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571  Forum Pubblico / SIAMO DIFFERENTI e DIVERSI, UGUALI nei DIRITTI e DOVERI, ma DIVISI in CATEGORIE SOCIALI. / Le TERRE DI RANGO, le Categorie di Persone e Azioni DIFFERENTI dalla Massa. inserito:: Marzo 04, 2023, 05:31:32 pm
Le Categorie Umane non sono le Razze (che nell'uomo non esistono).
Non sono neppure le Classi Sociali tirate in lungo artificialmente da una ideologia incapace di coesistere e proiettarsi nel futuro con il progresso dello sviluppo compatibile.
In fondo le Categorie Umane non sono neppure trattate concretamente nella Condizione Umana su cui si filosofeggia da oltre un secolo.

Le Categorie Umane, per come le intendiamo noi, sono le Differenti Condizioni in cui l’essere umano è costretto a vivere o in ogni caso vive, sia come singolo protagonista della sua condizione personale, sia come compartecipe della situazione generale con il suo gruppo, oppure immerso nell’area in cui respira, sino ad arrivare alla realtà della Nazione che abita, oppure nelle diverse società umane del mondo.
Le Categorie Umane sono infinite, dunque, se consideriamo che ogni individuo è un Mondo complesso con diverse aspettative sociali e differenti ambizioni personali egocentriche.

La strada che intendiamo “trovare” in questa complessità sociopolitica, resa più imbrigliata da una gestione malsana della cosa pubblica, è quella che prima o poi farà incontrare l’umanità che pensa con l’Essenza del tutto: l’UOMO.
L’Essenza ci significa che - “ciò per cui una certa persona è quella che è, e non un’altra persona” - (concezione aristotelica).   

Quindi è sulla qualità del singolo Essere Umano che la Società del futuro deve investire: la qualità sociale e personale del Singolo nella migliore qualità dell’ambiente in cui vive.
Noi Vecchi non ci saremo, ma oggi essendo sopravvissuti (forse) ad una catastrofe che pochi hanno compreso in modo consapevole, pensiamo nel modo sopra descritto, … IN SINTESI.

ggiannig

a commento del Gruppo Tematico sul Separatismo Predone.
572  Forum Pubblico / LA NOSTRA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA. / A 15 anni ho scritto le mie prime poesie e a 16 anni sono finita per la prima... inserito:: Marzo 04, 2023, 05:20:26 pm
Quando Cerasa vorrà discettare sullo Sfascismo imperante?

ggiannig
573  Forum Pubblico / L'ITALIA NON FATELA RIDURRE ad ARCIPELAGO di ISOLE REGIONALI E FEUDALI. / Con ragioni diverse dai Nordisti, ma anche il Sud ritorna Sfascista. inserito:: Marzo 03, 2023, 05:23:52 pm
Autonomia differenziata, il sì di Calabria e Basilicata divide (anche) il Sud: «Voto contro la Costituzione»

Posta in arrivo
Arlecchino Euristico
a me

https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/23_marzo_03/autonomia-differenziata-si-calabria-basilicata-divide-anche-sud-voto-contro-costituzione-b71d7572-b98b-11ed-992b-b12cb3b74f34.shtml

Inviato da Posta per Windows

 
574  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / in Facebook non riconosco più la Pagina di Arlecchino Euristico Non Usatela. inserito:: Marzo 02, 2023, 06:02:28 pm
Nelle condizioni in cui sono stato messo, in Facebook, questa non la riconosco più come Pagina di Arlecchino Euristico.
Non Usatela.


Tra qualche mese uscirà il cartaceo "I SEMI DI ARLECCHINO EURISTICO" e tra le decine di altre cose, spiegherò anche questa sottrazione di libertà d'espressione e di partecipazione.
ciaooo

oggi su FB postato
28 febbraio 2023

575  Forum Pubblico / LA CULTURA, I GIOVANI, La SOCIETA', L'AMBIENTE, LA COMUNICAZIONE ETICA, IL MONDO del LAVORO. / LA POESIA CHE OFFRE DOMANDE | INTERVISTA A GILBERTO GAVIOLI inserito:: Marzo 02, 2023, 05:53:36 pm
LA POESIA CHE OFFRE DOMANDE | INTERVISTA A GILBERTO GAVIOLI
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SCAFFALE POESIA: EDITORI A CONFRONTO
XXIII PUNTATA
Edizioni del Foglio Clandestino
 
Può raccontarci brevemente la storia delle Edizioni del Foglio Clandestino e delle sue collane di poesia? Quali sono, a Suo giudizio, le peculiarità che la differenziano dalle altre case editrici?
La nostra storia prende avvio dalla passione di un lettore curioso ed esigente, quale sono. Nel 1993 ho intrapreso la diffusione di una fanzine in ambito poetico/letterario Il Foglio Clandestino, che continua a seguire sentieri possibili e suggestioni nella poesia e narrativa breve. L’intento è quello di condividere scoperte tra le pagine, senza confini (vedi anche la pagina Facebook dell’aperiodico letterario). L’ultimo numero è uscito da poco, è l’84/85 doppio. Da questa ricerca sono nate nel 2005 le Edizioni del Foglio Clandestino, che si occupano di poesia, traduzione, narrativa breve (racconti) e da qualche anno si sono arricchite di due collane che spaziano tra le immagini e le parole in parallelo, non pretestuali, ma per accrescere l’efficacia espressiva dei progetti. Non pretendiamo di essere unici, ma differenti sì, la poesia non è solo un interesse editoriale, ma una necessità vitale prima da lettore e poi da editore; lungo il cammino ho poi avuto l’opportunità felice di incontrare collaboratori di grande valore ed esperienza. Quindi ogni opera selezionata e pubblicata nasce da una forte relazione tra la redazione e l’autore, perfetta condivisione di un cammino umano e vivificante.
I dattiloscritti non sono libri, una questione che genera ancora confusione, difficilmente un’opera nasce solo dalle mani degli autori, un libro è il frutto di un lungo lavoro di revisione e crescita della parola poetica. Fino alla realizzazione di un’opera vera e necessaria, che resta e resiste nel tempo. Molti dei libri di poesia che si pubblicano spesso sono auto-antologie o poesie in sequenza, mancanti di organicità e progettualità. E qui si dovrebbe anche trattare la questione: chi è davvero l’editore… Pubblichiamo su invito, ma siamo disponibili a dialogare con gli autori. Siamo tra i pochi editori che si adoperano per dare sempre un riscontro agli invii di materiale; riteniamo sia doveroso, per chi pretende di occuparsi di cultura e poesia, rispondere alle richieste degli autori. Chiaramente pubblicando un numero esiguo di opere all’anno, seppur consci dell’opinabilità di un giudizio rapido, non ci pare corretto sottrarci a queste sollecitazioni. Un’analisi preliminare la offriamo sempre.
Nella scelta delle pubblicazioni poetiche quali sono i criteri seguiti? Può definire la linea editoriale che caratterizza le Edizioni del Foglio Clandestino in ambito poetico?
Ci conduce da sempre una sorta di ‘eresia’, una spinta fortemente etica verso il mestiere di editori. Riteniamo che la poesia debba colpire e sorprendere, spiazzare e offrire soprattutto domande. Ci sono parole che urgono per farsi libri, buoni libri si spera, e restando sempre attenti e in ascolto, si ha la fortuna e la capacità di avviare incontri che diventano presto pagine, prima lette e poi donate ai lettori, in stretta sintonia con gli autori. Crediamo che la nostra linea editoriale si possa definire come etica e severamente selettiva. Ogni collana ha ormai una precisa identità e un carattere riconoscibile, forma una sorta di fisionomia, di profilo non solo editoriale, ma anche umano.
Quali sono i punti di forza e le criticità di una piccola casa editrice che si occupa di poesia, come le Edizioni del Foglio Clandestino?
Le caratteristiche che ci contraddistinguono penso siano la serietà nelle scelte, la cura nel progetto libro in ogni suo aspetto, dall’idea grafica fino alla realizzazione finale. Le nostre edizioni sono sicuramente riconoscibili, i nostri libri sono apprezzati per la resa tipografica, le scelte ecologiche dei materiali utilizzati e gli l’apporto degli artisti per le copertine, che nascono sempre da un’idea originale che entra in sintonia con il testo e non è mai suggerita dalla casa editrice. Diviene così un’immagine che interpreta il testo e lo completa, in qualche modo.
La criticità riguarda soprattutto l’accoglimento della poesia nel circuito editoriale attuale, non per mancanza di richiesta come si crede, ma per la difficoltà degli operatori di accostarsi a un libro di poesia, vige il preconcetto che ci si trovi di fronte ad un libro che soddisfa una nicchia, che sia difficile da proporre e da leggere. Ma la poesia è parte del vissuto, si respira quotidianamente a saper accogliere anche questi ambiti nel cammino personale. Non per forza la semplicità è un valore nell’ambito letterario.
Ci sono poi le enormi difficoltà legate al monopolio distributivo, ai costi realizzativi che difficilmente un piccolo editore (che investe e sia NO-EAP) riesce a coprire in tempi brevi. Ma sono questioni che ben conoscono gli editori veri e che fino a oggi non sono stati affrontati dagli organi preposti. Si spera che con la nuova legge sulla lettura e i libri, si possa presto agire anche per le problematiche relative agli aspetti della promozione e della diffusione.
Quali sono stati a Suo dire i cambiamenti che hanno interessato il mondo dell’editoria poetica del nuovo millennio?
Direi che le “spinte” e le esigenze che portano a compiere una raccolta di testi siano le stesse nel tempo, almeno in ambito poetico. Il sentimento e l’espressività personale sono ancora molto caratterizzanti in questo genere di scrittura. Del resto solo con una lettura profonda degli altri e una forte autocritica si può compiere un percorso poetico di spessore. Certo gli strumenti elettronici, l’ambito social hanno accresciuto la diffusione libera di testi e contributi, favorendo l’opportunità di dialogo tra addetti ai lavori, lettori e autori. Questa opportunità però ha la sua criticità nella quasi totale assenza di critica, di giudizio professionale, vista l’enorme mole di testi e presunti autori. È chiaro che la facilità di accostarsi agli editori, la velocità del mezzo, porta talvolta all’invio di opere imperfette o acerbe, oppure a spedizioni multiple, che rendono confuso o impossibile l’avvio di un dialogo costruttivo. Ripeto, è essenziale rileggere con forte autocritica il proprio lavoro e sentirlo alla fine come una necessità vitale e unica, ma è chiaro che ciò non può essere valido per ogni opera poetica. Per quanto riguarda l’editoria poetica, sicuramente sono aumentate le auto-produzioni, le opere personali, favorite anche dal crowdfunding e dall’assegnazione di fantasiosi numeri ISBN per gli autori… Ma senza un incremento dei lettori, dei progetti per favorire la lettura e non gli editori (soliti) credo sia difficile che i nuovi mezzi e le potenzialità accresciute, portino a un incremento virtuoso della cultura poetica.


Ha qualche aneddoto da raccontarci in merito a qualche titolo del vostro catalogo, a cui Lei è particolarmente legato?
Ogni nostro libro nasce da un cammino felice, che inizia con l’incontro con il testo, poi procede nel dialogo con l’autore e infine approda alla realizzazione del libro. In queste dinamiche sono racchiusi molti episodi curiosi e aneddoti. In fondo però tutti i nostri libri hanno delle storie uniche, essi diventano quasi creature di famiglia, difficile preferirne alcuni. Sicuramente uno degli ultimi libri, Conversazioni private, ha una storia ricca di dettagli curiosi. L’autore, lo psicoterapeuta Cristiano Cassani ci ha conosciuti (il primo incontro) tramite un altro libro speciale On s’est reconnus, Paris (una narrazione di Nerina Garofalo accompagnata dalle fotografie parigine di Giuseppe Varchetta), che ha avviato la collana di successo dei taccuini, dove le immagini e le narrazioni vivono e viaggiano appaiate. Ci ha quindi sottoposto la sua idea di un taccuino, che doveva racchiudere fotografie inedite e dialoghi con una grande artista. Si trattava però di dialoghi registrati dal vivo, dalle voci dei protagonisti. Ricevuto il materiale, assai intrigante, si apriva però una strada difficile, rendere le parole pagine di un libro… E qui è nato il secondo incontro, apparentemente casuale, durante una mostra, quello con Olga Karasso scrittrice e curatrice, guarda caso, di altri libri in ambito artistico. Così è iniziato il lavoro sul testo che ha fatto nascere il libro, dopo il terzo incontro, vissuto con entusiasmo, con l’altra autrice/protagonista, l’étoile della danza mondiale Luciana Savignano. Ora il libro è reale come l’amicizia con gli autori e la curatrice, credo che questo aneddoto possa essere illuminante per far comprendere ai lettori, come il lavoro di un microeditore, che opera con cura e serietà, possa portare a risultati inaspettati e davvero emozionanti.
Secondo Lei, è corretto affermare che in Italia la poesia non susciti interesse, venda poco e sia in crisi, come spesso si legge e si sente dire? La poesia continua a rispondere ai bisogni dell’Uomo, nonostante le trasformazioni a cui la società è andata incontro e gli spazi pubblici sempre più esigui a essa dedicati? Cosa si potrebbe eventualmente fare per incrementare l’attenzione del pubblico e incentivarlo a leggere più poesia?
Non posso crederlo, da lettore ed editore. Certamente lo spazio di diffusione della poesia, i modi utilizzati per promuoverla e farla conoscere, non mi paiono efficaci. L’editoria maggiore non investe sulle collane di poesia, almeno nel passato gli editori ritagliavano uno spazio editoriale alle collane di poesia, che venivano considerate, in ogni caso, prestigiose e quindi degne di attenzione.
Le collane di Guanda, Einaudi, Oscar Poesia di Mondadori, gli stessi piccoli ‘Miti Poesia’, hanno consentito a milioni di persone di conoscere autori e testi poetici, anche se chiaramente le tirature non erano esorbitanti (ma certo superiori a quelle di oggi). Nelle case editrici maggiori ormai non guidano più le scelte editoriali, ma altri fattori, prettamente economici o legati alle mode. Il settore è oggi reso indefinibile per progetti editoriali spesso estemporanei, tralasciando quella pseudoeditoria a carico degli autori che ben si conosce in ambito poetico, che sfrutta egocentrismo e velleità romantiche. Quanto ai bisogni, certamente chi scrive poesia nutre il proprio lato, umanissimo e interiore, che cerca di conoscere e al contempo di comunicare al mondo. Ma chiaramente questo è solo un piano primitivo della scrittura poetica, ingenuo forse; occorre poi confrontarsi con l’altrui scrittura, con le opere che attraversano il tempo e attendono nuovi lettori. Oggi le occasioni per questi incontri felici sono meno numerose, persino le biblioteche mostrano scarso interesse per le opere poetiche d’oggi, spesso perché i bibliotecari considerano meno il loro compito basilare di ricerca, sentendosi solo degli impiegati… I libri di poesia sono reperibili con difficoltà e spesso deludono, per i discorsi che facevamo più sopra. Ma ci sono alcuni editori meritevoli che producono opere eccellenti, leggono poesia, scoprono autori contemporanei, così come esistono piccole librerie che si dedicano a ospitare nutriti settori dedicati alla poesia e organizzano letture poetiche. Molto attivi sono anche gli ambiti dello slam poetry. Credo che moltiplicando le occasioni di ascolto e confronto, anche severamente critico, si potrà favorire la diffusione e la conoscenza della poesia contemporanea, non dimenticando però che essa si nutre di un lungo e ricchissimo passato letterario, fatto di traduttori, editori, curatori che con passione esemplare offrirono ai lettori un mondo letterario multiforme e sconfinato, molto più di quello odierno, che avrebbe più strumenti di diffusione e conoscenza, e invece…
Da diversi anni all’editoria tradizionale si sono andate affiancando, affermandosi sempre più, nuove tendenze che vedono internet (dai blog/siti specializzati ai vari social) come dinamico luogo di scritture: per quanto riguarda la poesia, la Rete può aiutare o al contrario ostacolare la diffusione dei libri di poesia?
Difficile rispondere in maniera completamente positiva. Certo si tratta di strumenti utili e facili da utilizzare, nella rete possiamo ricercare e soddisfare curiosità quasi infinite, ma il difetto solitamente si nasconde nelle motivazioni di siti e blog, nel progetto iniziale e nel modo di coordinare e connettere le forze in gioco.
Spesso accade che diventino vetrine di orticelli e gruppi che guardano solo in una direzione, come i poeti che osservano solo il loro ombelico o le loro orme sul mondo… se tutti scrivono difficilmente si riuscirà a leggere, perché la massa di informazioni, testi, note, opinioni, commenti diventa un maelström infernale da cui si tenta di fuggire. La dinamicità va regolata, per non essere frenesia patologica, o almeno ordinata tramite una precisa organizzazione del lavoro, che diventa così simile a una redazione fisica, a un luogo di lavoro reale e vivo. In realtà la rete ha favorito lo scambio poetico, il dialogo, e anche la nascita di luoghi di confronto, l’avvio di progetti editoriali di buon livello, di cui in questo vostro sito ci sono chiare testimonianze, che in questa rubrica sono state messe in luce con chiarezza. Si tratta di censire, di condividere serenamente le esperienze, facendo in modo che la direzione della ricerca poetica, che è multiforme, possa condurre su una strada comune le diverse esperienze editoriali, redazionali e di studio. Così che oltre a conoscere nuovi poeti, si abbia un metodo di lavoro critico, un censimento di riviste ed editori seri e che selezionano davvero opere necessarie e di buon livello. Insomma un luogo, anche se virtuale, che possa aiutare i lettori, che cercano costantemente la poesia (ne resto convinto), nel mondo e in sé, a trovare un ambiente luminoso dove conoscere e confrontarsi, per una crescita culturale che oggi, nel nostro paese, appare come utopica, ma che è la sola in grado di garantire una convivenza aperta e uno sguardo che va oltre muri e orizzonti.
Che consigli darebbe a un/a autore/autrice che volesse pubblicare un proprio libro di poesia?
Intanto, come ho già detto, un testo poetico, una raccolta di poesie non è un libro. Quindi l’autore innanzitutto deve essere pronto al confronto, alla critica severa da parte di un operatore del settore, prima di approdare a un editore, che sia davvero tale. Credo sia sempre essenziale leggere, la poesia del Novecento e del passato, così come la nuova, le riviste. E anche leggere in sé, comprendere che il sentimento, l’emozione non fanno la poesia, così come le esperienze non sono sufficienti a renderci autori universali. Occorre davvero sentire che la nostra scrittura diviene scrittura e misura del mondo e in questo duro cammino, lo scrivere assume il connotato di un atto unico e imprescindibile.
Poi si dovrà davvero capire se l’editore è adatto a valorizzare il nostro lavoro, conoscendolo bene, valutando le notizie e le opinioni attorno ai libri che pubblica e promuove davvero, dove vengono distribuiti e come sono realizzati, anche esteticamente. Insomma, un dialogo che diventa progetto e poi libro, davvero il Libro, che in questo modo non può fare a meno di nascere.
Oppure sarà un’occasione mancata, anche per i lettori, e si avrà un libro imperfetto e nato morto. Forse è meglio restare lettori, anche perché la pubblicazione, come è intesa oggi, non cambia nulla rispetto alla serietà di un lavoro alto e severo come quello della scrittura poetica.
 
Gilberto Gavioli nasce a Milano nel 1966. Ha ideato, nel 1993, l’aperiodico letterario Il Foglio Clandestino, l’ultimo numero doppio 84/85 è stato pubblicato nell’ottobre del 2019. Nel 2005 sono nate anche le omonime edizioni che pubblicano traduzioni, narrativa breve e poesia. Lettore e camminatore attento, preferisce sentieri e libri poco battuti, al di fuori delle rotte commerciali e dei traffici consueti. Legge e condivide (anche attraverso un gruppo di lettura) scoperte che riguardano la poesia, il racconto, le biografie artistiche, l’aforisma. Ovunque si esplichi e si dispieghi, quindi, un linguaggio malioso e sfaccettato: semplicemente lo sguardo si alterna tra le pagine e i volti.
 
La rubrica “Scaffale poesia: editori a confronto” è a cura di  Silvia Rosa
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Casa editrice Edizioni del Foglio Clandestino Gilberto Gavioli poesia contemporanea Scaffale poesia | Editori a confronto Silvia Rosa
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576  Forum Pubblico / LA MIA "ISOLA DI ARLECCHINO EURISTICO". TROVARSI SENZA ESSERSI CERCATI. / Arlecchino, perché Euristico? Sono il Cercatore (non Ricercatore) che rilancia inserito:: Marzo 02, 2023, 05:48:17 pm
L'ANGELO DEI BAMBINI NON LASCIA L'OSPEDALE
Buongiorno, ecco una serie di notizie selezionate per te dal Corriere del Veneto. Michela Nicolussi Moro, giornalista del quotidiano che si occupa di sanità, racconta la storia del dottor Giuseppe Dal Pozzo. Buona lettura!
Per quarant'anni è andato in sala parto, facendo nascere novemila bambini, e da 48 non molla la trincea dell’Ostetricia e Ginecologia. Il dottor Giuseppe Dal Pozzo, «nato a Villorba, con parto in casa, da mamma maestra», a 74 anni «e mezzo» è ancora un ginecologo chirurgo del servizio pubblico e ne è orgoglioso.
«Dalla pensione, raggiunta nel 2014 a 65 anni, non ho mai smesso di lavorare — racconta —. Ho prestato servizio per ventidue anni al Ca’ Foncello di Treviso, gli ultimi otto da primario, stesso ruolo ricoperto per un decennio all’ospedale di Montebelluna. Dopo la pensione ho lavorato in regime di libera professione a Villa Salus, a Mestre, finché nel gennaio 2022 il direttore generale dell’Usl Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, mi ha proposto di tornare nel servizio pubblico, stavolta all’ospedale di Conegliano. E così ho firmato un contratto da libero professionista, che mi consente di mantenere la pensione e prevede la mia presenza in sala operatoria per sei ore al giorno, cinque giorni alla settimana».
Se gli chiedi chi glielo faccia fare, risponde: «La molla è la passione, la dedizione sempre rivolta a un mestiere che riabbraccerei subito, nonostante la fatica e le difficoltà. E poi mia mamma, che era maestra, mi ha inculcato il senso del dovere. Rifarei tutto dall’inizio, sempre nel pubblico. Il mio mestiere è diventato una parte importante di me, una delle colonne sulle quali si regge il mio star bene. Staccare prima di quando uno si sente diventa una perdita, un piccolo lutto».
Per tenersi in forma il dottor Dal Pozzo, un esempio per i giovani medici del suo reparto, va in bicicletta, gioca a pallavolo, conduce una vita sana e non beve alcolici.

Se volete scriverci la mail è: web@corriereveneto.it
da corriere.it
577  Forum Pubblico / SIAMO DIFFERENTI e DIVERSI, UGUALI nei DIRITTI e DOVERI, ma DIVISI in CATEGORIE SOCIALI. / Il Premio Buone Notizie: sapere che il bene esiste è il primo passo per farlo inserito:: Marzo 02, 2023, 05:44:53 pm
30 GENNAIO 2023

   di Luigi Ferraiuolo*
      
A fine 2018 il Premio Buone Notizie lanciò un appello agli scrittori italiani ad animare la prima Biblioteca di Casal di Principe: il regno dei casalesi e il luogo dove è stato ucciso l’unico prete, don Peppe Diana, in una chiesa italiana. Il Corriere Buone Notizie e il Corriere della Sera raccolsero l’appello e pubblicarono due copertine con approfondimenti nel corpo del settimanale e una pagina in nazionale il Corrierone. Nella Biblioteca di Casal di Principe arrivarono, tra gli altri, Erri De Luca, Giovanni Floris e nel marzo 2019 i dodici finalisti del Premio Strega - da Antonio Scurati a Nadia Terranova - nella prima iniziativa nazionale di volontariato letterario: tutto senza far pagare un soldo al Comune di Casale. Questo miracolo, reso possibile dallo straordinario aiuto del Corriere Buone Notizie e del Corriere della Sera spiega, meglio che non si può, il senso del Premio Buone Notizie: la nostra missione.
 
Noi, da Caserta, dove il Premio ha casa, prendiamo per la collottola i giornalisti e l’informazione e proviamo a fare in modo che trasformi la realtà: la renda per una volta migliore, non si fermi solo a raccontare bene e correttamente – e sarebbe già un gran risultato - i fatti.
Siamo nati per rispondere a una emergenza: un killer uscito dal carcere prima del tempo, nel 2008, perché ritenuto cieco, che appena messo un piede fuori, fugge e comincia a uccidere i testimoni di giustizia che lo accusano. Una scia di sangue che insanguinava la nostra terra e la condannava a una nuova, reiterata, ignavia. Decidemmo allora di organizzare il Premio per portare i bravi giornalisti italiani a toccare con occhi e guardare con mano la nostra realtà: la realtà del Casertano e del Sud e raccontarla senza luoghi comuni e paraocchi. Non siamo tutti assassini.
 
Facciamo informazione militante, un Premio militante, nel senso che militiamo per la buona informazione e premiamo i bravi giornalisti. Quest’anno Monica Maggioni, direttore del Tg1; Nello Scavo, inviato di guerra di Avvenire; e l’Osservatore di Strada, il giornale di strada dell’Osservatore Romano, tanto amato da Papa Francesco.
 
Grazie ai media proviamo a costruire nuove occasioni di riscatto. Diffondiamo anche l’amore per la lettura dei giornali e dei libri nelle scuole: un piccolo miracolo, insegnando ai ragazzi a comprare e leggere giornali e libri, non regalandoli.

Non siamo ricchi, anzi quest’anno i conti, come in molte altre edizioni, si sono chiusi in rosso. Ma lavoriamo tutto l’anno per costruire il Premio e moltiplicare le iniziative. Ogni anno scegliamo la «Buona Notizia dell’anno».
 
Quest’anno è l’«Associazione Lorenzo Guarnieri» di Firenze che combatte contro la violenza stradale e per prevenire l’ecatombe di giovani di cui ha parlato anche il Capo dello Stato nel discorso di fine anno. Come padrino per la premiazione abbiamo scelto Luca Valdiserri del Corriere. Insieme con loro - e se ci aiuterà il Corriere Buone Notizie - costruiremo una nuova rivoluzione nei prossimi mesi. Stateci accanto.
*Segretario Generale Premio Buone Notizie
   
Il Premio Buone Notizie: sapere che il bene esiste è il primo passo per farlo
   
di Paolo Foschini
   
   
Care, cari,
bentrovate e bentrovati.
 
A volte c'è bisogno di ripetere, agli altri e a noi stessi, perché si fanno le cose che si fanno. Per esempio, un giornale che si chiama Buone Notizie. Certo, è lavoro. E il lavoro, qualsiasi lavoro, contiene in sé una dose di routine che tende non a far dimenticare ma a far considerare "ovvie" le sue motivazioni profonde. Quindi ripetiamolo qui: raccontare alla gente che nel mondo oltre all'orrore succede anche un sacco di roba giusta, che milioni di persone scelgono di "fare" la cosa giusta, e scegliere di accendere un faro su quegli esempi, non è un atto di gentilezza. E' un atto di giustizia, per ricordare a tutti che il bene esiste. E che saperlo è il primo passo per compierlo. Ecco, fine della predica: quel che conta invece lo ha già scritto Luigi Ferraiuolo nel pezzo che avete letto qui sopra.
 
Dopodiché, un esempio di buona notizia lo trovate qui di seguito grazie a Gabri Giorgione: vedete un po' quel che hanno fatto i cittadini di Roseto Capo Spulico, cittadina del Cosentino appartenente alla Rete dei Piccoli Comuni del Welcome, e come si fa a progettare un Comune a "esclusione zero".
 
Chiudiamo con la storia dell'assistente di volo Floyd Dean-Shannon: la foto giù in basso dice già praticamente tutto, ma se volete i dettagli li trovate nel pezzo sottostante.
 
Come anticipazione del prossimo numero di Buone Notizie, in edicola domani come ogni martedì gratis con il Corriere, trovate qui il racconto di Silvia Morosi sul gruppo dei Blue Voice: un complesso musicale composto da agenti della polizia penitenziaria del carcere milanese di Opera.
 
(Se volete, nel frattempo, continuate comunque a scriverci le vostre opinioni e segnalazioni. Al solito indirizzo: buonenotizie@corriere.it)
Come sempre, buona lettura.
 
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Roseto Capo Spulico: Rosanna, Doriana e un Comune a "esclusione zero"
di Gabriella Debora Giorgione*
   
Ha scelto la strada più lunga ma più importante, la sindaca di Roseto Capo Spulico, Rosanna Mazzia, per presentare alla sua comunità la sua visione futura per il piccolo comune dell’Alto Jonio cosentino che amministra dal 2014: una progettazione partecipata alla quale ha chiamato tutti e tutte per una tre giorni che si è svolta nell’Antico granaio attiguo al Castello federiciano a mare.
 
Obiettivi: esclusione zero e coesione sociale. Il metodo: la messa a sistema di una serie di progetti singoli riletti in un concept olistico del comune che sposta il baricentro dall’economia marina stagionale ad una economia strutturata lungo tutto l’anno. Il modo: la co-progettazione con un Ente del Terzo settore, il Consorzio "Sale della Terra”, che ormai è una rete nazionale che ha nell’economia civile il principio ispiratore.
 
Una analisi swot collettiva su potenzialità e difficoltà del piccolo comune; una “passeggiata nei quartieri” (come la chiama l’etnografa Marianella Sclavi, ndr) per guardare Roseto con taccuino e penna critica in mano; l’ascolto di esperienze di successo in altri piccoli comuni; lo spazio aperto alla scrittura collettiva di un documento che si chiama “masterplan” ma si legge sogno condiviso del futuro desiderabile per il luogo in cui si vive.
 
Una cittadella di servizi gestita dai cittadini, un co-housing diffuso, riapertura di botteghe artigiane, spazi co-working, recupero del circolo velico, orti sociali: questi i principali desideri dei rosetani per ripensare l’economia che, dalla spiaggia sei volte bandiera blu, risalga, vicolo vicolo, fino al borgo medievale e coinvolga tutti e tutte.
 
Per progettare però, oltre ad una visione politica, occorrono visione tecnica e capacità ideativa. E Doriana Bollo (nella foto), a capo dell’Ufficio progettazione di “Sale della Terra”, ne ha da vendere. Trentadue anni, studi in sociologia, un passato da responsabile di gruppi di Azione Cattolica, dal 2019 lavora al fianco di Angelo Moretti, presidente del Consorzio “Sale della Terra” e Referente nazionale della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome (di cui Roseto Capo Spulico fa parte, ndr).
 
«Progettare un comune ad esclusione zero significa scommettere sulla capacità di una comunità di saper intrecciare legami di prossimità in grado di includere tutti, con particolare attenzione a chi vive condizioni di fragilità personale e sociale», dice Doriana Bollo, che aggiunge: «Viviamo in un’epoca in cui siamo virtualmente siamo “tutti connessi” ma non ci accorgiamo che esistono sacche di solitudine preoccupanti. Il lavoro di progettazione ha individuato gli strumenti di inclusione sociale come i budget di salute, le misure alternative alla pena detentiva, il sistema Sai di accoglienza e integrazione, il reddito di cittadinanza, i patti educativi».
 
Da Moretti, Doriana Bollo ha imparato che “tra un bisogno e un sogno c’è di mezzo un progetto”: «È proprio quando un progetto non resta più confinato sulla carta che si realizza tutta la sua potenzialità: in questi tre giorni esso ha preso finalmente il volto di Antonio, Sandra, Mattia, Rosanna e di tutti i rosetani che hanno scelto di mettere in gioco i propri sogni partendo dal loro genius loci», conclude la progettista che ha appena scoperto che la rosa damascena, fiore grazie al quale Roseto Capo Spulico è famosa, ha la tipicità di fiorire anche in inverno. Segno tangibile che qui tutto è possibile.
*Rete Piccoli Comuni del Welcome
   

Paura di volare
E l'assistente Floyd l'ha aiutata così
   
di Redazione Buone Notizie
   
Non è improbabile che tra voi ci sia chi nei giorni scorsi ha già visto online la foto qui sopra. Perché la signora Molly Simpson Lee l'ha messa sulla sua pagina Facebook, dove l'abbiamo presa anche noi, e in pochissimo tempo è diventata virale: mostra l'assistente di volo che le è stato accanto per tutto il tempo di un viaggio a rassicurarla, aiutarla, tranquillizzarla. Il problema di Molly infatti è che ha paura di volare. Molta paura. E quando hai paura non c'è una bacchetta magica per farla passare. L'unica cosa che serve è qualcuno che stia lì con te. Lui in questo caso si chiama Floyd Dean-Shannon, professione assistente di volo.
 
Lei invece aveva dovuto a tutti costi prendere quell'aereo da Charlotte - nel North Carolina, dove Molly Simpson Lee vive, in una città che si chiama Raleigh - fino a New York. Un volo praticamente infinito, per lei. E in effetti ha resistito per il tempo dell'imbarco, poi per il rollaggio sulla pista. Dopodiché è scoppiata in pianto: crisi di panico vera. Lui ha aspettato giusto il tempo di slacciarsi la cintura. L'ha raggiunta e le si è seduto vicino. Per terra, come lo vedete. Lei, una volta sbarcata sana e salva, ha raccontato che  lui le ha detto "non ti preoccupare, sono qui per te e non me ne vado".
 
A ogni rumore che si sentiva lui le spiegava cos'era: il motore, una vibrazione per un vuoto, il  carrello che esce prima dell'atterraggio, e così via. La foto di Floyd postata da Molly ha fatto 12mila condivisioni subito, e da lì in poi  ha fatto il giro del mondo. "Non era obbligato a starmi vicino - ha detto lei - e lo ha fatto solo perché se lo sentiva dentro. Vedere qualcuno che apre il suo cuore a una persona sconosciuta è stato semplicemente bellissimo. Spero davvero che Floyd ottenga ciò che si merita, ovvero l'amore e la riconoscenza di tutti. Persone come lui fanno bene al mondo. E sono felice che il mondo lo stia ringraziando". Il riferimento è al fatto che la signora ha creato un GoFundMe apposta per "mostrare a Floyd un po' di amore". Fino alla scorsa settimana aveva raccolto per lui 2.250 dollari.
   
da corriere.it
578  Forum Pubblico / SIAMO DIFFERENTI e DIVERSI, UGUALI nei DIRITTI e DOVERI, ma DIVISI in CATEGORIE SOCIALI. / Guarda "Nino Di Matteo racconta la storia di Luigi Ilardo" inserito:: Marzo 02, 2023, 05:36:56 pm
Le TERRE DI RANGO sono luoghi virtuali in cui, Persone e Azioni DIFFERENTI dalla realtà dei Diversi, si possono collocare non perché lo vogliano, ma in quanto il loro impegno nel sociale a favore di tutti Noi ce li fanno segnalare per riconoscenza civica ed esempio umanitario. 

Presenti in ogni Luogo-Regione, soprattutto nel Pensiero sociopolitico di coloro che intendono Costruire una Democrazia Completa, nella purezza del suo significato.

ggiannig
Italia 2 marzo 2023
579  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / Arlecchino Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. inserito:: Marzo 02, 2023, 05:33:18 pm
Andrea M. quando ho cominciato ad interessarmi al sociale, 25 anni fa, sono stato accolto in un Gruppo di persone che mi hanno insegnato ad affidarmi ad una IDEA, non ad un partito oppure, men che meno, a momentanei protagonisti di un Partito.

Eravamo quelli del forum www.ulivo.it.
Sono stati i Sfascisti di sinistra che hanno tradito l'Idea Ulivo, in un campo di Margherite.

Da quel tradimento è nato il PD ed è aumentata contemporaneamente, la mia indipendenza coerente e ancora convinta all'Ideale Ulivista.
Oggi noi Cittadini, dovremmo affidarci soltanto a Progetti Sociali Futuribili, approvati da una vera maggioranza di popolazione, senza furbe spartizioni partitocratiche, che permettono di governare a una minoranza reale di Predatori di cattivo Consenso, grazie a Leggi Elettorali Tartufo.

Se non sono Progetti Condivisi saranno sempre FUOCHI FATUI che si manifestano su terreni affatto solari, in luoghi tristi e particolari come cimiteri, paludi, fetidi stagni di brughiera; esattamente come tutto intorno a noi, sino a ieri.
Oggi arrivano a confronto due Signore, con alle spalle esperienze e formazioni che non ammettono illusionismi.
Adesso è necessario impegnarci, tutti nella migliore conoscenza culturale e sociale di un popolo di “fessi” (da solo da Dante : divisi da un taglio o da uno spacco, fessurati).

ggiannig ciaooo
su LAU 1° marzo 2023

580  Forum Pubblico / "OLIVO POLICONICO". IDEE DAL TERRITORIO A CONFRONTO. / BASTA con le visioni marxiane della società del futuro!! inserito:: Marzo 01, 2023, 12:27:41 pm
Distinguerci tra Noi Democratici e le Tesi di contrasto volute da Sfascisti antiStato; sarà sempre più indispensabile.

Per la Pace sociale.

Localismi elaborati al peggio, fedi o ideologie mercificate per interessi di parte, faranno sempre più MALE alla serenità della Popolazione Italiana di ogni Regione.

ggiannig
581  Forum Pubblico / N.O.M. NUOVO ORDINE MONDIALE DI PACE ATTIVA. Possiamo Esserci Come EUROPEI? / Il Cremlino propugna un mondo spaccato in due, dietro c'è un colossale groviglio inserito:: Febbraio 17, 2023, 06:47:07 am
Il Cremlino propugna un mondo spaccato in due, dietro c'è un colossale groviglio di equivoci | Il Foglio

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06:05 (35 minuti fa)
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https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2023/02/16/news/il-cremlino-propugna-un-mondo-spaccato-in-due-dietro-c-e-un-colossale-groviglio-di-equivoci-4961596/
 
582  Forum Pubblico / "OLIVO POLICONICO". IDEE DAL TERRITORIO A CONFRONTO. / Sfrontati e Malfattori inserito:: Febbraio 13, 2023, 11:39:31 am
Primarie PD, a Caserta 2000 tessere annullate: “1.236 pagate dallo stesso conto”

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
06:43 (4 ore fa)
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https://www.fanpage.it/napoli/primarie-pd-a-caserta-2000-tessere-annullate-1-236-pagate-dallo-stesso-conto/
 
583  Forum Pubblico / SOCIALESIMO Prolegomeni della DEMOCRAZIA prima del SOCIALISMO. 20/02/2022 / Schlein, o la banalità di un programma per la guida del Pd inserito:: Febbraio 06, 2023, 12:11:30 pm
Schlein, o la banalità di un programma per la guida del Pd
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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
08:48 (3 ore fa)
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https://www.ilfoglio.it/politica/2023/02/06/news/schlein-o-la-banalita-di-un-programma-per-la-guida-del-pd-4923209/
 
584  Forum Pubblico / L'ITALIA NON FATELA RIDURRE ad ARCIPELAGO di ISOLE REGIONALI E FEUDALI. / Stiamo rendendo l’accesso alle cure un privilegio di pochi - Quotidiano Sanità inserito:: Febbraio 02, 2023, 10:34:06 am
Stiamo rendendo l’accesso alle cure un privilegio di pochi -

Quotidiano Sanità
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09:24 (1 ora fa)
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https://www.quotidianosanita.it/m/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=110668
 
585  Forum Pubblico / LA REALTA' REGIONALE ITALIANA: REVISIONARLA PER DIVENTARE NAZIONE. / La mia indipendenza dallo spezzatino dei partiti, di oggi e da quanto sopra, ... inserito:: Gennaio 28, 2023, 03:31:37 pm
Sonia C. Sull'argomento corruzione o altre schifezze che spremendo i Partiti e la cattiva politica emergono copiose, non mi interessano nel singolo caso o nella loro provenienza partitica.
Sono altre le mie attenzioni e i miei interessi sociali e politici, da qualche anno in qua (più di venti).

La mia indipendenza dallo spezzatino dei partiti, di oggi e da quanto sopra, cerco di esprimerla nei miei/nostri Gruppi Tematici in Facebook.

Da vecchio Ulivista posso permettermelo, pur rimanendo impegnato nell’area Progressista, Riformista, Europeista e Occidentale.

Gli “inciampi” in cui cadono certi personaggi, lo considero materiale di scarto di cui si deve occupare la Magistratura, non chi crede ancora nella bella politica e nei sani partiti, che dobbiamo/dovete (io sono vecchio) creare per il futuro dei nostri giovani.   
ciaooo
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