa delle troppe norme, con un'ipertrofia normativa che porta all'anoressia etica".
La numero uno delle Entrate ha così presentato una strategia che prevede interventi organizzativi ma anche "un cambio culturale". "Stiamo lavorando ad un piano nazionale contro la corruzione - ha annunciato la Orlandi - Nei prossimi giorni metteremo a disposizione dei 40.000 dipendenti una mail per denunciare i casi di corruzione, in completa privacy e tutela.

Ci saranno garanzie e per questo ho previsto che non ci si limiti alla mail ma che ci sia un vero e proprio centro di ascolto, con persone che raccolgano le denunce e che ascoltino". L'Agenzia, inoltre, sta lavorando anche alla creazione di un canale di confronto su questo tema con i cittadini perchè "trasparenza e dialogo sono l'antidoto alla corruzione". Il direttore dell’Agenzia ha invitato i colleghi a denunciare i casi di corruzione, ricordando la sua esperienza in Piemonte. Ha ricordato che ci sono già meccanismi organizzativi (il licenziamento senza attendere la condanna penale, la dichiarazione dei dati patrimoniale da parte dei dirigenti, la rotazione degli incarichi ogni 3-5 anni". "Non è una delazione - ha spiegato - ma se siamo in un ufficio sappiano se qualcosa non va e il vero male, come dice Don Mazzi, è in chi guarda e lascia passare". A questo impegno sono chiamati anche i dirigenti "perché accettare un incarico non è avere un pennacchio ma significa fare sacrifici, fare scelte, anche difficili".

La battaglia alla corruzione richiede anche un cambiamento culturale. "Serve - ha spiegato la Orlandi - che il dipendente delle Entrate comprenda il valore sociale e civile del proprio lavoro".

Da - http://www.repubblica.it/economia/2014/12/15/news/fisco_la_orlandi_attacca_fiat_vi_immaginate_la_mercdes_fuori_dalla_germania_-102930827/?ref=nl-Ultimo-minuto-ore-13_15-12-2014
« Ultima modifica: Gennaio 09, 2017, 06:19:45 pm da Arlecchino » Registrato
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