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7936  Forum Pubblico / LA-U STORICA 2 -Ante 12 maggio 2023 --ARCHIVIO ATTIVO, VITALE e AGGIORNABILE, DA OLTRE VENTANNI. / Re: POLITICA inserito:: Maggio 20, 2007, 12:53:19 am
Il signor B. si prepara al ritiro dalla politica... per malattia?

ciaooooooo

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19 maggio 2007
 Berlusconi, nuovo malore a L'Aquila. «Ora sto bene» . Confermati gli impegni a Olbia e Vicenza

Un malessere passeggero, dopo quello di Montecatini, sei mesi fa, a L'Aquila. Sempre durante un comizio, questa volta per la campagna delle amministrative del 27 e 28 maggio che lo porterà già in giornata a Vicenza e Olbia. Forse ci si è messa un'eccessiva fiducia nella vigoria del fisico. «Ho fatto troppe cose tutte insieme, ma ora sto benissimo». È stato lo stesso Silvio Berlusconi, rientrando nel cuore della notte a Roma, a svelare le reali condizioni dopo il malore di venerdì notte. L'ex premier ha ammesso qualche responsabilita circa le cause della sua defaillance: «Ho fatto troppe cose tutte insieme. Ho parlato per più di un'ora e alla fine avevo una gran sete. Per cui ho chiesto "datemi da bere altrimenti non resisto" e tutti si sono preoccupati. Da qui è nato il parapiglia».

Bonaiuti: «Niente realtà romanzesche, ora sta bene». Quanto alla conferma dell'impegnativo programma elettorale che lo dovrebbe portare già nelle prossime ore prima a Vicenza poi a Olbia, è arrivata sabato di buon mattino dal portavoce Paolo Bonaiuti. «Silvio Berlusconi sta bene, non è successo niente di serio» e non cambia l'agenda dei suoi appuntamenti elettorali. Bonaiuti alle 7,30 si è recato a Palazzo Grazioli per incontrare il leader di Forza Italia. «Ha già parlato con un sacco di persone, sta bene e quindi cerchiamo di non costruire la solita realtà romanzesca», ha aggiunto Bonaiuti. E poco dopo le 10 lo stesso Berlusconi ha confermato il pieno recupero.

«Vado a Vicenza». «Sto bene, sto bene», ha detto il tycoon e capo dell'opposizione lasciando la sua residenza romana. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se si sente pronto ad affrontare i due impegni elettorali di oggi, Berlusconi ha risposto: «Sì, sì. Infatti sto andando a Vicenza». Dopo la vittoria delle amministrative in Sicilia, il leader di Forza Italia crede fermamente che il centro-sinistra perderà anche alla prossima tornata di fine mese. «Sono convinto - ha dichiarato Berlusconi in una lunga intervista concessa al Giornale di Vicenza - che se, dopo il nostro trionfo in Sicilia, anche nel resto dell'Italia la sinistra uscirà sconfitta, per questo governo sarà davvero giunta l'ora di farsi da parte. Non si può governare contro la maggioranza degli italiani».

La cronaca del malore. «Sorreggimi»: sono passate da poco le 23 di venerdì 18 maggio e Silvio Berlusconi, pallido, si appoggia al sindaco dell'Aquila, Biagio Tempesta, sul palco dal quale per oltre un'ora, al freddo e senza capotto o impermeabile, ha tenuto un comizio. Qualche istante di apprensione, quasi nessuno si accorge di quanto accade; Tempesta, terrorizzato, riesce a richiamare l'attenzione della sicurezza e subito l'ex premier, barcollante, viene fatto scendere dal palco. Dopo avere bevuto un pò d'acqua torna in albergo dove pochi minuti più tardi arriveranno i medici.

Un nuovo malore, quindi, a sei mesi da quel 26 novembre, quando a Montecatini (Pistoia), venne sorretto sul palco. Questa volta, però, nessuno siè accorto di nulla, anche per il sangue freddo di Tempesta al quale - dirà poi più tardi Berlusconi - «occorre fare una statua». Per il cardiochirugo aquilano Gerardo Di Carlo - che assieme al medico Di Luzio lo ha curato per due ore nella suite dell'Hotel Sole - si è trattato di un insieme di fattori: stress, stanchezza accumulata negli ultimi giorni, freddo della serata aquilana (c'erano circa 10 gradi) susseguente a un pomeriggio di sole a Rieti (da dove Berlusconi proveniva), una leggera ipoglicemia, perchè dal mattino il leader di Forza Italia non aveva né mangiato né bevuto.

In albergo, tra un un prelievo di sangue e elettrocardiogramma, l'ex premier non ha perso il buonumore ed ha raccontato anche alcune barzellette ai medici. A tarda notte, prima di partire per Roma, alle molte persone che lo attendevano nella hall Berlusconi ha confessato la propria stanchezza: «Ho avuto una giornata molto intensa. Non ho bevuto e non ho mangiato. Sono arrivato all'Aquila, non mi sono accorto che era tardi, non ho preso nulla e subito sono andato a fare il comizio. Non si possono fare queste cose insieme». E tra gli applausi è ripartito.

da ilsole24ore.com
7937  Forum Pubblico / LA-U STORICA 2 -Ante 12 maggio 2023 --ARCHIVIO ATTIVO, VITALE e AGGIORNABILE, DA OLTRE VENTANNI. / POLITICA E POLITICANTI inserito:: Maggio 17, 2007, 06:42:33 pm
IL RETROSCENA.

Il premier teme il passaggio al Senato e l'ingorgo con la legge elettorale, la riforma Rai e il Ddl Gentiloni

Prodi pronto al confronto con la Cdl "Se parte il dialogo sarò io a trattare"

di CLAUDIO TITO
 

ROMA - "Se bisogna dialogare con l'opposizione, lo faccio io in prima persona". La Rai, il conflitto di interessi, la legge Gentiloni. E la riforma elettorale. Nelle prossime settimane il Parlamento e il governo rischiano un "ingorgo" di provvedimenti su cui si accenderà lo scontro tra maggioranza e opposizione. Una situazione che preoccupa Romano Prodi. E sulla quale il Professore vuole giocare le sue carte senza delegare la mediazione agli alleati. Nemmeno ai leader del futuro Partito Democratico. Sapendo anche che quei quattro temi difficilmente potranno essere affrontati separatamente: "Sono tutti legati da un filo invisibile".

"Ma - gli ha detto Clemente Mastella - stai attento agli accordi che fanno gli altri, soprattutto sulla legge elettorale. Perché se io esco, o ci sono le elezioni o al massimo le larghe intese. Ma tu comunque sei fottuto".
A Palazzo Chigi, allora, hanno iniziato a far partire i segnali di fumo. Niente di concreto ancora. Solo il tentativo di impostare il confronto. Con due priorità: la Rai (con la riforma della governance che sarà oggi all'esame del consiglio dei ministri) e la legge elettorale.

Non è un caso che ai leader dell'Unione abbia fatto sapere di voler mettere nella "pole position" dei calendari parlamentari il testo che modifica i criteri di nomina dei vertici di Viale Mazzini: "Deve essere la nostra urgenza". Un modo per far capire che sulla tv pubblica non accetterà più un accordo che passi sopra la sua testa come accaduto due anni fa. Ma anche per lanciare un segnale alla Cdl: la legge sul conflitto di interessi e la legge Gentiloni sul sistema radio-tv possono aspettare. "Il conflitto di interessi insomma - spiega un centrista esperto come Bruno Tabacci - è solo merce di scambio. Non me ne occupo per questo".

E che sia stato aperto un canale di dialogo su questo terreno, ne sono convinti soprattutto gli uomini della sinistra radicale che accusano l'Ulivo e l'esecutivo di voler "ammorbidire" eccessivamente la normativa sul conflitto di interessi. "Non c'è l'ineleggibilità, non c'è l'incompatibilità, non c'è quasi più niente in questo testo - si lamenta Orazio Licandro, il deputato che segue la materia per conto di Oliviero Diliberto - e da quello che sta succedendo è evidente che il governo vuole aprire la porta a Berlusconi eliminando persino il blind trust. Di fatto, stiamo tornando al testo Frattini".

Al di là dei sospetti di Prc, Pdci e Verdi, Prodi vuole prendere tempo. Teme un'accelerazione che porti rapidamente il ddl al Senato. Ha paura che equivalga a mettere a rischio la maggioranza. I suoi dubbi riguardano la tenuta della coalizione a Palazzo Madama, il rischio che non tutti i senatori a vita siano pronti a votare il provvedimento e poi l'Udeur di Mastella che già si è astenuta a Montecitorio. "Non si può usare Berlusconi come un amico quando c'è da spaventare noi - ammonisce appunto il ministro della Giustizia - e poi come nemico sul conflitto di interessi".

L'accelerazione per riformare la Rai corre poi parallela al tentativo di imbastire un'intesa anche sul nuovo Cda. L'Unione sta andando dritta verso la sostituzione di Angelo Petroni. Ma sia il premier che il ministro dell'Economia non escludono di nominare per intero un nuovo vertice. "In caso di stallo - ripetono - sarebbe inevitabile". Non è un caso che nelle ultime ore, Silvio Berlusconi abbia iniziato a prendere in considerazione questa possibilità. Indicando come possibili nuovi "presidenti di garanzia" Clemente Mimun e Carlo Rossella.

E forse non è nemmeno un caso che ieri Forza Italia abbia chiesto al ministro delle riforme, Vannino Chiti, un incontro sulla riforma elettorale. Ossia l'altro elemento del grande "ingorgo". Gli ambasciatori del Cavaliere hanno concesso una possibile via d'uscita alla maggioranza: il Provincellum. La delegazione forzista, infatti, ha dato la sua disponibilità a studiare un sistema che ricalchi il modello delle provinciali e eviti così il referendum. Esattamente l'obiettivo inseguito da una parte dalla Lega e dall'altra da Mastella. "Voglio la verifica per essere tranquillo - ripete il Guardasigilli - perché il Partito Democratico sta trescando troppo con Berlusconi per tagliare via i piccoli partiti. E allora deve essere Prodi a trovare una soluzione. Se non vuole la crisi di governo". Un messaggio che evidentemente negli ultimi giorni a Palazzo Chigi ha iniziato a fare breccia.


(17 maggio 2007) 
da repubblica.it
7938  Forum Pubblico / LA-U STORICA 2 -Ante 12 maggio 2023 --ARCHIVIO ATTIVO, VITALE e AGGIORNABILE, DA OLTRE VENTANNI. / SOCIETA' - FAMIGLIA inserito:: Maggio 17, 2007, 06:41:30 pm
POLITICA

Il segretario generale della Cei contro "nichilismo e relativismo"

"Come le truppe del Barbarossa che assediarono la cristianità"

Betori: "Aborto, eutanasia e coppie gay i nuovi nemici alle porte della Chiesa"


 CITTA' DEL VATICANO - La Chiesa cattolica ha i nemici alle porte. L'aborto, l'eutanasia, il relativismo etico che "nega la dualità sessuale e scardina la famiglia basata sul matrimonio" sono come le truppe di Federico barbarossa, che nel 1155 cinsero d'assedio la cittadella cristiana di Gubbio. A fare il paragone è il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Betori, parole che, a quattro giorni dal Family Day e mentre divampa la polemica sui Dico, possono assumere una connotazione politica forte, anche se il presule non ha fatto alcun accenno diretto né alla manifestazione di San Giovanni tanto meno al ddl governativo sui diritti dei conviventi.

Proprio nella cattedrale di Gubbio, il numero due della Cei ha celebrato oggi una messa in onore di Sant'Ubaldo, il vescovo medioevale che difese eroicamente la sua comunità contro gli assalti dell'esercito germanico. A lui la Chiesa deve ispirarsi contro i nuovi aggressori, "che tentano di espugnare le nostre città". Questi "nuovi nemici" si chiamano innanzitutto "nichilismo e relativismo", due mali da cui si nutrono la deriva morale ma anche le ingiustizie sociali, le violenze, il terrorismo, l'emarginazione dei più deboli.

Nell'omelia, Betori è partito dal ricordo di Sant'Ubaldo: "Fu premuroso nell'impedire la caduta del suo popolo, fortificò la città contro un assedio. Oggi, nuovi nemici tentano di espugnare le nostre città, di sovvertire il loro sereno ordinamento, di creare turbamento alla loro vita".

I nemici di cui parla Betori "si chiamano il nichilismo e il relativismo, che in modo più o meno esplicito nutrono le tendenze egemoni della nostra cultura: fanno dell'embrione, l'essere umano più indifeso, un materiale disponibile per le sperimentazioni mediche; danno copertura legale al crimine dell'aborto, e si apprestano a farlo per le pratiche eutanasiche, infrangendo la sacralità dell'inizio e della fine della vita umana".

E sono sempre loro, i "nuovi nemici", a introdurre "il concetto, apparentemente innocuo, di qualità della vita che innesca l'emarginazione e la condanna dei più deboli e svantaggiati; coltivano sentimenti di arroganza, di violenza, che fomentano le guerre e il terrorismo, delimitano gli spazi del riconoscimento dell'altro e chiudono l'accoglienza verso chi è diverso per etnia, cultura e religione; negano la possibilità di crescita per tutti - continua - mantenendo situazioni e strutture di ingiustizia sociale; oscurano la verità della dualità sessuale in nome di una improponibile libertà di autodeterminazione di sé; scardinano la natura stessa della famiglia fondata su il matrimonio di un uomo e di una donna".

L'omelia anticipa di qualche giorno i temi della prossima Assemblea generale dei vescovi italiani, in programma in Vaticano a partire da lunedì 21 maggio. L'assise sarà per la prima volta aperta dal nuovo presidente della Cei monsignor Angelo Bagnasco. Per l'occasione è atteso anche un discorso importante di Benedetto XVI.

(16 maggio 2007) 

da repubblica.it
7939  Forum Pubblico / SALUTE e BENESSERE. Ricerca della SERENITA' nella VITA. / Re: News Scienza e salute inserito:: Maggio 17, 2007, 06:38:47 pm
L'allarme dei medici internisti italiani dopo il ritiro del farmaco in Irlanda «Molti casi di danni al fegato da nimesulide»

Dibattito sul farmaco con il principio attivo dell'Aulin: «Non è un medicinale innocuo».

Federfarma: «Usato male con ricette ripetibili»

 
ROMA - La nimesulide, principio attivo di molti antinfiammatori come l'Aulin, sale sul banco degli imputati anche in Italia dopo essere stato ritirato in Irlanda per segnalazioni di gravi danni al fegato. Dal convegno dei medici internisti italiani arriva l'allarme: «Per molto tempo la nimesulide ha goduto della fama di un farmaco non molto rischioso, ma ogni anno, noi medici internisti, osserviamo un numero abbastanza preoccupante di pazienti che subiscono danni epatici e dell'apparato gastroenterico causati proprio da questa molecola». E' quanto affermato da Giovanni Mathieu, presidente della Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti, commentando la decisione dell'Agenzia del farmaco irlandese, di sospendere la vendita dei farmaci a base di nimesulide. «Come ogni farmaco - precisa Mathieu - la nimesulide va valutata all'interno di un rapporto rischio-beneficio. Purtroppo, infatti, come ogni farmaco, anche la nimesulide presenta aree di rischio».
Sotto accusa la facilità con cui è possibile acquistare questo farmaco, commercializzato in Italia dal 1985 con successo (nel 2002 nel nostro Paese si registrava il più alto consumo di questa specialità rispetto al resto dell'Europa). «La nimesulide viene considerata una molecola di facile uso - spiega il presidente - quasi fosse un farmaco da banco, ma è tutt'altro che un medicinale innocuo».

LA REPLICA DI FEDERFARMA - Pronta la replica di Federfarma, l'associazione che raggruppa i titolari di farmacie: I farmaci a base di nimesulide «non sono mai venduti nelle farmacie italiane come medicinali Otc (over the counter), cioè senza ricetta» assicura il presidente Giorgio Siri. «E nessun farmacista ne consiglia l'uso se non è strettamente necessario, proprio per via delle possibili controindicazioni al fegato dovute al sovradosaggio. Già note a tutti da tempo». Ciononostante, Siri assicura che «sarà nuovamente inviata a tutte le farmacie della penisola aderenti a Federfarma la circolare che mette in guardia da un uso poco accorto e dal vendere il farmaco senza ricetta medica». Per il presidente dell'associazione dei titolari, il problema alla base del consumo della nimesulide «fuori prescrizione» deriva però dalla possibilità di «usare la ricetta del medico più volte nell'arco di sei mesi. E dalle confezioni del farmaco che contengono troppe bustine rispetto ai bisogni». «Proporremo al ministero della Salute di ridurre le confezioni di nimesulide, visto che il più delle volte si tratta di un farmaco usato all'occorrenza. E che mai - conclude Siri - deve essere assunto per un periodo prolungato».

PRECEDENTI - La nimesulide è già stata in passato al centro di casi analoghi. Nel marzo del 2002, infatti, le autorità sanitarie finlandesi avevano sospeso la commercializzazione del medicinale proprio per l'aumento delle segnalazioni di reazioni epatiche. Infatti, dal primo gennaio '98, nel Paese scandinavo si erano verificati 66 casi di danni epatici che hanno portato a due trapianti di fegato e a un decesso. Anche la Spagna, qualche mese più tardi, a maggio 2002, aveva sospeso cautelativamente la vendita di questo farmaco. In seguito ai provvedimenti di sospensione della commercializzazione del farmaco, l'Italia, quale paese a più alto consumo di nimesulide in Europa, è stata incaricata di predisporre, insieme alla Finlandia, un rapporto di valutazione completo sul profilo beneficio/rischio del farmaco. Dopo un processo di revisione dei dati esistenti durato 2 anni, il Comitato Scientifico dell'Emea (CPMP, ora CHMP) ha stabilito che il profilo beneficio/rischio della nimesulide è positivo e in linea con quello degli altri farmaci della stessa classe e ha confermato il mantenimento della registrazione del prodotto in tutti gli Stati membri inclusa la Finlandia, pur restringendone le indicazioni terapeutiche e aggiungendo altre controindicazioni nel riassunto delle caratteristiche del prodotto.

17 maggio 2007
 
da corriere.it
7940  Forum Pubblico / SALUTE e BENESSERE. Ricerca della SERENITA' nella VITA. / NEWS - (SCIENZA - SALUTE) inserito:: Maggio 17, 2007, 06:34:56 pm
Una ricerca dell'università di Granada su un campione di 308 partorienti

I pesticidi preferiscono la placenta

Fra le sostanze trovate più frequentemente nelle donne incinte un parente del Ddt e un composto di shampo antipidocchi

 
La placenta delle donne incinte è una spugna che assorbe e accumula le tracce di pesticidi presenti nella catena alimentare. Purtroppo il 100% delle donne gravide ospita almeno un tipo di queste ormai onnipresenti sostanze tossiche e cancerogene. Lo ha rivelato una ricerca condotta dall'ospedale universitario San Cecilio di Granada, che ha sottoposto ad accurate analisi 308 donne le quali hanno dato alla luce dei bambini tra il 2000 e il 2002.

«I pesticidi trovati più frequentemente nei tessuti della placenta sono il DDE (un parente stretto del DDT, ormai vietato in quasi tutto il mondo), il Lindane e il Diolo Endosulfan», hanno riferito Maria Jose Lopez Espinosa e Nicolas Olea Serrano, due degli autori della ricerca. Si tratta di composti organoclorurati, impiegati abitualmente per la formulazione di pesticidi che servono a a combattere parassiti sia vegetali sia animali.

Il Lindane, per esempio, si riscontra nella composizione di alcuni shampo antipidocchi e, se usato in maniera massiccia, oltre a esporre al rischio di tumori cerebrali, ha effetti neurotossici immediati, con sintomi come nausea, vertigini e debolezza muscolare. Altri pesticidi, piuttosto che per contatto diretto, arrivano nell'organismo umano attraverso frutta, verdura, carni di animali, e tendono ad accumularsi progressivamente in alcuni organi come reni, fegato e, appunto, la placenta delle donne incinte. «Anche se la nostra ricerca non ha ancora verificato gli effetti a lungo termine della contaminazione da pesticidi -riferisce Lopez-, possiamo prevedere che ci saranno seri rischi per i bambini nati dalle madri che presentano i tassi più elevati di contaminazione, a causa dell'esposizione subita nelle delicate fasi dello sviluppo embrionale».

DIETA PREVENTIVA - La ricerca ha tuttavia dimostrato che una dieta bilanciata, attenta a evitare i cibi maggiormente contaminati, è idonea a limitare l'accumulo dei pesticidi. Una recente statistica ha stabilito che ogni anno l'industria chimica sforna circa duemila sostanze che presentano rischi potenziali per la salute e che finiscono per accumularsi nel nostro organismo per esposizione indiretta.

Franco Foresta Martin
16 maggio 2007
 
da corriere.it
7941  Forum Pubblico / Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. / Luglio 2007 rinasce LA U inserito:: Maggio 17, 2007, 06:30:00 pm
Dopo l'attacco che ci ha costretto a chiudere il forum de LA U (giorni fa) si riparte da zero.

Ci siamo persi 5 anni di messaggi (sostanzialmente news) che difficilmente potremo recuperare.

Non è cambiato molto in questo sito dalla fondazione siamo sempre soli... ma testardi.

Insisteremo e tra poco modificheremo l'intera struttura del sito.

Un caro saluto a chi ci farà visita e parteciperà.

ciaoooooooooooo
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