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Autore Discussione: POTERI FORTI E CERVELLI DEBOLI DEI SINDACATI PRIMORDIALI.  (Letto 2292 volte)
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« inserito:: Ottobre 30, 2014, 12:04:37 pm »

Di Kibra Sebhat

In una intervista alla CNN del 2011 Warren Buffet ha dichiarato apertamente che «Negli ultimi 20 anni c’è stato il conflitto di classe, e la mia classe ha vinto.» E aveva ragione. Le personalità più abbienti continuano a vincere le battaglie fatte da agenzie internazionali, organizzazioni no profit e singoli cittadini contro le ingiustizie economiche, e a loro vantaggio oggi possono segnare un ulteriore traguardo. Non solo siamo costretti a fare i conti con una “povertà estrema globale” spietata, ma ovunque nel mondo si registrano livelli di disuguaglianza mondiale, e interna ai singoli paesi, senza eguali. Perfino il continente africano si comporta in modo contraddittorio: tra i sui confini vivono ben 16 miliardari, ma ciò non impedisce la convivenza con 358 milioni di persone che sopravvivono con meno di $ 1,75 centesimi al giorno.

IL RAPPORTO
Secondo il rapporto di Oxfam Partire a pari merito: eliminare la disuguaglianza estrema per eliminare la povertà estrema, il primo passo per realizzare una società più equa è quello di accorciare il divario tra chi fa parte dell’élite economica e i semplici cittadini. Oxfam parla molto chiaro, nel rapporto le cause sono da imputare al fondamentalismo del mercato e all’accaparramento delle leve politiche da parte delle persone più influenti. Il primo si esprime con l’insistenza nel voler lasciare solo al mercato la possibilità di stabilire il benessere della società. Deregolamentazione, privatizzazione, taglio del welfare: una ricetta per la crescita economica dura a morire, che però non tiene conto dei risvolti umani e dell’inevitabile aumento della disuguaglianza tra chi può comprare tutto, anche i servizi di base come sanità e scuola, e chi no. Il secondo invece è rappresentato da quella attività con cui le persone con grandi interessi cercano di proteggere i propri tesori con azioni scorrette, come trovare sotterfugi per non pagare le tasse e rispettare i vincoli fiscali. Anche qui Oxfam insiste: chi può permetterselo usa i soldi anche per comprare consenso e garantire la propria influenza sugli uffici pubblici. Un esempio rappresentativo segnalato dal Rapporto è quello dello Zambia: un Pil pro capite cresciuto del 3% dal 2004 al 2013 ha fatto salire il paese nella categoria dei redditi medio-bassi della classifica della Banca Mondiale. Tuttavia la percentuale di abitanti che vivono sotto la soglia di povertà è passata dal 65% del 2003 al 74% del 2010.

GLI ESEMPI NEL MONDO
Gli effetti di una disuguaglianza fuori controllo non si registrano solo negli Stati con una democrazia più debole ma anche in quelli considerati più sviluppati. Da una parte mancano l’accesso all’istruzione e alle cure mediche, dall’altra sono le differenze salariali tra uomini e donne e, tra grandi manager e dipendenti, che descrivono un contesto in cui il divario regna sovrano. Pensate che nel 2014 in Gran Bretagna i 100 più alti dirigenti hanno recepito un reddito 131 volte maggiore rispetto ad un loro impiegato medio. La soluzione, per tutti, individuata da Oxfam è un intervento concreto da parte degli stati, affinché le politiche sociali vadano a risolvere tutte quelle discriminazioni economiche che impediscono agli individui di raggiungere un gradino più alto nella scala che porta al benessere. Si potrebbe iniziare dalle donne. In Cina, ad esempio, i tagli ai contributi statali e aziendali per la cura dei bambini e degli anziani ha compromesso gli sforzi per creare nuovi posti di lavoro per le donne. Una iniziativa simile in Québec, invece, ha aiutato 70.000 madri a tornare a lavorare e il gettito fiscale prodotto da queste ha coperto il costo del programma.



GLI IMPEGNI
Contrastare la disuguaglianza non mette in pericolo la crescita economica perché «Così come ogni rivoluzione divora i propri figli, il fondamentalismo incontrollato del mercato può divorare il capitale sociale essenziale per il dinamismo a lungo termine del capitalismo stesso.» ha detto a maggio di questo anno alla Conferenza del Capitalismo Inclusivo Mark Carney, Governatore della Banca d’Inghilterra. Oxfam ha individuato nove punti cardine su cui lavorare nei prossimi anni per combattere la disuguaglianza estrema:

1 Istituire commissioni nazionali sulla disuguaglianza e rendere trasparente l’attività di lobbying

2 Mettere fine al divario salariale di genere; pari diritti ereditari e di proprietà terriera; raccolta di dati per valutare l’impatto delle politiche economiche sulle donne e le bambine

3 Garantire il passaggio dai salari minimi a salari dignitosi, con l’obiettivo di una proporzione retributiva 20:1 tra dirigenti e lavoratori

4 Garantire la trasparenza sugli incentivi fiscali e valutare la fattibilità di una tassa sulla ricchezza globale

5 Eliminare il ricorso a paradisi fiscali anche per mezzo di una lista nera e sanzioni; far pagare le imprese in base alla loro reale attività economica

6 Cancellare i ticket sanitari e assicurare l’educazione scolastica gratuita

7 Investire di più in medicinali, compresi i generici a minor costo

8 Garantire un reddito base tramite assegni familiari, indennità di disoccupazione e pensioni

9 Valutare periodicamente l’efficacia dei programmi di sostegno ai cittadini nella lotta alla disuguaglianza e nella promozione della partecipazione democratica

«In un mondo nel quale le persone più ricche del mondo hanno più soldi di quanti potrebbero riuscire a spendere nell’arco della propria vita, ogni anno ci sono 100 milioni di persone che cadono in povertà perché costrette a pagare per l’assistenza sanitaria e milioni di bambini che non hanno la possibilità di andare a scuola.

Porre l’attenzione sulla crescita incontrollata della disuguaglianza economica estrema non significa voler puntare il dito contro i più ricchi, ma stimolare i leader globali a mettere in atto politiche efficaci ad assicurare alle persone più povere la possibilità di giocare a pari merito la partita per migliorare la propria esistenza.» sostiene Winnie Byanyima, Direttore esecutivo di Oxfam International. Saremo così in grado, dopo aver perso numerose battaglie, di vincere finalmente la guerra contro la povertà?

DA - http://27esimaora.corriere.it/articolo/rapporto-oxfam-sulle-diseguaglianzefermare-i-fondamentalisti-del-mercato/
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