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Forum Pubblico / INTESA OLIVO POLICONICO, Democrazia attaccata difendiamola con SERENITA' E IN PACE! / Governo che Comanda per i "fatti suoi", quando si squaglia??
inserito:: Maggio 15, 2025, 11:01:21 pm
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Gianni Gavioli Amministratore Esperto del gruppo in Realtà virtuale Governo che Comanda per i "fatti suoi", quando si squaglia?? Dipende da Putin e da Trump, invece che dagli Italiani. ggg ------------------------------ Mimmo Arezzo A che cosa sto pensando? Alla incredibile eco data dalla Meloni alle affermazioni fatte solo ieri da Mattarella sul potere di acquisto dei nostri stipendi e sulla sicurezza sul lavoro. Il presidente Mattarella ha affermato che le famiglie non reggono più il costo della vita e che per gli incidenti sul lavoro non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione. Come un fulmine, a meno di ventiquattro ore di distanza, il presidente Meloni replica: «I salari reali crescono. E il governo stanzierà 1,2 miliardi per la sicurezza sul lavoro». Non entro nel merito: ognuno di noi conosce i suoi conti e ha certamente una sua idea su come vadano realmente le cose. Mi incuriosisce il fatto che di fronte a catastrofi dialettiche di questi tipi i sondaggi, anche a scegliersi quelli meno legati alle parti, se ce ne sono, denuncino spostamenti dell'ordine di 0,1%- 0,2%. Fin troppo facile pensare che una volta ottenuta la fidelizzazione da una parte o dall'altra, si possa affermare e smentire tutto quello che si vuole. Diventa metodo, per esempio, considerare che non è importante che la gente stia meglio di prima, ma è sufficiente che CREDA di stare meglio di prima. Allora anche se vedi nel supermercato pezzi di carne a 53,99 € al chilo, basta dire che non è vero, e quella gente, se ti seguiva prima, continua a seguirti anche dopo. Anche se quel prezzo lo ha visto con i suoi occhi. Come per le partite di calcio. Ricordo che una volta ho rischiato la vita, per una cosa del genere. Allora il mio figlio piccolo tifava per il Genoa e aveva l'abbonamento allo stadio nella cosiddetta "Fossa dei Grifoni". Non potendo andare, una volta dette a me il suo biglietto. E quando ad Aguillera, almeno dieci metri aldilà dei difensori del Milan, fu fischiato il fuorigioco, scoppiò un finimondo non di congetture, ma di certezze circa le attività serali e notturne della mamma e della consorte dell'arbitro. Io osai sorridere e vidi su di me lo sguardo feroce di almeno un migliaio di tifosi. Mi andò bene: solo uno di essi mi prese per un braccio e mi indicò la tribuna opposta, quella dei tifosi della Sampdoria, dicendomi imperiosamente: "la prossima volta, il tuo posto è là!". Il fatto che Aguillera fosse almeno dieci metri più in là della linea del fuori gioco era totalmente irrilevante: tu sei qui, sei un tifoso e hai il dovere di sostenere il contrario. A me pare che per la politica succeda la stessa cosa. Una panettiera manifesta la sua adesione al 25 Aprile e viene identificata dalla polizia. Un paio di giorni dopo un gruppo di teste rasate e pluritatuate, giusto per dire che qualche cosa in testa ce l'ha, si reca a Dongo e "commemora" alcuni defunti con preciso rito fascista, e la polizia li scorta, per proteggerli da quelli che consideravano tutto ciò una cosa ridicola e offensiva. Ma lasciamo stare come la pensiamo su queste cose. Pensiamo piuttosto sul fatto che eventi di questo tipo lascino praticamente inalterato il quadro dei consensi. Io non so voi, ma secondo me tutto ciò prova che il tempo della ragione è in letargo e che vinca soltanto la forza, la quale si avvalga di condizionamenti di vario tipo. Inutile cercare di far osservare che intorno ai cosiddetti "valori della resistenza" hanno lavorato tutti i partiti, elaborando una costituzione che garantisce, non si sa ancora per quanto, uguaglianza fra appartenenti a sessi, culti e idee politiche diverse, ripudio della guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali, diritto universale alla salute e all'istruzione e cosucce del genere. da FB aprile 2025 |
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Forum Pubblico / DOMANESIMO: N.O.M. NAZIONI e STATI CONTRO IL CAOS PROVOCATO DA IMPERIALISTI AL POTERE. / Overtourism: quando il turismo diventa una forma di colonialismo moderno
inserito:: Maggio 11, 2025, 05:42:40 pm
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Roberto Damico
Overtourism: quando il turismo diventa una forma di colonialismo moderno Yoshino Belli ha recentemente affrontato nel suo video una questione cruciale ma spesso trascurata: l'overtourism. Questo fenomeno rappresenta l'altra faccia, oscura e devastante, di un'industria che globalmente vale 9.000 miliardi di dollari ma che sta trasformando molte città in parchi a tema per ricchi turisti. La doppia natura del turismo di massa Il turismo viene comunemente visto attraverso la lente dell'esperienza individuale: Il viaggiatore che sogna i torii giapponesi Le cartoline delle Fiji incontaminate L'Etna che erutta "al momento giusto" per i selfie Mondello come set fotografico perfetto Ma raramente si considera che: 1. L'industria turistica è tra le più inquinanti al mondo, responsabile dell'8% delle emissioni globali di CO₂ 2. Il 70-80% dei profitti finisce nelle tasche di grandi catene alberghiere e piattaforme digitali, non nelle comunità locali 3. Ogni 10 posti di lavoro creati nel settore, 7-8 vengono persi in altri ambiti a causa della gentrificazione Gli effetti collaterali devastanti L'impatto reale sulle città d'arte e sulle destinazioni esotiche è drammatico: 1. Gentrificazione estrema A Barcellona, gli affitti sono aumentati del 58% in 10 anni A Venezia, la popolazione residente è crollata da 175.000 nel 1951 a meno di 50.000 oggi Lisbona ha perso il 20% dei residenti nel centro storico in un decennio 2. Perdita di identità culturale I negozi di quartiere diventano souvenir shop I ristoranti autentici vengono sostituiti da catene per turisti Le tradizioni locali si trasformano in spettacoli folkloristici 3. Danni ambientali irreparabili Le navi da crociera a Venezia erodono le fondamenta della città Le spiagge thailandesi devono chiudere periodicamente per riprendersi dal sovraffollamento Il Machu Picchu rischia di collassare sotto il peso dei visitatori Il caso Firenze: promesse mancate Durante la pandemia, il sindaco Dario Nardella aveva finalmente riconosciuto il problema, parlando della necessità di "riequilibrare" il turismo. Ma a distanza di anni: Nessuna seria limitazione agli affitti turistici Nessuna tassa significativa sui grandi flussi Nessuna protezione reale per i residenti Il risultato? Firenze è diventata un museo a cielo aperto dove: I fiorentini non trovano più case a prezzi accessibili Le botteghe storiche chiudono per far spazio a negozi di pelletteria low-cost La vita culturale autentica si è praticamente estinta Verso un turismo sostenibile: è possibile? Alcune città stanno reagendo: 1. Amsterdam ha vietato i nuovi hotel e limitato i tour dei coffee shop 2. Barcellona ha bloccato le licenze per nuovi alloggi turistici 3. Il Bhutan applica da anni una "tassa di sviluppo sostenibile" di 200$ al giorno Ma serve una rivoluzione più profonda: Tassare pesantemente i grandi operatori turistici Limitare drasticamente gli affitti brevi Creare zone residenziali protette Educare i turisti a un approccio più rispettoso Il turismo come malattia e cura L'overtourism non è un effetto collaterale inevitabile, ma il risultato di precise scelte politiche ed economiche. Continuare su questa strada significa condannare le nostre città a diventare: Disneyland per adulti benestanti Musei senza vita Cartoline animate senza anima Come scriveva Marco d'Eramo: "Il turista distrugge ciò che cerca trovandolo". Forse è giunto il momento di ripensare radicalmente il nostro modo di viaggiare, prima che non ci sia più nulla da vedere se non il riflesso della nostra avidità. da FB del 10 maggio 2025 |
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Forum Pubblico / ARLECCHINO ASPERGE CONOSCENZA SPICCIOLA, SUL WEB DAL 1995, ATTINGENDO DAL VECCHIO SECCHIO. / Scambio su Fb tra me e altri.
inserito:: Maggio 11, 2025, 05:40:02 pm
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DOMANESIMO. N.O.M. : VERRA' UN TEMPO PER LA PACE, MA SARA' SOLO UNA TREGUA. Gianni Gavioli · Amministratore Esperto del gruppo Non poteva essere diversamente, Trump è un perdente! Ma non lo sa. Intanto si arricchisce e gli Usa non lo sanno. ggg --- Antonella Pezzopane Ma davvero pensavate che questi tentativi banali, scontati e persino infantili potessero produrre degli effetti? L'unica cosa che viene da chiedersi è come sua possibile che in America abbiano eletto un soggetto simile --- Rispondi Gianni Gavioli Antonella Pezzopane se la condizione del popolo degli elettori non si evolve migliorando di moltissimo, una sana Democrazia Autorevole dovrà rileggere e rivedere il diritto al voto. La legge elettorale e il ruolo degli elettori sono DE JURE CONDENDO. Votare non può più essere uno strumento di presa del potere per COMANDARE un paese. ggiannig ciaooo --- Antonella Pezzopane Gianni Gavioli non potrà mai accadere se la gente non sa distinguere fra realtà e propaganda. La propaganda ha ormai lobotomizzato i cervelli --------------------------- |
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Forum Pubblico / ESTERO. MONDO DIVISO in OCCIDENTE, ORIENTE, MULTINAZIONALI e ALTRE REALTA' come la CHIESA CATTOLICA. / ...nel caso di attacco alla Nato i bersagli di nostra reazione le loro Capitali
inserito:: Maggio 10, 2025, 04:40:31 pm
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Putin e le sue Trojke in Federazione non avrebbero nessuna problematica nell'uso delle bombe atomiche contro i paesi vicini e lontani.
Lo stanno dimostrando infischiandone della trattativa di Trump e seguitando a bombardare l'Ucraina. Se USA e Occidente seguiteranno a dimostrarsi divisi e intimiditi per il loro business a rischio, la Federazione Russa le userà contro una Nazione Nato. Tutto cambia se capiranno, che in caso di attacco alla Nato e non Solo, i bersagli della nostra reazione, più che decisa, sarebbe bombardare tutte le Capitali della Federazione. Mosca in primis. L'Operazione Ghigliottina li farebbe ragionare e finalmente sarebbe la Pace, . . . ma quella Attiva. ggg |
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Forum Pubblico / ESTERO. MULTINAZIONALI, MUSK, TRUMP e la CINA, NON SONO TUTTO IL MONDO. / L'Operazione Ghigliottina li farebbe ragionare e finalmente sarebbe la Pace, . .
inserito:: Maggio 10, 2025, 04:33:44 pm
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Putin e le sue Trojke in Federazione non avrebbero nessuna problematica nell'uso delle bombe atomiche contro i paesi vicini e lontani.
Lo stanno dimostrando infischiandone della trattativa di Trump e seguitando a bombardare l'Ucraina. Se USA e Occidente seguiteranno a dimostrarsi divisi e intimiditi per il loro business a rischio, la Federazione Russa le userà contro una Nazione Nato. Tutto cambia se capiranno, che in caso di attacco alla Nato e non Solo, i bersagli della nostra reazione, più che decisa, sarebbe bombardare tutte le Capitali della Federazione. Mosca in primis. L'Operazione Ghigliottina li farebbe ragionare e finalmente sarebbe la Pace, . . . ma quella Attiva. ggg |
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Forum Pubblico / SIAMO ITALIANI, uno STATO, una NAZIONE, PER ESSERE CREDIBILI E CAPACI NEL MONDO. / Leone XIV l'OMELIA prima.
inserito:: Maggio 10, 2025, 02:31:57 pm
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inserito:: Maggio 10, 2025, 02:27:08 pm
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CONCLAVE, CARDINALI RIUNITI SENZA TELEFONI. TARDA LA PRIMA FUMATA. La si aspettava per le 19, ma la prima fumata tarda ad arrivare. Nel momento in cui inviamo questa newsletter, non sono ancora concluse le procedure per far sapere al mondo se i cardinali riuniti in Conclave abbiano scelto o meno il nome del nuovo Papa. I porporati si sono ritrovati stamattina nella basilica di San Pietro per la messa Pro eligendo romano pontefice: la celebrazione, alla presenza di circa 500 fedeli più tutti quelli stipati in piazza San Pietro, è stata presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. “Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio – le parole della sua omelia –. Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le generazioni future”. Durante lo scambio della pace, il cardinale decano si è poi rivolto al collega Parolin porgendogli “auguri doppi”: il già segretario di Stato della Santa Sede è dato come il favorito in questo conclave. Poi, dalle 15, “tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile presenti nel territorio dello Stato della Città del Vaticano” sono stati disattivati, per evitare fughe di notizie. Come abbiamo scritto oggi, la Cappella Sistina assomiglia in queste ore a un bunker. Dopo le 17,30 è stata pronunciata la formula Extra omnes. Sul Fatto di domani vi racconteremo l’esito di questa prima giornata di Conclave.
GUERRA RUSSIA-UCRAINA, IL VICE PRESIDENTE USA VANCE: “MOSCA CHIEDE TROPPO PER CESSARE IL CONFLITTO”. MELONI: “RESTIAMO DALLA PARTE DI KIEV” E CONFERMA LE SPESE MILITARI AL 2%. Il vicepresidente americano Vance, che non ha esitato a criticare il leader ucraino Zelensky durante l’incontro nello Studio Ovale, stavolta ammette che la Russia non agevola il percorso verso la conclusione della guerra: “Certamente alla prima offerta di pace che i russi hanno messo sul tavolo, la nostra reazione è stata: state chiedendo troppo”, ha detto il numero due della Casa Bianca durante il dibattito organizzato oggi a Washington dalla Conferenza di Monaco. A questo punto, per l’amministrazione Trump che aveva promesso una pace in pochi giorni, l’unica strada è che “Mosca e Kiev avviino negoziati diretti”. Le frasi di Vance arrivano a 24 ore dall’inizio della tregua unilaterale (8-10 maggio) dichiarata dal presidente russo Putin, in occasione della Giornata della Vittoria sul nazifascismo durante la seconda guerra mondiale. A Mosca è prevista la presenza una grande parata alla presenza di una ventina tra leader e capi di Stato, fra cui il presidente cinese Xi Jinping. Il tema del conflitto nell’Est è stato toccato anche dalla premier Giorgia Meloni, nel corso del premier time al Senato. “Siamo e continueremo ad essere al fianco dell’Ucraina, sosteniamo gli sforzi dell’amministrazione americana per una pace giusta e duratura”. Meloni inoltre ha confermato l’impegno dell’Italia con la Nato a portare nel 2025 le spese militari al 2% del Pil. Sul giornale di domani troverete le ultime notizie – Mosca ha bombardato Kiev per l’ennesima volta – e un approfondimento sui rapporti tra Cina e Russia. INDIA E PAKISTAN SI BOMBARDANO A VICENDA. IL PREMIER MODI: “OPERAZIONE SINDOOR ORGOGLIO NAZIONALE, UCCISI 80 TERRORISTI”. ISLAMABAD: “CIVILI ATTACCATI CON FALSO PRETESTO”. Il nuovo teatro di guerra internazionale ha già un bilancio drammatico: 39 morti, tra cui due bambini. Il Comitato per la sicurezza nazionale del Pakistan ha accusato l’India di aver “portato di nuovo l’inferno nella regione” e di aver “attaccato deliberatamente civili con il falso pretesto di campi terroristici immaginari”, facendo appello al comitato di sicurezza dell’Onu. Dal canto suo, l’India ritiene di aver risposto ai raid del Pakistan: il 22 aprile scorso 26 turisti – la maggior parte indù – sono rimasti vittima di un attentato. Nuova Delhi ha lanciato l’operazione Sindoor; il premier Modi l’ha definita motivo di “orgoglio nazionale” e ha dichiarato che “oltre 80 terroristi sono stati uccisi”. Gli scontri si sono sviluppati lungo la Linea di Controllo che separa il Kashmir, controllato parzialmente dai due Paesi. Stati Uniti, Cina e altri Paesi come la Turchia invitano i due contendenti ad evitare la guerra totale. Sul Fatto di domani leggerete diversi approfondimenti sui rischi che comporta la guerra tra due potenze nucleari e sull’origine di una tensione che dura da 70 anni. LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE Arrestato primario dell’ospedale Civile di Piacenza: in 45 giorni, 32 violenze su colleghe e infermiere. È accusato di violenza sessuale aggravata da atti persecutori il medico arrestato stamani dalla polizia, su mandato della Procura piacentina. Secondo gli inquirenti, il “noto primario compiva sistematicamente atti sessuali ai danni di dottoresse ed infermiere in servizio presso il reparto da lui diretto”. Le vittime, in stato di soggezione e intimorite da eventuali conseguenze a livello lavorativo o familiare, subivano quotidiani abusi sessuali. L’indagine, partita grazie alla denuncia di una collega, ha svelato come, nei 45 giorni di monitoraggio, l’uomo avrebbe compiuto ben 32 episodi di violenze sessuali, rapporti sessuali completi, rapporti orali. “A rendere però complesse le indagini – spiega la polizia – è stato il clima di forte omertà all’interno del reparto”. Barletta, arrestato ex allenatore di pallavolo: l’accusa è di aver abusato di alcune giocatrici. Un ex allenatore di pallavolo di 48 anni è finito in carcere. Diverse le accuse: violenza sessuale, anche ai danni di minori, ed estorsione. L’inchiesta è nata dal racconto di una ex giocatrice. Secondo le indagini, durate due anni, l’allenatore invitava le atlete in un garage con la scusa di praticare massaggi decontratturanti. Inoltre, l’allenatore dal 2019 avrebbe millantato di essere il titolare di una agenzia professionale di fotomodelle. Il piano di “rilancio” di Stellantis: 500 esuberi a Melfi. Lo stabilimento che, secondo l’azienda, avrebbe avuto sette nuove vetture in rampa di lancio, in realtà vedrà la fuoriuscita dall’organico di 500 lavoratori sui 5.050 dipendenti che da tempo convivono con il contratto di solidarietà. L’ammortizzatore sociale finirà ad agosto e il gruppo automobilistico provvederà poi a ridurre la forza lavoro. da - https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-7-maggio-2025/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=ore-19&utm_term=2025-05-07 |
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Forum Pubblico / NON SIAMO TUTTI UGUALI ESSERE DIVERSI E DIFFERENTI NON CI DEVE DIVIDERE. / Difendiamoci attaccando le loro azioni non le loro persone che presto spariranno
inserito:: Maggio 03, 2025, 07:02:33 pm
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Caro Leonardo, voi avete l'occasione di parlare e conoscere noi vecchi, prima della cecità che oscura il nostro cervello fatevi dire, per non stupirvi e risentirvi per ciò che accade oggi, cosa hanno sentito e visto avvenire nei loro 80 - 90 anni di vita.
Noi vecchi ci si stupisce di quasi nulla ormai, soprattutto se si é stati sotto i bombardamenti da bambini, se ci si ricorda le pozze di sangue per le strade o i viaggi notturni sul cassone di un camion per scappare dalla prima linea. E non ci si spaventava, la notte ci proteggeva, non c'era la luna! Parlate con noi vecchi capirete che tutto é relativo e forse anche il tavolo rovesciato da uno che deve proteggere soltanto sé stesso e i suoi quattrini, ci si può aspettare un effetto sorpresa. La più importante sarebbe che le popolazioni si svegliassero alla vita per arrivare alla serenità. Difendiamoci attaccando le loro azioni, non le loro persone che presto spariranno come altri maledetti del passato. ciaooo |
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Forum Pubblico / ESTERO. MONDO DIVISO in OCCIDENTE, ORIENTE, MULTINAZIONALI e ALTRE REALTA' come la CHIESA CATTOLICA. / Roberto Weitnauer. Hanno calcolato che, all'Europa, servirebbero 10 anni, ...
inserito:: Maggio 02, 2025, 07:07:41 pm
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Roberto Weitnauer
Preferiti · Hanno calcolato che, all'Europa, servirebbero 10 anni, per riarmarsi fino a sopperire al ritiro degli USA. la Russia e i suoi alleati, stanno producendo armi velocemente. E se Putin attaccasse tra 5 anni, prima che noi ci si sia riarmati abbastanza? (domanda su Quora) ----- Hanno calcolato… Chi ha calcolato? Con quali criteri? Siamo sempre allo stesso punto: si prendono due notizie in croce e si bevono come un gin-tonic in una serata estiva. I fumi dell'alcol diventano poi realtà. La domanda implica in verità un allarmismo fuori luogo. Non è difficile smorzarlo se solo si riesce a ragionare senza umori ballerini. In effetti alcuni media non fanno altro che pubblicare panzane, sfruttando l'emotività. Non c'è alternativa: bisogna restare sobri e non leggere certi giornali. Putin è un soggetto irresponsabile e psicologicamente disturbato che tende facilmente a giocare al "tanto peggio, tanto meglio". Lo si è già visto con le sue folli minacce nucleari. In realtà, a conti fatti, il dittatore non ha per niente buone carte in mano. Il fatto stesso che giochi in quel modo lo attesta. Fa il gradasso, ma è sempre più vicino all'angolo, nudo con le mani sull'inguine. Noi europei non dovremmo invece tratteggiare assurdi scenari in cui ci autoinfliggiamo a priori la tragedia di una sconfitta in una guerra contro la temibile Russia. Per capire la situazione basta fare un paio di conti. Cerchiamo dunque di essere concreti e passiamo ai fatti e ai dati oggettivi. Il resto sono fantasie cupe che qualcuno per ignoranza o per propri fini cerca sempre di spacciare alla parte di pubblico che è ignara e incapace di ragionare con la propria testa. Mi scuso per la premessa prolissa, ma andava fatta. Intanto, attenzione, è un fatto che col nuovo accordo Kiev-Washington sui minerali (e non semplicemente sulle terre rare) gli USA continueranno come prima a vendere armi agli ucraini. Il pagamento per le forniture vecchie (sotto Biden) e nuove (sotto Trump) è già conteggiato nei futuri profitti derivanti dallo sfruttamento congiunto stesso di quelle risorse. Trump approfitta in modo immorale dello stato di necessità di Zelensky per fare affari, ma alla fine Kiev non s'impoverisce di un cent rispetto al presente e mantiene il grande alleato. Ha anche risolto i problemi di pagamento e già si appresta a vendere la ricostruzione. Questo non toglie che i morti si succedano ogni giorno, purtroppo. Poiché all'Ucraina non mancherà la robusta assistenza militare americana, il rischio paventato nella domanda è azzerato e il discorso decade. L'Europa non dovrà dunque supplire a un abbandono americano. L'accordo bilaterale è stato siglato nero su bianco e quindi nemmeno una testa calda come Trump potrà fare marcia indietro. Ma c'è ben di più. Infatti, anche se gli USA mollassero baracca e burattini, non dovremmo per nulla temere una nostra inferiorità nei confronti della Russia. Il punto è che, benché la guerra sia sempre un risvolto drammatico, i numeri e le condizioni che davvero contano sono con grande margine dalla nostra parte. Semmai occorre considerare l'entità di quel grande margine relativamente alla sicurezza che noi democratici desideriamo o pretendiamo. Ma questo lo vedremo tra poco. Iniziamo a considerare che il Pil congiunto in termini di potere d'acquisto (Pil PPP) delle eurodemocrazie è superiore a quello americano ed è quindi straordinariamente superiore a quello russo. Le potenzialità insiste negli investimenti bellici sono dunque ben maggiori per gli europei; rispetto alla Russia (praticamente una nazione in via di sviluppo) noi generiamo molta più ricchezza da destinare eventualmente agli armamenti. Ragioniamo però in termini effettivi e più precisi, considerando lo stato congiunturale attuale, senza alcuna modifica di spesa (un tema caldo). La Russia dedica oggi circa il 6% del Pil alla Difesa, l'Europa democratica il 2,1% in media. Queste percentuali si traducono a fine 2024 in 730 miliardi di dollari per l'Europa e in 462 miliardi di dollari per la Russia. I budget europei per la Difesa sono pertanto già oggi ben superiori a quelli su cui fa leva Putin. I dati che rilevano un 58% di superiorità europea sono dell'International Studies for Strategic Studies. C'è in verità da dire che con gli stessi dollari correnti la Russia può armarsi di più degli europei, appunto per via delle differenze nel potere d'acquisto. Tuttavia se pareggiamo i poteri d'acquisto la spesa europea resta lo stesso molto superiore a quella russa. Circa il 40% in più. Una differenza considerevole. E non è ancora finita. Infatti va tenuto conto che lo sforzo economico attualmente sostenuto da Mosca è necessario soprattutto per rimpiazzare le ciclopiche perdite di mezzi sul campo e realizzare missili e droni che vengono continuamente consumati. Mosca non riesce a fare di più con quel 6% di Pil. Non caso deve chiedere armi alla Corea del Nord. Per contro, la spesa europea è in massima parte destinata ad ampliare le capacità militari già esistenti, in assenza di erosione di risorse belliche. L'Europa non sta infatti perdendo mezzi o consumando munizioni e missili. Perde solo qualche riserva che viene data a Kiev (potrebbe comunque fare di più senza grandi sforzi, come insegnano i Paesi baltici e la Polonia). In sostanza più passa il tempo e più l'Europa, già in origine più armata, si fortifica rispetto alla Russia che perde armamenti e che con la sua economia di guerra si sta progressivamente depauperando. È ormai da qualche mese che, sotto il peso della "risposta flessibile occidentale" e delle sanzioni, l'economia russa sta scricchiolando, come attestano i tassi d'interesse al 21%, l'associata inflazione, i deficit pubblici mensili, le speculazioni immobiliari, la perdita di export energetico, il dirottamento ingente di ricchezza al comparto militare e l'assoggettamento allo yuan cinese. Una situazione pessima per Putin che, dopo essersi stupidamente infilato in un cul-de-sac, non sa fare altro che bombardare, ottenendo risultati minimi sul campo. Contando sulla propria potenza militare, l'Europa democratica potrebbe dunque fare a meno di qualche piano di riarmo? No, l'Europa deve ugualmente fortificare il proprio apparato di Difesa. Il motivo è semplice: se vogliamo essere sicuri di fronte a uno psicopatico che non si fa problemi a giocare tragicamente al suddetto "tanto peggio, tanto meglio" non ci basta purtroppo essere superiori alla Russia in termini militari. Per i nostri abituali standard di sicurezza occorre di più, occorre usufruire di un margine di superiorità davvero estremamente ampio, non solo ampio. Il margine non ci serve per vincere contro Mosca, giacché in un confronto convenzionale comunque vinceremmo, in virtù delle nostre superiori dotazioni militari. Si tratta di un circostanza semplicemente indiscutibile. Non è questo il punto. Il margine ci serve invece per minimizzare distruzione e morti dalla nostra parte. Il fatto è che Putin non si cura dei suoi civili e soprattutto dehli uomini che muoiono al fronte. Costui usa i suoi soldati scalcinati come carne da cannone, mentre le nazioni democratiche più evolute non possono ovviamente farlo. Ecco perché, benché già decisamente più forti, siamo chiamati a fortificarci ulteriormente per stare tranquilli. Il piano di riarmo UE (in questo caso l'UK è escluso e opera su altri fronti militari congiunti, come nella possibile alleanza dei "volenterosi") è un tema attuale cruciale. Le prospettive di finanziamento e sblocco di risorse tracciate dalla Commissione capeggista da Ursula Von der Leyen sono state per lo più criticate dagli europarlamentari. Questo riflette una criticità tipica della democrazia che è assente in Russia. Il processo comunitario è stato comunque avviato, non si poteva pretendere che la prima proposta dall'alto fosse quella definitiva. A questo riguardo vorrei sottolineare un aspetto che ritengo importante. Il vantaggio primario di Mosca nella guerra d'invasione dell'Ucraina è dato proprio dalla notevole dotazione di soldati da reclutare e mandare al macello senza che nessuna delle nazioni della Federazione Russa possa opporsi. Come accennavo, un elemento militare a favore della Russia è che essa è da sempre retta da un regime autocratico. Non subentrano quindi al suo interno difficoltà di sfaldamento politico di un esercito antiquato, ma che è costretto a comportarsi sempre in modo unitario e coeso. Se vogliamo in previsione aiutare l'Ucraina a difendersi per difendere anche le nostre più evolute forme politiche di convivenza non possiamo in nessun caso dimenticare questi fattori. In sostanza l'Europa deve trovare la quadra e considerare un'unione stabile di eserciti con tanto di truppe da inviare sul campo ucraino in caso di necessità. Nell'ambito della Nato è già così, esiste cioè quell'integrazione; ma, visto come si modificano i poteri geopolitici sul globo, gli europei dovrebbero comunque iniziare a pensare in proprio in questi termini. Pertanto, oltre ad incrementare i budget per la Difesa, l'Europa deve seriamente e al più presto ragionare sull'integrazione delle forze armate delle sue varie nazioni democratiche, in previsione di un supporto all'Ucraina e a sé medesima. Non semplicemente per vincere, ma per evidenziare il proprio deterrente, ossia per mostrare alla Russia autocratica che in caso di confronto stravincerebbe sul piano convenzionale degli armamenti e delle truppe. Se poi Mosca si fa ugualmente avanti noi dobbiamo poter minimizzare le perdite a una frazione di quelle che oggi patiscono i russi. da FB del 2 maggio 2025 |
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Forum Pubblico / ESTERO. MULTINAZIONALI, MUSK, TRUMP e la CINA, NON SONO TUTTO IL MONDO. / Germania, il partito AfD dichiarato «partito di estrema destra»: «Un pericolo...
inserito:: Maggio 02, 2025, 07:02:12 pm
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Germania, il partito AfD dichiarato «partito di estrema destra»: «Un pericolo per la democrazia». Ecco cosa cambia
di Mara Gergolet I servizi segreti tedeschi hanno categorizzato ufficialmente Alternative fur Deutschland come «partito estremista», che «ignora la dignità umana» e «sta perseguendo azioni dirette contro l'ordine democratico» Elezioni in Germania, i risultati in diretta | Afd vince in Turingia, in Sassonia testa a testa con la Cdu new DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE BERLINO - L’AfD (Alternative fur Deutschland, Alternativa per la Germania), è un partito «decisamente di estrema destra». È la conclusione dei servizi interni tedeschi, noti come Bundesverfassungsschutz (Difesa della Costituzione) o BfV, dopo un’inchiesta durata anni e contenuta in un rapporto di 1.100 pagine, di cui sono state rese note solo le conclusioni e che non sarà pubblicato. Le conseguenze potrebbero essere importanti, e aprire perfino la via alla messa al bando del partito. Parti dell’AfD, a livello regionale, erano già classificate come «decisamente di estrema destra». Ora lo è tutta la formazione guidata da Alice Weidel. Il rapporto — che non è politico, ma di un organo indipendente — afferma che il sospetto che il partito perseguisse obiettivi contrari all’ordinamento democratico liberale si è trasformato in certezza. E in primo luogo, come hanno dichiarato i due vicepresidenti del BfV, Sinan Selen e Silke Willems, perché «ignora la dignità umana», uno dei tre cardini ideali della Costituzione tedesca, accanto al principio democratico e allo Stato di diritto. Nella dichiarazione si legge: «La concezione etnica e genealogica del popolo che prevale nel partito non è compatibile con l’ordinamento democratico liberale». E più in concreto: «L’AfD, ad esempio, non considera i cittadini tedeschi con una storia migratoria provenienti da Paesi a maggioranza musulmana come membri uguali del popolo tedesco definito etnicamente dal partito». L’AfD è in questo momento, nei sondaggi, testa a testa con la CDU (il partito cristiano democratico) per essere il primo partito in Germania, mentre sta per giurare la prossima settimana il governo di Friedrich Merz (CDU). Nelle scorse settimane è anche uscita una rilevazione che lo dava al 26% contro il 25% dei cristiano-democratici, e dopo le elezioni di febbraio — sotto la spinta delle politiche di Trump e degli eventi in Ucraina — ha solo consolidato il suo consenso. Si vedrà se il nuovo inizio politico con Friedrich Merz frenerà la corsa. Molti giuristi hanno avvertito questa mattina di non sopravvalutare l’impatto della decisione del BfV, e che, all’atto pratico, ogni decisione di vietare il partito sarà estremamente complicata. Lo stesso cancelliere Olaf Scholz, nei suoi ultimi giorni in carica, si schiera contro un procedimento di divieto affrettato. «Penso che questa sia una questione che non si può risolvere in fretta». La Corte costituzionale federale ha respinto tutte le richieste di divieto negli ultimi tempi. «Sono contrario a una decisione affrettata e perciò non dirò che dobbiamo procedere in questo modo». Potenzialmente, la decisione dà ai servizi interni maggiori strumenti contro l’AfD: si potranno, per esempio, fare registrazioni audio e video anche dei suoi leader nazionali; si potrà ricorrere all’uso di informatori all’interno del partito, come già avviene a livello regionale o per alcune formazioni giovanili. Ma ogni mossa successiva è estremamente delicata. Il partito può essere proibito solo dalla Corte Costituzionale, e questo soltanto dietro richiesta di uno dei due rami del Parlamento o del governo. Paradossalmente, l’uso degli informatori potrebbe diminuire, perché un’eccessiva presenza potrebbe attribuire allo Stato l’influenza e la macchinazione politica sul partito in un caso che approdasse ai giudici supremi. Quanto alla sorveglianza personale dei membri AfD — se quella digitale sarà più facile — ha vincoli strettissimi, fino a essere quasi impossibile. L’AfD grida al complotto. «È un’assurdità. Una decisione puramente politica prima delle elezioni del cancelliere del 6 maggio» (Emil Sänze, 74 anni, capo dell’AfD nel Land della leader Alice Weidel). Il bavarese Stephan Protschka parla di «farsa». In ogni caso, la questione dell’AfD riesploderà nella politica tedesca. La CDU promette il Brandmauer, il muro tagliafuoco, mentre in Europa diversi membri del PPE collaborano localmente con partiti di estrema destra, cosa che ormai anche parti della CDU vorrebbero fare in Germania. Inoltre, il vento esterno — dove su molte posizioni Trump sostiene tesi molto simili, se non uguali, a quelle dell’AfD — ha cambiato per sempre anche il panorama tedesco. E l’AfD, atteggiandosi a vittima, potrà usare questa decisione dei servizi interni con un leitmotiv della sua campagna perenne che ormai pratica bene: quello di definirsi «censurata» dal sistema. Non sarà una navigazione facile per Merz. da corriere.it estero |