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3031  Forum Pubblico / NOI CITTADINI, per Civismo, Conoscenza e Consapevolezza. / L'OTTAGONO. - Il Luogo D'INCONTRO-CONFRONTO del "CLUB dei DIFFERENTI". inserito:: Giugno 22, 2020, 09:19:41 am

Oggi nasce L'OTTAGONO il luogo d'incontro-confronto del "CLUB dei DIFFERENTI".

Luogo virtuale (oggi) d'incontro dei: Riformisti, Progressisti, Democratici.

Ma non soltanto noi ma di tutti i DEMOCRATICI interessati alla nostra Italia e all'Europa!

Prendiamone nota si accettano adesioni scritte via mail a ICR.opinionis@gmail.com

ggiannig
3032  Forum Pubblico / NOI CITTADINI, per Civismo, Conoscenza e Consapevolezza. / Il "CLUB dei DIFFERENTI" - Riformisti Progressisti Democratici. inserito:: Giugno 05, 2020, 02:10:56 am
Se NOI ci definiamo e siamo "DIFFERENTI" è ovvio che molti altri "NON SONO COME NOI" oppure “NOI NON SIAMO COME LORO”, soprattutto se sono avversari politici o sociali.

Siamo pochi ma convinti che quando si arriva al punto, in cui siamo arrivati in Italia, in Europa e nel Mondo, tutti i vecchi luoghi comuni vanno riconsiderati e nel caso anche rigettati.

Avremo modo nelle prossime settimane di spiegarci meglio e in chiarezza, ma un diffusissimo e bugiardo luogo comune lo chiariamo subito come tale obbligati dal nome che ci siamo dati:

Non è vero che l’umanità è fatta da uguali, siamo tutti DIFFERENTI singolarmente ... ed è un bene che lo sia!    
All’uguaglianza si deve arrivare, nei diritti, nei doveri e nella condivisione tra diversi!
   

Oggi nasce il "CLUB dei DIFFERENTI"
RIFORMISTI PROGRESSISTI DEMOCRATICI.


Scritto così sembra si voglia dire Differenti anche dalle suddette 3 categorie sociali, movimenti o partiti di Idee Progressiste?
Certamente sì!

Un conto è riconoscersi in una precisa area di pensiero civile e politico, altro è esserne rapiti sino al punto di negarci il senso critico o peggio di rinunciare alla ribellione pacifica e non violenta, verso azioni o determinazioni “differenti” dalle linee di pensiero condivise, assodate o meglio ancora votate dagli elettori.  

Siamo Differenti da coloro che accettano pigramente aberrazioni sociali evidenti, comportamenti antidemocratici, pensieri azioni e comportamenti che non condividiamo o che richiederebbero la rinuncia ai nostri principi.

Il tutto lo descriveremo più ampiamente nelle prossime comunicazioni e soprattutto nello Statuto del “CLUB dei DIFFERENTI.

5 GIUGNO 2020 notte (e sono solo al Pc).

ggiannig

3033  Forum Pubblico / DOMANESIMO. PACE ATTIVA E SUDDIVISIONE IN POLI D'INTERESSE, SARA' IL DOMANI DEL MONDO. / DOMANESIMO. IERI, OGGI, DOMANI, ... ADESSO. inserito:: Giugno 01, 2020, 10:15:56 pm
    
DOMANESIMO. IERI, OGGI, DOMANI, ADESSO ...

inserito:: Febbraio 09, 2019, 12:47:41 pm »

   
Abbiamo già sintetizzato il pensiero di fondo che mi ha ispirato in questo cammino teorico, ma se realizzato in positivo anche molto pratico nel suo agire con i principi di Aziendalismo, applicato all’attività politica e di governo, che intende considerare lo Stato e la sua gestione come l’azienda più Grande e importante d’Italia che dopo averla riscattata dal degrado odierno, deve essere portata al miglior funzionamento possibile.
Una nazione Italia capace di benefici effetti per tutti i Cittadini, compartecipe attiva nel migliorare l’Europa e non ultimo costruttrice di pace nel mondo.

DOMANESIMO

Un percorso a tappe che valutiamo suddiviso come segue: “Ieri, Oggi, Domani, Adesso”, che per noi significano riflessioni sul passato (“Ieri”), verifica del Presente (“Oggi”), progetto sul nostro “Domani” per arrivare dopo la realizzazione dello studio progettuale e l’inizio delle attività di revisione e scelta delle priorità nazionali e regionali, arrivare ad un futuro “Adesso” che vede il Progetto di Governo una realtà finalmente operativa.

Ieri: - il Passato, ricco di tutto, nel bene e nel male. Una ricchissima miniera di materiale storico su cui riflettere, soprattutto per non ripetere gli errori commessi dall'umanità.

Oggi: - il Presente, con l’eredità di vistose anomalie e discriminazioni, le delusioni, la rabbia, che vengono dall’Ieri che ha comportato azioni errate, oppure inazioni, e che è stato caratterizzato da percorsi erronei, condotto da poteri disonesti, ma soprattutto dalla diffusa indifferenza verso le pene nel mondo o peggio dallo sfruttamento di larghe fasce di umanità.

Domani: - finalmente il Progetto del Governo di Legislatura, più aziendalista che politico, che nasce da diversi Partiti che lo pensano, insieme, lo redigono come bozza, congiuntamente, lo definiscono e perfezionano prima di presentarlo e, insieme, portarlo all'approvazione degli elettori.

Adesso - quando vi saremo giunti, dopo aver compiuto il tempo del “Domani”, il Progetto governerà l’Italia. Non una tappa, quest’ultima, ma un’impegnativa Base di Partenza, perché è nel tempo che chiameremo “Adesso” (tra pochi mesi o pochi anni) che dovrà esserci l’inizio dell’operatività del Governo del Risorgimento degli Italiani, la nascita dell’Italia Nuova Democratica Riformista Progressista.

L’impegno assunto al cospetto dei Cittadini, il lavoro sociale e politico svolto dimostreranno, in modo evidente e concreto, i primi segni ben visibili della rigenerazione della nostra realtà di Nazione complessa ma unita.

ggiannig

da Fb gennaio 2019
3034  Forum Pubblico / DOMANESIMO. PACE ATTIVA E SUDDIVISIONE IN POLI D'INTERESSE, SARA' IL DOMANI DEL MONDO. / Il Domanesimo, con le tematiche futuribili in esso sviluppabili e Il Domani... inserito:: Giugno 01, 2020, 10:10:36 pm
I Cittadini devono rendersi conto del fatto che, senza il loro diretto ...

 inserito:: Gennaio 24, 2019, 06:00:43 pm »

   
I Cittadini devono rendersi conto del fatto che, senza il loro diretto controllo, non ha più senso affidarsi a singoli Leader.

In futuro ("Domani") devono governare i Cittadini delegando ai Partiti, che conviene tenere attivi, il proseguimento dell’attività politica nel Paese, ma controllando che il Progetto di Governo votato alle lezioni politiche dai Cittadini, non subisca interferenze o, peggio, venga contrastato dalle quotidiane beghe di partito (e di corrente).

I Cittadini, in delegazione, verificheranno con periodiche analisi di percorso ciò che si è realizzato, del Progetto, in tutto il corso della legislatura, dal Governo e dai Partiti che lo hanno formato e condiviso, aderendovi.


Il "Domani" della Nuova Democrazia sarà gestito dal “Governo del Progetto” votato, con elezioni democratiche e reali, dai Cittadini… con il contributo responsabile ma esterno al Governo del vertice dei Partiti governativi.

ggiannig

da Fb del 24 gennaio 2019
3035  Forum Pubblico / DOMANESIMO. PACE ATTIVA E SUDDIVISIONE IN POLI D'INTERESSE, SARA' IL DOMANI DEL MONDO. / Il Domanismo è un luogo virtuale dove incontrarsi per studiare ... inserito:: Giugno 01, 2020, 10:04:45 pm




Da Facebook il primo segnale d'inizio del gruppo.
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Italia - 15 febbraio 2019
Aggiornato il 17 agosto 2019.

Domanismo perché abbiamo bisogno di tempo per capire e progettare come cambiare modo di pensare per decidere di agire diversamente da come fatto sino ad ora, dove abbiamo sbagliato.

Il nostro "Domani" non è un voler rinviare a dopo la soluzione dei problemi ma, al contrario, attivarsi subito per capire come arrivare al miglior Domani.
Cioè ad un “Nuovo Oggi”.

Il Domanismo è un luogo virtuale dove incontrarsi per studiare come riuscire a cambiare modo di pensare per evolvere, senza doverlo negare, da un "Oggi" che si occupa della gente e del singolo Cittadino, soltanto per assoggettarli.
Nessuna negazione revisionista sul passato o del presente.

Ma certamente un Progetto di Governo socio-politico da mettere a punto per rendere protagonisti almeno i Liberi Cittadini Evoluti.
Contribuire alla realizzazione di una nuova Italia i cui abitanti (Cittadinanza e Popolazione) si rendano conto del perché i comuni problemi che li tiranneggiano dipendono dal nostro modo d’essere Italiani.

ggiannig
(Rivisto e modificato in parte il 17 agosto 2019)
   


3036  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / Sarò più presente ne LA-U dal prossimo mese di giugno 2020 ... inserito:: Maggio 31, 2020, 09:37:02 pm
Il clima che da mesi rende problematico e avvilente la partecipazione in Fb, mi fa ritenere di spostare più attenzione, più tempo e più interesse verso questo mio spazio "antico".

Sempre da solo ma se la mia ricerca di collaboratori (volontari e qualificati) mi darà meno delusioni sin qui patite, è possibile che ci si possa orientare verso mete più ardite.

ciaooo ggiannig
3037  Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, vanno Difese! Anche da Noi Stessi. / Cittadini Italiani, oltre Udine, Treviso e Gallarate ... inserito:: Maggio 26, 2020, 05:34:30 pm

Cittadini Italiani, oltre Udine, Treviso e Gallarate (tanto per nominare una City per ogni regione di scissionisti) esiste un Mondo vasto e potente che gioca con il fuoco, attizzato da interessi di potenze aggressive non poi tanto lontane dal nostro attuale poco e nulla.

ciaooo
3038  Forum Pubblico / GIORNALISMO INVESTICATIVO d'INCHIESTA. OPINIONISTI. / Stefano FOLLI. - Governo, a chi parla davvero il premier inserito:: Maggio 26, 2020, 05:32:00 pm
Commento Fase 2 Coronavirus

Governo, a chi parla davvero il premier

21 MAGGIO 2020
L'appello di Giuseppe Conte non va inteso come rivolto a tutta l'opposizione, bensì a quel segmento che potrebbe essere disponibile a condividere il dividendo europeista

DI STEFANO FOLLI
La rissa sfiorata giovedì mattina alla Camera è in un certo senso la prima risposta all'intervista di Conte al quotidiano Il Foglio, in cui il presidente del Consiglio riproponeva la sua apparente mano tesa all'opposizione. Apparente perché l'offerta rimane, come in precedenti occasioni, piuttosto generica: si evoca una terza fase dedicata alla semplificazione burocratica, alla riforma della giustizia, al rilancio del modello economico. Tutti temi condivisibili, anzi prioritari, ma non si capisce in che termini dovrebbe prendere forma la collaborazione - parlamentare, s'intende - con il centrodestra. Sotto questo aspetto, non c'è una proposta concreta, un itinerario possibile per scendere dal cielo dei principi al terreno delle iniziative.

In ogni caso, a Montecitorio qualcuno tra i Cinque Stelle ha voluto creare un piccolo incidente utile a comprendere quali potrebbero essere i margini della cooperazione sinistra/destra: allo stato delle cose, si tratta di margini inesistenti. Se infatti anche i morti per il Covid in Lombardia diventano occasione, o meglio pretesto, per uno scambio di contumelie volgari con la Lega, si capisce che siamo all'anno zero, altro che "fase tre". Tuttavia il premier ha dimostrato fin qui di essere un uomo astuto. Difficile pensare che non sia consapevole di un dato politico: semmai fosse realistica - e oggi non lo è - una qualche forma di intesa parlamentare allargata tra maggioranza e opposizione, non sarebbe lui a gestirla. Vorrebbe dire che lo scenario è cambiato in modo radicale, per cui i firmatari dell'accordo chiederebbero ovviamente un altro premier, diverso da quello che ha governato prima con Lega e 5S e poi con 5S e Pd.

Perché allora Conte ripropone uno schema che già nel recente passato ha avuto poca fortuna? Probabilmente perché non gli costa nulla e forse gli permette di guadagnare tempo. In fondo, l'appello a ridurre le tensioni e a collaborare sul piano parlamentare è tipico delle fasi di crisi. Lo stesso presidente Mattarella lo ha rivolto a più riprese alle forze politiche. Ma Conte non è il presidente della Repubblica: è un personaggio atipico che guida una maggioranza precaria dal futuro incerto. Da un lato, egli ritiene che questa maggioranza non possa dare molto più di quello che ha già dato; dall'altro, si sforza di creare qualche contraddizione nel centrodestra. Di sicuro Conte vede i sintomi di debolezza che solcano lo schieramento Salvini-Meloni-Berlusconi. E qui non si può dargli torto. Se fosse vero che l'Europa riverserà in tempi utili consistenti risorse finanziarie sul nostro Paese, si può immaginare che almeno Forza Italia sosterrà l'operazione.

Per cui l'appello del premier non va inteso come rivolto a tutta l'opposizione, bensì a quel segmento che potrebbe essere disponibile a condividere il dividendo europeista. Sempre che i finanziamenti ci siano e non arrivino fuori tempo massimo. Esiste peraltro un secondo aspetto in grado di confondere il quadro. In settembre o comunque ai primi di ottobre si andrà a votare per le regionali e le comunali rinviate, nonché per il referendum sul taglio dei parlamentari. Questo vuol dire che, nonostante il virus e l'estate, l'Italia sta per entrare in una nuova, peculiare campagna elettorale. Certo, il momento meno propizio per avviare esperimenti politici dai contorni poco definiti.

Da - https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/05/21/news/governo_a_chi_parla_davvero_il_premier_giuseppe_conte-257305408/
3039  Forum Pubblico / Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. / Giacomin: la paura non ci ha migliorati - Lucia Gangale inserito:: Maggio 26, 2020, 05:29:29 pm
Giacomin: la paura non ci ha migliorati

Lucia Gangale
23 maggio 2020

Valentino Giacomin è un coraggioso pedagogista veneto che da anni lavora in India, utilizzando un metodo che ha sperimentato in Italia per dieci anni: il progetto Alice.

Trevigiano, classe 1944, ad un certo punto della sua vita, nel 1986, si trasferisce a Sarnath, città sacra per buddisti e giainisti, e compra un pezzo di terra con la sua liquidazione da maestro elementare andato in pensione. È l’inizio di una nuova entusiasmante avventura destinata a protrarsi fino ad oggi ed ammirata da più parti del mondo per la sua valenza pedagogica. I dettagli sono in un libro scritto dallo stesso Giacomin, dal titolo Manuale di Etica Universale, edito da Terra Nuova. Il suo è stato un cammino non certo privo di difficoltà. Oggi la sua scuola di Sarnath conta centinaia di alunni, di tutte le estrazioni sociali e religiose. Qui sono assenti episodi di bullismo e di violenza, vi si pratica meditazione, si impara il rispetto per il prossimo e per la differenza. Giacomin è stato chiamato “il maestro dei due mondi” ed è stato anche paragonato a Maria Montessori, la quale visse per un certo periodo in India, lasciandovi le sue scuole. Encomiabile è la sintesi pedagogica che Giacomin ha messo in atto tra oriente e occidente nel corso della sua lunga carriera.

Dall’India, Giacomin osserva il mondo e le sue trasformazioni ed ha postato queste riflessioni sulla sua pagina Facebook. Ve le proponiamo.

22 maggio 2020

Chiudere milioni di persone in casa per paura della morte significa attivare una regressione della coscienza: dalla ragione all’istinto di sopravvivenza. A questo livello, troviamo l’aggressione, la violenza, la rabbia. “Mors tua vita mea”. Avete presente che cosa succede quando la gente è in preda al panico a causa di un incidente? Si dice che le persone “perdono la testa”, “non sanno quello che fanno”. Infatti, compiono azioni che mai avrebbero pensato di fare in una situazione normale, non di emergenza. Si arriva a calpestare l’anziano, il bambino, la donna caduta… per mettersi in salvo. È la coscienza primitiva, l’istinto animale che domina la mente. Solo persone altamente realizzate e con pieno controllo della propria mente riescono a mantenere uno stato di presenza, di controllo emotivo, compiendo atti di coraggio e di eroismo. Un esempio: il musicista Giuseppe Girolamo che cedette la propria scialuppa ad un bambino, durante il naufragio della Costa Concordia. Un gesto raro. La maggior parte delle persone si comporta come Schettino, il capitano che, in preda al panico, abbandonò la nave per primo.
Le scene di accaparramento dei viveri nei supermercati, le liti tra vicini di casa, la violenza in famiglia… sono sintomi. Come abbiamo detto, di una regressione della coscienza causata dalla paura. Siamo vissuti nella paura per troppo tempo. Sarà difficile recuperare serenità e controllo emotivo. Si rischiano gravi problemi sia fisici che psicologici nel post emergenza. Tutto questo per dire che, forse, è mancata la saggezza a chi doveva compiere scelte politiche. La saggezza di stimolare non I nostri istinti peggiori – bombardandoci con stressanti messaggi di morte (un coro funebre nei giornali e nelle TV) – ma la solidarietà. Si doveva parlare in positivo, di vita, di futuro, di altruismo, di generosità, di apertura, di speranza… non di prigione, cimiteri, intubazioni! Avrebbero dovuto mostrarci la bellezza della solidarietà, della condivisione, della rinuncia, del sacrificio, dell’eroismo dei medici, infermieri e dei tanti che hanno offerto la scialuppa per permettere ad altri di vivere. Ci hanno propinato il peggio dell’informazione. Sembra che perfino la conta dei morti sia stata falsificata. Nel mucchio avrebbero messo anche i deceduti per cause diverse dal killer Corona. La paura, si sa, genera rabbia. Così, rischiamo di ritrovarci con una umanità intristita, rabbiosa, nervosa, intollerante, sull’orlo del collasso psicologico. Ora rischiamo di avere tanti… Schettino con sensi di colpa (forse).
Ecco perché il post Corona rischia di trovarci più poveri materialmente, psicologicamente e moralmente.
E la scuola? Invece di rimediare alla miopia (incompetenza) di chi ha compiuto scelte discutibili, ha continuato, come sempre, a fingere una normalità che non è mai esistita, chiedendo a ragazze e ragazzi già stressati di … ascoltare l’orchestrina del Titanic!

Foto: Insegniamo ai nostri figli e studenti a rendere … fiorita la loro vita, in qualunque situazione si trovino. Forse, invece di stressarli con le lezioni on line, sarebbe stato molto meglio se gli insegnanti avessero chiesto agli studenti di dedicare qualche tempo a coltivare un mini-orto sulla terrazza, o piantare dei semi di fiori, oppure meditare sul silenzio della mente, o ascoltare il respiro, o anche le proprie emozioni. Poi avrebbero potuto chiedere di scrivere, raccontare la propria esperienza… Sono idee…

E in un commento precisa
Volevo solo sottolineare una cosa: con la paura non si ottiene un cambiamento. Questo è quello che mi insegnarono alla scuola di giornalismo Rezzara, di Vicenza, tanti anni fa. Se vuoi convincere un fumatore a non fumare, non devi mostrargli le foto dei polmoni carbonizzati, ma foto che richiamano la vita, la bellezza. Il motivo? Semplice. Il fumatore fuma, spesso, per calmare l’ansia. Se tu gliela fai aumentare con la paura, quello fuma ancora di più.

20 maggio 2020
I BAMBINI SALVERANNO IL MONDO…

Insegnanti, genitori, preti, educatori, politici, sindaci… mettete nei vostri programmi – come prioritaria – l’educazione all’empatia, alla simpatia, all’amore, alla condivisione, alla solidarietà, all’etica, alla moralità, all’ecologia mentale.
Tutto questo si otterrà soltanto se verrà coltivata l’intelligenza cognitiva: “Tu sei quello!”.
Ascoltate, dopo tanti anni, l’appello di Alice!
Non bastano per convincervi i disastri che state vedendo intorno a voi?
Non vedete la sofferenza che ci circonda?
Non vedete la tristezza dei nostri bambini incarcerati senza colpa (e, forse, senza ragione), costretti a comunicare attraverso un computer per imparare nozioni che non saranno di alcun aiuto e utilità per la loro vita?
Gli abbiamo tolto gli amici, gli insegnanti, i compagni di classe, I nonni, I parchi, l’aria!
Gli abbiamo tolto il senso dell’appartenenza al mondo, il piacere della condivisione di quel poco o tanto che abbiamo con gli altri. Non gli abbiamo raccontato che al mondo esistono bambini come quello della foto qui sotto. Un bimbo in paziente attesa di qualcuno che comperi le sue povere cose così da permettergli di portare a casa qualche spicciolo per la fame della famiglia.
Abbiamo fatto credere ai nostri figli di essere al centro del mondo, come la terra ai tempi del geocentrismo.
Nessuno gli sta insegnando come liberare l’anima dal lockdown dell’ignoranza!
Peggio, il mondo là fuori ha messo in dubbio perfino che esista dentro di noi un Castello dove rifugiarci: l’anima, appunto!
Come possiamo aspettarci di vedere i nostri figli felici?
Eppure, avrebbero molto da dare queste generazioni tradite da una educazione fallimentare e alienante!
Se li mettiamo alla prova, questi figli … orfani di sicurezze dimostreranno di avere molto da dare, un mondo di speranza e responsabilità.
Quei mondo di valori sta solo aspettando l’occasione per manifestarsi.
Insegnanti, genitori, preti… voi avete la chiave di quell’Universo fatto di umanità.
Non buttate quella magica chiave!

Da - https://www.glistatigenerali.com/diritti-umani_qualita-della-vita/giacomin-epidemia-paura/
3040  Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, vanno Difese! Anche da Noi Stessi. / Dopo Falcone sappiamo della notevole evoluzione che le mafie hanno compiuto ... inserito:: Maggio 25, 2020, 10:31:27 pm
Delle mafie abbiamo se-non-altro i loro contorni e la conoscenza, quando sono appariscenti, delle loro azioni.
Dopo Falcone sappiamo della notevole evoluzione che le mafie hanno compiuto con l'infiltrarsi nella società, nazionale e non solo, che prima di tale operazione era una società normale.

Sappiamo anche quanto fu salutare, per le indagini, l’intuizione di indagare sul percorso del denaro riciclato.

Oggi con una strategia simile stiamo subendo una nuova, diversa infiltrazione, non soltanto nel Nord Italia, da parte di forze socio-politiche che si sono fatte conoscere sinora, in modo disordinato e chiassoso, in quanto come tale vogliono farla apparire.

Non conosciamo o non abbiamo certezze, invece, su chi realmente dal vertice dirige l’offensiva separatista e antistato, sino a che punto e dove intendono portare lo scontro nel Paese e quale dei due possibili sbocchi, intendono perseguire con questa strategia d’infiltrazione nella società, anche a livello imprenditoriale.

-   Preparare tutto il Paese ad essere “inglobato” in un vero e proprio tutt’uno con una delle tre Potenze, tra l’antica ambizione di acquisirci (Russia e Stati Uniti) o quella più recente della Cina.

-   Oppure attraverso la scissione del Nord dall’Italia, mantenere indivisibili le risorse sin qui realizzate e quelle realizzabili, attraverso un sovranismo di facciata che le rendesse a loro disposizione, ma inevitabilmente sotto controllo straniero.
Per le personalità meschine che conosciamo sarebbe, in ognuno dei due casi, il successo di una vita.

Ovviamente vogliamo liberarci, da subito, dai suddetti rischi di sfacelo Nazionale e abbiamo i mezzi per annullarli.
Se la Magistratura e la Politica per i Cittadini onesti, vogliono affrontare il tema, cominciando a chiarire chi sono realmente i responsabili del Caos attuale, le ragioni dell’attuale disordine sociale che hanno provocato e che lo si rende evidente in diverse Regioni, in Parlamento e si minaccia di portare nelle piazze, la tecnica d’indagine deve essere la stessa di Falcone: CHERCHER L’ARGENT.

Sappiamo tutti che la più grande risorsa di “denaro pubblico” da predare è nella Sanità, non soltanto per quello che da anni è noto: cioè quanto gli sprechi e il disordine organizzativo, generano profitti per tasche insane.

Ma le deviazioni, nelle Regioni più ricche, dei pazienti verso la sanità privata sono diventate nella realtà il “grimaldello silenzioso” verso un gruzzolo più appetitoso, … il “Risparmio delle Famiglie”.

Infatti attraverso i vasi comunicanti:

-   contributi dello Stato alle Regioni,

-   aumento della spesa dei Cittadini, nella Sanità privata per prestazioni a pagamento (anche a causa del machiavellico metodo delle lunghissime liste d’attesa e altro, inventato nella sanità pubblica),

-   minori costi nella Sanità pubblica per le ridotte prestazioni e i servizi ai pazienti, riduzione dei posti letto, chiusura delle posizioni di utilità presenti nel territorio, riduzione del personale e altro.

Di fatto attraverso il suddetto marchingegno: i contributi statali restano nella disponibilità delle Regioni che ancor meglio sono libere di “gestirle a piacimento”, le relazioni con le case farmaceutiche e la Sanità Privata si sono consolidate nel loro grigiore, le crescenti prestazioni a pagamento sono e saranno il rubinetto da cui far uscire, senza colpo ferire, la predazione (rapina) del Risparmio delle Famiglie.

Ovvio che tutto ciò deve essere reciso democraticamente!

Illustri Magistrati di competenza ricordatevi di Falcone e … CHERCHER L’ARGENT.

Connazionali Italiani stiamo molto vicini alla Magistratura è la nostra salvezza!

ggiannig

3041  Forum Pubblico / NOTITIARUM: CONOSCERE per CAMBIARE il Nostro AGIRE. / A volte si ha l'impressione di vivere in un paese ferrovecchio. inserito:: Maggio 13, 2020, 11:50:00 pm
Arturo Infante

A volte si ha l'impressione di vivere in un paese ferrovecchio. Dal 1° luglio 2018 lo stipendio può essere erogato solo su conto corrente, quindi ogni azienda ha l'Iban per ogni suo dipendente! Come mai partono richieste con Iban sbagliati? Aziende davvero malmesse. Perché se l'INPS non ha l'Iban come fa a pagare? Anche le regioni ci mettono del loto. Se arriva un flusso di dati dalle aziende allora è facile rigirare i dati all'INPS in modo corretto se i dati sono presenti fra quelli raccolti dalle regioni. Certamente i dati INPS sono ben rintracciabili fra quelli che servono a gestire un dipendente. Invece è un caos. Sarebbe il caso che le applicazioni che gestiscono dati che devono finire all'amministrazione centrale siano unificate togliendole dalla confusione delle diverse gestioni regionali. E non ci vorrebbe nulla per automatizzare tutto il discorso. L'INPS sa chi è dipendente di ogni azienda o meglio dovrebbe sapere perché le aziende non aggiornano mai i dati in tempo reale, necessario nel XXI secolo, basta chiedere un estratto conto all'INPS. I ritardi sfiorano spesso l'anno, per vari motivi facilmente immaginabili. Bastava un flusso semplice, codice azienda e Iban per ogni dipendente. Invece magari molte aziende avranno dovuto aggiornare prima i dati verso l'INPS: Molte aziende hanno dichiarato "Ci chiedono i contributi", magari sono quelli dell'anno scorso e mai versati. VIZI, VIZI, VIZI antichi e non solo della politica.

Mio copia-incolla da Fb
3042  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / Il Leghismo una malattia peggiore del Corona Virus. inserito:: Aprile 02, 2020, 11:43:34 am
Ricordiamoci di tutto: mentre il contagio si stava allargando nella bergamasca, il sindaco di #Alzano Camillo Bertocchi, della Lega, riteneva l'istituzione della zona rossa una perdita economica per il territorio, per poi fingere di dimenticarsi delle proprie dichiarazioni solo dieci giorni dopo.

Commenti: 7

Gianni G. L'avidità e l'egoismo sono le serpi in seno della LegadiSalvini ma ancora non se ne rendono conto.
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Laura M. purtroppo a me sconvolge l'impudenza di queste dichiarazioni. Anch'io a fine febbraio quando iniziò tutto confesso di avere sottovalutato la gravità della situazione. Ma io non sono nessuno e purtroppo presa dagli affanni lavorativi negl…Altro...

Gianni G. Io vi auguro di arrivare ad avere risposte su queste aberrazioni dalla magistratura per la parte penale e dal mondo della cultura per la parte sociale. È assurdo che simili personaggi abbiano ancora la possibilità di ingannare la parte più semplice e debole della popolazione. Ma tempo verrà e ... io spero d'esserci, per le battaglie che ho sostenuto nel web penso di meritarlo. ciaooo

Gianni G. Se il governo ci concede la Commissione d'Emergenza Nazionale che ho consigliato (non unico) tutto cambierebbe da subito. La presenza di personalità del mondo sanitario da un lato e dei vertici delle forze armate per la parte logistica e di lotta alla malavita organizzata cambierebbe immediatamente la situazione.

Laura M. Gianni G. speriamo perché siamo in una situazione di stallo totale.

Gianni G. Laura M. vorrai dire di stallo apparente, ... la destra più complici e la malavita organizzata stanno lavorando alacremente "sottotraccia".

Laura M. Stallo funzionale...


Da Fb del 29 e 30 marzo 2020
3043  Forum Pubblico / MONDO DEL LAVORO, CAPITALISMO, SOCIALISMO, LIBERISMO. / ANGELO D'ORSI - Aveva ragione Sanguineti: “ripristinare l’odio di classe”? inserito:: Aprile 02, 2020, 11:36:54 am
ENRICO GRAZZINI - Macron, Merkel, Conte, Sanchez: la BCE si schiera.

Scontro finale sulla moneta unica europea? PANCHO PARDI - Anche la lingua è importante »

ANGELO D'ORSI - Aveva ragione Sanguineti: “ripristinare l’odio di classe”

Ho sovente concesso “l'onore della mia penna” a personaggi non soltanto deleteri per la vita sociale del Paese, ma personalmente detestabili, quali, per fare due nomi obbligatori, Matteo Renzi e Matteo Salvini. Ho già messo sulla graticola Silvio Berlusconi, più e più volte. Ma erano (ahinoi, sono tuttora) tutte figure che fanno politica, a prescindere dal loro retroterra e orientamento.

Stavolta, ed è la prima volta, addito alla pubblica ignominia, non un politico, e neppure un intellettuale (sono tanti coloro con cui ho polemizzato in un passato anche recente, certo...), bensì un imprenditore: o meglio un finanziere, uno che crea ricchezza, innanzi tutto propria, senza rimetterci un euro, uno che ha realizzato un impero nel settore dei media, senza denaro proprio, un impero sui debiti, come al loro tempo altri prima di lui avevano fatto, da Angelo Rizzoli a Luca di Montezemolo a Roberto Colaninno, i quali tuttavia avevano un certo "pedigree" culturale, e imprenditoriale.

Qui siamo davanti semplicemente a un signor Nessuno che tale sarebbe rimasto, a dispetto della sua laurea in Economia e Commercio alla Bocconi (tra gli economisti “seri”, peraltro si vocifera che i “bocconiani” sono sempre stati i peggiori!), se non avesse fatto l’incontro decisivo della sua vita, ovviamente sulla via di Segrate, con tale Silvio Berlusconi, diventandone collaboratore e addirittura assistente personale. Troppo ambizioso per essere un n. 2, il dottor Urbano Cairo – è lui il protagonista del nostro apologhetto – con tenacia e abilità, e soprattutto in barba alle leggi (fu condannato nell’ambito delle inchieste di Tangentopoli a ben 19 mesi, per falso in bilancio, appropriazione indebita, false fatture: un bel pedigree, non c’è che dire) si è fatto strada, come suol dirsi. E con indubbio fiuto, e una montagna di spregiudicatezza, è riuscito a diventare padrone della rete televisiva 7 e 7d, del "Corriere della Sera", oltre che di testate minori e di rotocalchi scandalistici, di una casa editrice, e della squadra di calcio del "Torino".

Ebbene il dottor Urbano Cairo – ha messo in Rete, o qualcuno lo ha fatto, per lui che poi ha dichiarato trattarsi di un video da non pubblicare…– un video grottesco, quasi caricaturale, eppure autenticissimo. Un video in cui il padrone del primo o secondo impero mediatico italiano, incita i suoi collaboratori all’aggressività, a piazzare i prodotti dell’azienda, a non avere esitazioni o timidezze. Telefonate, andate, non perdete tempo in riunioni, producete! Vendete! E snocciola cifre e dati, per dimostrare quanto l’intraprendenza del piazzista possa portare a grandi risultati. Cairo dice e ripete, quasi danzando sulle sue lucidissime scarpe di vernice, in camicia (senza giacca come usa oggi tra gli “influencer”) e cravatta (rigorosamente stretta, secondo gli ultimi dettami della moda) che le cose vanno benissimo, ma possono andare ancora e sempre meglio. Andate e vendete: che cosa? Sostanzialmente spazi pubblicitari: ecco la finanza che produce ricchezza, per chi la ha, la finanza che non crea lavoro autentico, la finanza che vive parassitariamente, e ingrassa il finanziere che tutto è salvo, che un imprenditore, almeno non nel senso classico. Già Antonio Gramsci distingueva le due figure, esprimendo rispetto per la prima, colui che crea lavoro, ma soprattutto crea qualcosa di non effimero, imprese, fabbriche, colui che costruisce frammenti di tessuto economico che, domani, nella società socialista, torneranno utili, mentre esprime il suo totale disprezzo per la seconda figura, il parassita della finanza. Decidete voi in quale categoria rientri Urbano Cairo.

Ma ciò che è più grave è la collocazione temporale di questo video, che è stato girato e postato nel momento più drammatico della crisi del Coronavirus. Ebbene questa crisi, questo periodo a dir poco terribile per l’Italia e gran parte del mondo, stando al fantasmagorico discorso di Cairo è una grande opportunità: come egli dice ai suoi collaboratori, ai suoi piazzisti, il momento è meraviglioso, si fanno affari d’oro, la gente sta a casa, la gente guarda più di prima la tv, la gente compra quotidiani e rotocalchi… e il fatturato cresce, cresce, cresce, e gli investitori (e li elenca!) comprano pubblicità sulla carta o sullo schermo, o sul web. E i profitti salgono. Non sia mai che il virus venga sconfitto! E dato che ciò potrebbe accadere, presto o tardi (noi speriamo prestissimo ma dobbiamo ritenere che lui non sia d’accordo), è bene battere il ferro finché è caldo.

Al di là dell’orrore, il video è meritevole in sé stesso: guardatelo. Sta già imperversando sulle reti sociali. Guardatelo, è istruttivo, anche come esempio delle nuove strategie economiche che sono strategie di comunicazione, in forma che può essere definita “spettacolare”. È vero: il protagonista è talmente “esagerato”, che si potrebbe dedurre si tratti di una caricatura. Un imitatore. Invece no. Tutto autentico, tutto terribilmente vero.

Guardandolo, quasi affascinato, sentivo risonare nelle mie orecchie le grasse risate degli “imprenditori” dell’Aquila nei giorni successivi al terremoto. Orrore e raccapriccio.

Questa è la classe dirigente italiana nella sua perfetta espressione: speculatori, spesso rozzi, spesso ignorantissimi, sempre cinici, che non hanno che un orizzonte: il denaro, da accumulare alla svelta, da moltiplicare, per sé e le famiglie e “i famigli”, il denaro quello accumulato spesso senza neppure investire. Sono i “capitani coraggiosi” secondo una infelicissima e sbagliatissima formulazione di Massimo D’Alema. Sono i devastatori del tessuto economico produttivo sano del Paese, e i creatori dell’economia virtuale, della finanza immateriale, quelli che hanno cancellato l’etica dell’impresa e persino quel po’ di etica della finanza. Sono coloro che restano a galla quando gli altri affondano. Sono quelli che mangiano brioches, quando al popolo manca il pane.

Guardate il video. Il suo protagonista, davanti alle proteste ha cercato di spiegare, attutire, ma alla fine ha rivendicato il proprio modo d’essere “imprenditore”, e le proprie modalità di comunicazione. Dunque non gli faremo torto se affermiamo che quel video rivela, nella sua “spontaneità”, un mondo, un’antropologia, una cultura. In quel video troviamo la rappresentazione corporea (i gesti la voce la postura l’abbigliamento, prima ancora degli stessi contenuti del discorso, da capo commerciale di un’azienda di servizi che si rivolge ai suoi venditori...) del “nemico”. Quello verso il quale l’indimenticabile e insostituibile Edoardo Sanguineti, ebbe a sentenziare: va ripristinato l’odio di classe.

Angelo d’Orsi

(30 marzo 2020)

Scritto lunedì, 30 marzo, 2020 alle 23:17 nella categoria Angelo d'Orsi. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare un trackback dal tuo sito.

17 commenti a “ANGELO D'ORSI - Aveva ragione Sanguineti: “ripristinare l’odio di classe””
Maria Cristina scrive:
31 marzo 2020 alle 03:43
Chi guardava La7 se ne era già accorto da un pezzo. Rnalisti tutti tesi esclusivaamente a sputtanare i 5stelle e lisciare il pelo a Renzi. Tra l'altro tutti ottimi attori: Convincono più con il tono di voce ed il linguaggio del corpo - notateli quando intervistano (quasi mai, per altro: è seùpre tutto un Minzolini, un prezzemolino Greco, una Meli, un Gasparri e le onnipresenti

Maria Cristina scrive:
31 marzo 2020 alle 03:50
Le onnipresenti Daniela Preziosi ,che dovrebbe rappresentare la 'sinistra' e Claudia Fusani, che rappresenta se stessa e non sa più che argomenti trovare per dare addosso al Governo).
Insomma, insieme al cattolicissimo Mentana (ha il Papa in bocca ogni due per tre)
una bella rappresentanza di libera stampa, con l'immancabile 'pubblicità tassativa' non appena qualcuno, per caso, dice qualcosa di minimamente sgradito, oppure solo di sensato.

Tremendo2 scrive:
31 marzo 2020 alle 08:09
una volta tanto ti do ragione, ma in questo odio di classe però bisogna mettere anche tutti quelli che vengono strapagati dallo stato nella pubblica amministrazioni e in politica (anche se sono di sinistra), parassiti vari, le migliaia di guardie forestali in Sicilia, ecc.

E Sem scrive:
31 marzo 2020 alle 08:26
Una scelta rigorosa dei media da seguire mi ha impedito di assistere allo spettacolo indecente del solito salvatore delle finanze patrie. Purtroppo dove aver spostato il rischio d'impresa dall'imprenditore alla collettività, leggi: a risparmi e tasse pagate dai cittadini, i ruba galline hanno potuto allargare i loro interessi, nell' illecito c'è ancora un rischio minimo di essere perseguiti dalla giustizia non ancora completamente addomesticata da politici corrotti ed incapaci. La rappresentazione indecente dei salvatori della patria, dei santi subito, dei "popolo monnezza voi potete schiattare perché la colpa e' del vostro comportamento da ignoranti", dei "cerchiamo di trarre il massimo profitto della situazione" continua senza sosta a rete unificate (mi dicono). E' stato detto che piu' la "strizza"' e' forte e piu' "passata la bufera" si perdona i carnefici. Nessuno vendicherà questa strage pianificata di anziani. Nessuno chiederà perché volutamente i potenti sono andati nel senso opposto nella pianificazione della sanità nazionale. Nessuno si chiederà perché per loro il rischio di conseguenze personali tragiche dovute a questa pandemia sono quasi inesistenti. Nessuno si chiederà quanto ci e' costato in vite umane curare, in questi giorni, raffreddori dei vigliacchi al potere. La gente soffre e muore, la pandemia si e' diffusa anche perché ha paura di entrare nei lazzaretti. Purtroppo in questi giorni stiamo scoprendo che come la pandemia anche il virus neoliberista fascista mafioso ha contagiato anche paesi che ritenevamo immuni.

gianni rosso scrive:
31 marzo 2020 alle 09:42
Nulla di nuovo e dagli anni 80 la remissività di chi avrebbe dovuto combattere quel mondo, gli ha consentito uno sviluppo abnorme. Una statistica del 2011 ci dice che se prima i titoli finanziari eguagliavano il denaro circolante, allora lo superavano di 40 volte:figuriamoci oggi!Eppure abbiamo visto in Cairo la salvezza da una possibile acquisizione della 7 da parte di Berlusconi...L'episodio narrato me ne ricorda altri, che riguardano finanza e industria. Penso per esempio a Benetton che festeggiò il ferragosto come faceva tutti gli anni, nonostante il crollo del ponte di Genova gestito da un'azienda di cui era l'azionista principale, avvenuto il giorno prima.

gianni rosso scrive:
31 marzo 2020 alle 09:54
E' giusto fare questa distinzione fra mondo dell'industria, che comunque produce beni che srvono alla collettività e mondo della finanza, sostanzialmente parassitario e sempre più dannoso. Ma sapendo bene che fanno entrambi parte di un mondo corrotto e prevaricatore(Adriano Olivetti, che era in netta controtendenza rispetto ai suoi colleghi, era infatti da loro malvisto e isolato).

loriano scrive:
31 marzo 2020 alle 10:14
Vendere spazi pubblicitari non ci entra nulla con la finanza. Se si soffre il pervicace bisogno di citare Gramsci a caso, almeno si potrebbe fare lo sforzo di trovare un argomento...

Maria Cristina scrive:
31 marzo 2020 alle 10:16
Non so... Per la mia esperienza gli operai o comunque i "poveri" che diventano - in molti modi ... - ricchi, sono quelli che più sfruttano e vessano eventuali sottoposti.

Come sempre sono le singole persone e non le "classi" (a proposito, come si descrivono? Un borghese colto ed un tempo abbiente che diviene povero, a che "classe" appartiene? Ed un povero arricchito? Cosa determina la "classe", il portafogli o la nascita? Senza una definizione della parola "classe" è difficile argomentare...)

E' tutto meno semplice di quanto sembri.

Tom P. scrive:
31 marzo 2020 alle 16:29
Un dettaglio: quelli che ridevano nel 2009 dopo il terremoto erano imprenditori (più precisamente appaltatori che spesso non hanno imprese), si preparavano ad intascare i proventi di ricchi e facili appalti stanziati per L'Aquila, ma loro non erano di L'Aquila.

E Sem scrive:
31 marzo 2020 alle 16:52
Lotta di classe? Una volta, nel mondo occidentale, unico strumento per liberarsi delle ingiustizie sociali. E adesso? Esistono le classi sociali oppresse? Forse sarebbe piu' sensato parlare di autoschiavitu' o prostituzione assistita, per combattere questa forma di sudditanza assoluta volontaria dovremmo avere il coraggio di non delegare il nostro destino al magnaccia di turno. Viviamo con l'illusione di poter diventare il servo preferito che puo' leccare per primo il piatto degli avanzi. Certamente questa crisi creerà difficoltà enormi alla parte sana del paese, gia' pesantemente sotto ricatto. Il "negativo" non ha piu' un volto, e' il denaro con due facce: una che punta il coltello affondato nella gola del 98% delle persone e l' altra che gronda di sangue dei vampiri del 2%. Per chiudere in allegria, una domanda: "visto che da alcuni anni alcuni ricercatori continuano a pubblicare ricerche inascoltate con oggetto la possibilità di attenuare con protocolli di cura per le varie crisi sanitarie utilizzando farmaci esistenti di basso prezzo e di uso comune, mai presi in considerazione, mi chiedo perche' in questa crisi la bbc parla di principi attivi comuni diventati di difficile reperibilita', di provata inefficacia per I sistemi nazionali sanitari di mezzo mondo?"

gianni rosso scrive:
31 marzo 2020 alle 16:55
@Tremendo2
Lei ha toccato un tema molto importante:quello del sottobosco di collaboratori-manager,alti dirigenti di banche e della PA ecc-che con le loro competenze, tengono in piedi questo sistema, anche e soprattutto nelle malefatte. Son ben pagati e pretendono anche di non avere fastidi!Un di questi,di mia conoscenza, di origini napoletane, definisce "fetienti" i giornalisti che "osano" fargli domande spinose su materie di sua stretta competenza.

Marco M. scrive:
31 marzo 2020 alle 17:13
Si dice che la più grande astuzia del diavolo sia quella di convincere la gente che non esiste. In modo da poter svolgere con maggior agio il suo sporco lavoro... Ecco, allo stesso modo la più grande "genialata" del capitale è stata quella, dopo decenni e decenni di lavaggio del cervello, di riuscire a convincere la maggior parte della popolazione (virtualmente tutta) che gli interessi degli uni sono gli stessi degli altri. Che il 5% più ricco, pur detenendo il 90% della ricchezza del mondo, ha esattamente gli stessi interessi (!!) dei più poveri. E che quindi i concetti di "classe", "lotta di classe", "rivendicazioni operaie", "alienazione", "plusvalore", "sfruttamento", etc, etc, non hanno più ragione di esistere. Anzi, che sono una gratuita cattiveria verso chi è stato più fortunato ed è riuscito, grazie al suo acume e al suo ingegno, a farsi strada ed a conquistarsi una posizione. E che l'unico pensiero socioeconomico concepibile, possibile, reale, oggettivo, è quello liberista. Oggi, infatti, determinati concetti non hanno più cittadinanza nel pensiero comune: figuriamoci l'odio di classe! Roba da vecchi bolscevici trinariciuti mangiatori di bambini! Roba dei secoli passati. Ma... è proprio vero? Se determinati CONCETTI sono stati espunti dal lessico politico e dal sentire comune, è pur vero - purtroppo - che la SOSTANZA che essi rappresentavano, e rappresentano tutt'ora, rimane. Rimane eccome! Anzi, aggravata dalla "non consapevolezza" di ciò che accade e dello sconcio che viene perpetrato ai danni dei ceti meno abbienti, delle classi lavoratrici. Bene. In questa situazione, credo che il compito che si troverà ad affrontare una nuova "sinistra" - non necessariamente comunista o marxista in senso teorico - sarà immane. Perchè oramai l'intossicazione mentale (direi: il rimbecillimento) della popolazione è andata tanto avanti che occorre ripartire veramente dalle basi più semplici. In primis dall'elementare nozione, oggi perduta, che gli interessi di chi ha svariati miliardi (!) di euro di patrimonio e la proprietà di una moltitudine di aziende, NON sono, non possono essere, quelli di chi campa con 1000 euro al mese o meno. Oppure che è disoccupato e sopravvive con il relativo sussidio. Oppure che tira avanti a stento con la pensione sociale... Non credo ci sia neppure bisogno del vero e proprio "odio" di classe: basterebbe la "giustizia" di classe. Come già discuteva il Beccaria a fine '700 i delinquenti non debbono necessariamente esser messi a morte o sottoposti a pene spaventose, come una sorta di vendetta sociale: basta che vengano messi in condizioni di non arrecare più danni al resto della popolazione onesta.

Maria Cristina scrive:
1 aprile 2020 alle 03:27
Strategia renziana:

https://www.adnkronos.com/sport/2020/03/30/coronavirus-infettare-piloti-per-renderli-immuni_HEVFsDoE6HhN95DuBMsk9K.html

(per gli altri, ovviamente...)

Maria Cristina scrive:
1 aprile 2020 alle 03:46
Potrebbe essere una idea per i politici, ad ogni livello, e gli imprenditori.
Certamente ora non possono essere presenti nè in Parlamento (che"deve restare aperto") nè in Azienda (comandare dal villone magari all' estero non è come essere lì, dato che sono così "indispensabili"), quindi, per "il bene del Paese", che deve subito "ripartire" ( armiamoci e partite, al solito...), saranno ben contenti di venire infettati tutti.
Così, esattamente come i loro lavoratori obbligati al più presto a "ripartire" (ora che lo comanda Renzi, i Sindacati, che fino a ieri - ma proprio ieri... - minacciavano sfracelli, improvvisamente ammutoliscono. Scommetto che prestissimo si mostreranno "responsabili": il capo ha parlato...) coloro che rimarranno vivi - non si sa a quale prezzo - saranno pronti e sani per riprendere il comando.
Insomma, prima i "padroni", quelli che " senza di loro"...
I lavoratori seguiranno poi certamente l' esempio.

Ovviamente Renzi e la sua famiglia dovranno essere i primi: sono tutti giovani e benissimo pasciuti. Altrimenti non vale...
Però occorre controllare: questi qui a sceneggiate del tipo "se perdo me ne vado" sono più che abituati; non vorrei bastassero delle dichiarazioni via Twitter del tipo "ho preso il virus, in due giorni sono guarito e sto meglio di prima, quindi ripartite".

Scommetto che ci sarebbe qualche resistenza... Finchè tocca agli altri...

gianni rosso scrive:
1 aprile 2020 alle 10:22
La notizia opportunamente postata da MC conferma lo schifo che provo per questo mondo:manager che non esitano a giocare con la salute e la vita stessa dei loro dipendenti, pur di raggiungere risultati miliardari. Certo, l'idea è stata bocciata dalla società, ma solo perché considerata troppo azzardata(era sempre possibile che i piloti contagiati morissero, e allora addio mondiale…)

Klaus scrive:
1 aprile 2020 alle 14:31
"...https://www.adnkronos.com/sport/2020/03/30/coronavirus-infettare-piloti-per-renderli-immuni_HEVFsDoE6HhN95DuBMsk9K.html

(per gli altri, ovviamente...)..."

Negli sport motoristici (ma anche nel calcio,per esempio,basti ricordare la strage dell'Heysel) da sempre convivono denaro e irresponsabilità. Basti ricordare per esempio la notizia odierna di Iannone squalificato sino a giugno 2021 per via del doping. Nelle corse - ma anche in qualche altro sport - non c'è proprio spazio per il senso di umanità (mi vengono in mente le battute di Fantozzi quando dopo aver ricevuto qualche genere di angheria bestiale sbottava con frasi del tipo 'come è umano lei'...)

gianni rosso scrive:
1 aprile 2020 alle 16:04
Parliamo pure di un certo mondo affaristico-politico. Illary Clinton alle primarie democratiche del 2008 è ormai sicuramente sconfitta da Obama. Le chiedono di ritirarsi, ma lei replica:"Anche nel 68 Robert Kennedy sembrava sicuro vincitore, ma poi venne ucciso".

Da - http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/?p=28927
3044  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / Questo lo scrive il nostro amico Marco che è stato dimesso da pochissimo ... inserito:: Aprile 02, 2020, 11:33:39 am
Questo lo scrive il nostro amico Marco che è stato dimesso da pochissimo dopo più di un mese di ospedale pesante qui a Bergamo.

Menomale. Almeno lui non lo abbiamo perso

"Cosa mi resterà di questi giorni vissuti lontano da casa, senza mia moglie e mia figlia, i due tesori della mia vita? Cosa mi resterà delle ore passate al pronto soccorso, spaventato e ansioso, con il fiato che non arrivava e la paura di quel terribile verdetto: positivo o negativo? Cosa mi resterà dell’arrivo in reparto dopo la sentenza che mi dichiarava affetto da questo terribile virus? Cosa mi resterà dei giorni isolato dal casco che mi aiutava a respirare, collegato alla mia famiglia solo con pochi messaggi su WhatsApp? So cosa mi resterà! Nel mio cuore porterò per sempre i vostri occhi care infermiere, infermieri, medici, dottoresse e volontari. I vostri occhi che mi sorridevano anche se vinti dalla stanchezza. I vostri occhi bagnati di lacrime quando qualcuno non ce la faceva. E sono in molti purtroppo! I vostri occhi che però, subito, si rivolgevano su di me per consolarmi. I vostri occhi e le vostre mani con i vostri guanti blu che mi stringevano per darmi forza! Questo mi resterà: i vostri occhi e le vostre mani blu! Gli occhi e le mani di Daniele, Daniela, Cris, Chica, Claudia, Marta, Silvia, Michela, Fiorenzo, Damiano, Angela, Laura, Aurora, Katy, Elena, Elisa, Mary, Nicoletta, Alice, Marina, Manuela, Neri, Federica, Gabriella, Ketty, Mighena, la caposala Cosetta, la dottoressa Debora, il dottor Marco, il dottor Roberto e il dottor Stefano.
A voi tutti, il mio, anzi il nostro immenso grazie!
MARCO "

Da -  Fb del 31 marzo 2020 da Francy Bonelli.
3045  Forum Pubblico / Gli ITALIANI e la SOCIETA' INFESTATA da SFASCISTI, PREDONI e MAFIE. / E COSÌ MORIMMO DUE VOLTE: CRONACHE DALLA VAL SERIANA inserito:: Aprile 02, 2020, 11:28:25 am
E COSÌ MORIMMO DUE VOLTE: CRONACHE DALLA VAL SERIANA
   
ALESSANDRO BALDUZZI
31 marzo 2020
   
L’Alta Valle Seriana non è montagna da riviste patinate. La sua bellezza schiva si apprezza maggiormente dall’alto delle sue cime, dove si celano laghi alpini e fitti boschi; non abbacina mentre si percorre l’unica striscia d’asfalto che vi si inerpica. Non è destinazione di settimane bianche rutilanti, ma piuttosto meta affezionata di chi nei decenni passati vi ha comprato casa, i villeggianti – termine qui ancora in uso – in una replica più modesta del rito del buen retiro della classe media lombarda parodiata da Gadda ne “La cognizione del dolore”. Il turismo qui è ancora visto come ultimo degli effetti collaterali delle bellezze del paesaggio e talvolta mal tollerato, insieme al traffico proveniente dalle città padane. Come spesso accade- o ci si vuole illudere accada in accordo con una diffusa etnografia spiccia – il carattere della natura si riflette nello spirito degli abitanti. Tanto taciturni quanto intraprendenti, eredi di un sano buon senso contadino recante con sé sia i pregi di generazioni use al lavoro duro che il sospetto residuale verso il forestiero dato dalla marginalità geografica, gli uomini e le donne di questa valle sono abituati a rimboccarsi le maniche di fronte alle avversità.

Non ci si immagini, tuttavia, un quadretto pastorale, da bucolica orobica. L’albero degli zoccoli ha fatto il proprio tempo anche qui e fino a un decennio fa un’economia prospera poggiava solide fondamenta nell’edilizia e nell’industria tessile. Il muratore bergamasco non è una macchietta, un dodo estintosi in epoca immemore. Sopravvive ancora oggi, pur barcamenandosi tra stagnazione dell’immobiliare e pagatori latitanti, alzandosi alle cinque o giù di lì per scendere verso la pianura a tirar su (lombardismo dovuto) palazzi e palazzetti di città; certo, oggi non è più l’immigrato meridionale il compagno di cantiere, ma lo straniero spesso diversamente colorato. La diffidenza permane, certo, ma il lavoro nobilita l’uomo e il bergamasco lo sa bene. Nell’ingranaggio della crisi, il tassello successivo è quello delle fabbriche tessili, che avevano nella Valle Seriana uno dei maggiori poli produttivi nell’Italia settentrionale, grazie anche alla disponibilità d’acqua garantita dal fiume Serio che la attraversa. Qui come altrove, la concorrenza straniera ha portato alla chiusura degli stabilimenti o alla delocalizzazione là dove la manodopera è a miglior mercato.

Tassello successivo di questo domino è il calo demografico. Non sono pochi coloro che decidono di fare la valigia, spostandosi dove le possibilità di impiego sono maggiori, anche se a poche decine di chilometri di distanza, più vicini a Bergamo, resa più lontana di quel che non sia effettivamente sulla carta da un’unica arteria stradale inadatta a sostenere il flusso pendolare sempre più consistente. I venti comuni dell’Alta Valle Seriana – da Ponte Nossa fino a Valbondione, includendo la conca del monte Presolana e la collaterale Val del Riso, torrente affluente del Serio – sono passati dall’avere una popolazione residente di 39.138 abitanti nel 2014 ai 38.467 dello scorso anno, con una flessione negativa dell’1,7 per cento nel quinquennio. Dati che riflettono solo parzialmente un quadro di lento ma costante spopolamento. A non essere considerati, infatti, sono almeno due fattori: i giovani da una parte, i loro nonni dall’altra.

I primi sono protagonisti di un’emorragia che per molti inizia dalla fine delle scuole superiori, quando l’ingresso nel mondo universitario li chiama altrove e l’uscita da quest’ultimo li spinge a rimanere nelle città d’adozione, dove le possibilità d’impiego e in generale i servizi sono maggiori. I secondi, invece, sono – bontà loro – resi longevi da aria fina e decenni di sgambate, necessarie vista la morfologia del territorio. Non per tutti, però, l’età avanzata è sinonimo di salute e il binomio tra invecchiamento della popolazione e incremento della disoccupazione si è tradotto negli ultimi anni in un travaso dalle fabbriche alle case di riposo: diversi tra gli operai orfani di un’industria dismessa si sono reinventati come ausiliari socio-assistenziali (Asa) e operatori socio-sanitari (Oss) nelle quattro case di riposo del circondario, i cui 220 letti non sempre sono sufficienti a rispondere alle lunghe liste di attesa.

Spesso capita di sentire gli abitanti del posto che, tra il serio e il faceto, si lamentano di come l’Alta Valle Seriana sia morta: di lavoro, di servizi, di opportunità che vengono sempre più a mancare. Non ci si arrende al declino, ma la cecità di talune amministrazioni porta a pensare che un inutile supermercato in più curi l’astenia ormai cronica della valle più di quanto possa fare un ospedale. Quello di zona, nel comune di Piario, è stato recente oggetto di spoliazione; ultimo ad andarsene il reparto di maternità, condannato a soccombere all’utilitarismo sanitario che vede in un numero troppo basso di parti una ragione valida per privare un intero territorio della possibilità di farvi nascere i propri figli.

Finora si parlava di morte metaforica, tuttavia. Fino all’arrivo del contagio in questa valle prealpina, con il suo strascico di sofferenze, morti e lutti. Soprattutto tra le generazioni più vecchie, di quelle che hanno fatto in tempo a patire le privazioni della guerra. Ad andarsene tanti dei personaggi che rendono la provincia una fucina di storie, con il loro corredo di tic e mitologie da bar; tanti dei nonni che queste valli hanno visto sistemarsi, fare famiglia e poi ingobbirsi, tenendo per mano un nipote. Ma anche troppi che nonni – anche solo anagraficamente – non hanno fatto in tempo a diventare.

Uno dei miei libri preferiti da bambino è stato un romanzo di Gianni Rodari, “C’era due volte il Barone Lamberto”. Sull’isola di San Giulio, in mezzo al lago d’Orta, il ricchissimo barone ha assunto sei persone affinché ripetano in continuazione il suo nome, convinto che questo sia il segreto dell’immortalità confidatogli da un santone egiziano secondo il quale “colui il cui nome è sempre pronunciato resta in vita”. Nelle scorse settimane, quante volte si è sentito parlare della Valle Seriana in televisione. Ogni citazione, però, era il suggello di nuove morti, non di pretese di immortalità. Ci si auspica che la fine di questo lungo incubo non rimanga una vittoria di Pirro, ma sia opportunità di rinascita effettiva, seppur dolorosa.

(Foto di copertina di Luigi Bonetti)

Da - https://www.glistatigenerali.com/sanita/e-cosi-morimmo-due-volte-cronache-dalla-val-seriana/
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