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Autore Discussione: Vertice Ue: Merkel apre a larghe intese. Cameron: "Serve meno Europa"  (Letto 1903 volte)
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« inserito:: Maggio 28, 2014, 10:56:53 pm »

Vertice Ue: Merkel apre a larghe intese.
Cameron: "Serve meno Europa"

L'Huffington Post
Pubblicato: 27/05/2014 19:08 CEST Aggiornato: 3 ore fa

Tutti i leader ripetono la stessa cosa, quasi una litania: prima occorre discutere di priorità, strategie, scelte, poi passiamo ai nomi. In realtà le cose sono strettamente intrecciate: scegliere come presidente della commissione europea un convinto 'federalista' (propensione oggi in disarmo di fronte alla forza dell'euroscetticismo e dell'eurofobia) renderebbe ancora più forti Marine Le Pen in Francia, gli indipendentisti di Nigel Farage, primo partito in Gran Bretagna, ma complicherebbe molto le cose a governi che euroscettici non sono, ma sono pronti a difendere quanto resta della sovranità nazionale con le unghie e i denti.

Cameron, il polacco Tusk, lo svedese Reinfeldt, l'ungherese Orban, non vogliono Juncker alla testa della commissione. Continua a circolare la tesi che vede Merkel impegnata a far passare in seconda battuta Christine Lagarde (FMI): scelta di smalto, ma non sarebbe un gran segnale per l'opposizione di una parte degli elettori al metodo troika.

Sulla nomina si inserisce il fatto politico nuovo del ruolo del parlamento che, con una geniale operazione politica, obbliga il consiglio a fare i conti con i candidati dei gruppi politici. Il parlamento conta perchè alla fine dovrà approvare o respingere il designato, ma i governi pensavano di poter tenere il pallino in mano fin dall'inizio della partita. Un accordo si troverà a fine giugno, nel frattempo ognuno fa la sua parte.

In teoria sono chiare le priorità sulle quali deve lavorare la ue nei prossimi anni, priorità sulle quali la commissione è la sola ad avere il diritto di iniziativa legislativa: lavoro, sostegno alla crescita economica, immigrazione, diversificazione delle fonti energetiche, mercato unico delle tlc, trattato commerciale con gli stati uniti, maggiore integrazione dell'Eurozona. Però su tutti questi argomenti le visioni e gli interessi nazionali sono diversi, spesso profondamente divergenti. A queste priorità i britannici antepongono la carta del rimpatrio delle competenze, argomento chiave per frenare gli euroscettici di casa. Argomento sensibile per troppi paesi, a cominciare dalla Francia che, attanagliata dalla doppia crisi economica e di leadership del presidente Hollande, sotto l'avanzata del front National irrigidirà messaggi, posizioni, richieste su commercio, politica di concorrenza, regole sulla circolazione dei capitali in difesa dei campioni industriali nazionali.

Da - http://www.huffingtonpost.it/2014/05/27/vertice-ue-renzi-le-pen-referendum_n_5398498.html?utm_hp_ref=italy
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