PROCESSO RUBY, BERLUSCONI COLPEVOLE: CONDANNA A 7 ANNI
Il tribunale di Milano ha condannato Silvio Berlusconi a 7 anni per concussione nell'ambito del processo Ruby e INTERDIZIONE PERPETUA DAI PUBBLICI UFFICI | La lettura della sentenza: VIDEO | Ventisette mesi di vita, 50 udienze, l’imputato Silvio Berlusconi accusato di concussione e prostituzione minorile: è il "processo Ruby", oggi arrivato a sentenza. Il verdetto dei giudici influirà sulla vita del governo? Santanché: «In aula per la sentenza»
Di Claudia Fusani
24 giugno 2013
Il tribunale di Milano ha condannato Silvio Berlusconi a 7 anni per concussione nell'ambito del processo Ruby e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. La procura di Milano aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione (cinque per la concussione - poi riformulata in induzione indebita - e uno per prostituzione minorile).
L'ex presidente del consiglio è stato riconosciuto colpevole del reato di concussione per costrizione e prostituzione minorile.
Tutte le "olgettine", il primo difensore di Ruby e un agente della Questura indagati per falsa testimonianza. I giudici di Milano, nel condannare Berlusconi hanno, dunque, anche disposto la trasmissione degli atti alla procura perchè indaghi su presunte false testimonianze.
SANTANCHÉ: QUESTA VERGOGNA NON C'ENTRA COL GOVERNO
«La non giustizia col governo Letta non c'entra. Questo governo l'ha voluto Silvio Berlusconi per un gesto di responsabilità e amore per il Paese. Quando gli altri non lo volevano il governo andrà avanti se ci sarà l'azione di governo. Questa vergogna non c'entra col governo. Oggi nell'aula non c'era la scritta 'la legge è uguale per tuttì. L'hanno tolta, hanno avuto decenza». Così Daniela Santanché commentando la sentenza di condanna per Silvio Berlusconi.
GHEDINI: SENTENZA FUORI DA REALTÀ ILLOGICA, FAREMO SUBITO RICORSO
«La sentenza non mi sorprende affatto, sono due anni e mezzo che diciamo che qui questo processo non si poteva fare. È una sentenza larghissimamente attesa, faremo appello, ricorso in Cassazione. È una sentenza che è completamente al di fuori della realtà, fuori da ogni logica, un fatto estremamente grave: il tribunale non ha tenuto conto della realtà processuale». Lo dice Niccolò Ghedini, avvocato di Silvio Berlusconi, parlando fuori dal tribunale di Milano.
AVVOCATO LONGO: «È ASSALTO ALLA DILIGENZA FAREMO APPELLO»
«Sembra un assalto alla diligenza. Faremo appello». È il primo commento a caldo di Piero Longo, uno dei due avvocati difensori di Silvio Berlusconi, al termine della sentenza del processo Ruby, nella quale l'ex premier è stato condannato a 7 anni per concussione per costrizione e prostituzione minorile.
L'accusa: «Sesso a pagamento, i conti lo dimostrano»
La difesa: «Per l'imputato era la nipote di Mubarak...»
L'ULTIMA MOSSA DELLA DIFESA
Le sorprese non finiscono mai nel processo Ruby. Non è mancata anche questa mattina, ultima udienza prima della camera di Consiglio e della sentenza, quando il presidente del Tribunale Giulia Turri ha consegnato alla pubblica accusa un esposto giunto nelle ultime ore via fax.
Si tratta di un cittadino della provincia di Padova che avrebbe ricevuto confidenze da Ruby. L'udienza è durata dieci minuti. Il tempo di consegnare il fax. Le difese hanno prodotto due memorie aggiuntive, una delle quale riguarda la testimonianza di Ruby al processo gemello con, ha spiegato Ghedini, "allegate nostre riflessioni".
È lunga sette pagine e i legali controbattono alcuni passaggi delle requisitoria dei pm alla luce di quello che ha detto Ruby in aula ma in n altro processo. Per Ghedini e Longo è l'ultimo estremo tentativo di salvare il salvabile. La pubblica accusa ha rinunciato ad ogni replica. I giochi si chiudono qui, alle 9 e 41 minuti di questo lunedì, ventisette mesi e 50 udienze dopo.
L'aggiunto Ilda Boccassini non è presente in aula. È in ferie. E in ogni caso vuole uscire dall'angolo della personalizzazione dove i falchi del Pdl tentano da sempre di confinarla. Accanto al pm Antonio Sangermano in aula c'è però il procuratore Edmondo Bruti Liberati. Indossa la toga. Perchè la pubblica accusa del processo non è solo Ilda Boccassini ma l'intero ufficio di procura.
Comincia alle 9 e 41 una lunga attesa. Non ci sono previsioni sull'orario. L'unica certezza è che il verdetto non arriverà in mattinata ma entro questa sera. Fuori dal Palazzo di giustizia di Milano decine di postazioni tv, anche straniere, sono pronte per una diretta senza fine.
da -
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