LA-U dell'OLIVO
Ottobre 23, 2025, 08:40:02 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: 1 2 [3] 4 5 ... 10
 21 
 inserito:: Ottobre 14, 2025, 06:51:54 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Daniele Paparella

Suzuki Maruti dal Giappone: dopo quante sconfitte capiranno che il campo largo - e a monte l’idea che la politica coincida col sommare voti di sigle senza un programma comune credibile e senza contraddizioni - è un’idea stupida e perdente? Perché insistono? Sono scemi? Comincio a sospettarlo. Se proprio l’idea di rinunciare all’alleanza col M5S non passa (per ragioni aritmetiche, comunque per me indifendibili), che facciano le cose per bene e organizzino una conferenza programmatica congiunta di coalizione e vengano fuori con un programma senza equivoci. Segnalo giusto quei 3-4 macigni sul percorso programmatico.
1: le posizioni putiniane del M5S, impresentabili.
2: la vicinanza di Conte e soci alla destra sul tema dell’immigrazione.
3: la passione grillina per complotti e anti-scienza.
4: la cultura nimby del M5S Non sono cose su cui si può mediare. In gran parte non sono nemmeno negoziabili.
Quindi la vedo durissima, anzi diciamo pure impossibile. Talmente impossibile da essere stupido perfino provarci, dato che non è che si può essere “putiniani moderati” o “un po’ incinte”. Sia chiaro: non li voterei nemmeno se riuscissero ad appianare le distanze siderali tra PD e M5S. Questo perché considero un atto politico anche il solo fatto di considerare il M5S un interlocutore.
Magari altri hanno una memoria peggiore della mia e li votano. Io no. Aggiungo: davvero si aspettano che chi votava PD torni al voto per una coalizione fatta con chi ha insultato la sinistra, la sua storia, le sue figure, i suoi militanti per intero?
Sono ancora tutti lì: Taverna, Fico, Appendino. E non ho letto autocritiche, ripensamenti Qualcuno di loro ha chiesto scusa per la vergogna di Bibbiano? Per i notav e gli assalti alle sedi e ai politici e militanti del PD? Per gli insulti a Liliana Segre?
Dove si constata il cambiamento “civile” dei grillini, che si dà per scontato? Io non lo vedo. E il governo politico gialloverde con la Lega di Salvini? Credono di cavarsela avendo votato per abolire i sanguinari decreti Salvini che avevano approvato? Il tutto senza spiegare, come se fosse normale? Al PD, come una moglie menata che si riprende in casa il marito violento, fanno finta di niente e subiscono in silenzio sperando vada bene. Ma questa cosa offende prima di tutto gli elettori. La realpolitik ha un confine ed è la dignità della tua comunità. Credo che la cosa sia un problema, seppure minore (perché vicina parte dei criptofascisti inconsapevoli del M5S sono già passati a destra) anche per i grillini/contiani: passano anni a dire che il PD è il male e poi si alleano con loro ma malvolentieri. Non funziona Il fatto che non funzioni è chiaro perfino agli elettori del M5S, che notoriamente non brillano per acume, per usare un eufemismo. Ed è chiaro a molti ex elettori PD, che restano a casa.
Non è chiaro ai capi del PD. Personalmente fatico a vedere un’evidenza più grande.

da FB
----------------------------------

Gianni Gavioli
Gli errori sono molti agli occhi e alla sensibilità di coloro che "simpatizzano" ma non votano il PD. Il più grave è la Ignavia di non capire che liberarsi nettamente di una " % ", che giustamente la Gente non stima e considera indegni di "vicinanza", farebbe recuperare subito, tra noi non votanti per protesta, il poco che la complicità con i traditori della patria ci porta, vergognosamente. ggg

----------------------------------

 22 
 inserito:: Ottobre 14, 2025, 06:01:49 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Gianni Gavioli
Amministratore

Premessa:
Un solo Albero Sociale e Politico, una potatura a Vasi Policonici al posto delle parassitarie Correnti e Persone diverse dalle attuali il più lontano possibile dal fetore putiniano.

Presentazione alla Gente di veri progetti e non di chiacchiere e sorrisi.

Il Partito Democratico Socialisti Cristiani (PDSC) deve ripartire da solo, fosse anche da un 20% di consenso iniziale.
Dopo ci si può accordare con altre realtà del Centro della politica, su singoli temi o Progetti Nazionali. Ma dopo!

Il PDSC deve vivere di vita propria in simbiosi soltanto con i propri elettori!

È una IDEA RESILIENTE, già tradita una volta dalla cattiva politica adesso, noi elettori, non ci si cadrebbe una seconda volta.

ggiannig

 23 
 inserito:: Ottobre 14, 2025, 05:59:08 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Gianni Gavioli
Dai Liberali alla Sinistra Democratica, per tentare di riemergere dal fango. ciaooo

    Rispondi

Riccardo Enrico Dinucci
Gianni Gavioli fidati se ci sono io tanto a sinistra no di sicuro


    Rispondi

Gianni Gavioli
Riccardo Enrico Dinucci difficile capire dove cominciano e dove finiscono le Sinistre, io mi ci confronto da più di vent'anni e ci ho rinunciato. Ma penso meglio avere dubbi a Sinistra, che certezze a Destra.
La deculturazione, di cui molti sono vittime, nella Sinistra ha Ancore di Salvezza Sociale che a destra neppure si immaginano. ciaooo

------------------------------

Post di Giampaolo Peroni

Giampaolo Peroni

EH, NO! Cavoli e merende
Io sono “PRO” nei confronti di tutte le sofferenze, anche quelle minori, quelle dimenticate, quelle che non riconducano a valenze politiche, ideologiche, economiche che interessino le varie fazioni politiche e/o, appunto, ideologiche. Sono “PRO” nei confronti dei 6 milioni di ebrei sterminati, nei confronti degli innocenti in Palestina, dei bambini rapiti e indottrinati dai criminali del Cremlino, delle vittime innocenti di tutte le guerre, vittime di qualsiasi prevaricazione. Sono dalla parte di chi rischia la vita e un’esistenza serena, a causa di coloro che ne vogliono l’annientamento, sia da una parte che dall’altra... Ci dovrebbe essere uno sciopero alla settimana, una flotilla al giorno, uno slogan UNICO che contempli un’unica parola: “BASTA”, senza aggiungere commenti; senza distinguo, senza “code” polemiche. Quando Iacchetti piange per i bambini morti, potrebbe risparmiarsi la frase ignorante: “Sono secoli che Israele ammazza i palestinesi”, perché questo evidenzia la rabbia e la posizione ideologica del personaggio; è come se affermasse: “Gli ebrei mi stanno sul ca**o”. E, infatti, è diventato l’idolo dei “Propal” (quelli solamente  “contro”…). Pertanto, ben vengano le manifestazioni e gli scioperi, se questi possano servire a risvegliare le coscienze e orientarle alla PACE, scevri da qualsiasi “inquinamento”. Ecco perché trovo inutile spendere ulteriori parole nei confronti delle povere vittime di Gaza: è talmente evidente l’ingiustizia che tutti hanno “gioco facile”. Più complicato, invece, accettare i deliri di Travaglio, Di Battista, Orsini… con i loro “distinguo” e con la loro tendenza a giustificare un criminale assoluto, dal momento che, un post che ne evidenzi la loro dabbenaggine spinga qualcuno a scrivere che: “C’entra come i cavoli a merenda”. Può essere, infatti, che anche i cavoli possano rappresentare una merenda “riflessiva”…

--------------------------



 24 
 inserito:: Ottobre 14, 2025, 05:49:18 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Maurizio Molinari

"Questa guerra ibrida aggredisce la sicurezza degli ebrei della Diaspora". È questa la cornice per comprendere la dinamica dell’ottavo fronte di guerra che minaccia Israele dall’indomani del 7 ottobre.
In questi due anni la situazione sul fronte dell’antisemitismo è degenerata. Come si è giunti a questo?
"Il motivo è la natura dell’attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre 2023. È un conflitto ibrido, ovvero si sviluppa su più fronti contemporaneamente: da una parte c’è la guerra vera e propria, combattuta con le armi in mano e con atti terroristici nella realtà fisica, mentre dall’altra c’è la guerra dell’informazione, il cui intento è delegittimare l’avversario e generare scompiglio nel suo campo. È questo secondo fronte che, facendo leva su fake news e social network, ha risvegliato nella realtà digitale il germe dell’odio antiebraico generando il clima più aggressivo degli ultimi 80 anni nei confronti degli ebrei in più Paesi e continenti. L’antisionismo è la narrazione su cui Hamas punta per delegittimare l’esistenza dello Stato ebraico e trasformare ogni 'sionista' in un avversario da discriminare, isolare, ghettizzare, punire ed anche aggredire. Siamo di fronte ad una campagna globale di disinformazione basata sull’equiparazione fra sionismo e razzismo coniata dall’Urss nel 1967". L'intervista su Shalom > bit.ly/431Y00s

Per altre notizie bit.ly/4mRREce
da FB

 25 
 inserito:: Ottobre 13, 2025, 01:04:00 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin

Il PROGETTO di GOVERNO PLURIMO.

Il Governo PDSC, Dai Liberali alla Sinistra Democratica, per tentare di riemergere dal fango.

ciaooo

PS: per adesione INFORMALE NON VINCOLANTE alla mia idea:  ggianni41@gmail.com

 26 
 inserito:: Ottobre 13, 2025, 12:56:08 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Gianni Gavioli
Dai Liberali alla Sinistra Democratica, per tentare di riemergere dal fango.
ciaooo

    Rispondi

Riccardo Enrico Dinucci
Gianni Gavioli fidati se ci sono io tanto a sinistra no di sicuro

    Rispondi

Gianni Gavioli
Riccardo Enrico Dinucci difficile capire dove cominciano e dove finiscono le Sinistre, io mi ci confronto da più di vent'anni e ci ho rinunciato. Ma penso meglio avere dubbi a Sinistra, che certezze a Destra.
La deculturazione, di cui molti sono vittime, nella Sinistra ha Ancore di Salvezza Sociale che a destra neppure si immaginano. ciaooo

--------------------------------------------

Post di Giampaolo Peroni

Giampaolo Peroni

EH, NO! Cavoli e merende
Io sono “PRO” nei confronti di tutte le sofferenze, anche quelle minori, quelle dimenticate, quelle che non riconducano a valenze politiche, ideologiche, economiche che interessino le varie fazioni politiche e/o, appunto, ideologiche. Sono “PRO” nei confronti dei 6 milioni di ebrei sterminati, nei confronti degli innocenti in Palestina, dei bambini rapiti e indottrinati dai criminali del Cremlino, delle vittime innocenti di tutte le guerre, vittime di qualsiasi prevaricazione. Sono dalla parte di chi rischia la vita e un’esistenza serena, a causa di coloro che ne vogliono l’annientamento, sia da una parte che dall’altra... Ci dovrebbe essere uno sciopero alla settimana, una flotilla al giorno, uno slogan UNICO che contempli un’unica parola: “BASTA”, senza aggiungere commenti; senza distinguo, senza “code” polemiche. Quando Iacchetti piange per i bambini morti, potrebbe risparmiarsi la frase ignorante: “Sono secoli che Israele ammazza i palestinesi”, perché questo evidenzia la rabbia e la posizione ideologica del personaggio; è come se affermasse: “Gli ebrei mi stanno sul ca**o”. E, infatti, è diventato l’idolo dei “Propal” (quelli solamente  “contro”…). Pertanto, ben vengano le manifestazioni e gli scioperi, se questi possano servire a risvegliare le coscienze e orientarle alla PACE, scevri da qualsiasi “inquinamento”. Ecco perché trovo inutile spendere ulteriori parole nei confronti delle povere vittime di Gaza: è talmente evidente l’ingiustizia che tutti hanno “gioco facile”. Più complicato, invece, accettare i deliri di Travaglio, Di Battista, Orsini… con i loro “distinguo” e con la loro tendenza a giustificare un criminale assoluto, dal momento che, un post che ne evidenzi la loro dabbenaggine spinga qualcuno a scrivere che: “C’entra come i cavoli a merenda”. Può essere, infatti, che anche i cavoli possano rappresentare una merenda “riflessiva”…

--------------------------
Su FB


 27 
 inserito:: Ottobre 13, 2025, 12:44:37 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin

Tetyana Bezruchenko

Oggi una mia conoscente ha pronunciato la solita frase “spero che tutto finisca presto”.
Le avevo risposto con un breve “No”.
Lei mi ha chiesto “perché no?”
Non so come spiegarle che tutto solo comincia a muoversi, prima erano dei preparativi.


Alex Orlowski

Il 28 settembre 2025, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha denunciato un'importante escalation nelle tattiche di guerra ibrida della Russia, basandosi su dati di intelligence che indicano come la cosiddetta "flotta ombra" russa stia venendo utilizzata come piattaforma mobile per il lancio e il controllo di droni d'attacco contro paesi europei. Questa accusa ha avuto immediati riflessi politici, con Zelenskyy che ha sottolineato la necessità urgente di chiudere i corridoi marittimi strategici, in particolare il Mar Baltico, a tutte le petroliere russe, dando particolare attenzione alle navi della flotta ombra illegale. Nel suo discorso serale, il presidente ha chiesto un inasprimento delle sanzioni contro il commercio energetico e l'infrastruttura navale russa, evidenziando come la vicinanza delle piattaforme di lancio alle coste europee renda la minaccia ancora più critica.
La flotta ombra, fino ad ora vista principalmente come uno strumento economico per eludere le sanzioni occidentali e finanziare l'apparato militare russo, è ora ritenuta una minaccia diretta alla sicurezza operativa. Tale flotta, composta da circa 940 navi obsolete e scarsamente assicurate, rappresenta una combinazione di obiettivi economici e militari, entrando nello spettro della guerra ibrida come piattaforma di attacchi irregolari e non attribuibili contro infrastrutture europee critiche. Questo sviluppo impone a NATO e Unione Europea una rivalutazione strategica che non consideri più queste navi come un semplice rischio ambientale, ma come potenziali piattaforme militari mobili e sofisticate. L'opacità operativa e numerica della flotta rende difficile la sua identificazione e il contrasto.
Il discorso di Zelenskyy, pronunciato la stessa sera di un'ondata di attacchi e incursioni aeree russe in Europa, ha collegato chiaramente le petroliere russe, già oggetto di sanzioni, all'uso militare tramite il lancio e controllo di droni. Queste navi non fungerebbero solo da rampe di lancio, ma da centri avanzati di comando e controllo con sofisticati sistemi di comunicazione satellitare per pilotare i droni attraverso spazi aerei complessi. La tempistica della dichiarazione, subito dopo un incontro con l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump a New York nel contesto dell’Assemblea generale ONU, mirava a influenzare il dibattito politico sulle forniture di armi avanzate all’Ucraina e ad accelerare l’inasprimento delle sanzioni contro la flotta ombra, specialmente in risposta alle destabilizzanti incursioni di droni nei paesi nordici.
La Russia ha rigettato con fermezza le accuse, con il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov e il ministro degli esteri Sergey Lavrov che hanno definito le denunce infondate e tese a destabilizzare ulteriormente la situazione. In particolare, la Russia ha contestato le segnalazioni di incursioni di droni oltre il raggio operativo di alcune munizioni, nonostante le evidenze delle capacità dichiarate degli Shahed-136/Geran-2. Questa strategia di negazione si inserisce in un modello di guerra di zona grigia, volto a mantenere ambiguità e a evitare la responsabilità diretta.
Dal punto di vista tecnico, la possibilità che grandi petroliere commerciali siano state modificate per lanciare e controllare UAV ad ala fissa come i Geran-2 è plausibile, sebbene complessa. I droni Geran-2, derivati dagli Shahed-136 di progettazione iraniana, hanno un’autonomia fino a 2.500 km, una velocità di crociera fino a 180 km/h e possono trasportare testate esplosive fino a 50 kg. Il lancio standard da terra prevede l'uso di binari con razzi assistiti montati su veicoli, ma le modifiche tecnologiche russe includono sistemi di navigazione avanzati e moduli di comunicazione remota che permettono il controllo anche da piattaforme mobili in mare. L’adattamento di petroliere per lancio marittimo comporterebbe l’installazione di sistemi di catapulta a gas pressurizzato o binari assistiti da razzi integrati con piattaforme di stabilizzazione attiva per contrastare i movimenti marittimi, necessità confermata da analoghi sviluppi navali in campo militare e commerciale.
Esistono precedenti di integrazione di sistemi di lancio e recupero di droni su navi non aeronautiche e test commerciali di droni per logistica marittima, a testimonianza della possibilità tecnica. Il vantaggio operativo di impiegare petroliere come piattaforme di lancio consiste nella mobilità, nell’invisibilità e nella drastica riduzione dei tempi di volo rispetto a lanci da basi terrestri note, aumentando l’efficacia degli attacchi e complicando le difese aeree europee, specialmente in zone come il Mar Baltico, stretti danesi e Mare del Nord.
La flotta ombra stessa, complessa rete economica che aggira le sanzioni imponendo notevoli rischi ambientali ed economici agli stati avversari, è in via di trasformazione da strumento economico a risorsa militare di guerra ibrida. Composta da navi spesso anziane, non assicurate nel contesto occidentale e operative in modo opaco tramite frequenti cambi di bandiera e falsificazione dei dati di localizzazione, la flotta è sospettata non solo di supportare il lancio di droni, ma anche di sorveglianza e sabotaggio di infrastrutture sottomarine critiche. Uno specifico caso di incidente ambientale nel gennaio 2025, con una nave sospettata della flotta che ha perso potenza trasportando 99.000 tonnellate di petrolio, sottolinea il rischio continuo di disastri.
L’analisi operativa rivela un quadro di rischi multipli, che riguardano sicurezza marittima, ambientale, legale, economica e militare, richiedendo una risposta strategica articolata che vada oltre il sequestro di singole navi, mirando all’ecosistema infrastrutturale che le sostiene, inclusi registri, assicuratori, intermediari e stati di bandiera.
Diverse navi sospette, con dettagli tecnici e codici identificativi, sono state monitorate o ispezionate dalle autorità europee per attività legate a lancio di droni, ricognizione o sabotaggio. Tra queste, la HAV DOLPHIN (IMO: 9073854, MMSI: 304473000), nave da carico con equipaggio russo, costruita nel 1993, batte bandiera di Antigua e Barbuda. Nel 2025 ha mostrato comportamenti sospetti vicino a Kaliningrad, Liepāja e nella baia di Kiel, ed è stata oggetto di ispezioni in porti europei. La PUSHPA (ex Boracay, IMO: 9332810, MMSI: 610107116), petroliera sotto bandiera del Benin, costruita nel 2007, è stata monitorata vicino ad Aalborg durante le incursioni con droni e sospettata di essere piattaforma di lancio; opera principalmente nel Mar Baltico, Mare del Nord e Manica. L’ASTROL-1 (IMO: 9906544, MMSI: 273217380), nave da carico generale russa costruita nel 2020, è soggetta a sanzioni statunitensi e ha effettuato manovre sospette a nord di Copenaghen prima di un attacco con droni. La OSLO CARRIER-3 (IMO: 9366146, MMSI: 258035000), una nave da carico gestita dalla Norvegia costruita nel 2011 con equipaggio in parte di lingua russa, è sospettata nonostante il controllo norvegese e monitorata nel Mar Baltico. Infine, la petroliera EAGLE S (IMO: 9329760, MMSI: 518998865), battente bandiera delle Isole Cook e costruita nel 2006, è stata sequestrata in Finlandia per il suo presunto coinvolgimento in sabotaggi di cavi sottomarini nel Mar Baltico, evidenziando capacità multiruolo nella guerra ibrida.
L'accusa di utilizzo della flotta ombra per lanciare droni coincide con una campagna coordinata di violazioni dello spazio aereo russo nel settembre 2025, con incursioni di droni in Polonia, Estonia, Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi, che hanno causato chiusure aeroportuali, restrizioni di volo e indagini ufficiali. La NATO e l’UE interpretano tali azioni come provocazioni calcolate tese a testare le difese e a logorare i costi militari occidentali, soprattutto nelle regioni nordiche. Il Mar Baltico appare così come un nuovo vettore primario di guerra ibrida.
In risposta, l’Unione Europea ha proposto il 19° pacchetto di sanzioni mirate contro la flotta ombra, inserendo 118 nuove navi nella lista sanzionata e puntando a colpire in modo più severo il commercio energetico russo e le entità collegate in Russia e all’estero. Negli Stati Uniti è stato introdotto lo "Shadow Fleets Act" per estendere ulteriormente le restrizioni economiche sulle navi e le attività finanziarie connesse. Queste misure legislative e regolatorie riflettono il riconoscimento condiviso della natura militare e strategica della flotta ombra oltre che economica.
È stata annunciata anche l’iniziativa "Drone Wall" dell’UE per creare una barriera anti-drone lungo il confine orientale, che prevede capacità avanzate di rilevamento, tracciamento e intercettazione entro un anno, con l’Ucraina come partner chiave per l’implementazione di contromisure efficaci e a basso costo, basate su guerra elettronica e droni intercettori.
Infine, la richiesta ucraina di missili da crociera a lungo raggio come il Tomahawk trova giustificazione strategica nell’esigenza di neutralizzare efficacemente le piattaforme mobili di lancio marittime, che operano al di fuori della portata delle difese costiere convenzionali, rafforzando così la capacità di Kiev di contrastare questo nuovo vettore di attacco che interessa direttamente la sicurezza collettiva NATO nel Mar Baltico e nel Mare del Nord.

DA FB

 28 
 inserito:: Ottobre 13, 2025, 12:41:44 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Jack Daniel

Ecco appunto: occasione persa per le opposizioni.
Oggi il Governo, astutamente, ha presentato una mozione di appoggio al piano di Trump. Piano che, senza mi dilunghi (lo avevo fatto qui https://tinyurl.com/mpz7uvjy e qui https://tinyurl.com/3u52xzuy ), presenta alcuni aspetti critici riguardanti il futuro, aspetti, tra i tanti, che riguardano il ruolo di ONU e ANP, e il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Lo stesso Governo, però, aveva non solo appoggiato, ma collaborato fattivamente al piano noto come Dichiarazione di New York che, su molti punti si discosta parecchio, e proprio su quei punti, dal piano Trump. Oggi il Governo ha voluto stanare le opposizioni, quasi a dire "siete d'accordo con la pace o no?". Da quello che si legge nei resoconti (ancora parziali) le opposizioni sono entrate un po' in difficoltà e alla fine si sono astenute.
Quello che non hanno fatto le opposizioni, ma non da oggi, ma da quando si è parlato del piano di Trump, era incalzare il Governo chiedendogli se era d'accordo su quanto da lui firmato e sottoscritto (la Dichiarazione, appunto) o sul molto diverso piano Trump.
Non l'hanno fatto, nelle settimane precedenti, e quindi rimarremo senza risposta. Il Governo è favorevole al "suo" piano, preparato, proposto firmato e votato all'ONU, o a quello, assai differente, di Trump? Contraddizione non da poco, ma le opposizioni hanno perso l'occasione. La risposta, inutile dirlo, la conosciamo: il Governo si allinea a Trump, smentendo quanto da lui stesso fatto. Possibile che nessuno sia stato in grado di farlo notare?

Vittorio Vb Bertola
Come potrebbero le opposizioni farlo notare, se poi alla contro-domanda "ah sì, e allora qual è il vostro piano?" la risposta sarebbe scena muta e/o gridare "free free Palestain"?

 
Alex Orsi

"Negli anni ‘70  e ‘80 l’Unione Sovietica guardava all’Italia come a una cerniera fragile dell’Occidente. Il Paese era nel cuore della NATO, ma al tempo stesso ospitava il più potente Partito Comunista dell’Europa occidentale. Questo rendeva Roma un terreno ideale per la penetrazione politica, culturale e psicologica del blocco orientale.
Gli obiettivi sovietici erano chiari, come lo sono oggi
1) Indebolire la NATO dall’interno, logorando uno dei suoi alleati strategici.
2) Legittimare il PCI come interlocutore politico, senza però spingerlo verso la lotta armata (troppo rischiosa e controproducente).
3) Sfruttare il caos del terrorismo, ogni bomba, ogni rapimento, ogni funerale di Stato era una dimostrazione che la democrazia  italiana non garantiva stabilità.
4) Appoggiarsi ai Paesi satelliti (Germania Est, Cecoslovacchia) e a movimenti paralleli (gruppi palestinesi) per fornire copertura logistica e addestramento a militanti italiani senza sporcarsi le mani direttamente.
Il Cremlino giocava su due tavoli, ufficialmente prudente, ufficiosamente tollerante. Una guerra ibrida ante litteram, fatta di infiltrazioni culturali, propaganda, reti diplomatiche e sostegno occulto.
La Russia di Putin, erede diretta di quella tradizione, non ha più l’ideologia comunista da esportare, ma la logica resta intatta: minare dall’interno le democrazie occidentali.
Ieri il PCI, oggi i partiti populisti e sovranisti, Mosca non cerca più di imporre un modello unico, ma di appoggiare chiunque possa indebolire l’unità europea e l’alleanza atlantica.
Ieri il terrorismo, oggi la disinformazione, la bomba è stata sostituita dal tweet, la pistola dal troll digitale. L’obiettivo però è lo stesso, creare sfiducia nelle istituzioni, spaccare l’opinione pubblica, alimentare complotti e rancori.
Ieri i corridoi segreti a Berlino Est, oggi i canali opachi del gas e della finanza, la leva energetica e finanziaria sostituisce la logistica clandestina.
Ieri l’Italia come ventre molle della NATO, oggi l’Europa come continente diviso tra Est e Ovest, Mosca punta a impedire la costruzione di un’Europa unita e autonoma, sfruttando differenze nazionali, crisi economiche e paure migratorie.
C’è un filo rosso che lega l’URSS degli anni di Brežnev e la Russia di Putin ovvero l’arte di trasformare le contraddizioni interne dell’avversario in un’arma geopolitica. Allora fu il terrorismo a rendere l’Italia più fragile, oggi sono la propaganda digitale e i partiti amici a destabilizzare l’Unione Europea.
Cambiano gli strumenti, non l’obiettivo, Mosca non punta a conquistare con i cingolati ma a corrodere dall’interno, lentamente, fino a rendere l’avversario incapace di reagire.
E in italia, in questo momento, si sta vedendo lo stesso film, con la stessa regia.
Sarebbe interessante approfondire la questione dei 5 milioni prelevati in contanti da via Gaeta e vedere quanti di questi sono andati a finire nelle manine sante della Cgil."

Sabrina de Gaetano

 29 
 inserito:: Ottobre 13, 2025, 12:17:15 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Gianni Gavioli
Amministratore
Persona più attiva
  ·   · drtpnsoSoei fim301l3fu931main4afc0c0u5ca53u64h01l97ma064tu2a 

U.M.CO.D.E. Unione Mantenimento e Consolidamento Difese Europee.

[Facebook permettendo questo sarà il nuovo titolo del nostro Gruppo Tematico come già qui].

ciaooo
ggiannig

PS: ovviamente per Difese Europee non si intendono soltanto quelle militari, ma di tutti quei valori POSITIVI, soprattutto culturali,
che l'Europa ha saputo esprimere dal dopoguerra ad oggi e prima ancora nel passato.
Senza perdonarci le nefandezze commesse e le ingiustizie perpetrate da noi europei, in ogni dove e nei secoli.

 30 
 inserito:: Ottobre 13, 2025, 11:37:04 am 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Jack Daniel

Ecco appunto: occasione persa per le opposizioni.
Oggi il Governo, astutamente, ha presentato una mozione di appoggio al piano di Trump. Piano che, senza mi dilunghi (lo avevo fatto qui https://tinyurl.com/mpz7uvjy e qui https://tinyurl.com/3u52xzuy ), presenta alcuni aspetti critici riguardanti il futuro, aspetti, tra i tanti, che riguardano il ruolo di ONU e ANP, e il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Lo stesso Governo, però, aveva non solo appoggiato, ma collaborato fattivamente al piano noto come Dichiarazione di New York che, su molti punti si discosta parecchio, e proprio su quei punti, dal piano Trump. Oggi il Governo ha voluto stanare le opposizioni, quasi a dire "siete d'accordo con la pace o no?". Da quello che si legge nei resoconti (ancora parziali) le opposizioni sono entrate un po' in difficoltà e alla fine si sono astenute.
Quello che non hanno fatto le opposizioni, ma non da oggi, ma da quando si è parlato del piano di Trump, era incalzare il Governo chiedendogli se era d'accordo su quanto da lui firmato e sottoscritto (la Dichiarazione, appunto) o sul molto diverso piano Trump.
Non l'hanno fatto, nelle settimane precedenti, e quindi rimarremo senza risposta. Il Governo è favorevole al "suo" piano, preparato, proposto firmato e votato all'ONU, o a quello, assai differente, di Trump? Contraddizione non da poco, ma le opposizioni hanno perso l'occasione. La risposta, inutile dirlo, la conosciamo: il Governo si allinea a Trump, smentendo quanto da lui stesso fatto. Possibile che nessuno sia stato in grado di farlo notare?
Vittorio Vb Bertola
Come potrebbero le opposizioni farlo notare, se poi alla contro-domanda "ah sì, e allora qual è il vostro piano?" la risposta sarebbe scena muta e/o gridare "free free Palestain"?

 
Alex Orsi

"Negli anni ‘70  e ‘80 l’Unione Sovietica guardava all’Italia come a una cerniera fragile dell’Occidente. Il Paese era nel cuore della NATO, ma al tempo stesso ospitava il più potente Partito Comunista dell’Europa occidentale. Questo rendeva Roma un terreno ideale per la penetrazione politica, culturale e psicologica del blocco orientale.
Gli obiettivi sovietici erano chiari, come lo sono oggi
1) Indebolire la NATO dall’interno, logorando uno dei suoi alleati strategici.
2) Legittimare il PCI come interlocutore politico, senza però spingerlo verso la lotta armata (troppo rischiosa e controproducente).
3) Sfruttare il caos del terrorismo, ogni bomba, ogni rapimento, ogni funerale di Stato era una dimostrazione che la democrazia  italiana non garantiva stabilità.
4) Appoggiarsi ai Paesi satelliti (Germania Est, Cecoslovacchia) e a movimenti paralleli (gruppi palestinesi) per fornire copertura logistica e addestramento a militanti italiani senza sporcarsi le mani direttamente.
Il Cremlino giocava su due tavoli, ufficialmente prudente, ufficiosamente tollerante. Una guerra ibrida ante litteram, fatta di infiltrazioni culturali, propaganda, reti diplomatiche e sostegno occulto.
La Russia di Putin, erede diretta di quella tradizione, non ha più l’ideologia comunista da esportare, ma la logica resta intatta: minare dall’interno le democrazie occidentali.
Ieri il PCI, oggi i partiti populisti e sovranisti, Mosca non cerca più di imporre un modello unico, ma di appoggiare chiunque possa indebolire l’unità europea e l’alleanza atlantica.
Ieri il terrorismo, oggi la disinformazione, la bomba è stata sostituita dal tweet, la pistola dal troll digitale. L’obiettivo però è lo stesso, creare sfiducia nelle istituzioni, spaccare l’opinione pubblica, alimentare complotti e rancori.
Ieri i corridoi segreti a Berlino Est, oggi i canali opachi del gas e della finanza, la leva energetica e finanziaria sostituisce la logistica clandestina.
Ieri l’Italia come ventre molle della NATO, oggi l’Europa come continente diviso tra Est e Ovest, Mosca punta a impedire la costruzione di un’Europa unita e autonoma, sfruttando differenze nazionali, crisi economiche e paure migratorie.
C’è un filo rosso che lega l’URSS degli anni di Brežnev e la Russia di Putin ovvero l’arte di trasformare le contraddizioni interne dell’avversario in un’arma geopolitica. Allora fu il terrorismo a rendere l’Italia più fragile, oggi sono la propaganda digitale e i partiti amici a destabilizzare l’Unione Europea.
Cambiano gli strumenti, non l’obiettivo, Mosca non punta a conquistare con i cingolati ma a corrodere dall’interno, lentamente, fino a rendere l’avversario incapace di reagire.
E in italia, in questo momento, si sta vedendo lo stesso film, con la stessa regia.
Sarebbe interessante approfondire la questione dei 5 milioni prelevati in contanti da via Gaeta e vedere quanti di questi sono andati a finire nelle manine sante della Cgil."
Sabrina de Gaetano

Pagine: 1 2 [3] 4 5 ... 10
Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!