LA-U dell'OLIVO

Forum Pubblico => O.P.O.N. OPINIONE PUBBLICA ORGANIZZAZIONE NAZIONALE. (DA FONDARE. Idea resa nota dal marzo 2024). => Discussione aperta da: Admin - Novembre 13, 2020, 11:28:44 pm



Titolo: PARTITOCRAZIA. - (Capire cosa sia per difendersi dai Predoni di ogni banda).
Inserito da: Admin - Novembre 13, 2020, 11:28:44 pm
Post della sezione Notizie
Gianni Cuperlo
Oggi qualche nota sparsa.
La prima è ancora sul voto oltre Oceano.

Alcuni si chiedono se sia più significativa la vittoria di Biden o la nomina della prima Vice Presidente donna degli Stati Uniti, Kamala Harris.
Direi banalmente che sono entrambi fatti storici e in certa misura combinati: il punto è la sconfitta della espressione peggiore, in quanto la più potente, di una destra prossima a pulsioni autoritarie piuttosto che a una democrazia liberale.
Il fatto che il successo del nuovo Presidente sia stato comunicato dai media del mondo prima che l’uscente si sia congratulato al telefono (come da prassi) è di per sé un episodio rilevante assai.
Al fondo scopre il tentativo della nuova destra sulle due sponde atlantiche: mandare in minoranza i principi dello Stato di diritto, il rispetto delle regole e delle leggi, la stessa sovranità.
Ha ragione Ezio Mauro, la rivoluzione conservatrice non attacca le politiche degli altri, ma la democrazia in quanto tale ritenendola illegittima, abusiva.
Sta qui il compito storico della nuova Amministrazione: riconnettere democrazia e popolo (se volete, capitalismo e popolo).
Non sarà facile anche perché comunque 70 milioni di americani al falso sogno trumpiano hanno ridato fiducia e se è accaduto forse conta qualcosa (ne ha scritto il Financial Times) che nei suoi 4 anni alla Casa Bianca il “despota” della destra abbia rivendicato a sé l’aver fatto aumentare il reddito del quartile più povero della popolazione (il 25 per cento).
Prendersi i voti della cima e della base della piramide sociale, questa è l’insidia che una destra sovranista sconfitta ma non cancellata (politicamente) ha messo in atto. E a questa strategia bisognerà, qui come in America, opporne una più credibile.
Secondo flash sul conflitto Stato-Regioni-Comuni.
L’assetto attuale ha mostrato tutti suoi limiti (che in buona misura risalgono a prima): ripetiamolo allo sfinimento, una pandemia non la governi con 20 sistemi sanitari diversi.
Limiti della burocrazia ci sono: prendiamo il mancato tracciamento, la Protezione Civile aveva provveduto al bando per il reclutamento di nuovi medici, infermieri, tecnici, amministrativi. Hanno risposto in 49mila e i dati sono stati trasmessi alle Regioni. La Toscana ne ha chiamati 242, il Veneto 51, Piemonte, Campania Puglia Calabria nessuno.
Alla domanda su come sia stato possibile la risposta ha scaricato le colpe sulla burocrazia e l’incapacità di  comunicare col sistema sanitario centrale, sarebbe inoltre mancato il personale per le selezioni (sino a sostenere che ancora ieri alcuni direttori generali delle Asl non sapevano della esistenza dell’elenco).
Ecco, così non può funzionare e diventa una priorità porre mano.
Terza nota, qualcuno chiede se si potranno creare delle “enclave” gialle in regioni rosse come sollecitato da alcuni sindaci
Ora, il tema non è nell’immediato questo (ieri la Federazione dell’Ordine dei Medici ha chiesto il lockdown totale).
Detto ciò teoricamente la differenziazione anche dentro la stessa regione è possibile per l’impianto normativo costruito (ma in questa fase si è insistito per soluzioni regionali di colore unico con la motivazione che una gestione su scala provinciale risulterebbe complicata in particolare per la gestione dell’ordine pubblico).
Credo di capire che si stia valutando l’ipotesi di mantenere questo regime per due settimane e, se i dati lo consentiranno, dalla terza avere province che dalla zona rossa passano a misure meno restrittive.
Quarta nota, l’ultimo decreto “Ristori” (ohi ohi questi nomi!) prevede risorse per 2 miliardi e mezzo (credito d’imposta al 60 per cento per tre mesi sulle spese di affitto, contributi a fondo perduto per i mancati incassi, rinnovo della Cassa integrazione per i dipendenti, sospensione del pagamento dei tributi sino a gennaio 2021, assicurazione sulla maggiore rapidità delle erogazioni con versamenti diretti sui Conti Correnti).
È uno sforzo senza precedenti perché senza precedenti è l’emergenza.

Se serviranno altre risorse verranno trovate anche, in caso di necessità, con un ulteriore scostamento di bilancio.
Bon, scusate la lunghezza, per oggi basta così (grazie come sempre per i commenti, questo filo diretto è prezioso più per me che per voi).
Buona serata e un abbraccio

Da – FB del 9 novembre 2020


Titolo: PARTITOCRAZIA. - (Capire cosa sia per difendersi dai Predoni di ogni banda).
Inserito da: Admin - Dicembre 21, 2020, 07:57:42 pm
Partitocrazia

/par·ti·to·cra·zì·a/

sostantivo femminile

Predominio dei partiti, in quanto organizzazioni autonome e monopolistiche, che tendono a sostituirsi al Parlamento nella determinazione della vita politica dello stato e che estendono la loro influenza in ogni campo della vita di una collettività.


Definizioni da Oxford Languages


Titolo: Il successo di Gianroberto e la Casaleggio Associati, da Olivetti a Beppe Grillo
Inserito da: Admin - Dicembre 25, 2020, 07:09:06 pm
Il successo di Gianroberto e la Casaleggio Associati, da Olivetti a Beppe Grillo passando per Di Pietro
Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
26 nov 2020, 14:35
a me

https://www.ilriformista.it/il-successo-di-gianroberto-e-la-casaleggio-associati-da-olivetti-a-beppe-grillo-passando-per-di-pietro-178439/
 


Titolo: Se Conte batte Renzi, il grande rischio è la sbornia
Inserito da: Admin - Gennaio 17, 2021, 11:26:15 pm
Hanno tutti ragione - La Repubblica

Hanno tutti ragione - La distanza tra le parole e la politica
15 gennaio 2021

Se Conte batte Renzi, il grande rischio è la sbornia
Diamo pure per buona la riuscita dell’operazione Responsabili o Costruttori o come volete chiamarli. Non è ancora certo, ma facciamo finta che.
Conte sopravvive alla sfida di Renzi, lo spinge all’opposizione, lo sbaraglia e continua la sua esperienza a Palazzo Chigi. Il rischio più grande, a quel punto, è la sbornia, l’illusione. Avere i numeri e governare sono due cose diverse, lo ha ricordato oggi il vicesegretario del Pd Andrea Orlando. Non è un consiglio disinteressato. Il Pd, che alla fine ha scelto di stringersi intorno a Conte per respingere l’offensiva di Renzi, ma che su metodi e molte scelte del presidente del Consiglio non è stato meno perplesso del leader di Italia viva, sa di correre a sua volta un grosso rischio. Quella di Conte su Renzi non sarebbe una vittoria che scioglie i nodi politici irrisolti: non stabilisce se il Mes sia o no uno strumento utile, non dice se il Paese ha bisogno di autonomia regionale o neocentralismo, non dirime la scelta tra dirigismo e liberismo, garantismo e giustizialismo, bicameralismo e monocameralismo, proporzionale o maggioritario. Direbbe solo che Conte ha prevalso su Renzi. Ma per fare cosa, in nome di quale agenda di governo è tutt’altro che chiaro.

Renzi è candidato a perdere la sfida con Conte perché il suo strappo, nonostante gli sforzi di legarlo a contenuti e programmi, è apparso personalistico e intempestivo persino tra chi non gli è ostile. Il grado di credibilità di Renzi, però, non basta a riscattare il governo dalla sua evidente paralisi. In questo Conte ha delle responsabilità. Ha più spesso usato il suo fondamentale ruolo per astrarsi dal dibattito nella sua maggioranza, come a porsi al di sopra delle beghe di partito, anziché per guidarlo e portarlo a sintesi concreta, operativa. L’esperienza ha insegnato a Conte che le divisioni nei suoi governi - prima nella stagione gialloverde, poi in quella giallorossa – hanno spesso rafforzato il suo, di potere personale. A scapito, però, dell’efficacia dell’azione di governo. Gli indici di gradimento, molto alti quelli di Conte, aiutano a capire qualcosa ma possono sviare l’attenzione. Anche se può apparire contraddittorio, il rafforzamento del consenso personale non va necessariamente di pari passo con quello elettorale e politico. Pure Paolo Gentiloni da presidente del Consiglio godeva, meritatamente, di indici molto alti. Ma quando si è arrivati al voto, nel 2018, non è bastato a dare potenza né al suo partito né alla coalizione, perché il Pd si è presentato a quelle elezioni con un carico di errori, forzature, rimozioni politiche non compensabili grazie all'arsenale di un singolo.
Senza retorica, il governo è atteso da sfide epocali e micidiali. Pensare di affrontarle solo sulla spinta di un successo numerico in Senato è una illusione dalla quale Conte deve subito dimostrare di essere immune.

Ricevi questa e-mail perché hai prestato a GEDI Digital S.r.l., Società controllata del Gruppo GEDI S.p.a., il consenso al trattamento dei dati.


Titolo: OMAGGIO A CRAXI NELLA CONCLUSIONE DEL SUO MEMORIALE.
Inserito da: Admin - Gennaio 20, 2021, 12:16:34 am
OMAGGIO A CRAXI NELLA CONCLUSIONE DEL SUO MEMORIALE
L'ULTIMA LETTERA, LA PIÙ PREVEGGENTE IN PUNTO DI MORTE
 
"IL CASO CRAXI NON VERRA' SEPOLTO"
 
L'ultima lettera di Craxi venne scritta nel dicembre del 1999 per un amico giornalista, Gianni Pennacchi, e affidata alla Critica per consegnarla. Il suo Giornale (allora diretto da Maurizio Belpietro, ora radicalemte autocritico verso se stesso) non la pubblicò. La pubblicò a Gennaio del 2000 la Critica Sociale. La riproduciamo oggi quale omaggio dovuto al termine di un memoriale mai celebrato. La foto - qui sopra - riproduce la prima pagina della Critica con l'originale dell'ultima lettera di Bettino. Tra allusioni e affondi, alludeva già allora ad un tema attuale, ad una "controrivoluzione" (così la chiamava lui stesso) rispetto alla "falsa rivoluzione" del '93, vedendo una via d'uscita nell'alleanza tra liberali, repubblicani e socialisti: il Trifoglio patriottico che (come al solito) i "post-socialisti" ne hanno fatto merce di scmbio per collegi, facendolo fallire.
Ma tra i due, Trifoglio-Craxi e "post-socialisti", i secondi hanno di nuovo fallito e mai il primo, anche se da  morto.

Il "Trifoglio" infatti è ora simbolo di "Una rivoluzione per la Repubblica", eredità di Craxi che a sua volta la eredita da Pietro Nenni. Vedremo come e se l'Avanti! riuscirà a dare corpo ad un'aspirazione che ha radici profonde e ostacoli formidabili  nella storia d'Italia dal Risorgimento e per tutto il '900.  Stefano Carluccio

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"IL CASO CRAXI NON VERRÀ SEPOLTO" (TITOLO DELL'AUTORE)

di Bettino Craxi

Dall'ospedale di Tunisi, poco prima di essere operato, Bettino Craxi inviava per una ultima intervista il testo che pubblichiamo e che ha affidato a Critica Sociale "Mi dispiace ma non ti posso incontrare. So che la tua insistenza è amichevole ma mi trovo di fronte a cause di forza maggiore

Sono tornato a rifugiarmi all'ospedale militare di Tunisi
Le cose si complicano e ogni giorno c'è una nuova scoperta che non fa piacere

Dovevo fare una operazione urgente. Ora ne debbo fare due.
Che Dio mi aiuti. Conto di uscirne vivo. Ci sono ancora troppi mascalzoni che vorrebbero il contrario anche se si coprono il viso con il velo della ipocrisia umanitaria

Ora purtroppo le mie cose sono improvvisamente cambiate
Non so se cercherò di operarmi in Tunisia, magari con l'aiuto di una équipe italiana, in Francia o negli Usa
Di messaggi ne ho ricevuti tanti. Non li ho ancora letti tutti. Quello che più mi ha fatto piacere è il messaggio del Santo Padre. Per il resto tanti si sono riciclati e tanti continuano a comportarsi come se nulla fosse. Bugiardi ed extraterrestri.
Il Caso Craxi c'è e se riuscirò a vivere non lo si seppellirà tanto facilmente.
L'ora della verità si sta avvicinando e suonerà sonoramente per tanti capintesta che continuano a parlare con singolare disinvoltura di passaggi storici che essi conoscono come le loro tasche.
Non credo che il Parlamento istituerà Commissioni d'inchiesta. Ha tenuto duro sino ad oggi non vedo perché dovrebbe farlo oggi.

Con frutta, fiori e animali leggiadri si cerca di imbelli re una politica italiana che è diventata un vero zoo
Finché dura. Un tempo Calindri diceva "Dura minga"

I miei fiori non li ho più. Quelli che ho sul tavolo sono un regalo del Presidente della Repubblica Tunisina, Ben Alì

Il Trifoglio è una bella idea come tutte le idee che richiamano i colori della Patria
   
 
 
da - CENTRO INTERNAZIONALE DI BRERA
via Formentini 10, Milano, MI, 20121
avanti@centrobrera.it
AVANTI!


Titolo: Insegnanti e Sanitari il BELLO della Società Italiana.
Inserito da: Admin - Novembre 09, 2021, 08:00:16 pm
Insegnanti e Sanitari il BELLO della Società Italiana.

Ma abbiamo sempre bisogno di Fatti che lo confermano perché non sempre è vero, per ognuno di loro.

La gente deve essere messa nella condizione di conoscere le Differenze tra loro. Ce ne sono eccome!

Grazie a chi ci testimonia di avere vissuto il BELLO di un buon insegnamento o di una buona assistenza sanitaria, ricevuti.

ciaooo
Io su Fb del 8 novembre 2021