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1066  Forum Pubblico / GIORNALISMO INVESTICATIVO d'INCHIESTA. OPINIONISTI. / Il Digital Service Act dell'Unione europea può essere il global golden standard inserito:: Novembre 09, 2021, 07:56:39 pm
Il Digital Service Act dell'Unione europea può essere il “global golden standard” per regolamentare Facebook e altre piattaforme digitali, ha detto ieri Frances Haugen in un'audizione davanti a diverse commissioni del Parlamento europeo. Specialista di algoritmi, Haugen è l'ex impiegata di Facebook che ha svelato al mondo alcune delle pratiche del colosso di Mark Zuckerberg. Sul Foglio Cecilia Sala spiega che Haugen è sbarcata in Europa con il suo progetto a tavolino contro Zuckerberg.
Davanti al Parlamento europeo Haugen ha ribadito le accuse che aveva lanciato davanti al Congresso americano. “Sono qui oggi perché so che i prodotti di Facebook danneggiano i minori, alimentano le divisioni, indeboliscono le nostre democrazie e molto più”, ha detto Haugen. “La dirigenza della società sa come rendere Facebook e Instagram più sicuri, ma non farà i necessari cambiamenti perché ha messo i suoi immensi profitti prima dei cittadini”.
Secondo Haugen, “le conseguenze sono gravi. Le piattaforme di Facebook danneggiano la salute e la sicurezza delle nostre comunità e minacciano l'integrità della nostra democrazia”.

Il Digital Service Act (DSA) e il Digital Market Act (DMA) sono le due proposte legislative destinate a costruire il nuovo quadro legale per le piattaforme digitali che vogliono operare nell'Ue. Dopo la proposta della Commissione di fine 2020, i negoziati stanno per entrare nella fase decisiva. Sia il Parlamento europeo sia il Consiglio dell'Ue stanno adottando le loro rispettive posizioni, prima di avviare i negoziati tra di loro. "L'Europa è seria sulla regolamentazione di quello che assomiglia a un Far west digitale", ha detto ieri il commissario Thierry Breton, dopo un incontro con Haugen.

L'obiettivo è arrivare a un accordo entro la fine della presidenza francese dell'Ue nel primo semestre del 2022. La testimonianza di Haugen potrebbe far pendere l'ago della bilancia verso chi chiede paletti molto stretti per le piattaforme. Di fronte a Facebook “la democrazia deve intervenire e fare nuovi leggi”, ha detto Haugen: “Il DSA ha il potenziale di diventare il global gold standard. Può ispirare altri paesi, incluso il mio, ad adottare nuove regole per salvaguardare le nostre democrazie”. Ma, secondo Haugen, “la legge deve essere forte e la sua applicazione ferma. Altrimenti perderemo questa opportunità unica in una generazione di allineare il futuro della tecnologia e della democrazia”.

Da questo punto di vista, “il DSA ha un potenziale enorme”, perché “non cerca di cancellare il problema. Mantiene un approccio neutrale sul contenuto”, ha spiegato Haugen. Tuttavia ci sono tre punti critici: Facebook non può restare giudice di sé stesso, c'è il pericolo di falle nel sistema e non si possono esentare i media dal DSA. Non tutto è perfetto nel progetto dell'Ue. L'ex dipendente di Facebook ha insistito per misure più serie sulla pubblicità mirata. Haugen ha anche detto che sarebbe sbagliato affidare alle autorità nazionali dei 27 stati membri, invece che a un'autorità centrale come la Commissione, il compito di applicare le regole del DSA. Nel mondo ci sono “pochissimi esperti di algoritmi”: affidando questo compito a 27 stati membri “non si ha massa critica”. Infine, Haugen ha lasciato intendere che altre piattaforme che vengono prese di mira dal DSA – come Twitter e Google – si comportano in modo molto più corretto di Facebook con sistemi più solidi in termini di controllo dei contenuti e sicurezza.

Davanti al Parlamento europeo, Haugen ha parlato anche di Metaverse, il progetto di realtà virtuale annunciato recentemente da Zuckerberg, che ha portato al cambio di nome da Facebook a Meta. "Sono molto preoccupata" perché a Facebook "vogliono dare priorità a espandersi e ingrandirsi invece di finire quello che hanno costruito, assicurandosi che sia sicuro e responsabile", ha spiegato Haugen: "Il fatto che possano permettersi 10mila ingegneri per fare videogiochi quando dicono di non potersi permettere 10 mila ingegneri per lavorare sulla sicurezza lo trovo inaccettabile e incosciente". Uno dei problemi con il metaverso è che "ti devi esporre molto di più" e Facebook "ha dimostrato che mente ogni volta che è utile per loro". Secondo Haugen, "l'idea di riempire case e uffici di sensori di una società che non è trasparente è una pessima idea".


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 9 novembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


Da - https://mailchi.mp/ilfoglio/dsa-global-golden-standard-contro-facebook?e=fbfc868b87
1067  Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, vanno Difese! Anche da Noi Stessi. / Un chiaro no all’autonomia differenziata inserito:: Novembre 09, 2021, 03:35:38 pm
QUALE NORDEST?
   
FEDERICO GNECH
24 dicembre 2019

A volte ho il sospetto che le interminabili geremiadi sul destino di Venezia, oltre a provocare l’assuefazione, la noia e il fastidio in tanti miei connazionali, rischino di oscurare le vicende di quello spazio che coincide in gran parte proprio con lo Stato da tera della Serenissima. Mi riferisco ovviamente alla benedetta locomotiva del Nordest, simbolo dei successi della piccola e media impresa, già zona depressa e meridione più settentrionale d’Italia, bersaglio di sfottò a partire dalle servette della commedia all’italiana fino alle uscite di Toscani sull’alcolismo dei veneti. Un territorio raramente in grado di esprimere una classe dirigente di respiro nazionale – De Gasperi non vale: crebbe da suddito austroungarico ed esordì al Reichsrat di Vienna! – ma che da quarant’anni risulta assai importante dal punto di vista economico e politico, al punto che il resto degli italiani farebbe bene a conoscerlo meglio, al di là delle settimane bianche e del prosecco e degli scandali bancari. Da un saggio giornalistico come Schei di Giannantonio Stella al notevole flusso di coscienza di Cartongesso di Francesco Maino, i testi sul Nordest contemporaneo certamente non mancano. Con Lettere da Nordest, gli amici Cristiano Dorigo ed Elisabetta Tiveron, che hanno già curato per Helvetia due volumetti simili, uno su Porto Marghera e l’altro – nel quale compare indegnamente anche il sottoscritto – su Venezia, hanno raccolto diciassette brevi testi tentando la strada della varietà estrema per fissare l’estrema complessità del Triveneto. Avremo quindi la prosa e i versi, la fiction e il racconto giornalistico, l’invettiva e la descrizione, la memoria personale e la riflessione storica, messe assieme non certo con l’intenzione di dare un quadro esaustivo, quanto di aprire dei brevi squarci su una realtà ignorata o schematizzata malamente dai mass media. Da questo punto di vista, la volontà dei curatori di andare “oltre i luoghi comuni”, come recita la quarta di copertina, è accolta solo in parte dagli autori. I luoghi comuni sono tali anche se di segno critico, come nel pasolinismo un po’ forzato che affiora qua e là nelle pagine di Fulvio Ervas. Inevitabile che in tanti scrittori cresciuti in un Veneto sfigurato dal cemento prevalga il rimpianto, che era già di Parise e di Zanzotto, per le file di salici e i pescigatto e i fossi che non ci sono più, cioè per quella civiltà contadina che, tuttavia, facciamo sommessamente notare, era fatta anche di fame, pellagra ed emigrazione forzata. C’è anche chi si spinge ben più indietro degli anni del boom alla ricerca di una perduta età dell’oro, come Angelo Floramo, che nella sua colorita apologia del “popolo del Friul” ricorda il momento in cui “le tristi soldataglie del Savorgnan congiurarono per vendere a Venezia una terra libera da centinaia d’anni”. Per contro, il triestino Luigi Nacci e il bolzanino Stefano Zangrando ci ricordano quanto pesi ancora il dannato fardello della Storia in un’area di confine attraversata sino a pochi decenni fa da sanguinosi conflitti etnici – un’eredità che distingue davvero questa macroregione informale dal resto della nazione. Ciò che invece il Nordest condivide con gran parte d’Italia sono l’orografia e la marginalità dei suoi territori montani; il confine in questo caso non è politico, ma biologico, esistenziale, limite dell’umano alle prese con una natura non addomesticabile. Ne scrive il bellunese Antonio Bortoluzzi, contrapponendo l’idea pseudoromantica di una montagna solitaria, tipica del marketing turistico, alla realtà ben nota ai suoi abitanti: in montagna, in assenza di comunità, la stessa sopravvivenza fisica è a rischio. Sempre a proposito di stereotipi demoliti, il testo di Tiziano Scarpa, qui nelle vesti non di romanziere, ma di giornalista culturale alle prese col longform, è forse il migliore del lotto perché lascia che sia il Nordest stesso a esprimersi, in questo caso per bocca di Ivano Sartor, storico locale ed ex sindaco di Roncade, in provincia di Treviso. Un luogo in cui apparentemente non c’è nulla e che si rivela invece ricco di incontri sorprendenti, dal solito Hemingway a un pioniere dell’industria dell’automobile. Sono sempre più convinto che questo sia uno dei modi più interessanti, se non il migliore, di tentare di raccontare queste – o altre – terre, scavando nel particolare, nella cosiddetta microstoria, cercando di rimediare alla nostra sempre più patologica disattenzione mostrando come i margini della scena siano importanti quanto il suo centro.

Lettere da Nordest – Testi di: Ubah Cristina Ali Farah, Gianfranco Bettin, Francesca Boccaletto, Antonio G. Bortoluzzi, Roberta Cadorin, Alessandro Cinquegrani, Elisa Cozzarini, Fulvio Ervas, Angelo Floramo, Patrizia Laquidara, Luigi Nacci, Silvia Salvagnini, Giacomo Sartori, Federica Sgaggio, Tiziano Scarpa, Gian Mario Villalta, Stefano Zangrando, Francesco Jori.

https://www.glistatigenerali.com/letteratura_societa-societa/quale-nordest/?fbclid=IwAR2T3EHe3rxNH95OjUSdhIbmpw3O76WRF2PSMrFnxgD7RHlfqRzS3mq8TLo

1068  Forum Pubblico / NUOVO ORDINE MONDIALE. EURASIA POLO DEMOCRATICO EUROPEO. / Letta e il politichese. inserito:: Novembre 09, 2021, 03:33:11 pm
Né la cattiva politica, né gli italiani assonnati anche dal post virus lo meriterebbero, ma Il Presidente Mattarella deve donarci il suo sacrificio, di alto valore, ancora per almeno un anno.

ciaooo

---

Letta dice: tutto bloccato sino all’elezione del presidente (sic!)

Un motivo in più per chiedere al Presidente Mattarella la proroga del suo impegno, per almeno un anno.
Questi politici non si rendono conto che il "tutto bloccato" pesa sulla vita di tutti gli Italiani!
L'unico "tutto bloccato" che sarebbe accettabile, da noi cittadini, sarebbe quello per andare a votare il più presto possibile!
ciaooo

Io su Fb il 9 novembre 2021


1069  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / ... Dentro il Metaverso - Chi creerà il Metaverso ... inserito:: Novembre 01, 2021, 08:06:08 pm
Dentro il Metaverso
Il metaverso, quindi, sembrerà un ibrido delle odierne esperienze sociali online, a volte espanse in tre dimensioni o proiettate nel mondo fisico. Con l’obiettivo di far vivere esperienze coinvolgenti a tutti e con tutti, anche con quelle persone che fisicamente nel mondo ‘reale’ non potresti avere vicino, perché in un altro spazio, in un altro luogo, in un’altra città.
“Nel metaverso sarai in grado di fare quasi tutto ciò che puoi immaginare: stare insieme ad amici e familiari, lavorare, imparare, giocare, fare acquisti, creare e vivere esperienze completamente nuove che totalmente differenti a quelle che viviamo oggi con i computer e i telefoni di oggi. In questo futuro, sarai in grado di teletrasportarti istantaneamente come un ologramma per essere in ufficio senza fare il pendolare, a un concerto con gli amici o nel soggiorno dei tuoi genitori per recuperare il ritardo. Questo aprirà più opportunità, non importa dove vivi. Sarai in grado di dedicare più tempo a ciò che conta per te, ridurre il tempo nel traffico e ridurre le tue emissioni di CO2″.
In sintesi, la realizzazione di quel mondo immaginato più volte dalla serie Tv Black Mirror o dal film ‘Ready Player One’ di Steven Spielberg. Inoltre, il contesto a cui il Covid-19 ci ha abituato, è di fatto sempre improntato alla connessione, all’attenzione all’ambiente, alla necessità dello smart working.

Chi creerà il metaverso
“Il metaverso”, scrive ancora Mark Zuckerberg, “non verrà creato da una società, ma sarà costruito da sviluppatori (da qui l’annuncio di nuovi posti di lavoro in Europa) che realizzeranno nuove esperienze e oggetti digitali che sono interoperabili e che sbloccheranno un’economia creativa enormemente più ampia di quella vincolata dalle piattaforme odierne e dalle loro politiche”.
Se da una parte sarà necessario accelerare lo sviluppo di tecnologie fondamentali, delle piattaforme social e degli strumenti creativi, dall’altra Meta dovrà lavorare seguendo il motto che da sempre ha contraddistinto il mondo Facebook, come ricorda Zuckerberg: “Non costruiamo servizi per fare soldi; guadagniamo per costruire servizi migliori”.
Per vivere le proprie esperienze nel metaverso sarà fondamentale avere a disposizione diversi dispositivi: occhiali per realtà aumentata per rimanere presente nel mondo fisico (e anche qui Facebook è pronta), e strumenti (telefoni, computer, ecc…) per immergersi nella realtà virtuale e per saltare dalle piattaforme esistenti. “Non si tratta di passare più tempo sugli schermi; si tratta di rendere migliore il tempo che già trascorriamo”.

Da LAU qui sopra.
1070  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / ex facebook diventa META. inserito:: Novembre 01, 2021, 07:59:55 pm
ggannig ciaooo

Se FB mi avvisava per tempo, come giusto verso uno dei loro migliori UTENTI (hahahaha) mi sarei risparmiato parole scritte a vuoto e incazzature varie.

Aspetto di capire meglio e soprattutto di vedere ancora vivi in Facebook (vecchie facce da libro) le mie Paginee i miei Gruppi.
Nella nuova situazione il mio modo di partecipare si dovrà adeguare, sia come forma e valutaremo, sia come sostanza di contenuti.

Mi sono già affidato ad un legale, non per una inutile azione, ma perché mi permetta di capire come possiamo recuperare il materiale creativo, contenuto nei Gruppi Tematici e nelle Pagine Arlecchino Euristico e Il Monitore.

ggiannig ciaooo

Ps.: a me le novità piacciono!


1071  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / ex facebook diventa META. inserito:: Novembre 01, 2021, 07:41:46 pm
29/10/2021 12:35

Facebook cambia nome e diventa Meta. Zuckerberg: “Si apre una nuova era”

Di Massimiliano Carrà

“Siamo all’inizio di un nuova era per Internet e per la nostra azienda”. Comincia così la lunga lettera con cui Mark Zuckerberg, ceo e fondatore di Facebook, ha presentato Meta, l’azienda di ‘tecnologia sociale’ – come lui stesso la definisce – che darà ufficialmente vita al Metaverso, una terza dimensione ibrida in cui l’online e offline si completano a vicenda e creano una realtà che va ‘oltre’ l’immaginazione. Non a caso il logo della nuova azienda è l’8 rovesciato, simbolo dell’infinito.
“Studiavo i classici e la parola ‘meta’ deriva dalla parola greca che significa ‘oltre’. Per me, simboleggia che c’è sempre altro da costruire e c’è sempre un capitolo successivo della storia. La nostra è una storia che è iniziata in una stanza del dormitorio ed è cresciuta oltre tutto ciò che immaginavamo; in una famiglia di app che le persone usano per connettersi tra loro, trovare la propria voce e avviare attività, comunità e movimenti che hanno cambiato il mondo”, scrive Mark Zuckerberg.

Dentro il Metaverso
Il metaverso, quindi, sembrerà un ibrido delle odierne esperienze sociali online, a volte espanse in tre dimensioni o proiettate nel mondo fisico. Con l’obiettivo di far vivere esperienze coinvolgenti a tutti e con tutti, anche con quelle persone che fisicamente nel mondo ‘reale’ non potresti avere vicino, perché in un altro spazio, in un altro luogo, in un’altra città.
“Nel metaverso sarai in grado di fare quasi tutto ciò che puoi immaginare: stare insieme ad amici e familiari, lavorare, imparare, giocare, fare acquisti, creare e vivere esperienze completamente nuove che totalmente differenti a quelle che viviamo oggi con i computer e i telefoni di oggi. In questo futuro, sarai in grado di teletrasportarti istantaneamente come un ologramma per essere in ufficio senza fare il pendolare, a un concerto con gli amici o nel soggiorno dei tuoi genitori per recuperare il ritardo. Questo aprirà più opportunità, non importa dove vivi. Sarai in grado di dedicare più tempo a ciò che conta per te, ridurre il tempo nel traffico e ridurre le tue emissioni di CO2″.
In sintesi, la realizzazione di quel mondo immaginato più volte dalla serie Tv Black Mirror o dal film ‘Ready Player One’ di Steven Spielberg. Inoltre, il contesto a cui il Covid-19 ci ha abituato, è di fatto sempre improntato alla connessione, all’attenzione all’ambiente, alla necessità dello smart working.

Chi creerà il metaverso
“Il metaverso”, scrive ancora Mark Zuckerberg, “non verrà creato da una società, ma sarà costruito da sviluppatori (da qui l’annuncio di nuovi posti di lavoro in Europa) che realizzeranno nuove esperienze e oggetti digitali che sono interoperabili e che sbloccheranno un’economia creativa enormemente più ampia di quella vincolata dalle piattaforme odierne e dalle loro politiche”.
Se da una parte sarà necessario accelerare lo sviluppo di tecnologie fondamentali, delle piattaforme social e degli strumenti creativi, dall’altra Meta dovrà lavorare seguendo il motto che da sempre ha contraddistinto il mondo Facebook, come ricorda Zuckerberg: “Non costruiamo servizi per fare soldi; guadagniamo per costruire servizi migliori”.
Per vivere le proprie esperienze nel metaverso sarà fondamentale avere a disposizione diversi dispositivi: occhiali per realtà aumentata per rimanere presente nel mondo fisico (e anche qui Facebook è pronta), e strumenti (telefoni, computer, ecc…) per immergersi nella realtà virtuale e per saltare dalle piattaforme esistenti. “Non si tratta di passare più tempo sugli schermi; si tratta di rendere migliore il tempo che già trascorriamo”.
LEGGI ANCHE: “Creare città e mondi virtuali come Nolan con “Inception”. Il nuovo ruolo dell’architetto secondo Alessio Grancini”

Meta e la risposta agli scandali di Facebook
Facebook, d’altronde, arriva da uno dei periodi più difficili della sua storia: prima coinvolta con lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica e ora con Facebook-Papers.
“Gli ultimi cinque anni sono stati umilianti per me e la nostra azienda in molti modi. Una delle lezioni principali che ho imparato è che costruire prodotti che le persone amano non è abbastanza… La privacy e la sicurezza devono essere integrate nel metaverso fin dal primo giorno. Lo stesso vale per gli standard aperti e l’interoperabilità. Ciò richiederà non solo un nuovo lavoro tecnico, come il supporto di progetti cripto e NFT nella comunità, ma anche nuove forme di governance. Soprattutto, dobbiamo aiutare a costruire ecosistemi in modo che più persone abbiano un interesse nel futuro e possano trarne beneficio non solo come consumatori ma come creatori. Questo periodo è stato anche umiliante perché, per quanto siamo grandi come azienda, abbiamo anche imparato cosa vuol dire costruire su altre piattaforme. Vivere secondo le loro regole ha profondamente modellato le mie opinioni sull’industria tecnologica. Sono arrivato a credere che la mancanza di scelta per i consumatori e le commissioni elevate per gli sviluppatori stiano soffocando l’innovazione e frenando l’economia di Internet”.

Come cambia la struttura della società
Zuckerberg rassicura che “la nostra missione rimane la stessa: riunire le persone”. Ma sembra inevitabile che entrando nel metaverso e non più su Facebook alcune cose cambieranno, soprattutto a livello aziendale. Meta sarà la capogruppo, al vertice di una struttura aziendale che al suo interno racchiude Facebook, Instagram e WhatsApp.

Un cambiamento che si rifletterà anche in Borsa. Dal 1° dicembre, Facebook negozierà con il nuovo ticker azionario MVRS. Cambierà anche il modo con cui la società condividerà e comunicherà i suoi risultati economici. Già a partire dal quarto trimestre del 2021, i dati si riferiranno su due segmenti operativi: Family of Apps e Reality Labs.
Zuckerberg, infine, conclude: “Costruito cose che hanno unito le persone in modi nuovi… ora è il momento di prendere tutto ciò che abbiamo imparato e aiutare a costruire il prossimo capitolo. Sto dedicando le nostre energie a questo, più di qualsiasi altra azienda al mondo. Se questo è il futuro che vuoi vedere, spero che ti unirai a noi. Il futuro sarà al di là di tutto ciò che possiamo immaginare”.

InstagramMark ZuckerbergMetaMetaversomondo virtualerealtà fisicarealtà virtualewhatsapp

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26/10/2021 11:25

Censura dei dissidenti, eccezioni per le celebrità, disinformazione: tutte le accuse dei Facebook Papers

Di Forbes.itStaff

Questo articolo di Alison Durkee è apparso su Forbes.com

Facebook permette regolarmente a celebrità e politici di violare le sue regole. E il ceo, Mark Zuckerberg, ha ceduto alle richieste del governo vietnamita di mettere a tacere i post antigovernativi sulla piattaforma. A rivelarlo è una serie di documenti interni forniti da un whistleblower dell’azienda alla Securities and exchange Commission (Sec, l’ente governativo statunitense che vigila sulla Borsa). Carte che rappresentano la base per i cosiddetti Facebook Papers, una serie di articoli di denuncia in fase di pubblicazione in molti mezzi di informazione.

I fatti chiave

•   Il ceo, Mark Zuckerberg, ha assicurato ai dipendenti di essere “assolutamente neutrale”. Il Financial Times riferisce però che i dirigenti – Zuckerberg incluso – hanno regolarmente “interferito” per consentire a personaggi famosi e politici di aggirare le regole della piattaforma, malgrado le proteste dei dipendenti. L’amministratore delegato sarebbe intervenuto personalmente per ripristinare un video che era stato rimosso per affermazioni false sull’aborto, in seguito alle lamentele di politici repubblicani (Politico afferma che i lobbisti di Facebook hanno un’influenza analoga).
•   Zuckerberg, scrive il Washington Post citando anche fonti anonime, ha ceduto alle richieste del governo comunista del Vietnam di censurare i post dei dissidenti. Tra luglio e dicembre 2020 sono stati rimossi 2.200 post, contro gli 834 dei sei mesi precedenti.
•   Testate come Associated Press e Cnn scrivono che per un breve periodo Apple ha minacciato di rimuovere Facebook e Instagram dal suo app store perché i prodotti venivano usati per “comprare e vendere” domestiche filippine. Nonostante Apple abbia rinunciato quando Facebook ha promesso di “intervenire duramente” sulla questione, secondo Ap le contromisure hanno avuto “un effetto limitato” sul problema, che a sua volta rientra nella più ampia questione del traffico di esseri umani sulla piattaforma.
•   Politico scrive che Facebook non ha intrapreso alcuna azione di vasta portata contro gli utenti che hanno account multipli, nonostante abbia riscontrato che profili di questo tipo sono “una fonte massiccia” di post politici “tossici” e “sorgenti di attività politiche pericolose”.
•   Secondo Politico, i documenti di Facebook dimostrano il dominio della società sul mercato: il 78% degli adulti statunitensi utilizza il social e “quasi tutti gli adolescenti d’America” usano le piattaforme di proprietà di Zuckerberg. Questi numeri potrebbero aiutare la Federal trade commission (l’agenzia governativa statunitense che tutela i consumatori e previene le pratiche anticoncorrenziali) nella sua causa antitrust contro Facebook. Minano infatti la linea difensiva della compagnia, che sostiene di dover affrontare forte concorrenza da parte di società rivali.
•   Secondo il Washington Post, i documenti interni di Facebook dimostrano che la società ha rimosso meno del 5% dei messaggi di incitamento all’odio sulla piattaforma, nonostante Zuckerberg abbia dichiarato lo scorso anno al Congresso statunitense di eliminarne il 94%. L’amministratore delegato si è schierato contro l’idea di creare un centro di informazione elettorale in lingua spagnola in occasione delle presidenziali americane, perché riteneva che la mossa non sarebbe stata “politicamente neutrale”.
•   I dipendenti di Facebook, scrive The Verge, in primavera hanno sollevato il problema della scarsa capacità della piattaforma di moderare i contenuti anti-vaccini. Una nota afferma che il rilevamento di “commenti che esprimono dubbi sui vaccini è scadente in inglese e pressoché inesistente nelle altre lingue”. L’azienda ha aspettato mesi prima di interessarsi alla questione.
•   Facebook, riferisce ancora The Verge, raggruppa i paesi in varie “fasce” per determinare le risorse da allocare per ciascuna elezione. La società non fornisce alcuna assistenza ai paesi della fascia più bassa (che include tutti gli stati tranne 30), a meno che non vengano segnalati specifici contenuti a tema elettorale da moderare.
•   Facebook ha svolto una ricerca sulle “caratteristiche principali” della piattaforma, come i pulsanti ‘mi piace’ e ‘condividi’, e ha verificato che hanno “permesso alla disinformazione e all’incitamento all’odio di prosperare sul sito”, scrive il New York Times. I dirigenti, però, hanno bloccato ogni modifica a quelle funzioni, in modo da non soffocare la crescita e “mantenere coinvolti gli utenti”. Il tutto, afferma il Washington Post, rientra nel modello di comportamento dell’azienda, che “ha abbandonato o rimandato” le mosse che avrebbero potuto ridurre “la disinformazione e la radicalizzazione”.
•   Nonostante Facebook abbia condotto ricerche approfondite che mostrano come la sua popolarità sia in calo tra i giovani, Bloomberg scrive che la compagnia ha “rappresentato in modo fuorviante” questo fatto agli investitori. Ha evitato infatti di fornire informazioni sul suo calo in certe fasce demografiche e si è focalizzata solo sulla crescita complessiva. Il tutto nonostante, afferma The Verge, la compagnia veda il calo dell’uso della piattaforma da parte degli adolescenti come “una minaccia alla sua stessa esistenza”.
•   Facebook dà spesso la priorità alle “considerazioni politiche” quando si tratta di prendere decisioni, in modo da non apparire di parte. Secondo il Wall Street Journal, concede a editori di destra che registrano ottimi numeri “un trattamento speciale” che permette loro di evitare sanzioni per la disinformazione. Un dipendente di Facebook ha dichiarato che la società fa “eccezioni” per siti d’informazione conservatori come Breitbart e “arriva addirittura ad appoggiarli in modo esplicito”, includendoli per esempio nel suo News Tab.
•   Facebook ha rimosso alcune “salvaguardie” per arginare la diffusione della disinformazione politica dopo le elezioni statunitensi del 2020, prima dell’attacco al Campidoglio del 6 gennaio. Dopo l’inizio delle violenze, ha avuto una reazione “tiepida” che i dipendenti hanno criticato e ritenuto insufficiente, secondo documenti citati da testate quali Bloomberg, Cnn, Associated Press, Washington Post, Journal e New York Times.
•   Il Journal e il Washington Post scrivono che Facebook ha condotto un’approfondita ricerca interna da cui sono risultate alcune raccomandazioni sulle modalità con cui la piattaforma potrebbe fermare la diffusione di contenuti estremisti. Ma “in molte circostanze, i dirigenti hanno rifiutato di attuare queste misure”. E Nbc News riferisce che gli sforzi compiuti da Facebook per bandire QAnon e altri gruppi complottasti sono stati criticati dai ricercatori interni come “frammentari” e non in grado di fermare “l’enorme crescita” del movimento.
•   Il Journal afferma che Facebook adotta un approccio in stile “ammazza la talpa” quando si tratta di bandire i movimenti estremisti. Porta cioè “attacchi chirurgici” contro singole entità che ritiene pericolose, invece di seguire “un approccio più sistematico” che, secondo i dirigenti, soffocherebbe la crescita dell’azienda.
•   Il Washington Post, il Times, Bloomberg, il Journal e Ap scrivono che l’incitamento all’odio e la disinformazione hanno prosperato sulla piattaforma e sono stati spesso lasciati incontrollati in India, il più grande mercato di Facebook. In particolare, a diffondersi sono stati la retorica e gli incitamenti alla violenza contro i musulmani, nonostante l’azienda abbia condotto ricerche interne che dimostrano la portata del problema.
•   Facebook non è stata in grado di controllare molti contenuti in India perché non ha la capacità di moderare efficacemente e di appurare la veridicità dei post nelle 22 lingue ufficiali del Paese. Tra queste ci sono l’hindi e il bengalese, che, come rileva il Washington Post, sono rispettivamente la quarta e la settima lingua più parlata al mondo. E Ap e Wired scrivono che la piattaforma ha problemi simili con l’arabo e, di conseguenza, con la moderazione dei contenuti nel Medio Oriente.
•   Il Journal sottolinea che due gruppi nazionalisti indù che non sono stati banditi da Facebook, nonostante abbiano diffuso contenuti o incitamenti alla violenza contro i musulmani, hanno legami col primo ministro indiano, Narendra Modi, e il suo partito politico. Un gruppo non è stato rimosso, secondo un documento interno, per via delle “sensibilità politiche esistenti”.

Il numero 87%.
È questa la quota di risorse per contrastare la disinformazione che Facebook, secondo un documento citato dal Times, dedica agli Stati Uniti. L’azienda riserva dunque solo il 13% al resto del mondo. Il Washington Post riporta inoltre che Facebook destina l’84% dei suoi sforzi legati alle lingue agli Stati Uniti. (Facebook ha contestato queste cifre al Times, dicendo che non prendono in considerazione i fact checker di terze parti, molti dei quali sono all’estero). I documenti citati dai due giornali riportano che la piattaforma ha avuto difficoltà a controllare adeguatamente i contenuti, oltre che in India, anche in Myanmar, Sri Lanka, Etiopia, Pakistan e Indonesia.

La citazione
“Sto lottando per far coesistere i miei valori e il mio impiego qui”, ha scritto un dipendente in un messaggio sulla piattaforma interna il 6 gennaio, citato dal Washington Post e da Bloomberg. “Sono arrivato con la speranza di cambiare e migliorare la società, ma tutto ciò che ho visto sono inazione e negazione della responsabilità”.

La voce contraria
Facebook ha ampiamente respinto le accuse delle testate di informazione e ha difeso i suoi sforzi contro la disinformazione e l’estremismo. “Alla radice di questi articoli c’è una premessa falsa”, ha dichiarato il portavoce di Facebook Joe Osborne al Financial Times. “Certo, siamo un’azienda e facciamo profitti, ma pensare che li facciamo a discapito della sicurezza o del benessere delle persone significa non capire dove risiede il nostro interesse commerciale. La verità è che abbiamo investito 13 miliardi di dollari e paghiamo 40mila persone per fare una cosa: rendere sicuri gli utenti di Facebook”.
Che cosa aspettarsi
Altri articoli sullo stesso tema. Sabato il vp of global affairs di Facebook, Nick Clegg, ha detto ai dipendenti: “Dobbiamo prepararci ad altri titoli negativi nei prossimi giorni”, secondo un post interno riportato da Axios. E The Verge, una delle testate che ha avuto accesso ai documenti, ha detto lunedì che altre notizie usciranno “nelle prossime settimane”.
Il contesto
Facebook viene criticata da tempo per la sua presunta incapacità di fermare la disinformazione e l’incitamento all’odio sulla sua piattaforma. Queste accuse si sono moltiplicate nelle ultime settimane dopo che la whistleblower Frances Haugen ha parlato al programma televisivo 60 Minutes e ha testimoniato al Congresso statunitense sulle pratiche scorrette della società. L’ex membro della squadra civic integrity di Facebook ha detto al Congresso che l’azienda ha “messo i suoi profitti astronomici davanti alle persone”. Ha esortato quindi i legislatori ad agire contro Facebook, che ha definito “significativamente peggiore” rispetto ad altre aziende di social network di cui aveva avuto esperienza. Il primo a riportare il contenuto dei documenti interni raccolti e forniti alla Sec da Haugen, passati poi dai suoi avvocati alle testate giornalistiche, è stato il Journal.

Un fatto correlato
Oltre a scrivere dell’India e della rivolta del 6 gennaio, il Journal, basandosi sui documenti di Haugen, ha pubblicato anche articoli su altri temi: la politica di Facebook che esenta i personaggi famosi dal rispetto delle regole; la consapevolezza dell’azienda degli effetti “tossici” di Instagram, in particolare sulle adolescenti; il cambiamento di algoritmo del 2018 che ha avuto l’effetto di rendere gli utenti della piattaforma “più arrabbiati”; la “debole” risposta della società ai post di cartelli della droga e di trafficanti di esseri umani; il mancato controllo sui contenuti anti-vaccini; i piani per attrarre i preadolescenti sulle piattaforme; il cambiamento della distribuzione dei dipendenti tra i team; i dubbi dei dipendenti sulla possibile efficacia dell’intelligenza artificiale da parte della società; la difficoltà dell’azienda nell’individuazione degli utenti che hanno più di un profilo.
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Tecnologia
22/10/2021 08:45
Non solo Facebook: quali sono le altre aziende che hanno cambiato nome (e perché)
Di Jemima McEvoyStaff

Questo articolo è apparso su Forbes.com
La notizia per la quale Facebook potrebbe cambiare nome a partire dalla prossima settimana può sembrare scioccante, soprattutto se si considera quanto è conosciuto il marchio. Ma nei decenni molte importanti aziende hanno fatto questo tipo di trasformazioni per una serie di motivi.
Aspetti principali e le altre aziende che hanno cambiato nome
Citando una fonte anonima, The Verge ha riferito che Facebook sta pianificando di cambiare il nome della sua azienda per facilitare un cambiamento più ampio in vista della creazione di un metaverso, un progetto che si propone di creare un mondo che offuscherebbe i confini tra il digitale e il fisico.
Analogamente a quanto già successo con Google come Alphabet nel 2015, secondo quanto riferito Facebook creerà una nuova società che comprenderà tutti i suoi marchi esistenti, inclusi Facebook, Instagram, Whatsapp e Oculus (Facebook ha detto a Forbes che non commenterà “voci o speculazioni”).
Le aziende hanno subìto questo tipo di cambio di nome per ristrutturazioni interne molte volte in passato: la casa automobilistica giapponese Nissan ha preso la controversa (e costosa) decisione di annullare uno dei marchi automobilistici più famosi del paese, Datsun, nel 1981, una modifica apportata nel nome di unificare l’immagine globale dell’azienda.
In altri casi, i cambiamenti di nome sono stati la conseguenza di una battaglia legale, come l’emergere nel 2002 della World Wrestling Federation come World Wrestling Entertainment (ha perso una causa per il marchio contro il World Wildlife Fund) e il rebrand di Andersen Consulting come Accenture nel 2001 (che è il risultato di un’ordinanza del tribunale).
Ma tutto sommato, il motivo più comune per cui le grandi aziende vogliono cambiare il proprio nome è per scrollarsi di dosso la cattiva pubblicità o recidere le associazioni negative, come evidenziato da un articolo del Washington Post del 2015 che ha raccolto numerosi esempi di questo fenomeno.
Tra questi si può citare il rebranding del gigante del tabacco Philip Morris come Altria nel 2003 e i molteplici cambi di nome avviati da Blackwater Worldwide, una società di sicurezza privata invischiata nelle polemiche sul suo lavoro in Iraq.
Le proteste per la giustizia razziale che hanno travolto la nazione la scorsa estate hanno dato il via a una nuova ondata di questi cambiamenti poiché diverse aziende hanno abbandonato i nomi di marchi criticati come offensivi o insensibili, tra cui il famoso brand di sciroppo e pancake Aunt Jemima, che è stato ribattezzato Pearl Milling Company, il marchio del riso Uncle Ben’s, che ora è noto come Ben’s Original, ed Eskimo Pie, ora diventato Edy’s Pie.

Lo scenario
Il report di The Verge caratterizza il presunto cambio di nome imminente di Facebook come conseguenza del suo spostamento già pubblicamente delineato verso la promozione del cosiddetto metaverso. La società all’inizio di questa settimana ha svelato i piani per assumere 10mila persone in tutta l’Unione europea per questo scopo e, secondo il direttore finanziario di Facebook David Wehner, potrebbe incanalare miliardi di dollari negli sforzi. Ma i cambiamenti segnalati stanno arrivando anche in un momento in cui le pratiche commerciali della società sono sotto stretto controllo da parte di legislatori e regolatori di tutto il mondo. Una recente serie di report pubblicati dal Wall Street Journal ha evidenziato problemi come la riluttanza a modificare l’algoritmo di Facebook per ridurre i contenuti divisivi e la disinformazione e studi interni inediti sull’impatto dannoso dell’app di condivisione di foto Instagram sui giovani utenti. Una ex dipendente di Facebook diventato informatore, Frances Haugen, ha testimoniato su questi presunti problemi davanti al Congresso all’inizio di questo mese, accusando la compagnia di mettere “i profitti astronomici davanti alle persone“. Facebook ha a sua volta respinto molte di queste accuse, con il ceo Mark Zuckerberg che ha condannato la testimonianza di Haugen come una “falsa immagine dell’azienda”.


Le critiche
I commentatori hanno immediatamente evidenziato gli aspetti più critici del cambiamento prospettato. “Anche se finisse per prosperare nel metaverso, Facebook non sarà in grado di lasciarsi alle spalle il suo nome, o le controversie che saranno per sempre legate a quel marchio”, ha scritto l’editor di Yahoo News Technology Daniel Howley.
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Business
21/10/2021 10:10
Facebook cambia nome? L’annuncio potrebbe arrivare già il 28 ottobre

Di Gabriele Di Matteo

Mark Zuckerberg ebbe l’intuizione di creare Facebook nel 2004. E molto probabilmente il 28 ottobre, nella conferenza annuale dell’evento Connect, farà un clamoroso annuncio anticipato dal sito The Verge: Facebook, che controlla tra l’altro Instagram, Oculus e WhatsApp, cambierà nome.
Una svolta necessaria per far dimenticare agli utenti la striscia di scandali recenti, a partire dalle denunce di “gole profonde” come l’ex dipendente Frances Haugen.

Facebook come BP
L’operazione di rebranding di Facebook ha la funzione di rilanciare il marchio di un’azienda matura che vuole cambiare posizionamento. Una mossa che ha precedenti come quello di BP. Nel 2010 la ex British Petroleum dovette affrontare il disastro della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, che provocò lo sversamento di milioni di barili nel Golfo del Messico. Gli azionisti decisero di cambiare drasticamente il marchio e trasformare BP in Beyond Petroleum, con l’impegno di spingere la ricerca sulle energie rinnovabili. 

Il nuovo nome
Si inseguono ora le ipotesi sul nuovo nome di Facebook. Il rebrand potrebbe essere ispirato dalla nuova passione del fondatore: il metaverso, spazio virtuale immersivo dove ci dovremmo trasferire con Oculus anche per le riunioni di lavoro con colleghi che vivono a migliaia di chilometri.
La parola meglio memorizzabile che viene fuori dal complesso concetto di metaverso è Horizon. Un termine già apparso sui canali YouTube dell’azienda, che ha deciso di assumere 10mila professionisti nella sola Europa proprio per costruire il suo metaverso.
Facebook, in attesa dell’annuncio del 28 ottobre, non ha commentato queste ipotesi. Una fonte citata da The Verge però afferma: “Passeremo effettivamente dall’essere visti come una società di social media a una società di metaverso”.
Il ricollocamento dell’azienda potrebbe essere funzionale anche alla separazione delle varie piattaforme e a evitare lo smembramento del gruppo. La Federal trade commission, l’agenzia governativa statunitense che tutela i consumatori ed evita pratiche anticoncorrenziali, ha messo nel mirino Facebook e chiesto a Zuckerberg di vendere sia Instagram che WhatsApp per evitare posizioni di monopolio.

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Business
18/10/2021 18:14

Facebook a caccia di talento europeo: vuole assumere 10mila persone per sviluppare il metaverso
Di Marcello AstorriStaff

Diecimila assunzioni nei prossimi cinque anni all’interno dell’Unione Europea. È questo l’annuncio di Facebook, che intende pensare di utilizzarle per costruire il cosiddetto metaverso. La notizia è apparsa sul blog ufficiale del social network, che ha scritto di essere alla ricerca di lavoratori “altamente qualificati” per mettere a punto la sua prossima piattaforma informatica. La società ha parlato del suo investimento come di un “voto di fiducia” nella forza dell’industria tecnologica europea, che da subito contribuirà a plasmare il metaverso.

Cos’è il metaverso

Facebook ha spiegato che il metaverso non è altro che un insieme di spazi virtuali, dove le persone potranno incontrarsi e interagire tra di loro anche se non saranno fisicamente nello stesso posto. Insomma, una sorta di non posto dove gli utenti potranno incontrarsi per giocare, parlare o lavorare insieme. Il miliardario fondatore del social network, Mark Zuckerberg, ci tiene particolarmente a questo progetto. L’idea sarebbe quella di collaborare fianco a fianco con altre organizzazioni, anche no profit, istituzioni accademiche e governi. Zuckerberg ci tiene a tal punto da aver già stanziato un investimento da 50 milioni di dollari da qui ai prossimi due anni, una cifra che servirà a costruire “il metaverso in modo responsabile”.
Ma a quanto dichiarato lo scorso luglio dal direttore finanziario di Facebook, David Wehner, il lavoro sulla tecnologia di realtà aumentata e virtuale necessaria per alimentare un metaverso costerà all’azienda diversi miliardi di dollari. L’ambizioso progetto è guidato da Andrew Bosworth, il capo dei Reality Labs di Facebook, che ha affermato di sperare di creare esperienze che permettano agli utenti di passare senza problemi dal mondo fisico a quello virtuale.

Elogio al talento europeo

“L’Ue ha una serie di vantaggi che la rendono un luogo ideale per gli investimenti delle aziende tecnologiche”, si legge sul post a firma Nick Clegg, VP Global Affairs, e Javier Olivan, VP Central Products. “Poiché ha un ampio mercato di consumo, università di prim’ordine e, soprattutto, talenti di alta qualità”. Allo stesso modo è stato elogiato l’impegno dell’Unione europea sul fronte della libertà di espressione, la privacy, la trasparenza e i diritti degli individui nel funzionamento quotidiano di Internet. Il post si è poi concluso così: “Non vediamo l’ora di lavorare con i governi di tutta l’Ue per trovare le persone giuste e i mercati giusti per portare avanti questo progetto, come parte di un’imminente campagna di reclutamento in tutta la regione. E mentre Facebook continua a crescere in Europa, speriamo di investire di più nel suo talento e continuare a innovare in Europa, per l’Europa e per il mondo”.

Le critiche a Facebook

Di certo c’è che l’annuncio dei lavori per il metaverso arriva in periodo non facile per Facebook. Un tempismo che ha attirato diverse critiche. La testata americana New Republic è arrivata a scrivere che “il mondo ibrido virtuale/fisico di Mark Zuckerberg è una distrazione dai problemi reali dell’azienda e dai nostri”. All’inizio di questo mese, infatti, l’ex dipendente Frances Haugen ha testimoniato davanti al Congresso, davanti al quale ha denunciato una serie di problemi dell’azienda, inclusa la presunta riluttanza a cambiare il suo algoritmo per rallentare la disinformazione. Il mese scorso, poi, il Wall Street Journal ha pubblicato un rapporto investigativo citando studi interni a Facebook che hanno scoperto che la sua piattaforma di condivisione di foto, Instagram, avrebbe effetti dannosi su una parte significativa dei suoi milioni di giovani utenti, in particolare sulle ragazze adolescenti.
Che abbiano o meno ragione i critici di Facebook, in ogni caso, per vedere il metaverso potrebbero volerci anche più di una decina d’anni di sviluppo.

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1072  Forum Pubblico / Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. / Non Basta! Dietro una buona amminisrazione si nascondere il peggior Sfascismo. inserito:: Ottobre 25, 2021, 03:08:56 pm
Vittorie forti e nette a Roma e a Torino, nei due ballottaggi più rilevanti, ma anche in altre città di rilievo, per il centrosinistra (anche Varese, per dirne una, dove la Lega si è spesa per tornare alla guida del comune, resta al centrosinistra).

E, come si dice, c’è anche l’avvio di una stagione politica. Perché, e in modo speciale Roma, c’è una chiamata d’emergenza per la politica e per i partiti, per capirci, tradizionali. Non si tratta solo di rimettere in piedi un po’ di amministrazione locale dove, come a Roma, il controllo e l’indirizzo erano completamente sfuggiti.

Bisogna far vedere (sì, servirebbe un’amministrazione con qualche tratto di ostentazione pedagogica) che è possibile guidare una grande città pur con le mille tensioni che la abitano e che il dopo-Covid è davvero un periodo nuovo.

Servono capacità di spesa, progettualità, metodo, perché i comuni sono chiamati a gestire la maggior parte dei fondi del piano di ripresa. Roma, per restare all’esempio che vale per tutti, deve dotarsi di uffici in grado di gestire questa enorme massa di investimenti. Il rinnovamento consentito dalle nuove regole per reclutare tecnici ed esperti nelle amministrazioni va colto in pieno. Per i partiti, in questo caso specificamente per il centrosinistra, significa far vedere al paese e agli elettori che la politica e la buona amministrazione sono ancora possibili ed è possibile averle insieme, mantenendo le sfumature che ne distinguono i ruoli. E l’avvio di tutta l’operazione dirà già tanto, perché i numeri attesi dai ballottaggi indicano che, dichiarata o no, c’è stata convergenza da diverse provenienze e da diversi schieramenti.

Perché è la prima volta che gli elettori, pur tra tanti fattori di disturbo e tante false piste, indicano, molto all’ingrosso, l’area che tiene insieme un mondo che va dal Carlo Calenda (non ce ne voglia) ben piantato nell’establishment con il Giuseppe Conte ancora non ben piantato neanche nel suo orto post populista. In mezzo, ovviamente, il ruolo stabilizzante del Pd. Guardando un po’ a caso si nota una tendenza al rientro verso le opzioni politiche note e sicure, dopo questa decina d’anni in cerca di emozioni nuove (evidentemente non troppo soddisfacenti).

Da - https://mail.google.com/mail/u/0/?hl=it&shva=1#inbox/FMfcgzGlkPcpXczKKvfFZjgdCVMMFLrQ
1073  Forum Pubblico / ESTERO fino al 18 agosto 2022. / La Trieste di oggi!? Qual'è? inserito:: Ottobre 25, 2021, 03:01:45 pm
Ottobre 2021
La Trieste di oggi!?

Tutto quadra, si prende un pretesto superato e flebile,
lo si inserisce in un contesto favorevole allo sfascio,
lo si alimenta di persone portate da distanze, che nulla hanno a che fare con i portuali,
i portuali si allontanano dai loro sindacati,
si aggiungono le preghiere di alcuni di loro, e il minestrone Pro-Caos è bollito.

Inoltre, a Trieste si vota, tutto perfetto per lo Sfascismo organizzato.

ggiannig ciaooo
1074  Forum Pubblico / ESTERO fino al 18 agosto 2022. / David Carretta. - Ma un blog è sempre molto persoanle. inserito:: Ottobre 25, 2021, 02:59:08 pm

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 22 ottobre,
realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

In quello che probabilmente è il suo ultimo Consiglio europeo, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, è riuscita ad evitare una resa dei conti sullo stato di diritto con la Polonia, frenando l'azione della Commissione di Ursula von der Leyen nonostante la richiesta esplicita del premier olandese, Mark Rutte, di non dare il via libera al piano di Recovery di Varsavia. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha tratto la conclusione che "il dialogo politico deve continuare per trovare soluzioni", ha spiegato una fonte dell'Ue. Anche se una maggioranza di leader ha espresso sostegno alla Commissione, dal Vertice non è arrivato un mandato esplicito a von der Leyen per aprire procedure di infrazioni, attivare il meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto, aggiornare la procedura dell'articolo 7 del trattato o bloccare i fondi del Recovery fund per la Polonia. In fondo è stata una delle molte caratteristiche dei sedici anni di regno di Merkel sull'Ue: “Kick the can down the road”. Rinviare all'infinito un problema, anche se è un problema esistenziale come lo Stato di diritto.

Il dibattito tra i capi di stato e di governo sulla sentenza del Tribunale costituzionale polacco che ha dichiarato incostituzionali due articoli del trattato è durato un paio d'ore. Il primo a prendere la parola è stato il premier polacco, Mateusz Morawiecki, che ha sostanzialmente ribadito quanto detto martedì al Parlamento europeo: la Polonia rispetta lo stato di diritto, la Corte di giustizia dell'Ue è uscita dalle sue competenze, c'è un attacco contro Varsavia per ragioni politiche. Morawiecki ha trovato solo due alleati: il premier ungherese, Viktor Orbán, e quello sloveno, Janez Jansa.

"La Polonia è il migliore paese in Europa", ha detto Orbán, secondo il quale "non c'è alcuna necessità di avere sanzioni. E' ridicolo". Jansa si è lamentato della magistratura nel suo paese, accusandola di essere politicizzata e ostile al suo governo. L'intervento di von der Leyen è stato breve. Morawiecki, la presidente della Commissione ha ribadito quel che aveva detto al Parlamento europeo: la sentenza del Tribunale costituzionale polacco è senza precedenti e l'esecutivo comunitario sta valutando le varie opzioni per rispondere. Durante il dibattito "il più duro è stato Mark Rutte", ci ha spiegato un'altra fonte dell'Ue. Ma le critiche del premier olandese sono state frenate da Merkel che, con Emmanuel Macron e Mario Draghi, ha sostenuto la linea del dialogo.

"Dobbiamo essere duri", ha spiegato Rutte. "L'indipendenza della giustizia polacca è la questione chiave che dobbiamo discutere e risolvere". Per il premier olandese, l'indipendenza della giustizia "ha a che fare con le fondamenta della nostra democrazia in questa parte del mondo. Non è negoziabile".

È "difficile immaginare come un grande quantità di denaro del Recovery fund possa essere reso disponibile alla Polonia fino a quando questo non è risolto", ha spiegato Rutte, chiedendo anche al Consiglio europeo di giocare il suo ruolo, per esempio continuando a lavorare sull'articolo 7 del trattato. "Spero che nel frattempo la Polonia prenda le misure necessarie per salvaguardare l'indipendenza della giustizia", ha spiegato Rutte.

Una decina di leader hanno detto di condividere la riflessione di Rutte, ma senza esporsi elencando le misure da adottare contro la Polonia. “La mia prima domanda al mio collega polacco è: dove vuoi arrivare? Che futuro vedi in Europa?”, ha detto il premier belga Alexander De Croo: “Se si vuole far parte di un club e approfittare dei suoi vantaggi, bisogna rispettarne le regole”. Il primo ministro irlandese, Michael Martin, ha denunciato “uno schiaffo in faccia” agli altri stati membri da parte della Polonia.
 
A parte Orbán e Jansa, nella discussione Merkel è stata la più cauta sulla Polonia. “Lo stato di diritto è una parte chiave dell'Ue, ma dobbiamo trovare possibilità per ritornare a essere uniti, perché una cascata di dispute legali davanti alla Corte europea di giustizia non è la soluzione”, ha spiegato la cancelliera in pubblico. Per Merkel, “un buon posto per discutere” di Stato di diritto, competenze nazionali, unione sempre più stretta e il modo di concepire l'Ue è “la Conferenza sul futuro dell'Europa”.

Dentro al Consiglio europeo, Merkel ha spiegato che c'è il rischio di arrivare a una rottura con i paesi dell'est con “conseguenze irreversibili”, ci ha raccontato la nostra seconda fonte. Macron e Draghi hanno espresso sostegno alla Commissione ma – secondo altri diplomatici – si sono schierati nel campo dei reticenti alla linea dura sulla Polonia. Risultato: von der Leyen potrebbe decidere di rinviare l'attivazione del meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto.

A proposito di Polonia, ieri il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione dopo il dibattito in plenaria di martedì con Morawiecki. I deputati europei hanno definito il tribunale costituzionale illegittimo e inadatto a interpretare la Costituzione, perché per le interferenze del governo è diventato "uno strumento per legalizzare le attività illegali delle autorità".

Il Parlamento ha chiesto di bloccare i fondi comunitari ai governi che minano in modo flagrante, mirato e sistematico i valori dell'Ue e di proteggere il popolo polacco che rimane pro-europeo per la stragrande maggioranza. Secondo i deputati, la Commissione deve astenersi dall'approvare il piano di Recovery della Polonia. La risoluzione è stata approvata 502 voti favorevoli, 153 contrari e 16 astensioni.

Lega e Fratelli d'Italia hanno votato contro, prendendo le difese del PiS polacco. In un editoriale il Foglio spiega che il voto di Lega e Fratelli d'Italia è contro gli interessi dell'Italia e mostra la pavidità dei partiti anti-europeisti che hanno smesso di promuovere le “exit” ma si nascondono dietro al nazionalismo giuridico polacco.

Più di quattro ore di negoziati al Vertice sull'energia - Ci sono volute più di quattro ore di discussioni e un altro paio di negoziati per arrivare ad un accordo sulle conclusioni del Consiglio europeo sull'aumento del prezzo dell'energia. Andrej Babis, il primo ministro uscente della Repubblica ceca, ha insistito su una richiesta di introdurre delle misure per limitare il prezzo delle quote di emissioni nell'ambito del sistema Ets. Il pretesto? L'accusa lanciata dalla Spagna di speculatori che fanno salire il prezzo del carbonio. In realtà la Commissione ha già spiegato che non ci sono prove di speculazione sul mercato degli Ets. Il Consiglio europeo ha dato il suo avallo alla proposta della Commissione di affidare uno studio all'Esma e deciso di tornare sulla questione a dicembre.

Orbán accusa Timmermans di voler uccidere la classe media - Il tema degli Ets è comunque caldissimo, in particolare dopo la proposta della Commissione nel pacchetto “Fit for 55” di allargare il sistema a famiglie e consumatori introducendo quote di emissioni per riscaldamento domestico e trasporti su strada. Il premier ungherese, Viktor Orbán, ha lanciato un attacco frontale contro il vicepresidente responsabile del Green deal, Frans Timmermans. “Ciò che propongono Timmermans e altri ucciderà la classe media in Europa. E la chiave per la democrazia europea è la classe media”, ha detto Orbán: “Utopie e fantasie ci uccidono”. Secondo il premier ungherese “includere le auto, il traffico su strada e gli appartamenti nel sistema Ets” significa mettere “le famiglie in ginocchio. Non fatelo”.

Al Vertice Draghi sotto pressione sui movimenti secondari dei migranti - Il Consiglio europeo oggi dibatterà di migrazione e digitale. Nei piani di Charles Michel, il dibattito sui migranti dovrebbe essere consensuale: i leader erano stati invitati a concentrarsi sull'uso dei migranti da parte del presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenka, contro l'Ue e sulla dimensione esterna con la richiesta alla Commissione di concretizzare (finanziariamente) i piani di azione per i paesi di origine e transito. Ma, come spieghiamo sul Foglio, potrebbe esserci una sorpresa sgradevole per l'Italia: Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Svezia e forse Germania vogliono mettere pressione su Mario Draghi di fermare i movimenti secondari.

Il Parlamento congela i fondi di Frontex - Il Parlamento europeo ha chiesto di congelare una parte del bilancio di Frontex per il 2022 a causa del presunto coinvolgimento dell'agenzia dei guardia-frontiera dell'Ue in respingimenti e altre violazioni dei diritti fondamentali. La raccomandazione di concedere il discarico (la procedura di verifica dei deputati sulle spese del bilancio dell'Ue) a Frontex per la gestione del bilancio 2019 è stata approvata con 558 voti favorevoli, 82 contrari e 46 astensioni. Nel testo della risoluzione di accompagnamento, i deputati riconoscono gli sforzi in corso di Frontex per porre rimedio ad alcune carenze, ma chiedono che parte del bilancio del 2022 sia congelato e reso disponibile solo quando l'agenzia avrà soddisfatto una serie di condizioni specifiche. Tra queste, l'assunzione dei restanti 20 osservatori dei diritti fondamentali e di tre vice-direttori esecutivi, la creazione di un meccanismo per la segnalazione di incidenti gravi alle frontiere esterne dell'Ue e un sistema di monitoraggio dei diritti fondamentali pienamente funzionante. Durante l’adozione della posizione sul bilancio dell'Ue per il 2022, i deputati hanno messo in riserva 90 milioni di euro (il 12 per cento degli oltre 750 milioni allocati all'agenzia) del budget di Frontex per il prossimo anno.

Nel 2022 il Parlamento vuole un bilancio focalizzato sulla ripresa - Il Parlamento europeo ieri ha votato la sua posizione per i negoziati con i governi sul bilancio dell'Ue del 2022. I deputati hanno annullato la maggior parte dei tagli effettuati dal Consiglio (1,43 miliardi di euro in totale), riportando il progetto di bilancio al livello originariamente proposto dalla Commissione (172,5 miliardi di pagamenti e 171,8 miliardi di impegni). I deputati hanno proposto di aumentare i finanziamenti per diversi programmi e politiche legati alla ripresa post-pandemia. Tra questi, il programma di ricerca Horizon Europe (+305 milioni rispetto alla proposta della Commissione), la Connecting Europe Facility (+207 milioni), e il programma LIFE per l'ambiente e l'azione per il clima (+171 milioni). Il voto di ieri dà il via a tre settimane di negoziati di "conciliazione" con il Consiglio, con l'obiettivo di raggiungere un accordo per il bilancio del prossimo anno.

Il Parlamento chiede un accordo sugli investimenti con Taiwan - Il Parlamento europeo ieri ha chiesto alla Commissione e agli stati membri di lanciare i negoziati per un accordo bilaterale sugli investimenti con Taiwan, provocando una dura reazione da parte della Cina. In una risoluzione approvata con 580 voti favorevoli, 26 contrari e 66 astensioni, i deputati hanno definito Taiwan come un partner chiave dell'Ue e un alleato democratico nell'Indo-pacifico ed espresso le loro preoccupazioni per le pressioni militari della Cina sull'isola. Il Parlamento europeo vuole relazioni più strette con Taiwan, anche se guidate dalla politica “Una Cina”. Ma per rafforzare la cooperazione, i deputati ritengono urgente lanciare una valutazione di impatto e una consultazione pubblica per un accordo sugli investimenti. I deputati hanno sottolineato l'importanza delle relazioni commerciali tra Ue e Taiwan, incluso su tecnologie come il 5G, la sanità pubblica e le forniture di semiconduttori. Il Parlamento europeo ha chiesto ai governi di fare di più per proteggere la democrazia di Taiwan dalla belligeranza militare cinese. Un'altra proposta che fa infuriare Pechino è quella di cambiare il nome dell'ufficio economico e commerciale europeo a Taiwan in “Ufficio dell'Unione europea a Taiwan”.

La Cina condanna il Parlamento su Taiwan - Pechino ha condannato la risoluzione adottata ieri dal Parlamento europeo voluta a rafforzare i legami con Taiwan, lanciando un avvertimento di “non sottovalutare la determinazione” della Cina di difendere le questioni legate alla propria sovranità. “La risoluzione (…) viola gravemente le norme fondamentali delle relazioni internazionali, il principio di “Una Cina” e gli impegni assunti da Bruxelles sulla questione di Taiwan”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin: “il suo impatto è negativo”.

La Conferenza sul futuro dell'Europa si riunisce in plenaria - A partire da oggi si riunisce a Strasburgo la plenaria della Conferenza sul futuro dell'Europa per discutere delle relazioni dei panel di cittadini che si sono tenuti nelle scorse settimane. Con la plenaria della Conferenza si insedieranno gli 80 rappresentanti dei panel europei selezionati tra un gruppo di 800 cittadini riunitisi a Strasburgo a settembre e ottobre. Inoltre, per la prima volta la plenaria discuterà dei contributi dei cittadini provenienti dalle diverse componenti della Conferenza, mentre proseguono le deliberazioni, gli eventi e il dibattito online.

Gli insegnanti italiani con i salari più bassi dell'Europa occidentale - Gli stipendi di ingresso lordi degli insegnanti in Italia sono i più bassi dell'Europa occidentale dopo Grecia e Portogallo, secondo un rapporto pubblicato ieri dalla rete Eurydice della Commissione europea. Il rapporto mostra che i redditi degli insegnanti variano in modo considerevole da un paese all'altro dell'Ue, in generale in funzione del loro livello del costo della vita. Le differenze riguardano non solo i salari di partenza, ma anche la loro evoluzione durante la carriera.

Eurostat certifica deficit e debito del 2020 - Nel 2020 il deficit pubblico dell’area euro e dell'Ue è salito rispettivamente al 7,2 e del 6,9 per cento del pil, secondo la seconda notifica dei dati provvisori per il 2020 pubblicata ieri da Eurostat. Il debito pubblico è salito al 97,3 per cento del pil per l'area euro e al 90,1 per cento dell'Ue. I livelli più alti di deficit sono stati registrati in Spagna (-11,0 per cento), Grecia (-10,1), Malta (-9,7) e Italia (-9,6). I livelli più bassi sono stati registrati in Danimarca (-0,2) e Svezia (-2,8). La ratio più alta di debito sul pil è stata registrata in Grecia (206.3 per cento), Italia (155,6), Portogallo (135,2) e Spagna (120,0). Anche Francia e Belgio hanno un debito considerevolmente superiore al 100 per cento del Pil rispettivamente con il 115,0 per cento e il 112,8 per cento. I livelli più bassi di debito sono stati registrati in Estonia (19,0 per cento) Bulgaria (24,7), Lussemburgo (24,8) e Repubblica ceca (39,7). Complessivamente 13 stati membri dell’Ue hanno un debito più alto del valore di riferimento del 60 per cento previsto dal Patto di stabilità e crescita. Nel 2020 la spesa pubblica nell'area euro è stata del 53,8 per cento del Pil, mentre le entrate sono state pari al 46,6 per cento del pil.

La fiducia dei consumatori in calo - L'indice della fiducia dei consumatori a ottobre ha registrato un calo di 0,8 punti nella zona euro collocandosi a quota -4,8, secondo la stima flash pubblicata ieri dalla Commissione. Nell'Ue a 27, l'indice della fiducia dei consumatori è sceso di 0,9 punti a quota -6,1. Per entrambe le aree l'indice rimane vicino o al di sopra dei suoi livelli pre pandemia e della media di lungo periodo.


Accade oggi in Europa
•   Consiglio europeo
•   Conferenza sul futuro dell'Europa: plenaria a Strasburgo (fino a sabato)
•   Commissione: la commissaria Ferreira a Roma interviene alla "Centesimus Annus Pro Pontifice International Conference"
•   Eurostat: statistiche sulle finanze pubbliche nel secondo trimestre del 2021; dati su debito e deficit nel secondo trimestre del 2021; conti annuali di famiglie e imprese non finanziarie nel 2020; dati su Ricerca e Sviluppo nel 2019
•   Nato: riunione dei ministri della Difesa

da Il Foglio

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1075  Forum Pubblico / ICR Studio. / Contenere il concetto assoluto di DEMOCRAZIA e il progetto sociale di SOCIALISMO inserito:: Ottobre 25, 2021, 02:50:03 pm
SOCIALESIMO. Perché.

Perché è un termine nuovo che deve contenere il concetto assoluto di DEMOCRAZIA e il progetto sociale di SOCIALISMO.

Perché è molto meglio utilizzare “esimo” come per esempio:
cristianesimo, cattolicesimo, umanesimo, battesimo, confucianesimo, incantesimo ecc. ecc. sino al mio ultimo parto SOCIALESIMO!

“Esimo”, suffisso che unito a molte parole e infiniti numeri ci porta a più ampie vedute e maggiore ricchezza di contenuti, rispetto al cugino “ismo”, già più oppressivo di suo.

ggiannig ciaooo
1076  Forum Pubblico / LA NOSTRA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA. / Draghi sprona i leader europei: fate presto sui prezzi dell’energia inserito:: Ottobre 22, 2021, 09:31:13 pm
Draghi sprona i leader europei: fate presto sui prezzi dell’energia

di Francesca Basso, corrispondente da Bruxelles

Il premier al Consiglio europeo ha sollecitato una soluzione per contenere il rialzo delle bollette. Fra i temi al centro della riunione anche la questione sullo Stato di diritto in Polonia
«Bisogna intervenire al più presto per limitare gli aumenti del prezzo dell’energia, per preservare la ripresa e salvaguardare la transizione ecologica». Il premier Mario Draghi al Consiglio europeo ha spronato i leader Ue e la Commissione ad essere più ambiziosi e ad accelerare sui prossimi passi. La discussione sull’aumento dei prezzi dell’energia, che sta preoccupando per le sue implicazioni la maggior parte degli Stati Ue, è durata più del previsto, circa quattro ore e mezza. A tarda sera i leader non erano ancora riusciti a concordare una conclusione (bloccata dalla Repubblica Ceca).

La discussione sul rispetto dello Stato di diritto in Polonia è stato il terzo punto dopo energia e Covid. Prima dell’inizio della riunione la cancelliera Angela Merkel, che è al suo ultimo vertice (ne ha seguiti ben 107), il presidente francese Emmanuel Macron e il premier spagnolo Pedro Sánchez hanno incontrato separatamente il premier polacco Mateusz Morawiecki. Lo sforzo è stato quello di mediare e di abbassare il livello di tensione in cerca di una soluzione, fermo restando che l’indipendenza della magistratura «non è negoziabile», come hanno detto il premier olandese Mark Rutte e nel suo messaggio il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli. Merkel prima dell’inizio ha spiegato che «lo Stato di diritto è una componente chiave dell’Ue, ma dobbiamo trovare il modo di riavvicinarci ancora, perché un diluvio di cause in Corte di Giustizia non è la soluzione». Il dibattito sulla Polonia, aperto dal premier Morawiecki, si è svolto in un clima «sereno», secondo una fonte europea, e i leader Ue sostenendo la linea del dialogo hanno chiesto alla Commissione di usare i meccanismi previsti dai Trattati ed esistenti per far rispettare lo Stato di diritto.

Sull’energia gli interessi in gioco sono molti e cambiano da Paese a Paese. A fare la differenza è l’energy mix, cioè l’insieme delle fonti energetiche utilizzate da uno Stato per soddisfare i propri bisogni, una scelta che è nazionale e che non dipende dalla Commissione. Ma da Bruxelles dipende cosa rientra nella tassonomia verde, cioè quali tipi di fonti potranno essere ritenute «green», un’etichetta importante nel momento in cui la maggior parte degli investitori ha deciso di finanziare solo progetti verdi e sostenibili.

Per questo la Francia con altri Paesi sta battagliando perché l’energia nucleare rientri nella tassonomia, mentre altri come la Germania difendono il gas. Mentre i Paesi dell’Est vorrebbero approfittare della crisi energetica per ridimensionare il pacchetto «Fit to 55».

Da - https://www.corriere.it/politica/21_ottobre_22/draghi-sprona-leader-europei-fate-presto-prezzi-dell-energia-e1f33a12-32cc-11ec-ae69-6ee9c02f57eb.shtml?cx_testId=13&cx_testVariant=cx_1&cx_artPos=2#cxrecs_s
1077  Forum Pubblico / ADESSO CAMBIO. Faccio il GUAZZABUGLIO. / Zagrebelsky: Barbero e i professori contro il Green Pass? inserito:: Ottobre 22, 2021, 09:23:53 pm

Zagrebelsky: Barbero e i professori contro il Green Pass? Non rappresentano l’Università, ma loro stessi

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
   gio 16 set, 08:27
   
a me
 

https://www.lastampa.it/politica/2021/09/14/news/zagrebelsky-barbero-e-i-professori-contro-il-green-pass-non-rappresentano-l-universita-ma-loro-stessi-1.40701210


1078  Forum Pubblico / LA NOSTRA COLLINA della più BELLA UMANITA', quella CURIOSA. / Nebbia cognitiva da Covid: cos’è, i sintomi, quanto dura inserito:: Ottobre 20, 2021, 09:15:57 pm
Nebbia cognitiva da Covid: cos’è, i sintomi, quanto dura

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
15:05 (6 ore fa)
a me

https://www.grupposandonato.it/news/2021/gennaio/nebbia-cognitiva-covid
1079  Forum Pubblico / CENTRO PROGRESSISTA e SINISTRA RIFORMISTA, ESSENZIALI ALL'ITALIA DEL FUTURO. / La strada in salita per la costituzione di un "Nuovo Ulivo" inserito:: Ottobre 20, 2021, 09:14:15 pm
La strada in salita per la costituzione di un "Nuovo Ulivo"

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Arlecchino Euristico
16:10 (5 ore fa)
a me

L'impresa di "federare" un campo così largo da comprendere forze che vanno dai Cinque Stelle a Carlo Calenda sembra molto ardua per il segretario del Pd, Enrico Letta -

https://www.agi.it/politica/news/2021-10-20/strada-salita-letta-nuovo-ulivo-letta-pd-14254138/

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1080  Forum Pubblico / ICR Studio. / FACEBOOK permettendo, sto pensando al pieno e incondizionato recupero ... inserito:: Ottobre 20, 2021, 07:12:17 pm
Sto pensando al pieno e incondizionato recupero di visibilità e attività della mia tormentata Pagina IL MONITORE.


Le vicende patite mi/ci hanno suggerito di portare avanti il Progetto di far diventare, entro 6 mesi, Il Monitore una rivista aperiodica di informazione e formazione sociopolitica, dell'area di CENTROSINISTRA.


Non escludiamo che dopo aver superato alcune difficoltà economiche e burocratiche, la suddetta rivista si possa rinominare il MONITORE DISSIDENTE editata dall’editore IL MONITORE.

Accettiamo adesioni (dopo attenta valutazione di nonno Gianni).

ciaooo  

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