Spending review e dimissioni, parla il commissario Cottarelli: «Io lavoro, ci sono cose importanti da fare»
La comunicazione: il piano dei tagli alle partecipate locali è pronto.
«Oggi lo invio a Palazzo Chigi, bisogna ridurle da 8mila a mille in tre anni»
di Redazione Online
«Adesso io lavoro, continuo a lavorare, ci sono cose importanti da fare. Tutto il resto... Io mi concentro sul lavoro». Carlo Cottarelli, commissario alla spending review del Governo Renzi, minimizza le voci delle sue possibili dimissioni, circolate qualche giorno fa. Il lavoro continua. Durante un’audizione alla Commissione Bicamerale sull’attuazione del federalismo fiscale, Cottarelli ha annunciato che il piano di «razionalizzazione delle partecipate locali» è pronto. «Oggi pomeriggio lo invierò al Comitato interministeriale per la revisione della spesa». A chi gli ha domandato esplicitamente se intende illustrare quel piano direttamente al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il commissario ha risposto: «Se mi convoca, ci vado». Cottarelli si è poi soffermato su alcuni punti del piano, spiegando qualche dettaglio.
Cura dimagrante fino a 3 miliardi
«L’obiettivo è di ridurre le partecipate da 8.000 a 1.000 in tre anni» ha spiegato il commissario, «e ottenere efficienza e risparmi. È difficile fare una stima», ha aggiunto, «perché ci sono perdite occulte che non emergono dai bilanci. Ma credo che dalla riduzione del numero delle partecipate, e dall’efficientamento delle altre, potremmo ottenere risparmi per 2-3 miliardi». Cottarelli ha poi anche indicato in «mezzo miliardo» il costo amministrativo della quota pubblica di partecipazione e considera possibile su questa voce un risparmio di 300 milioni.
«Non spegneremo i lampioni»
«Si è molto parlato della necessità dello spegnimento dell’illuminazione stradale per realizzare risparmi, ma stiamo parlando solo di un abbassamento in località non urbane, che porterà un 10 per cento dei risparmi realizzabili in questo settore», ha detto Cottarelli. «Dal gruppo di lavoro sull’illuminazione stradale, guidato dal ministero per lo Sviluppo Economico, e al quale non hanno ancora partecipato i comuni, è emersa la possibilità di realizzare cospicui risparmi investendo soprattutto in tecnologie per la ricerca dell’efficienza».
I calcoli
«Anche l’amministrazione centrale dello Stato ha ridotto le spese in questi anni, tranne al capitolo pensioni. Tra il 2009 e il 2012 lo Stato ha ridotto la spesa del 10 per cento in termini nominali, mentre i Comuni dell’8 per cento, le Province del 14 e le Regioni, salvo la Sanità, del 16 per cento. Quindi c’è stata una riduzione molto forte delle spese anche per le amministrazioni centrali, ma non per le pensioni, salite del 7 per cento».
7 agosto 2014 | 09:17
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