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Forum Pubblico => Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. => Discussione aperta da: Arlecchino - Gennaio 06, 2022, 06:32:33 pm



Titolo: Un americano a Roma - di Marco Travaglio
Inserito da: Arlecchino - Gennaio 06, 2022, 06:32:33 pm
Blog di Stelle e dintorni di Roberta Labonia
Un americano a Roma

Marco Travaglio

L’altro giorno, credendo di fare cosa gradita, Minzolingua ha dedicato ben due pagine di Giornale al discorso che il padrone Silvio tenne (in inglese) il 1° marzo 2006 al Congresso americano, prima di trasferirsi a un ricevimento sulla portaerei “Intrepid”, ospite del 90enne Mike Stern, vecchio amico del bandito Giuliano. Lui non sappiamo, ma noi abbiamo apprezzato molto, perché in quella performance c’è tutta la spensierata e ribalda cialtroneria del personaggio che dal ’94 sputtana l’Italia nel mondo e minaccia di continuare dal Colle più alto. L’allora cheerleader di George W. Bush, fra un inno alla libertà (la sua, provvisoria) e un tocco di americanismo alla Sordi, svelò particolari inediti della sua vita, scavalcando pure l’autoagiografia patinata.

Una storia italiana.

1) La prodigiosa capacità di apprendimento delle lingue straniere, sfoggiata americanizzando il “mi consenta” in allow me, nel solco del Noio volevan savuar l’indiriss di Totò e del futuro Shishh shock bicooos di Renzi.
2) L’innesto nell’albero genealogico di famiglia di un insospettato “zio d’America” che “mi mandò il mio primo calendario di Playboy e io lo misi all’asta fra i compagni di scuola dai salesiani in cambio di merendine, ma eravamo lo stesso dei buoni cattolici” (lo nascondevano nella Bibbia).
3) Il camposanto dei marines caduti in guerra dove papà Luigi lo portava da piccolo per fargli giurare fedeltà alla democrazia da lui difesa col sangue nella “Resistenza in Svizzera” (in un caveau della Banca Rasini). Ma non precisò quale cimitero, non risultando sbarchi alleati in Brianza.

Quando poi glielo domandarono, precisò: “Era quello di Nettuno ad Anzio” (sfuggendogli la distinzione tra i due Comuni e dei due cimiteri); “Mio padre era un grande estimatore di De Gasperi e partecipava alle sue iniziative a Roma. Una volta mi condusse al cimitero americano. Fu nel 1956-57” (ma purtroppo De Gasperi era morto nel 1954).

Lo show strappò varie standing ovation a Capitol Hill, popolata di rari deputati e molti figuranti reclutati all’ultimo per riempire le numerose sedie vuote: giovani paggi in giacca e cravatta blu, impiegati del Congresso e veterani dell’esercito, che non si divertivano tanto da quando i genitori li portavano al circo o allo zoo. E subito rivalutarono Bush jr.: credevano di avere il leader peggiore del mondo; invece, scoprirono che c’era anche di peggio. Nulla però al confronto dell’accoglienza che la sceneggiata riscosse in Italia. Giuliano Ferrara: “Discorso semplicemente perfetto”. Marcello Pera: “Grande spessore”. Piercasinando: “Orgoglio per tutti gli italiani”. Ora gli ultimi due aspirano anch’essi al Quirinale. Se non ci fa scompisciare lui, ci pensano loro.

Da Fb del 6 gennaio 2022


Titolo: Una quindicina d'anni fa ebbi l'occasione di incontrare uno sceriffo Usa.
Inserito da: Arlecchino - Febbraio 16, 2022, 05:49:20 pm
Una quindicina d'anni fa (noi Vecchi Sopravvissuti al Caos, abbiamo il vantaggio dell'abbondanza di anni) durante un evento fieristico in Italia, ebbi l'occasione di parlare (con interprete) con uno sceriffo statunitense.

Tra le altre cose, più consone all’evento, azzardai un commento sulla Ferrari (che allora vinceva le corse).
Lo sceriffo candidamente ci disse che non conosceva cosa fosse!
Alla nostra insistenza se avesse ben capito di cosa abbiamo inteso parlare, lo confermò: non sapeva fosse un’auto da corsa.

Dopo la scoperta di pochi tra noi, giovani negli anni Cinquanta, che i pellerossa (oggi diciamo nativi americani) non erano assassini cattivi, ma Vittime Resistenti Oppositori ad un eccidio, questa non conoscenza della Ferrari, di un pubblico ufficiale Usa mi stupì non poco. 

Sono passati gli anni, oggi degli USA abbiamo conosciuto e continuiamo a conoscere molte più realtà negative (trumpismo funesto compreso) ma una cosa ho acquisito serenamente, ci conviene essere alleati più consapevoli e criticare, i difetti dell’Occidente, che avviarsi sulle VIE misteriose di potenze diverse da noi Europei e Occidentali (Inghilterra compresa).

Possibilmente non sopportando assopiti o distratti, le molte, possibili e già attuate infiltrazioni Anti-Sistema Italia.

ggiannig ciaooo