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2341  Forum Pubblico / LEGA & 5STELLE - Il CONTRATTO dopo il 4 marzo 2018. / Lombardi: “Fuori ministri e big dal direttorio M5S. Raggi? Non può vincere” inserito:: Settembre 26, 2020, 11:08:23 am
Lombardi: “Fuori ministri e big dal direttorio M5S. Raggi? Non può vincere” | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
09:45 (1 ora fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2020/09/25/news/lombardi_fuori_ministri_e_big_dal_direttorio_m5s_raggi_non_puo_vincere_-268543777/
 
2342  Forum Pubblico / ESTERO fino al 18 agosto 2022. / Il Panshir afgano ha un nuovo Leone. Massud il giovane. inserito:: Settembre 26, 2020, 11:05:52 am

Massud il giovane. Il Panshir afgano ha un nuovo Leone | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
09:46 (1 ora fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/09/25/news/afghanistan_massud_il_giovane_il_panshir_afgano_ha_un_nuovo_leone-268537586/
 
2343  Forum Pubblico / LA NOSTRA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA. / Carmen e Luis, l’amore è poesia inserito:: Settembre 26, 2020, 11:04:15 am
Carmen e Luis, l’amore è poesia | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
09:47 (1 ora fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/robinson/2020/09/25/news/carmen_e_luis_l_amore_e_poesia-268526941/
 
2344  Forum Pubblico / DIVENTATO = I.C.R. MARKETING & COMUNICAZIONE SOCIALE. / "Fermi tutti, non è uno show". Cantone spegne i riflettori sul caso Suarez inserito:: Settembre 26, 2020, 11:01:23 am

"Fermi tutti, non è uno show". Cantone spegne i riflettori sul caso Suarez | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
09:48 (1 ora fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/09/25/news/fermi_tutti_non_e_uno_show_cantone_spegne_il_caso_suarez-268544980/
 
2345  Forum Pubblico / Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. / Avvenire lanciata-la-candidatura-tevere-patrimonio-dell-umanita inserito:: Settembre 26, 2020, 11:00:01 am
Avvenire lanciata-la-candidatura-tevere-patrimonio-dell-umanita

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
09:50 (1 ora fa)
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Vorrei condividere con te questo articolo

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/lanciata-la-candidatura-tevere-patrimonio-dell-umanita?ref
 
2346  Forum Pubblico / REPUBBLICA ITALIANA, APPETITA da TRE POLI MONDIALI. Oppure STATO MEDITERRANEO più che EUROPEO? / Giorgetti sulla legge elettorale: "Il proporzionale sarà un disastro" inserito:: Settembre 25, 2020, 06:28:45 pm
POLITICA

Giorgetti sulla legge elettorale: "Il proporzionale sarà un disastro"

È deciso il giudizio del numero due della Lega che conferma in un'intervista di aver votato No al referendum di domenica e lunedì

LEGGE ELETTORALE GIANCARLO GIORGETTI LEGA
Aggiornato alle 08:58 del 25 settembre 2020

Legge elettorale Giorgetti proporzionale disastro

AGI -  "Purtroppo il sì ha aperto la strada a una legge elettorale che è il contrario di quello che ci serve. Il proporzionale contiene tutti gli elementi più negativi e deleteri per un Paese a cui invece occorrerebbero stabilità, governi certi, con deputati e senatori che rispondano ai cittadini e ai territori". È deciso il giudizio di Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, che conferma in un'intervista a 'Repubblica' di aver votato No al referendum di domenica e lunedì.

Giorgetti afferma anche: "Questa proposta di legge proporzionale prima non era sul tavolo, poi Pd e M5s l'hanno messa alla base del loro contratto di governo. Le leggi elettorali vengono fatte come al solito a uso e consumo di quelli che comandano in quel momento, pensando di fare qualcosa che torni utile a chi la fa" e per questo, dice, "ho depositato una proposta di legge costituzionale che prevede che le eventuali nuove leggi elettorali entrino in vigore non subito, ma dalla seconda legislatura utile. In modo che non si sappia prima a chi convenga".

Mentre "una legge elettorale dovrebbe garantire un governo che duri per tutta la legislatura, legittimato dal popolo e non frutto di accordi e trasformismi in Parlamento. E dovrebbe servire a portare in Parlamento deputati e senatori qualificati e non nominati". Poi Giorgetti dice di aver "molto apprezzato la recente presa di posizione di Romano Prodi su questo. Il parlamentare eletto con il maggioritario risponde al territorio, si sente vincolato, coltiva il rapporto con i sindaci, le associazioni. E' il modello migliore per avere parlamentari di qualità".

...

Da - https://www.agi.it/politica/news/2020-09-25/legge-elettorale-giorgetti-proporzionale-disastro-9757548/
2347  Forum Pubblico / Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. / Enrico Letta: "Tornare al Mattarellum e dare voto ai 16enni" inserito:: Settembre 25, 2020, 02:45:46 pm
Enrico Letta: "Tornare al Mattarellum e dare voto ai 16enni"

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Arlecchino Euristico
14:29 (15 minuti fa)
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Per l'ex premier "il governo si è stabilizzato" ed è "il momento di fare le cose necessarie" perché in ogni caso "il fronte euroscettico è tutt'altro che morto" -

https://www.agi.it/politica/news/2020-09-25/legge-elettorale-letta-mattarellum-voto-sedici-anni-9757570/
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2348  Forum Pubblico / ECONOMIA e POLITICA, ma con PROGETTI da Realizzare. / Dalla morte del petrolio può nascere un elettro-Stato dominante. Indovinate dove inserito:: Settembre 24, 2020, 07:48:42 pm
Dalla morte del petrolio può nascere un elettro-Stato dominante. Indovinate dove

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Arlecchino Euristico
11:37 (8 ore fa)
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https://www.corriere.it/economia/consumi/20_settembre_24/dalla-morte-petrolio-puo-nascere-elettro-stato-dominante-indovinate-dove-b1de5d38-fe2b-11ea-a30b-35e0d3e9db56.shtml

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2349  Forum Pubblico / REPUBBLICA ITALIANA, APPETITA da TRE POLI MONDIALI. Oppure STATO MEDITERRANEO più che EUROPEO? / La nomina di Vincenzo Paglia da parte del ministro Speranza è un obbrobrio inserito:: Settembre 24, 2020, 07:46:14 pm
La nomina di Vincenzo Paglia da parte del ministro Speranza è un obbrobrio

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
13:46 (5 ore fa)
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http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-nomina-di-vincenzo-paglia-da-parte-del-ministro-speranza-e-un-obbrobrio/
 
2350  Forum Pubblico / LEGA & 5STELLE - Il CONTRATTO dopo il 4 marzo 2018. / Piernicola Pedicini - Lentamente un Movimento muore inserito:: Settembre 24, 2020, 06:21:39 pm
Piernicola Pedicini - Portavoce M5S al Parlamento Europeo
 

Lentamente un Movimento muore

Quando le regole diventano più importanti degli obiettivi e si epura il dissenso appellandosi al rigore del regolamento mentre ci si dimentica dei territori, della TAV, della Tap, dell’ILVA di Taranto…
Quando si sostituisce l’attivismo con il proselitismo e ti senti sempre più gratificato da un “signor si” e sempre più minacciato da un “signor no”.
Quando sei al Governo e non crei una classe dirigente adeguata alle sfide globali ma ti impegni per sistemare i tuoi amici più fedeli al prezzo delle nomine più indigeste nelle partecipate dello Stato.
Quando cominci ad andare alle cene di gala, diventi amico di un ambasciatore, di un petroliere, di un industriale…quando il mondo dei potenti ti saluta cordialmente.
Quando non è più il Governo a fare ciò che dice il Movimento ma il Movimento a fare ciò che dice il Governo.
Quando i Parlamentari sono ridotti a schiaccia-bottoni che avallano la scelta del Capo a suon di voti di fiducia e Decreti Legge.
Quando la “democrazia diretta” diventa “democrazia diretta dall’alto” con quesiti che favoriscono il pensiero unico e l’omologazione.
Quando la linea politica la decide la Comunicazione che, giorno dopo giorno, impartisce un documento di sintesi che sarà il più fedele alla linea a recitare a memoria in TV.
Quando ci si schiera con un leader solo per sostituirlo con un altro leader dimenticando che il vero problema è il leaderismo in se…che il vero problema è la tendenza a lasciar fare a qualcun altro, lo spazio vuoto del tuo impegno civile.
Quando di fronte ad una nuova tecnologia (5G) ci si pone solo il problema della sicurezza dei dati e quello dei rapporti geopolitici con la Cina o con gli Stati Uniti, dimenticando totalmente i rischi per la salute.
Quando si esulta per un prestito dalle istituzioni europee (Recovery Fund) dimenticandosi che quello è denaro prelevato dalle tasche dei nostri figli, che è denaro preso in prestito dal nostro futuro e se si decide di farlo bisogna battersi fino in fondo per evitare di restare incatenati ad un muro per sempre.
Quando si accetta il ricatto sul MES.
Quando i sondaggi decidono la tua linea politica e in nome di quei sondaggi non si ha il coraggio di fare una scomoda battaglia culturale.
Quando si rinuncia a combattere contro gli assurdi meccanismi Europei che prevedono una moneta unica ma un differente costo del denaro e che sono privi di una vera e propria Banca Centrale.
Quando si regalano miliardi dei poveri cittadini alle voraci banche italiane con il sistema delle aste marginali o dei sindacati senza che un viceministro dica mai una parola su questo.
Quando un Capo politico si arroga il diritto di scegliere i capilista che, una volta eletti, inquineranno qualsiasi processo decisionale interno, spostando la maggioranza verso il pensiero del Capo e non verso il pensiero libero.
Quando un Capo politico può fare anche il Ministro o, addirittura, il vice premier infischiandosene del conflitto di interesse.
Quando le posizioni politiche si fissano sul giornale con una dichiarazione del Capo politico, di un Ministro, di un vice Ministro e con le successive dichiarazioni di consolidamento dei propri sottoposti.
Quando non ci si prende la responsabilità di aver portato il Movimento al 10% ma si festeggia per una vittoria scontata del SI.
Quando si esulta e si sorride mentre il Movimento sul territorio soffre.
Quando ci si dimette solo di facciata e si scaricano le responsabilità sul debole capro espiatorio di turno.
Quando alla fine di un evento restano a terra le carte colorate, i manifesti e i volantini dei tuoi candidati.
Quando tutto questo succede e non te ne accorgi neanche più.
Quando non hai più un sogno.
Ecco…è così che sta morendo il nostro Movimento, lentamente.
Sta morendo a piccole dosi.
Sta morendo nei silenzi di convenienza.
Sta morendo nei sorrisi falsi e nelle pose programmate.
Io dico che se c’è ancora una possibilità per tentare di rianimare il nostro Movimento, allora bisogna provarci organizzando un Congresso (sì, proprio un Congresso) al massimo entro ottobre.
Un Congresso che sia realmente democratico e realmente partecipato da chiunque ne avesse diritto tranne che da coloro che rivestono un incarico di Governo!
Perché la sola presenza di chi riveste già un incarico di Governo sarebbe in palese e inaccettabile conflitto di interesse!

Da Fb il 23 settembre 2020
2351  Forum Pubblico / ECONOMIA e POLITICA, ma con PROGETTI da Realizzare. / Chiara Geloni Travaglio e Scanzi patrioti: prima analisi del voto inserito:: Settembre 24, 2020, 06:18:40 pm
Travaglio e Scanzi patrioti: prima analisi del voto

22 September, 2020

Ieri sera ero di buonumore e così, prima di andare a dormire, mi sono concessa uno di quei tweet kamikaze fatti apposta per scatenare tutti gli isterismi della Rete: ho scritto una cosa che ho pensato più volte negli ultimi giorni, cioè che Andrea Scanzi e Marco Travaglio sono due patrioti.
Ovviamente la parola patrioti l’ho usata in senso ironico (lo dico a beneficio dei molti commentatori offesi per conto di: Garibaldi, Nino Bixio, Carlo Pisacane et alias). Ovviamente il concetto invece era serio, ed è proprio quello che penso di questo risultato elettorale. Contro tutti i pronostici, contro i nostri stessi stati d’animo, contro molti dirigenti dei partiti coinvolti e una parte dei loro elettori, sicuramente contro l’opinione di tutti tutti tutti gli analisti politici dei giornali e della tv – salvo poche, pochissime e patriottiche eccezioni – nelle urne si è affermata una prospettiva politica. Uno schieramento capace di battere la destra e disegnare un nuovo bipolarismo, dando fra l’altro al paese la serenità necessaria ad affrontare una fase difficile.
Mi dispiace, mi piacerebbe che fosse vero, ma non è esatto dire, come da titolo odierno di Repubblica, che “il Pd ferma Salvini”. Salvini e la destra sono stati fermati, almeno nel loro dilagare e purtroppo non ovunque, da un progetto politico che sta troppo lentamente, ma più velocemente dal basso che negli accordi di vertice, facendosi strada. Ovviamente molto merito è del Pd, ma senza gli articoli militanti del Fatto quotidiano, senza il trasversalismo di una consapevolezza che cresce circa la necessità di dare forza a una proposta, senza il coraggio di posizioni contropelo come quella affermata un po’ a forza da Zingaretti e da Bersani sul referendum, ieri sera quelli come me non sarebbero andati a dormire di buonumore.
Contropelo, sì. Tra i sostenitori del No in nome dell’amore per la costituzione ci sono molti dei miei più cari amici, ma in troppi, mi spiace, sono convinti di avere dato un voto anticonformista e controvento. Erano loro, il vento. Il vento di praticamente tutti gli intellettuali e i commentatori e gli influencer e di chiunque abbia visibilità nel discorso pubblico di questo paese. Gli stessi che alzano gli occhi al cielo quando si nomina Conte, gli stessi che invocano Draghi a colazione pranzo e cena, gli stessi che si sentono sempre dalla parte della competenza contro i plebei, dalla parte del “riformismo” contro il “populismo”. Tutta una grancassa monocorde, che riempiva anche le nostre bolle social, pronta a sfruttare la nostra buona fede. Mentre il popolo, silenziosamente, era altrove. E sconsiglio vivamente di dire oggi che il 70 per cento degli italiani odia la politica e si disinteressa di difendere la costituzione, cosa che pure sarebbe conseguente a tante affermazioni lette nei giorni scorsi: non faremmo un bel servizio né a noi stessi né alla democrazia.
Ho visto anche io i flussi secondo i quali almeno metà della base elettorale di Pd e Articolo Uno ha votato No. Ma pensiamo a come saremmo andati a dormire ieri sera se il No avesse vinto. A maggior ragione questi numeri dicono che è stato giusto schierarsi per il Sì: si chiama intelligenza degli avvenimenti, o capacità di guidare il cambiamento, altrimenti dette: politica.
La giornata di ieri, le vere e proprie assurdità che abbiamo sentito in tv (stendo un pietoso velo, perché con chi vive su un altro pianeta è impossibile anche litigare, non dico capirsi), come più umilmente le reazioni al mio tweet, comprese quelle di autorevoli firme che mi accusano nientemeno che di “instabilità mentale”, dimostrano che c’è un livello di insofferenza per questa prospettiva politica e un grado di incomprensione troppo forti di quello che pensa e che vuole la gente in questo paese. Qualcosa che trascende la legittima critica e forse addirittura la politica. Non è simpatico dirlo, ma sarebbe il caso di rifletterci, per chi vuole continuare a considerarsi un analista o il rappresentante di qualcosa.
Il mio temerario tweet quindi non era l’adesione a un partito Scanzi-Travaglio che nemmeno esiste, e non significava neanche che io, Scanzi e Travaglio siamo uguali. Significava che da soli, noi di sinistra, non saremmo neanche in partita, e invece ci siamo. E questa sia chiaro non è una critica a un Pd che non ha affatto “fermato Salvini” da solo, ma anzi un apprezzamento per un gruppo dirigente che riconosce che non basta e anzi fa danno un Pd isolato intento a mostrare i muscoli. Tantomeno è un tentativo di arruolare due giornalîsti che ho già messo in sufficiente imbarazzo. Ho detto Scanzi e Travaglio come metafore, ok?
Non è un traguardo peraltro, è un punto di partenza. Restiamo ampiamente sotto ciò che è necessario che siamo, dopo ieri. Ma almeno a quanto pare abbiamo un popolo che ci indica la strada e cammina con noi.


Pubblicato in Politica | tags: 2020, Patrioti, referendum, Regionali, Scanzi, Travaglio | permalink. | lascia un commento


Da - https://chiarageloni.it/2020/09/22/travaglio-e-scanzi-patrioti-prima-analisi-del-voto/
2352  Forum Pubblico / ECONOMIA e POLITICA, ma con PROGETTI da Realizzare. / Perché penso che il “No sincero” sia un errore politico, e un paio di altre ... inserito:: Settembre 24, 2020, 06:16:58 pm
Perché penso che il “No sincero” sia un errore politico, e un paio di altre ultime cose
17 September, 2020

Ho già scritto parecchio sul referendum e non penso che aggiungerò molto altro, anche perché non ne posso più. Tuttavia ci sono un paio di ultime cose che sento il dovere di dire, anche perché non ne posso più.
Con grande affetto e rispetto per tutti quelli che sono su questa posizione, cioè per una buona parte dei miei amici, penso che il cosiddetto “No sincero” sia un errore politico. Mi spiego: se voti No perché pensi che questa riforma sfregi la Costituzione, per avversione alle motivazioni populiste e senza secondi fini politici sono due le cose che possono succedere:
– se il No perde, avrai contribuito a fare della difesa della Costituzione e del No ai tentativi di suo stravolgimento una battaglia minoritaria: oggi, dopo il 2016, è vero il contrario, e chiunque pensi di sfregiare la Costituzione sa che rischia di pagarla cara.
E da domani?
– se il No vince, avrai fatto il portatore d’acqua in una battaglia sostenuta da tutti gli establishment politici, economici e mediatici di questo paese, tutta gente che non ha avuto scrupoli in passato a sostenere modifiche della Costituzione ben più radicali di questa e strizzare l’occhio a populismi di ogni genere e tipo. Saranno loro ad avvantaggiarsi del risultato, e saranno loro a gestire le prossime modifiche costituzionali.
Per questo ho deciso di votare Sì. Poche volte un ragionamento politico mi è stato più chiaro di questo. Punto.
Il resto dei miei argomenti li avevo già scritti qua, e successivamente qua: non si può difendere il parlamento contro il parlamento, non è uno sfregio alla Costituzione, è meglio un taglio lineare di una riforma organica, non è la buona politica contro il populismo, non è vero che non ci sono i correttivi, e se è vero che in un referendum la compagnia non te la scegli certe compagnie e i loro argomenti sono davvero inaccettabili. Questi sono i titoli, lo svolgimento è nei link. Solo altre due cose ho da dire.

1.   De Mita. Grave scandalo per un manifesto invero orribile dei 5 Stelle che accusano De Mita di essere “attaccato alla poltrona” perché alla sua età fa il sindaco di Nusco, bene. Quel manifesto fa schifo. Però vedete, io posso incazzarmi: perché io quando De Mita nel 2014 a ottantasei anni si è candidato a sindaco di Nusco la prima volta io lo scrissi che era una dimostrazione entusiasmante di amore per la politica. Però non ne lessi tanti di articoli e di commenti simili, e non solo dalle parti grilline o sul Fatto quotidiano, per capirci.

2.   Veltroni. Non nego che ci sia una coerenza nel suo sostenere il No per fiducia nel sistema bipolare e maggioritario, da esponente di un partito in cui molti votano No perché non è stata votata la riforma che introdurrebbe il proporzionale. Tuttavia, sapete come si chiamava il segretario del Pd nel 2008, quando il capogruppo del Pd al senato presentò una proposta di riduzione secca dei deputati a 400 e dei senatori a 200, identica a quella oggetto del referendum? Si chiamava Walter Veltroni, esatto. Io capisco difendere il bipolarismo, ma attenzione a diventare bipolari.

Pubblicato in Politica | tags: bipolarismo, Ceccanti, costituzione, de mita, No, no sincero, parlamento, poporzionale, referendum, sì, veltroni | permalink. | lascia un commento

Da - https://chiarageloni.it/2020/09/17/perche-penso-che-il-no-sincero-sia-un-errore-politico-e-un-paio-di-altre-ultime-cose/
2353  Forum Pubblico / LA NOSTRA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA. / 8 regole per stimolare “il potere delle persone” secondo la storica chief talent inserito:: Settembre 24, 2020, 06:12:04 pm
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Business 23 Settembre, 2020 @ 10:27

8 regole per stimolare “il potere delle persone” secondo la storica chief talent officer di Netflix

Di Forbes.it
Staff

Arriva oggi in libreria per Roi Edizioni “Il Potere delle persone”, l’ultimo libro di Patty McCord. Per 14 anni chief talent officer di Netflix, la manager ha innovato l’interpretazione del concetto di risorse umane creando il Culture Deck, uno dei più importanti documenti in materia di HR prodotto dalla Silicon Valley.

Il libro è il frutto e racconto del suo operato all’interno di Netflix, una guida alla gestione dei talenti scritta per i team leader di tutti i livelli, in cui espone il suo metodo per ottenere dai propri dipendenti e collaboratori delle performance elevate. Partendo dall’assunto che trasmettere ai dipendenti dei valori di base e poi lasciarli liberi di metterli in pratica crea dei team incredibilmente energici e proattivi.

Ecco di seguito le 8 regole d’oro per “stimolare il potere delle persone” svelate da Patty McCord:
Trattare i dipendenti da adulti: i team eccellenti si creano assumendo persone adulte di talento che vogliono affrontare una sfida e comunicando con loro – chiaramente e continuamente – sulle difficoltà strategiche e operative che la sfida comporta.
Aggiornarli costantemente sulla sfida che hanno di fronte: ogni dipendente dovrebbe conoscere il business. Il modello da prendere a riferimento sono gli allenatori, non i consulenti, i professori o gli intrattenitori. Capire come funziona il business è la forma più preziosa di apprendimento.
Usare la massima trasparenza: gli esseri umani odiano sentirsi raccontare bugie e venire manipolati. Praticate la sincerità e le persone si adegueranno. Tutti hanno il diritto di conoscere anche i problemi dell’azienda e, se si ha torto ammetterlo, così da ricevere un input migliore.
Discutere animatamente: bisogna avere opinioni ben motivate e difenderle solo sulla base dei fatti. Un dibattito intenso e aperto sulle decisioni di business è emozionante per i team, che sfrutteranno l’occasione per mettere in campo tutto il meglio delle loro capacità analitiche.
Costruire oggi l’azienda di domani: concentrarsi incessantemente sul futuro. Per rimanere agili e star dietro al cambiamento, è necessario assumere oggi le persone per domani. Alcuni membri del team potrebbero semplicemente non essere in grado di diventare high performer per il futuro a cui puntate. Non è compito dell’azienda investire nella loro crescita, ma sviluppare il prodotto e il mercato.
Mettere la risorsa giusta al posto giusto: bisogna sviluppare la capacità di inserire persone competenti in tutte le posizioni.
Pagare le persone in base a ciò che valgono per l’azienda: le competenze e i talenti che occorrono per una determinata posizione non corrispondono a una job description esemplificativa astratta, e gli stipendi non andrebbero prestabiliti in base a job description teoriche. Non bisogna pensare solo a quanto ci si può permettere in base all’andamento corrente del proprio business, ma anche a quanto ci si potrà permettere in futuro grazie ai ricavi addizionali generati dal nuovo assunto.
L’arte di lasciarsi da buoni amici: attuare rapidamente i cambiamenti necessari per rendere l’azienda un datore di lavoro che fa curriculum. Tutti i manager possono aiutare attivamente i collaboratori in uscita a trovare nuove opportunità stimolanti.

Da - https://forbes.it/2020/09/23/8-regole-per-stimolare-il-potere-delle-persone-secondo-la-storica-chief-talent-officer-di-netflix/
2354  Forum Pubblico / REPUBBLICA ITALIANA, APPETITA da TRE POLI MONDIALI. Oppure STATO MEDITERRANEO più che EUROPEO? / GIANCARLO GHIGI - VENEZIA IL 18 BRUGNARO DI LUIGI BONAPARTE inserito:: Settembre 24, 2020, 06:09:05 pm

VENEZIA

IL 18 BRUGNARO DI LUIGI BONAPARTE
   
GIANCARLO GHIGI
18 Settembre 2020

E così -simbolicamente- con queste elezioni di domenica, si chiude il primo e speriamo unico quinquennio di governo dell’oligarca. Nerone saluta le sue genti dalla finestra declamando loro il florilegio dei suoi “fatti”. L’ultimo “fatto” è arrivato giusto ieri, quando ha rimosso lo spazio gratuito per le biciclette nella città insulare. Grazie Padrone.

Ma in cinque anni di “fatti” come questo il “trevigiano in trasferta” ne ha prodotti a decine. Non bastasse il suo curriculum di acquisitore compulsivo di asset pubblici in crisi o dismissione (dal lavoro interinale alla scuola del vetro, dai Pili alla Misericordia, da Poveglia a Ca’Farsetti) il suo quinquennio è stato degno di un fumetto sulle vicende di Gotham City, dove il fantasmagorico patron della holding non riveste però i panni del supereroe con la cui maschera di aggirava per le calli veneziane, quanto piuttosto quella di uno dei cattivi contro i quali si accende un faro al cielo nella speranza che passi presto.

*) Era il 24 giugno del 2015 quando il Padrone si insediò. E da lì in poi fu uno strabordare di triviali volgarità. La prima fu il noto attacco ai “libri gender”, ovvero ai libri che parlano ai bimbi dei diversi orientamenti sessuali e che la destra più retriva cataloga così per poterli mettere all’indice ma risultare meno retriva di com’è. Libri allora ovviamente presenti nelle biblioteche comunali per consentire ai più piccoli la comprensione dei ruoli sociali che già oggi li circondano. Se “Lucia” ha due mamme solo un idiota può pensare che non sia giusto spiegarlo ai suoi compagni di classe per evitare che la bullizzino. Ma il patron laico forse ricordava che Napoleone si era fatto musulmano per la campagna d’Egitto, e che “Parigi val pur sempre una messa” e così vestì i panni del chierico più retrivo -certo divorziato- ma poi redento.
L’oligarca confermò poco dopo la sua scelta di campo alle commemorazioni del 25 aprile, quando ci ricordò (tra le bandiere che si arrotolavano ed i fischi) che è “un grave errore” che “rischiamo di trasferire ai nostri figli” quello di non lasciarci alle spalle quella che è stata solo “una guerra civile”; dimenticando di avere giusto dietro la schiena il monumento che ricorda il luogo in cui 7 innocenti furono mitragliati per rappresaglia dalle truppe di occupazione e dai loro collaborazionisti e di essere lì quel giorno proprio per ricordarlo. Ma al tribuno di Confindustria non è dato conoscere la storia.

*) Un anno dopo, per festeggiare la prima candelina del suo triste mandato, il sindaco fa vanto di minacciare fisicamente un giovane studente che lo contesta, e ne approfitta per chiamare i poveri di Mestre “presenze fastidiose”. In preda alla sua solita trivialità, in pieno consiglio comunale, accusa gli oppositori di portare “sfiga”, il che detto da uno che nel suo mandato ha visto susseguirsi un disastro chimico, uno navale, un’alluvione e una pandemia sembra anche fuori luogo.
L’oligarca inizia ad apparire un po’ incanutito, ma la speranza che si rilassi non ha seguito. Al meeting di Comunione e Liberazione afferma con evidente esaltazione: “Se tu vieni in Piazza San Marco e gridi Allah Akbar, fai quattro passi e ti abbattiamo, abbiamo i cecchini e ti abbattiamo. Ghe sparemo. Meglio, se ce lo dice prima gli spariamo ancora prima. Il buonismo è finito!”. I cecchini comunali ovviamente sono un’invenzione, “ghe sparemo” è una metafora, “ti abbattiamo” una provocazione e il “buonismo” un riferimento alla tolleranza religiosa. Per nostra fortuna nemmeno gli integralisti lo prendono sul serio.

*) L’anno terzo anno della nostra gioia si avvia sotto l’attacco “col napalm! [sic]” alle municipalità, cioè a degli organismi democratici di prossimità che vengono improvvisamente trasformati in contenitori vuoti, debitamente privati di qualsiasi voce che non sia meramente consultiva, operando un vero furto di democrazia che pare rispondere all’esigenza di controllare personalmente il “becchime” con cui alimentare il consenso nel pollaio. E’ l’anno horribilis in cui la giunta Brugnaro si interroga sull’edificazione di un palazzetto nei terreni di Brugnaro voluto da Brugnaro che però esce per rispetto dopo soli cinquanta minuti di monologo mettendo come segnaposto di sè l’ultima coppa vinta dalla squadra di Brugnaro. E ci sarebbe da piangere se non sembrasse una pièce scritta per far ridere.

*) L’anno successivo l’oligarca invita gli abitanti di Rialto ad “andare a vivere in campagna” se non sopportano i turisti nella città, ignaro del fatto che giusto nelle calli attigue al palazzo da cui blatera ci sono oramai casi di interi palazzi con venti posti letto turistici accanto all’ultimo posto letto di un veneziano abbruttito. Perché questa è la Rialto che esce dagli studi indipendenti e non dalle chiacchiere dei venditori di fumo. E nel frattempo? Nel frattempo tutte le piaghe della città sono ancora li. Mestre è la capitale italiana dei morti per overdose, anche se ora sono circondati da torri d’albergo, l’M9 è un buco nero che la fondazione vorrebbe dismettere, Venezia non solo non ha riguadagnato i promessi “30.000 nuovi residenti” ma ne ha persi altri 5.000, le abitazioni pubbliche vuote sono aumentate di un ulteriore 10%, i “platelastici” vengono lasciati al libero buon senso dei commercianti e gli alberghi si impongono al piano regolatore per mezzo di trasformazioni d’uso che poi vengono passivamente introiettate dalla macchina comunale.

E mentre il miraggio miope di una monoeconomia “petrolifera” del turismo si dimostra incredibilmente sensibile ad ogni crisi locale e internazionale, la nave fuxia si avvia decisa col suo vessillo fresco di stampa giusto in direzione di quegli scogli, trascinando con sé le decisioni di un apparato comunale paralizzato dall’egocentrismo narcisistico del leader.
Tutto in città oramai si riduce ad un banale algoritmo di propaganda commerciale, fino a convincere i più semplici che il grande capo stia effettivamente facendo qualcosa “che non so cos’è… ma è sicuramente giustissimo”.

Questo governo dell’oligarca diviene così la metafora perfetta del nostro tempo oggi così avvinto nel suo sviluppo scorsoio. Un autocrate convinto di sè, indubbiamente e fino all’intimo, suona il suo personale piffero-amplificato raccontando che il nostro mondo può solo procedere a passi spediti verso quel precipizio, senza curarsi del domani. E convince anche il suo gregge a seguirlo proprio in quella direzione. E’ così rassicurante non dover cambiare meta, non doversi nemmeno alzare a prendere in mano il telecomando. E’ rassicurante non dover toccare il timone delle decisioni, lasciar fare agli oligarchi, all’economia che si governa da sé, almeno ancora per un po’. E ogni giorno s’allungano i “tempi di recupero” che saranno necessari, l’impegno che dovremo mettere domani per cambiare rotta, l’impegno che stiamo colpevolmente chiedendo ai nostri nipoti per sopravvivere domani. L’ipnosi da uomo forte ha sempre condotto questo paese alla rovina, e nel piccolo di questo nostro isolotto lagunare il “Padrone” è l’interprete perfetto di questa irresponsabilità storica.

“Abbiamo bisogno di tutta la nostra intelligenza” diceva Gramsci, e anche oggi -e qui- ne abbiamo estremo bisogno: sia per lasciarci alle spalle il governo dell’oligarca e sia, nella malaugurata ipotesi, per resistergli nei prossimi cinque anni di eventuale e mefitico secondo mandato.

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https://www.repubblica.it/cronaca/2015/06/25/news/il_neosindaco_via_i_libri_gender_dalle_aule_di_venezia_ed_e_polemica-117663659/
https://ilmanifesto.it/brugnaro-show-a-chi-grida-allah-akbar-ghe-sparemo/
https://www.riminitoday.it/politica/allah-akbar-e-si-scatena-il-putiferio-al-meeting-di-comunione-e-liberazione.html
https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/politica/18_febbraio_06/pili-conflitti-lacrime-coppalo-faccio-la-reyer-venezia-5fa3ca72-0b11-11e8-a159-261a041af718.shtml
https://ocio-venezia.it/pagine/affittanze-dati/
https://medium.com/ocio-venezia/se-si-parla-di-politiche-residenziali-cè-poco-da-festeggiare-48e22556db0c

Da - https://www.glistatigenerali.com/venezia/il-18-brugnaro-di-luigi-bonaparte/
2355  Forum Pubblico / CENTRO PROGRESSISTA e SINISTRA RIFORMISTA, ESSENZIALI ALL'ITALIA DEL FUTURO. / L'ignoranza è il vero motore del successo dei governatori, leader farlocchi! inserito:: Settembre 24, 2020, 12:53:12 pm
Il Paese dei governatori dove il leader conta più del suo partito | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
mer 23 set, 08:19 (1 giorno fa)
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