LA-U dell'OLIVO
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496  Forum Pubblico / LA MIA "ISOLA DI ARLECCHINO EURISTICO". TROVARSI SENZA ESSERSI CERCATI. / Ho deciso di tornare a postare in Facebook, ARLECCHINO EURISTICO da me sospeso. inserito:: Maggio 22, 2023, 02:24:50 pm
STO PENSANDO che tra pochi mesi farò uscire (a mie spese) il primo volume de "I SEMI DI ARLECCHINO EURISTICO".

Ma penso anche a Quanto sia assurdo essere costretto a permanere in FB con questa mia Pagina, sottrattami alla libera democratica gestione, subendo una inerzia auto-imposta per protesta.

Ho quindi deciso di tornare a postare anche in ARLECCHINO EURISTICO, il mio agire anche se limitato dalla malattia, ma diffido su cosa e quanto dei miei scritti, passerà la Censura caratteriale di FB.
Scritti sempre correttissimi nei contenuti, (molto meno nella loro funzione grammaticale o sintattica).


ggiannig - ciaooo
ggianni41@gmail.com
497  Forum Pubblico / ESTERO dopo il 19 agosto 2022. MONDO DIVISO IN OCCIDENTE, ORIENTE E ALTRE REALTA'. / La Germania si è fermata. I punti cardinali dell'economia inserito:: Maggio 22, 2023, 10:43:09 am
La Germania si è fermata

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Affari&Finanza - La Repubblica
Affari & Finanza - I punti cardinali dell'economia
22 maggio 2023

Buongiorno e ben trovati.
Ecco la newsletter di Affari&Finanza. Grazie per l'attenzione con cui ci seguite. Se avete ricevuto la newsletter da amici o colleghi, non siete ancora iscritti e volete entrare a far parte della nostra comunità, potete cliccare nel riquadro Affari&Finanza nella pagina delle newsletter di Repubblica (è gratuita).
Grazie, buona lettura e buona settimana.

 L'AGO DELLA BUSSOLA

 La Germania si è fermata...
... e l'Europa trema. Non soltanto per una questione di dimensioni (quello tedesco è ovviamente il sistema economico più grande d'Europa) ma soprattutto perché dal benessere dell'apparato produttivo tedesco dipende quello delle migliaia di aziende che, anche negli altri Paesi europei (primo fra tutti l'Italia) lavorano in filiera con i grandi gruppi industriali, dell'auto, della meccanica, della chimica e di numerosi altri settori della manifattura. Ecco perché gli imprenditori scrutano con preoccupazione i dati congiunturali tedeschi e le previsioni degli istituti di ricerca. Il Pil della Germania, nel primo quarto del 2023, è desolatamente piatto. Per l'intero anno, il Fondo monetario prevede un dato sotto lo zero, anche se di pochissimo, mentre la Commissione europea, che ha rilasciato le sue previsioni nei giorni scorsi, stima una crescita appena dello 0,2%, dunque quasi nulla. Una crescita all'italiana, se non fosse che l'Italia, secondo Bruxelles, nel 2023 crescerà dell'1,2%, addirittura un decimale in più della crescita media del continente.
La stagnazione tedesca è ormai certificata. Ma, come spiega nella sua inchiesta di copertina (su A&F e a questo link) la corrispondente di Repubblica a Berlino, Tonia Mastrobuoni, la stagnazione di questi mesi molto difficilmente si trasformerà in una recessione duratura. Il peggio della crisi energetica - per la Germania, totalmente dipendente dal gas russo, parecchio pesante - è anzi ormai alle spalle. E anche i crolli della produzione industriale, soprattutto del suo settore più importante, quello dell'auto, sembrano legati più a fattori contingenti che a una reale, strutturale debolezza. Eppure, la gran parte degli osservatori sono non soltanto prudenti ma proprio preoccupati per il futuro dell'economia tedesca.

Sono tre i fattori sui quali si concentrano le attenzioni. Il primo, la demografia: la Germania invecchia, come molti altri Paesi europei, e questo fattore rischia di condizionare pesantemente le prospettive di crescita. Per gli economisti del Kiel Institute for the World Economy la crescita potenziale media nei prossimi anni sarà sotto lo 0,5%, sotto lo 0,7% per l'agenzia di rating Scope.
Il secondo fattore: l'energia, che per l'industria tedesca resterà più cara che negli altri Paesi occidentali. Tanto che qualche analista parla senza mezzi termini di rischio-deindustrializzazione. Infine, il terzo fattore: la dipendenza dalla Cina, soprattutto sotto il profilo delle esportazioni.
"Sulla Germania si è scatenata negli ultimi anni una tempesta perfetta - commenta l'economista Paul de Grauwe, della London School of Economics, nell'intervista raccolta da Eugenio Occorsio - ma gli errori del governo di Berlino hanno aggravato la situazione". Primo fra tutti, la tradizionale ritrosia tedesca a impegnare soldi pubblici, in nome del freno al debito. Malgrado i 200 miliardi di sostegni e incentivi varati da Scholz nei mesi scorsi per affrontare il caro-bollette, la Germania continua a soffrire di un deficit di attenzioni e investimenti soprattutto sul fronte delle infrastrutture. E poi anche nella partita dell'energia in molti hanno giudicato un errore la decisione di Scholz di fermare definitivamente gli ultimi tre reattori nucleari attivi in Germania: affrontare l'impresa della decarbonizzazione potendo sfruttare anche la carta dell'energia nucleare avrebbe aiutato a tenere sotto controllo i costi. "I problemi ci sono - scrive Carlo Bastasin nel suo commento per A&F - ma la Germania, pur tra allarmismi eccessivi e lentezze, ha già dimostrato di saper cambiare, di poter ridisegnare un modello economico capace di assicurare crescita e stabilità".

IL NUMERO
30% e 15%
Due numeri, tanto per introdurre un argomento dove i numeri contano moltissimo. Il più 31,5% messo a segno dal titolo Apple a Wall Street ha inciso per il 30% sulla prestazione dell’intero indice S&P 500, in teoria il più rappresentativo della Borsa americana. Attraversiamo l’Atlantico e la situazione cambia poco. Il più 28,3% di cui si è reso protagonista il titolo del colosso del lusso Lvmh, sempre da inizio anno, ha determinato il 15% della performance dell’intero Eurostoxx, un indice a composizione variabile che fotografa l’andamento delle trecento più importanti società dell’Eurozona.
I dati sono stati elaborati da Mario Montagnani, senior investment manager della società svizzera di gestione Vontobel per illustrare un fenomeno che nel numero di oggi di Affari&Finanza abbiamo chiamato delle “ultra-corporation”: l’andamento delle Borse è sempre più determinato da un ristretto numero di titoli a larghissima capitalizzazione, che finiscono per lasciare indietro – anche in termini di valutazioni, oltre che di considerazione da parte degli investitori – la quasi totalità delle società che compongono i listini. Sempre da inizio anno (i dati sono stati rilevati al 17 maggio), il 40% dell’andamento dell’Eurostoxx è stato determinato dai titoli di un solo settore presenti fra i 25 a più larga capitalizzazione - i beni di consumo (che includono anche il lusso). A Wall Street l’impatto dei tecnologici – non tutti, ma anche in questo caso solo quelli presenti fra i primi 25 per capitalizzazione – sono invece responsabili del 90% della performance dello S&P 500.

I titoli che da inizio 2023 hanno contribuito di più alla performance dell'indice Eurostox
Anche oggi le valutazioni in termini di multipli di mercato sembrerebbero porre le basi per delle brusche correzioni, perché ci sono alcuni grandi titoli che sulla carta appaiono largamente sopravvalutati rispetto ad altri quasi misconosciuti. Montagnani sottolinea però alcuni fattori che giocano a favore delle ultra-corporation, e che si possono leggere nell’articolo. Qui solo una considerazione: le Borse oggi sembrano sempre più un gioco per pochissimi giganti, con tanti nanetti da giardino che se ne stanno ai margini a fare da spettatori. Non è detto che sia un bene, non solo per gli investitori.

Cosa c'è da leggere

La guerra in Ucraina sembra ancora lontana dal suo epilogo. Eppure già si ragiona sulla enorme opera di ricostruzione necessaria per rimettere in piedi il Paese. Secondo le stime, raccolte da Giovanni Pons e Luca Pagni nei loro servizi per A&F (qui il link), un primo conteggio arriva a un totale compreso tra 400 e 1.000 miliardi di lavori per ricostruire infrastrutture, linee ferroviarie, edifici, stabilimenti industriali. Le autorità locali e i leader dei maggiori gruppi industriali del Paese sono già al lavoro sui progetti, che naturalmente costituiscono una grande opportunità per le aziende di tutto il continente, comprese quelle italiane.
Partirà il 5 giugno il collocamento dei Btp Valore: su Affari&Finanza Vittoria Puledda ne spiega le caratteristiche e fa un confronto con gli altri titoli di Stato riservati agli investitori retail.
"Tra Wellbeing e Welfare, a che punto siamo?”. Questo è il titolo dell'evento di A&F Live che andrà in scena lunedì 29 maggio
alla Fondazione Feltrinelli (viale Pasubio, 5 Milano. Per partecipare basta registrarsi a questo link). Dopo il Covid, la crisi dell'energia e con l'inflazione che divora i redditi degli italiani, c'è sempre più bisogno di un fattore di riequilibrio e di sostegno - pubblico e privato - non solo sotto il profilo economico ma anche come tutela della qualità della vita e del lavoro.
Nella sua newsletter sul New York Times il premio Nobel Paul Krugman se la prende con le industrie farmaceutiche, accusandole di evasione fiscale. Il 2022 è stato un anno eccezionalmente redditizio per queste società, ma lo schema - grandi entrate nel mercato statunitense, con profitti dichiarati molto bassi - è stato costante nel tempo. Come fanno i giganti farmaceutici a metterlo in atto? Principalmente assegnando brevetti e altre forme di proprietà intellettuale a filiali estere situate in giurisdizioni a bassa tassazione. Le loro operazioni negli Stati Uniti pagano quindi ingenti commissioni a queste filiali estere per l'uso della proprietà intellettuale, facendo magicamente scomparire i profitti qui e per farli riapparire dove sono in gran parte non tassati.
Dopo aver raccontato a lungo i miliardari di tutto il mondo Forbes sembra infine averne trovato uno tutto suo: Austin Russell, il ventottenne ceo dello sviluppatore di tecnologia per auto a guida autonoma Luminar Technologies. Russell, scrive un articolo dell'Observer, è a capo di un gruppo che comprende investitori stranieri che acquisiranno lo storico magazine in un accordo del valore di 800 milioni di dollari.
Chi è Linda Yaccarino, la manager scelta da Elon Musk per riaccendere la luce in Twitter? Su A&F il ritratto firmato da Claudia de Lillo di una donna pronta a "gettarsi nelle fauci del leone". 
 Anche per questa settimana è tutto. Grazie per averci seguito. Se hai idee, critiche o suggerimenti puoi scrivere a r.rho@repubblica.it o l.piana@repubblica.it. La newsletter di Affari&Finanza tornerà, direttamente nella tua casella e-mail, lunedì 29 maggio, alla stessa ora.

Buon lavoro e a presto.
Luca Piana - Roberto Rho
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ggiannig <ggianni41@gmail.com>   
498  Forum Pubblico / LA-U - LIBERA ASSOCIAZIONE UMANITARIA e ULIVISTA. / Dobbiamo recuperare il valore della partecipazione e della consapevolezza. inserito:: Maggio 22, 2023, 10:28:19 am
Se vogliamo esprimere il nostro “dissenso” dobbiamo recuperare il valore della partecipazione - Quotidiano Sanità

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
09:19 (1 ora fa)
a me

https://www.quotidianosanita.it/m/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=113898
 
499  Forum Pubblico / L'ITALIA NON FATELA RIDURRE ad ARCIPELAGO di ISOLE REGIONALI E FEUDALI. / La Romagna degli scarriolanti: storia di una lunga opera di bonifica inserito:: Maggio 21, 2023, 07:17:49 pm
La Romagna degli scarriolanti: storia di una lunga opera di bonifica

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Arlecchino Euristico
   
18:49 (26 minuti fa)
   
a me

https://www.corriere.it/cultura/23_maggio_21/romagna-scarriolanti-storia-una-lunga-lotta-contro-paludi-0717066a-f7cb-11ed-9764-fa66af6d37cf.shtml?utm_source=piano

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500  Forum Pubblico / LA MIA "ISOLA DI ARLECCHINO EURISTICO". TROVARSI SENZA ESSERSI CERCATI. / DALLA PARTE dei Cittadini, che comprano e consumano. inserito:: Maggio 21, 2023, 12:11:34 pm
Sconti Esselunga: sono davvero come sembrano?

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
   
09:52 (2 ore fa)
   
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https://ilfattoalimentare.it/esselunga-delirio-sconti.html
 
501  Forum Pubblico / LA-U - LIBERA ASSOCIAZIONE UMANITARIA e ULIVISTA. / Se volete inserire vostri Post (anche se non siete iscritti) inviate il testo a inserito:: Maggio 21, 2023, 11:35:36 am
In Pratica sono solo ad agitare questa rassegna stampa, mai diventata un forum per impossibilità di dialogo in assenza di iscritti attivi.

Tra qualche mese usciremo con il primo volume dei "I SEMI DI ARLECCHINO EURISTICO", libro di osservazioni e critiche alla Società e alla Politica cattiva di questi ultimi ventanni.

Se volete inferire vostri Post (anche se non siete iscritti) inviate il testo a :

 me medesimo --  ggianni41@gmail.com 

ciaooo
502  Forum Pubblico / "OLIVO POLICONICO". IDEE DAL TERRITORIO A CONFRONTO. / DEMOCRATICI INDIPENDENTI e LA FALANGE dell’Ulivo Selvatico. inserito:: Maggio 18, 2023, 05:39:51 pm
DEMOCRATICI  INDIPENDENTI e LA FALANGE dell’Ulivo Selvatico.

Questo Gruppo Tematico é stato nascosto, in Facebook, dall'elenco dei miei Gruppi Tematici.

Lo scrivo rassegnato, ai metodi coercitivi del regime Fb, ma non disarmato.

ciaooo

503  Forum Pubblico / LA NOSTRA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA. / L’addio alla Rai di Fabio Fazio conviene alla destra, alla sinistra e pure a lui inserito:: Maggio 16, 2023, 12:16:41 pm
L’addio alla Rai di Fabio Fazio conviene alla destra, alla sinistra e pure a lui


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A-LAU-NUOVA da news
ggiannig <ggianni41@gmail.com>
   
08:58 (2 ore fa)
   
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https://www.linkiesta.it/2023/05/fabio-fazio-discovery-che-tempo-che-fa/
504  Forum Pubblico / "OLIVO POLICONICO". IDEE DAL TERRITORIO A CONFRONTO. / In fin di vita: appunti dal capezzale del Sistema Sanitario Nazionale. inserito:: Maggio 16, 2023, 10:49:07 am
In fin di vita: appunti dal capezzale del Sistema Sanitario Nazionale - DINAMOpress

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
08:42 (2 ore fa)
a me

https://www.dinamopress.it/news/in-fin-di-vita-appunti-dal-capezzale-del-sistema-sanitario-nazionale/
 
505  Forum Pubblico / "OLIVO POLICONICO". IDEE DAL TERRITORIO A CONFRONTO. / Contavano meno di Cospito? inserito:: Maggio 15, 2023, 12:54:52 pm
Due detenuti morti per sciopero della fame: contavano meno di Cospito?

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Arlecchino Euristico
   
dom 14 mag, 12:02 (1 giorno fa)
   
a me

https://www.ilfoglio.it/giustizia/2023/05/13/news/due-detenuti-morti-per-sciopero-della-fame-contavano-meno-di-cospito--5261402/

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506  Forum Pubblico / LA-U - LIBERA ASSOCIAZIONE UMANITARIA e ULIVISTA. / UMANISTICO inserito:: Maggio 12, 2023, 04:11:54 pm
umanistico agg. [der. di umanista2] (pl. m. -ci). –

1. Dell’umanesimo o degli umanisti: periodo u.; la cultura, la letteratura u.; filologia u., la filologia degli umanisti o quella esercitata modernamente sui testi degli umanisti stessi.
Che appartiene al periodo dell’umanesimo: scrittura u. (anche sostantivato al femm.: l’umanistica), la scrittura chiara e sobria, modellata su quella romana e carolina, introdotta dai grandi umanisti fiorentini della fine del Trecento in sostituzione di quella gotica, e usata in Italia nel 15° sec. sia in opere letterarie e scientifiche (u. libraria o rotonda) sia in documenti (u. corsiva); per il carattere tipografico u. o sinibaldi, v. sinibaldi.

2. Che riguarda le letterature classiche o ha in esse fondamento: studî u.; dare un indirizzo u. ai proprî studî; o, in genere, che riguarda gli studî letterarî, e anche quelle discipline che hanno per oggetto la conoscenza dell’uomo, del suo pensiero, della sua attività spirituale e del suo comportamento attraverso i tempi: scienze u., facoltà (universitarie) u., le discipline e le facoltà letterarie, storiche, filosofiche, giuridiche, in quanto tradizionalmente distinte per oggetto e metodi dal gruppo delle scienze o facoltà matematiche, fisiche, naturali.

In senso più ampio, è riferito a tutto il complesso degli ideali culturali rappresentati dall’umanesimo nella sua più generale accezione.

Avv. umanisticaménte, in modo, in senso umanistico; secondo i principî dell’umanesimo: una cultura, una letteratura umanisticamente intesa.
507  Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, vanno Difese! Anche da Noi Stessi. / No alla elezione diretta per imporci la dittatura delle destre No a Feudalesimi. inserito:: Maggio 11, 2023, 12:22:01 pm
Il costituzionalista e le riforme:

 «Non c’è una sola strada. L’elezione diretta? Può dare governi stabili»

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Arlecchino Euristico
10 mag 2023, 00:20 (1 giorno fa)
a me

https://www.corriere.it/politica/23_maggio_09/non-c-sola-strada-l-elezione-diretta-puo-dare-governi-stabili-5b1ea776-eea8-11ed-a775-dde3d50a6495.shtml

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508  Forum Pubblico / L'ITALIA NON FATELA RIDURRE ad ARCIPELAGO di ISOLE REGIONALI E FEUDALI. / VICENZA E IL RUOLO DI CENERENTOLA (non solo in Veneto). inserito:: Maggio 10, 2023, 12:49:35 pm
VICENZA E IL RUOLO DI CENERENTOLA

Buongiorno, ecco una serie di notizie selezionate per te dal Corriere del Veneto.

Alessandra Ortolan, capocronista, parla delle elezioni comunali che si tengono domenica e lunedì a Vicenza. Buona lettura!
I sondaggi e pure i bookmakers dicono ballottaggio. Ne sono convinti anche i protagonisti, quasi tutti almeno. Tempi supplementari (presunti), quindi, che a Vicenza non si vedono dal 2008 quando Achille Variati tornò a proporsi sindaco e la spuntò al secondo turno su Lia Sartori, in corsa dopo dieci anni di amministrazione Hüllweck (centrodestra). E quindi, fosse così, appuntamento rinviato di 15 giorni (al 29 maggio) per festeggiamenti, rimpianti, recriminazioni e per sapere se Vicenza sarà ancora guidata da Francesco Rucco e dal centrodestra o da Giacomo Possamai, il primo a scendere in campo ufficialmente in queste amministrative 2023 con il progetto (anche) di creare l’asse Vicenza-Padova-Verona dei capoluoghi retti dal centrosinistra.

Saranno loro due a giocarsela domenica e lunedì. Perché malgrado gli aspiranti sindaci siano sette, almeno un paio con la capacità di fare da elemento di disturbo, la sfida di fatto è già un duello tra Rucco e Possamai, in una sorta di replica (con opportune varianti) di quanto successo nel 2018 quando, a fronte di sei candidati alla guida di Palazzo Trissino e con i Cinque Stelle messi alla porta prima dei blocchi di partenza dall’allora vicepremier e capo politico dei pentastellati Luigi di Maio che impedì l’uso di nome e simbolo del Movimento, il confronto si giocò tutto fra Rucco e Otello Dalla Rosa, che portava avanti la bandiera del centrosinistra che aveva guidato il Comune negli ultimi  dieci anni. Finì con Rucco vincente al primo turno, eletto sindaco grazie al 50,64%di preferenze (24.271 voti - 51,02% la coalizione) che la spuntò su Dalla Rosa, fermo al 45,87% (21.985 voti  -  45,52% la coalizione).

Non mancano, comunque, in queste Comunali 2023, quelli che credono che il taglio del traguardo sarà già il 15 maggio. Non sono moltissimi, alcuni però decisamente convinti, e sono tutti a centrodestra, nell’entourage elettorale di Rucco così come tra i ministri (Salvini e Urso in particolare) che in questi giorni sono stati a Vicenza a sostenere il sindaco uscente che chiede di poter concludere il programma iniziato nei suoi primi cinque anni, inevitabilmente e a tratti tragicamente segnati dalla pandemia da Covid. A pesare saranno le preferenze alle liste che appoggiano Rucco e Possamai e in particolare a quelle dei partiti. E lo sarà ancora di più l’affluenza. Nel 2018 quasi un vicentino su due (il 45%) scelse di non votare, diversamente è andata alle Politiche che hanno richiamato alle urne il 70,09% dei vicentini, ma si sa, ogni elezione è storia a sé.

Comunque andrà domenica e lunedì, sta volgendo alla fine una campagna elettorale che a tratti si è contraddistinta per i battibecchi e gli scontri più o meno diretti, più o meno a distanza, su tutti gli attacchi e contrattacchi sul senso della parola «civismo» e su chi (tra Rucco e Possamai, ovviamente) sia davvero un candidato slegato dai partiti.

I temi sono stati, invece, quelli che si trascinano da anni e che sono entrati nei programmi di molti candidati passati, la Tav su tutti, la mobilità sostenibile e lo smog in una città che è ancora considerata tra le più inquinate d’Europa.  Il tempo per applicare i programmi amministrativi sta ormai per arrivare.

Ma Vicenza ha bisogno soprattutto di una cosa: uscire dal ruolo dell’eterna cenerentola non solo in Veneto.
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Se volete scriverci la mail è: web@corriereveneto.it
da – corriere del Veneto
509  Forum Pubblico / LA CULTURA, I GIOVANI, La SOCIETA', L'AMBIENTE, LA COMUNICAZIONE ETICA, IL MONDO del LAVORO. / Diverse persone, anche tra quelle che avevano espresso solidarietà per il mio... inserito:: Maggio 10, 2023, 12:03:00 pm
Giorgio Saugo
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Marco Ardemagni
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Qualche giorno fa, in un lungo post che parlava del mancato pagamento per la mia partecipazione al Concertone del Primo Maggio 2013, ho definito "imbarazzante" l'intervento di Carlo Rovelli al Concertone 2023.
Diverse persone, anche tra quelle che avevano espresso solidarietà per il mio problema, mi hanno detto che dissentivano e che, anzi, il discorso di Rovelli era stato tra le cose migliori dell'intero evento. A loro avevo promesso di spiegarmi con calma, meglio, nei giorni successivi.
Ed eccoci qua, ma quando mi sono trovato a mettere giù i punti alla base di questa mia posizione, mi sono reso conto subito che la sintesi sarebbe stata quasi impossibile.

In compenso, però, se non proprio sintetico, posso provare a essere quantomeno schematico. E allora dico subito che ci sono quattro concetti-chiave da considerare con la massima attenzione.
1) Il primo è la categoria dei "Signori della Guerra",
2) il secondo è "disuguaglianza" (potremmo anche dire "disuguaglianza vs. povertà";
3) il terzo è la parola "democrazia";
4) il quarto concetto è "promettente" nel senso di qualcosa realisticamente in grado di produrre effetti positivi.

Oggi partiremo dal primo, dai "Signori della guerra" che è centrale nel discorso di Rovelli: una categoria che viene citata per ben 5 volte su una lunghezza di sole 935 parole e che costituisce senza dubbio il "cattivo", il "villain" della sua argomentazione. Ma chi sono di preciso i "Signori della guerra"? E cosa li muove?
Sicuramente la citazione prende le mosse dalla canzone "Master of War" di Bob Dylan, il cui testo, curiosamente, venne pubblicato pochi giorni prima della mia nascita.
Ma cosa occorre per essere un "signore della guerra"? Nel suo testo, Rovelli cita almeno tre episodi di ribellione armata implicitamente non attribuibili ai “signori della guerra”: a) "attaccare la Bastiglia", b) "bruciare il Palazzo d’Inverno" e poi, nel finale, l'opera omnia di Garibaldi in Italia: "L’Italia l’ha fatta Garibaldi che tutti i benpensanti chiamavano “terrorista”, poi gli hanno fatto le statue".
Garibaldi, lo ricordo con il massimo rispetto, non era certamente un pacifista, anzi era un Generale (d'accordo: mai perfettamente inquadrato), ma che ha servito ben sei istituzioni nazionali, compresi il Regno di Sardegna e il Regno d'Italia, e nella cui carriera si annoverano dozzine di azioni di guerra con vittime e feriti.

Ma, evidentemente, questi tre "filoni" (Francia 1797, Russia 1917, Italia 1859-1870), pur in presenza di vittime umane, non vengono annoverati da Rovelli tra le nefandezze a carico dei signori della guerra.
E allora, di grazia, chi ricade sotto questa etichetta? Le etichette troppo larghe non servono a nulla, fanno solo effetto, commuovono, ma alla fine fuorviano.
Negli anni '30 Hitler si riarmò, facendo quello che non avrebbe dovuto fare secondo il Trattato di Versailles del 1919 (entrato in vigore nel 1920: non un grandissimo episodio di diplomazia internazionale, ma tant'è).
Noi non sappiamo, è controfattuale, cosa sarebbe successo se la Francia, partendo dal vantaggio di aver vinto la Prima guerra mondiale, si fosse riarmata sempre il doppio di quanto avrebbe fatto la Germania a partire dal 1933. Qualcuno potrebbe immaginare che la Francia avrebbe forse ottenuto un effetto di deterrenza e, senza sparare un solo colpo, avrebbe dissuaso Hitler dall'attaccarla nel 1940. Oppure si sarebbe difesa meglio. E invece i francesi confidarono nella cogenza dei trattati e nella ragionevolezza dei nazisti.

[qui accolgo nel testo principale la precisazione dello storico Giovanni Federico: Piccola precisazione. I francesi investirono nella linea Maginot ma anche in armamenti. Avevano più carri dei tedeschi e non necessariamente peggiori - ma i tedeschi li avevano riuniti in panzer divisionen i francesi li volevano usare come appoggio alla fanteria. In pratica i francesi si erano preparati a combattere la 1 guerra mondiale. Compreso la risposta al piano schleiffen]
Oppure, ipotesi opposta, avrebbero potuto comportarsi in modo ancora più pacifista, e armarsi ancora meno di quanto non fecero e così la campagna di Francia, invece di durare un mese e mezzo, sarebbe, con ogni probabilità, durata ancora meno. Ma, almeno, in questo secondo caso, davvero nessuno avrebbe potuto tacciare i francesi come "Signori della Guerra", nemmeno Rovelli, immagino.
C'è un piccolo paese, Taiwan, che dopo traversie enormi (basta studiarne la storia) è diventato la capitale mondiale dei semiconduttori, ovvero della tecnologia più importante al mondo in questo momento. La Cina non fa passare settimana senza minacciarli, anche se poi, sotto sotto, ha un bisogno enorme di quelle tecnologie, si tratta un settore che richiederebbe 30-40 anni ed enormi investimenti per duplicarlo. La tentazione potrebbe essere quella di inghiottire paese e tecnologia. E probabilmente l'avrebbero già fatto, se gli occidentali non avessero sostenuto i taiwanesi anche con quelle armi e mosse che Rovelli aborrisce.
Quante possibilità ci sono che la Cina, prima o poi, attacchi Taiwan come la Russia ha fatto con l'Ucraina? Alcune. Quante possibilità ci sono che invece sia Taiwan ad attaccare la Cina? Zero.
La differenza sta tutta lì. Chi dobbiamo aiutare noi?
Quante possibilità ci sono che fornendo qualche arma di difesa all'Estonia questa poi si "trasformi" in "signoria della Guerra" e si metta ad attaccare la Russia"? Direi zero, no? Ma fornire delle armi di difesa all'Estonia è già, a sua volta, da "signori della guerra"? Per me no, e per voi, amici di Rovelli?
Dare delle armi di difesa a Taiwan è da "signori della guerra"? Riarmare la Francia nel 1935 sarebbe stato da "signori della guerra"?
Io so, più o meno, cos'è il pane, cosa sono le rondini, cos'è uno smartphone o cos'è un lampone. Cosa sia un "Signore della guerra" non mi è chiaro se non mi precisi chi tirate fuori da questa definizione, oltre a combattenti come Garibaldi, i bolscevichi e i giacobini.
E' un problema linguistico, filosofico e retorico ancor prima che politico e militare.

da Fb del 7 maggio 2023

510  Forum Pubblico / GIORNALISMO INVESTIGATIVO E D'INCHIESTA, DOPO IL 10 APRILE 2023. / L'Ue al fianco dell'Ucraina, tra debolezze militari e progressi politici inserito:: Maggio 10, 2023, 11:55:55 am
L'Ue al fianco dell'Ucraina, tra debolezze militari e progressi politici

Posta in arrivo

Il Foglio -
Di cosa parlare stasera a cena Annulla iscrizione
   mar 9 mag, 18:30 (17 ore fa)
a me
 
L’Ue resta al fianco dell’Ucraina. Oggi Ursula von der Leyen e Volodymyr Zelensky si sono incontrati a Kyiv. Non più equivocabile o discutibile la condanna europea del regime putiniano e del suo modo di operare. L’Ue resta ancora debole nella capacità di assistenza militare ma continua a segnare progressi politici, con Zelensky pronto a ricordare che le munizioni promesse ancora non sono arrivate (ma è vero anche che l’avvio di una produzione militare da “economia di guerra” è stato indicato come prossimo dal presidente del consiglio europeo Charles Michel). Ma, con la sua maggioranza parlamentare molto in difficoltà se non completamente evaporata, è inutile negare che von der Leyen sia molto indebolita. È un passaggio democratico, certo, e si guarda ormai alle prossime elezioni europee per capire quanto e se il blocco dei paesi appartenenti all’Ue riuscirà a darsi una nuova stabilità politica.
 
A proposito, si è inceppata anche la capacità di influenza tedesca.

LE TRE "COSE" PRINCIPALI

Fatto #1
Da noi si discute di riforme istituzionali, con un certo coraggio da parte di un governo e di una maggioranza che potrebbero dedicarsi a obiettivi di maggiore effetto verso l’opinione pubblica e scaramanticamente meno maledetti. Giorgia Meloni però vuole provarci, lasciando proposte aperte e, forse, avviando una sede parlamentare formale dove mandare avanti il confronto tra le varie soluzioni. Il leader del M5s si è detto disponibile "a un dialogo in una commissione parlamentare costituita ad hoc", e ha spieto che i grillini sono "per un rafforzamento dei poteri del premier che non mortifichi il modello parlamentare". Mentre sia Renzi sia Calenda si sono detti "disponibili a collaborare" con la maggioranza.
 
Sarebbe noioso rifare la storia delle critiche dei presidenti del Consiglio alla presidenza del consiglio come istituzione. Anche se, nel caso di Meloni, i margini della maggioranza sono tali da superare molte delle inefficienze operative incontrate dai suoi predecessori, specialmente recenti. Mentre non sarebbe corretto iscrivere tra i punti deboli della presidenza del Consiglio i vincoli esterni e quelli imposti dal rispetto delle regole dei mercati internazionali. Qualcuno certamente ne sarà tentato, ma la massima figuraccia possibile sarebbe l’ottenimento di grandi poteri di governo per poi scoprire di non sapere neanche da dove cominciare a usarli. In questi giorni, tra nomine, indicazioni di politica economica, questione migratoria, rapporti con l’Ue, ci sarebbe già tanto da fare e da decidere con gli attuali poteri della presidenza del consiglio. Dimostrare di esserne in grato sarebbe già un buon passo verso la persuasione generale dell’utilità di una riforma istituzionale.
 
Fatto #2
E però ci sono anche le compagnie da evitare, anche perché poi non si capisce se le riforme istituzionali proposte sono ispirate a modelli democratici o al modello ungherese.
   
Fatto #3
A proposito, senza unione bancaria in Ue, dice il Fmi, anche le nostre regole molto prudenziali sulla solidità e i nostri controlli non bastano per assicurare che il sistema delle banche europee sia immune dai guai visti in Usa e Svizzera. Suna una campanella per il governo italiano, perché l’unione bancaria passa per la ratifica del Mes da parte di Roma

Oggi in pillole

•   L’arresto dell’ex presidente pakistano Imran Khan, con un livello estremo di spettacolarizzazione della giustizia
•   Il giubileo del 2025
•   Un record molisano, quello delle liste elettorali fatte per ragioni non elettorali ma per godere di una licenza o di un congedo


da - Il Foglio - Di cosa parlare stasera a cena

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