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Forum Pubblico => STORIE: TRISTI, BELLE, BRUTTE. => Discussione aperta da: Admin - Novembre 12, 2012, 05:24:00 pm



Titolo: Claudio Laugeri. - Si spara a ottant’anni sulla bara della moglie
Inserito da: Admin - Novembre 12, 2012, 05:24:00 pm
Cronaca

12/11/2012 - la storia

Si spara a ottant’anni sulla bara della moglie

In via San Marino Lei è morta sabato nel ricovero di via San Marino.

Lui ieri pomeriggio ha deciso con fredda determinazione di seguirla

La donna era morta due giorni prima: “Non ti lascio sola”


Claudio Laugeri
Torino


«Abbiamo viaggiato sempre insieme. Il viaggio più lungo non te lo lascio fare da sola». In questo biglietto c’è tutto l’amore di Giovanni per Alma. Avevano appena festeggiato 51 anni di matrimonio. Il cuore di lei ha smesso di battere sabato, ieri pomeriggio lui ha scelto di seguire la donna che ha amato per tutta la vita. E ha voluto farlo subito, davanti alla sua bara, nella camera mortuaria dell’Irv di via San Marino: Giovanni Disnero, 80 anni, ha impugnato il proprio revolver calibro 22 e ha premuto il grilletto.

Giovanni aveva sposato Alma il 12 ottobre del 1961. L’amore della sua vita. Per l’eternità. Nei giorni di ricovero della moglie nella ex struttura dei «Poveri vecchi», ha avuto il tempo di pensare, di decidere, di organizzarsi. Ieri pomeriggio, è uscito dall’abitazione di Collegno con il revolver in tasca. L’arma è regolarmente denunciata a suo nome.

Tutto era pronto 
Giovanni era un piemontese doc, rigoroso, preciso. È arrivato in via San Marino con tutti i documenti necessari a far capire la propria storia. Non voleva scatenare indagini, accertamenti, alimentare misteri. La scelta è stata lineare, come la sua vita e il suo amore per Alma.

In una bustina trasparente ha lasciato i documenti che potevano servire a capire tutto: la fotocopia delle due carte d’identità, del certificato di matrimonio, della registrazione-denuncia dell’arma utilizzata. E sopra a tutte, il biglietto. E’ scritto in piemontese, la sua lingua, quella che aveva scandito ogni attimo della vita con Alma. In quel biglietto, Giovanni si rivolge a lei, ma scrive in stampatello per farsi capire anche dagli altri. Ancora una volta, per chiarezza, per non lasciare dubbi.

Accompagnato nella camera mortuaria, ha chiesto di essere lasciato solo. Non soltanto per pudore. Voleva essere certo che nessuno fosse coinvolto, tritato da indagini e vicissitudini giudiziarie per una questione che era soltanto sua.

Lo sparo 
A quel punto, ha sistemato la busta trasparente sulla bara di Alma, si è seduto in fondo alla stanza, ha rivolto la pistola sul proprio addome e ha premuto il grilletto. Quattro volte. Era ferito, ma ancora lucido. Temeva di sopravvivere. Determinato più che mai, ha puntato la canna alla tempia e ha premuto di nuovo il grilletto. Il colpo fatale. I soccorritori del «118» hanno potuto soltanto constatare la morte dell’anziano.

Sono arrivati anche gli agenti della «Volante» e della Polizia Scientifica. Giovanni aveva fatto in modo che potessero capire subito la situazione. E così è stato. I poliziotti hanno lavorato quasi in silenzio. C’era poco da dire, le informazioni che servivano erano già nero su bianco. Giovanni era partito per raggiungere Alma. Il suo amore eterno.

da - http://lastampa.it/2012/11/12/cronaca/si-spara-a-ottant-anni-sulla-bara-della-moglie-kS51F5oghe8XiiUSit7NVM/pagina.html