LA-U dell'OLIVO

Forum Pubblico => ESTERO fino al 18 agosto 2022. => Discussione aperta da: Admin - Settembre 10, 2020, 10:32:33 am



Titolo: ASIA. ORIENTE E MEDIO ORIENTE.
Inserito da: Admin - Settembre 10, 2020, 10:32:33 am
The origin of North Korea's 'ghost boats' - BBC Future

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https://www.bbc.com/future/article/20200909-the-origin-of-north-koreas-ghost-boats


Titolo: Re: ASIA. ORIENTE E MEDIO ORIENTE.
Inserito da: Admin - Settembre 10, 2020, 06:54:42 pm
Le otto condanne per l'omicidio di Khashoggi sono una "parodia della giustizia" per l'Onu

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Arlecchino Euristico

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Le pene, fra i 7 e i 20 anni, sono state ridotte rispetto alla pena di morte del precedente verdetto. Il giornalista dissidente scomparve dopo essere entrato nel consolato saudita di Istanbul  -

https://www.agi.it/estero/news/2020-09-07/khashoggi-condanne-omicidio-9591119/

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Titolo: Il PE rimuove Aung San Suu Kyi dalla comunità del Premio Sacharov
Inserito da: Admin - Settembre 11, 2020, 09:52:02 pm
Il PE rimuove Aung San Suu Kyi dalla comunità del Premio Sacharov | Notizie Myanmar | Al Jazeera

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https://www.aljazeera.com/news/2020/09/ep-removes-aung-san-suu-kyi-sakharov-prize-community-200910114025926.html
 


Titolo: [b]Il sindaco che sfida Erdogan: "Istanbul città del coraggio è simbolo della...
Inserito da: Admin - Settembre 11, 2020, 09:59:00 pm
Il sindaco che sfida Erdogan: "Istanbul città del coraggio è simbolo della democrazia" | Rep

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https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2020/09/10/news/il_sindaco_che_sfida_il_sultano_istanbul_citta_del_coraggio_e_simbolo_della_democrazia_-266864118/
 


Titolo: Timidi passi avanti tra Baghdad e il governo del Kurdistan iracheno
Inserito da: Admin - Settembre 20, 2020, 07:05:00 pm
Timidi passi avanti tra Baghdad e il governo del Kurdistan iracheno - Zuhair al Jezairy - Internazionale

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https://www.internazionale.it/opinione/zuhair-al-jezairy/2020/09/14/iraq-kurdistan-negoziati
 


Titolo: Accordo di Abramo, Israele, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Stati Uniti, Nato, ...
Inserito da: Admin - Settembre 21, 2020, 11:18:14 am
Medio Oriente, Accordo di Abramo, Israele, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Stati Uniti, Nato, la nuova rotta americana | Rep

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Arlecchino Euristico

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https://rep.repubblica.it/pwa/editoriale/2020/09/20/news/medio_oriente_accordo_di_abramo_israele_emirati_arabi_uniti_bahrein_stati_uniti_nato_la_nuova_rotta_americana-267875850/

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Titolo: L’altra Israele contro Netanyahu
Inserito da: Admin - Settembre 21, 2020, 06:39:26 pm
L’altra Israele contro Netanyahu | Rep

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Arlecchino Euristico
12:34 (6 ore fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/09/17/news/l_altra_israele_contro_netanyahu-267672101/

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Titolo: L’altra Israele contro Netanyahu
Inserito da: Admin - Settembre 24, 2020, 12:13:29 pm
L’altra Israele contro Netanyahu | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
ven 18 set, 15:28 (6 giorni fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/09/17/news/l_altra_israele_contro_netanyahu-267672101/
 


Titolo: Il Panshir afgano ha un nuovo Leone. Massud il giovane.
Inserito da: Admin - Settembre 26, 2020, 11:05:52 am

Massud il giovane. Il Panshir afgano ha un nuovo Leone | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
09:46 (1 ora fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/09/25/news/afghanistan_massud_il_giovane_il_panshir_afgano_ha_un_nuovo_leone-268537586/
 


Titolo: Elezioni in Birmania, la signora dei rubini sfida Aung San Suu Kyi
Inserito da: Admin - Settembre 27, 2020, 04:58:12 pm
Elezioni in Birmania, la signora dei rubini sfida Aung San Suu Kyi | Rep

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Arlecchino Euristico
ven 25 set, 18:55 (2 giorni fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/09/24/news/elezioni_in_birmania_la_signora_dei_rubini_sfida_aung_san_suu_kyi-268430988/

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Titolo: Amnesty International sospende le operazioni in India - BBC News
Inserito da: Admin - Settembre 29, 2020, 01:55:34 pm
Amnesty International sospende le operazioni in India - BBC News

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09:36 (4 ore fa)
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https://www.bbc.com/news/world-asia-india-54277329
 


Titolo: L'ambasciatore azero, "L'Italia continui a sostenerci"
Inserito da: Admin - Settembre 29, 2020, 10:55:35 pm
L'ambasciatore azero, "L'Italia continui a sostenerci"

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Arlecchino Euristico
lun 28 set, 23:19 (23 ore fa)
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Mammad Ahmadzada all'AGI: "Eccellente partner strategico, siamo convinti che il Paese possa portare un contributo chiave alla risoluzione del conflitto del Nagorno Karabakh tra Armenia e Azerbaigian". "La comunità internazionale comprenda la differenza tra vittima e aggressore" -

https://www.agi.it/estero/news/2020-09-28/ambasciatore-azero-ahmadzada-nagorno-karabakh-italia-9788340/

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Titolo: Nagorno-Karabakh, nell’enclave che ha riacceso la guerra tra armeni e azeri:...
Inserito da: Admin - Settembre 30, 2020, 12:29:42 pm
Nagorno-Karabakh, nell’enclave che ha riacceso la guerra tra armeni e azeri: “Bombe anche sulle scuole” | Rep

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Arlecchino Euristico
11:57 (29 minuti fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/09/29/news/nagorno-karabakh_nell_enclave_che_ha_riacceso_la_guerra_tra_armeni_e_azeri_bombe_anche_sulle_scuole_-268927827/

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Titolo: Putin, Trump e Macron chiedono il cessate il fuoco immediato nel Nagorno-Karabak
Inserito da: Admin - Ottobre 01, 2020, 07:04:18 pm
Putin, Trump e Macron chiedono il cessate il fuoco immediato nel Nagorno-Karabakh

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Arlecchino Euristico
17:18 (1 ora fa)
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I tre leader esortano i due Paesi in guerra a riprendere i negoziati. Mosca si è offerta di ospitare i colloqui di pace ma per Erdogan: "Una tregua

https://www.repubblica.it/esteri/2020/10/01/news/mosca_si_offre_per_ospitare_colloqui_pace_su_nagorno-_karabakh-269067400/

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Titolo: I musulmani e il terrorismo da sradicare
Inserito da: Admin - Ottobre 05, 2020, 07:34:06 pm

I musulmani e il terrorismo da sradicare | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
08:03 (11 ore fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/10/04/news/francia_emmanuel_macron_terrorismo_fondamentalismo_islamista_isis-269464356/
 


Titolo: I rohingya senza diritti né pace, arricchiti, la tortura della carne, capelli...
Inserito da: Admin - Ottobre 08, 2020, 12:31:26 pm
I rohingya senza diritti né pace, arricchiti, la tortura della carne, capelli politici, dimenticare Moravia - Corriere.it

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Arlecchino Euristico
sab 3 ott, 15:20 (5 giorni fa)
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https://www.corriere.it/rassegna-stampa/2020/09/14/i-rohingya-senza-diritti-ne-pace-arricchiti-tortura-carne-capelli-politici-dimenticare-moravia-e479f3fc-f69b-11ea-a235-1f3f4e67a539.shtml

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Titolo: Nagorno-Karabakh, la vera storia di un conflitto lungo un secolo
Inserito da: Admin - Ottobre 15, 2020, 04:03:33 pm
Nagorno-Karabakh, la vera storia di un conflitto lungo un secolo

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Arlecchino Euristico
mer 14 ott, 17:28 (22 ore fa)
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Gli scontri tra armeni e azeri sono riesplosi nei giorni scorsi. Ma il braccio di ferro su questa parte di Caucaso va avanti dall'inizio del '900 e ora

https://www.repubblica.it/esteri/2020/10/13/news/armenia_nagorno_karabak_conflitto-270396586/

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Titolo: “Parlare con Israele”. La figlia del presidente sfida gli ayatollah
Inserito da: Admin - Ottobre 22, 2020, 06:37:20 pm
“Parlare con Israele”. La figlia del presidente sfida gli ayatollah | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
mer 21 ott, 09:16 (1 giorno fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/10/20/news/parlare_con_israele_la_figlia_del_presidente_sfida_gli_ayatollah-271259379/
 


Titolo: Al Otaiba: “Intese segrete a colpi di strette di mano. ...
Inserito da: Admin - Ottobre 25, 2020, 12:40:57 pm
Al Otaiba: “Intese segrete a colpi di strette di mano. Così abbiamo raggiunto gli Accordi di Abramo” | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
ven 16 ott, 10:38 (9 giorni fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2020/10/15/news/al_otaiba_intese_segrete_a_colpi_di_strette_di_mano_cosi_abbiamo_raggiunto_gli_accordi_di_abramo_-270719947/
 


Titolo: I tibetani che prestano servizio nelle forze indiane "segrete"
Inserito da: Admin - Ottobre 25, 2020, 07:09:51 pm
I tibetani che prestano servizio nelle forze indiane "segrete" - BBC News

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
ven 16 ott, 10:45 (9 giorni fa)
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https://www.bbc.com/news/world-asia-india-54464189
 


Titolo: La lezione dell’Estremo Oriente per convivere con il Covid 19
Inserito da: Admin - Ottobre 30, 2020, 02:28:51 pm

La lezione dell’Estremo Oriente per convivere con il Covid 19 | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
dom 18 ott, 10:44 (12 giorni fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/editoriale/2020/10/18/news/covid_19_estremo_oriente_contenimento_pandemia-270934826/
 


Titolo: Una città libera per gli armeni
Inserito da: Admin - Novembre 18, 2020, 03:28:31 pm
Una città libera per gli armeni | Rep

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Arlecchino Euristico
12:36 (2 ore fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/11/17/news/una_citta_libera_per_gli_armeni-274795646/

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Titolo: Iran, il cappio che sveglia la Ue |
Inserito da: Admin - Dicembre 15, 2020, 03:52:10 pm

Iran, il cappio che sveglia la Ue | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
07:47 (8 ore fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/12/14/news/dialogo_sul_nucleare_in_cambio_di_democrazia_e_diritti_umani_iran_biden_volta_pagina-278384583/
 


Titolo: Trovata morta in Canada una nota attivista pachistana
Inserito da: Admin - Dicembre 23, 2020, 05:54:24 pm
Trovata morta in Canada una nota attivista pachistana

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
10:16 (7 ore fa)
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Karima Baloch lottava in difesa dei diritti civile e delle aspirazioni indipendentiste della regione del Belucistan.

Aveva ricevuto una lettera minatoria in cu…

https://www.repubblica.it/esteri/2020/12/22/news/toronto_trovata_morta_un_attivista_pachistana-279488525/


Titolo: Crisi nucleare iraniana: Teheran arricchirà l'uranio al 20%, dice l'ONU
Inserito da: Admin - Gennaio 02, 2021, 06:46:29 pm
Crisi nucleare iraniana: Teheran arricchirà l'uranio al 20%, dice l'ONU - BBC News

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
10:03 (8 ore fa)
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https://www.bbc.com/news/world-middle-east-55509048
 


Titolo: Internazionale: I musulmani indiani accusati di usare il jihad dell’amore
Inserito da: Admin - Gennaio 02, 2021, 06:47:37 pm
Internazionale: I musulmani indiani accusati di usare il jihad dell’amore

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
10:02 (8 ore fa)
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Internazionale: I musulmani indiani accusati di usare il jihad dell’amore

https://www.internazionale.it/notizie/gwynne-dyer/2020/12/31/india-musulmani-jihad-amore
 


Titolo: Abbas Araghchi: “Gli Usa tornino a parlare con noi iraniani”
Inserito da: Admin - Gennaio 21, 2021, 11:42:32 am
Abbas Araghchi: “Gli Usa tornino a parlare con noi iraniani”

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
08:56 (2 ore fa)
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Intervista al viceministro degli Esteri di Teheran. "Siamo pronti a rispettare tutti gli impegni dell'accordo sul nucleare se gli americani tornano a …

https://www.repubblica.it/esteri/2021/01/20/news/araghchi_gli_usa_tornino_a_parlare_con_noi_iraniani_-283518093/
 


Titolo: Myanmar e la sua continua tragedia ...
Inserito da: Admin - Marzo 05, 2021, 09:53:59 pm
Myanmar e la sua continua tragedia ...

Se un regime antidemocratico al potere, opprime la cittadinanza, la popolazione o le singole persone, minaccia la pace dei vicini o addirittura del mondo, è accettabile che le nazioni unite, non necessariamente la Nato o L’Onu, per una ipocrita non ingerenza ignorino massacri o azioni violente e disumane?

ggiannig


Titolo: “La Siria è un’altra Somalia. È caduta nella trappola dell’economia del sacchegg
Inserito da: Arlecchino - Marzo 21, 2021, 02:49:04 pm
“La Siria è un’altra Somalia. È caduta nella trappola dell’economia del saccheggio”

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
sab 20 mar, 23:04 (15 ore fa)
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https://www.huffingtonpost.it/entry/la-siria-e-unaltra-somalia-e-caduta-nella-trappola-delleconomia-del-saccheggio_it_6054d84dc5b6cebf58ce594b
 


Titolo: "La prima volta che i Taliban entrarono a Kabul fu nel settembre del 1996.
Inserito da: Admin - Agosto 19, 2021, 08:16:47 pm

Loredana Semantica

Maria Grazia Casagrande
 
"La prima volta che i Taliban entrarono a Kabul fu nel settembre del 1996. Io e il fotografo Pietro Gigli eravamo tra i pochissimi stranieri presenti. Avevamo raggiunto l’Afghanistan valicando il mitico Khyber pass, e fummo gli ultimi a dormire all’hotel Intercontinental, che il giorno dopo il nostro arrivo fu devastato e saccheggiato dai Taliban.
In Occidente si parlava molto di questi studenti coranici, allevati a pane duro e Islam nelle madrasse delle zone più remote dell’Afghanistan, ma quasi nessuno li aveva mai visti.
Erano magri, i volti affilati, gli occhi cerchiati dal Kajal. Si muovevano nella città devastata con arroganza, ma anche con una specie di stupore nello sguardo, da villani in città. Ricordo di averli visti allo zoo, in un giorno di festa, passeggiare tra le gabbie delle scimmie, tenendosi teneramente per mano.

Con noi stranieri erano sfuggenti, come se non sapessero bene che atteggiamento prendere, ma l’unica volta in cui Pietro estrasse dalla borsa la macchina fotografica, in un mercato di periferia, un paio di loro sbucarono dal nulla con i Kalashnikov imbracciati e mancò poco che ci ammazzassero sul posto.
Il presidente Najibullah era stato appeso a un palo dopo essere stato torturato, e la città stava rapidamente tornando al medioevo: le donne che non indossavano il burka erano frustate in pubblico dalla cosiddetta “polizia morale”. La musica era vietata, e il nostro autista ci mostrò il vano segreto che aveva ricavato dentro la sua auto per nascondere le musicassette.

Tutti i giorni, alle 12, una marea di oggetti sequestrati nelle case – televisori, telefoni e ogni tipo di elettrodomestico – veniva disseminata lungo la strada principale di Kabul, e un carro armato ci passava sopra, producendo un clangore che entrava nelle ossa. Vedemmo la furia con cui le ruspe si accanivano contro il cemento delle strade, simbolo della modernità, e gli alberi ornati da chilometri di nastro srotolato dalle videocassette sequestrate.
Il venerdì, dopo la preghiera, allo stadio si svolgevano le esecuzioni pubbliche di chi non osservava la sharia. A Kandahar incontrammo il dottor Beluchi, un uomo malinconico che tagliava le mani ai ladri e presiedeva alla lapidazione degli adulteri.

Il mio giornale chiedeva storie di donne violate, maltrattate, umiliate. Avvicinarle era difficile e pericoloso, ma alcune sfidavano i divieti e si sfilavano il burka nella speranza che la loro voce arrivasse fuori da quell’orrore, e che questo servisse a qualcosa. Mi colpì il fatto che sotto il panno pesante fossero sempre truccate con molta cura.

Un giorno, per caso, scoprimmo cosa accadeva nell’immenso orfanotrofio della città, ingrossato da anni di guerre: nessuno si curava più di farvi arrivare il cibo, e i Taliban offrivano riso e acqua ai bambini in cambio di sesso. Prima portammo casse di cibo, poi andammo dall’appena nominato ministro dell’infanzia, chiedendogli nel nome di Allah di far cessare gli abusi. Ricordo ancora la sua faccia sorpresa e annoiata, e il fatto che mentre gli parlavamo – ammesso che capisse l’inglese – non smise un attimo di scaccolarsi il naso.
E questo era il governo islamico dei Taliban, presieduto dal misterioso e invisibile Mullah Omar. Tutti sapevano che a rifornirlo di armi erano stati gli americani. Qualche arguto analista della Cia doveva aver deciso che lui era l’uomo su cui puntare nel complicato scacchiere afghano.

Io non sono mai stato una cima, ma rispetto agli analisti della Cia devo essere un gigante del pensiero, perché scrissi in fondo al mio reportage che gli americani avevano messo le loro fiches sul numero sbagliato, e avrebbero pagato a caro prezzo l’errore. Però c'è poco da vantarsene, perché ci sarebbe arrivato anche un bambino.
Mi porto dentro da sempre le molte cose orribili che vidi, ma anche la bellezza di un paesaggio in cui nel deserto l’ardesia brilla al tramonto con colori mai visti altrove, e le carovane dei beduini attraversavano le gole di montagna avanzando lente sui cammelli, come trecento anni fa.

Quel reportage vinse il premio “Ilaria Alpi”, e il compenso ammontava a cinque milioni di lire. La metà li misi in un fondo di deposito intestato a mia figlia, l’altra metà la inviai attraverso la Croce Rossa agli afghani che mi avevano aiutato a entrare nel Paese e a uscirne vivo. Uno di loro, un professore di cui ho dimenticato il nome, mi fece sapere che li avrebbe usati per fuggire dal Paese. Spero tanto che ci sia riuscito."

Michele Gambino

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Mi ha fatto molto piacere leggere i ricordi di Michele Gambino, e dopo aver zigzagato fra i molti articoli proposti dai quotidiani in questi giorni e aver letto di tutto un pò, resta ferma la mia profonda diffidenza verso quel 'volto moderato' tanto ostentato dai talebani nel tentativo di rendersi accettabili al resto del mondo e potersi così accordare con Russia e Cina.
È troppo recente il ricordo di Malala Maiwand, attivista per i diritti civili e giornalista, uccisa perché portavoce del riscatto delle donne in una società maschilista all'ennesima potenza; brucia troppo quella ferita per credere che le donne non perderanno i loro diritti e le loro libertà, ammesso che le abbiano mai avute per davvero...
"La priorità assoluta è ristabilire ordine e legge, nessuno cerca vendette" - dice un loro portavoce - "vogliamo solo vivere in pace, e i diritti delle donne saranno rispettati, ma secondo le regole della Sharia".
E quali sarebbero queste regole? - mi chiedo.
Innanzi tutti le limitazioni della libertà femminile, con l'obbligo di un tutore uomo durante gli spostamenti.
La possibilità per il genere femminile di accedere solo ad alcune professioni.
L'obbligo d'indossare il velo, a volte l'imposizione del burqa.
Il diritto dei padri a combinare matrimoni delle figlie, minorenni o adulte che siano.
La lapidazione o la decapitazione per le donne adultere; seppure nel Corano non siano menzionate pratiche così violente nei confronti delle donne.
E mi pare così impressionante la foto apparsa in questi giorni sui quotidiani; quel formicaio di persone ammassate dentro un aereo, in fuga verso un'altra vita.
Ma quale vita, e dove?
In un mondo 'altro' sempre più egoista, viziato, razzista, omofobo; no tav o no vax ma totalmente vaccinato contro l'empatia verso i deboli e gli emarginati; un mondo violento nei confronti delle donne, nonostante predichi esattamente il contrario.

Quanti uomini, cosiddetti 'occidentali' adotterebbero volentieri le regole della sharia?
Quanti uomini schiavizzano le donne, ne annullano la personalità, le uccidono prima ancora di infierire la coltellata finale?
Quanti uomini, irreprensibili padri di famiglia, sono segretamente pedofili?
E la nostra Chiesa, anch'essa in lotta contro la pedofilia, proprio all'interno delle proprie mura?
No! Non siamo certo meglio di coloro contro cui puntiamo il dito; e tutte queste nostre parole di sdegno dureranno giusto il tempo di un respiro;
poi torneremo a pensare agli ultimi saldi d'Agosto, alle spiagge affollate, all'autunno funestato da un terzo vaccino.
E gli uomini prepotenti e violenti, di ogni luogo e credo religioso, resteranno tali e s'industrieranno per aumentare il loro potere e impadronirsi del resto del mondo.
Perché è questa l'ambizione che, dalla notte dei tempi, smuove le viscere dell'Uomo.

Da Fb del 18 agosto 2021


Titolo: Il problema dei terroristi infiltrati tra i profughi che lasciano Kabul.
Inserito da: Admin - Agosto 25, 2021, 04:56:49 pm
Il problema dei terroristi infiltrati tra i profughi che lasciano Kabul

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
24 ago 2021, 10:02 (1 giorno fa)
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https://www.agi.it/estero/news/2021-08-24/problema-terroristi-infiltrati-tra-profughi-lasciano-afghanistan-13651883/
 


Titolo: Marco d'Eramo. - Kabul come Saigon? Le illusioni sul declino americano
Inserito da: Admin - Ottobre 03, 2021, 06:27:33 pm
Kabul come Saigon? Le illusioni sul declino americano

Quel che rende gli Stati uniti così peculiari è che più guerre perdono, più accrescono e rafforzano la loro presa sul mondo.

Marco d'Eramo 16 Settembre 2021



Non si può accendere una radio o una Tv senza sentir paragonare con la caduta di Saigon il 30 aprile 1975 quello che è successo a Kabul nelle ultime settimane. Ma nessuno, tra i nostri pensosi commentatori, si prende la briga di valutare il seguito della vicenda, di considerare cioè Saigon (e Kabul) non come la fine di una storia, ma come un capitolo a cui seguono nuovi sviluppi.
Allora, negli anni ’70, la caduta di Saigon parve l’ultimo chiodo piantato nella bara della potenza americana, l’evento simbolico di un declino irreversibile e ravvicinato. Torniamo con la mente a quegli anni: intanto la caduta di Saigon poneva fine a una guerra molto più sanguinosa e impegnativa per gli Stati uniti di quanto sia mai stata l’invasione dell’Afghanistan: il picco della presenza americana in Afghanistan è stato di 95.000 soldati (più 7.800 mercenari), su una popolazione Usa di 310 milioni, mentre in Vietnam il picco della presenza militare era stato di 536.000 soldati (su una popolazione Usa di 196 milioni); in Afghanistan sono morti 2.500 soldati Usa, che arrivano a 6.400 se si contano i mercenari, mentre in Vietnam i morti erano stati più di 58.200 su una popolazione di 196 milioni.
Non solo, ma gli Stati uniti venivano da un decennio di tumulti (movimenti dei diritti civili, movimenti studenteschi, rivolte dei ghetti neri): l’ultimo episodio clamoroso era avvenuto nell’ottobre 1972 quando i marinai neri della portaerei Kitty Hawks, che bordeggiava al largo del Vietnam, si ammutinarono contro il personale di bordo. Un decennio di omicidi politici (John Fitzgerald Kennedy, Martin Luther King, Malcolm X, Bob Kennedy), di crescenti spese militari per la guerra del Vietnam e quindi una crisi della bilancia dei pagamenti senza precedenti, tanto che nell’agosto del 1971 gli Stati uniti dichiararono morti e sepolti gli accordi di Bretton Woods (1944) che per 27 anni avevano regolato il cambio delle valute mondiali, e decretarono che il valore internazionale del dollaro non era più ancorato all’oro. Alla rottura della stabilità monetaria internazionale era seguita due anni dopo la prima, più inaspettata e quindi più devastante, crisi petrolifera (ottobre 1973).
D’altronde l’egemonia mondiale degli Usa scricchiolava ovunque: avevano dovuto provocare un colpo di stato (1973) con il generale Augusto Pinochet per riprendere il controllo del Cile “caduto in mano ai socialisti”. Nel marzo del 1974, appena un anno prima della caduta di Saigon, la rivoluzione dei garofani aveva fatto cadere Lisbona “in mano ai rossi”, facendo pendere Angola e Mozambico verso il campo sovietico. Nell’agosto di quell’anno, veniva deposto in Etiopia il Negus Haile Selassie, aprendo la via al regime filosovietico di Mengistu Haile Mariam (1976). Sempre nell’agosto del 1974 si concludeva a Washington lo scandalo Watergate scoppiato due anni prima, con le dimissioni del presidente Richard Nixon.
Insomma, mentre Saigon cadeva, gli Usa erano in preda a una crisi interna ed economica senza precedenti, una perdita di legittimità politica persino della Casa Bianca. La bandiera americana veniva ammainata in mezzo mondo, la sfera d’influenza dell’Unione sovietica sembrava espandersi senza tregua.
Facciamo un salto di 16 anni, siamo nel 1991 e l’Unione sovietica non esiste più, quello che sembrava il competitore economico più pericoloso degli Usa, il Giappone (i giovani non lo ricordano ma negli anni ’80 l’isteria per il pericolo economico giapponese era salita alle stelle) entra in una stagnazione che si prolunga ancora oggi a 30 anni di distanza; il controllo dell’economia mondiale da parte statunitense è totale e gli Usa esercitano un’egemonia planetaria tale da poter guidare una mega coalizione per umiliare (1991) il rais Saddam Hussein dell’Iraq.
Questo salto ci fa capovolgere la prospettiva con cui avevamo guardato quelle immagini dell’aprile 1975: non erano la fine dell’impero americano, erano l’inizio della controffensiva, il segnale del ritorno in forza sulla scena internazionale. Quindi dovremmo andarci cauti con le conclusioni: oggi la Cina sembra uscire vincitrice dalla disfatta Usa in Afghanistan, ma allora era l’Urss che sembrava prendere il sopravvento, e abbiamo visto come è andata a finire.
È da quando sono bambino piccolo che sento parlare di declino americano (in realtà questa tesi circolava anche da prima che io nascessi, eppure sono anziano). Noam Chomsky situa il declino a partire dall’indomani della Seconda Guerra Mondiale, quando gli Usa “persero la Cina”. Addirittura il dibattito infuriava nel 1992 (“Is America in Decline?” Harvard Business Review), l’anno dopo il crollo dell’Unione sovietica. Viene in mente la frase di Hegel per cui “a letteratura vive del suo sentirsi morta”: infatti il famoso libro di Oswald Spengler su Il tramonto dell’Occidente data del 1918, quando lo strapotere occidentale doveva ancora celebrare i suoi fasti.
Ora è vero che l’Urss del 1975 non regge il confronto con la Cina di oggi e che l’equilibrio del potere sembra spostato, ma quel che rende gli Stati uniti così peculiari (e, da un certo punto di vista, così simili all’impero romano) è che più battaglie, più guerre perdono, più accrescono e rafforzano la loro presa sul mondo. Dal 1945 hanno perso praticamente ogni guerra che hanno ingaggiato, ma ogni volta la loro potenza globale (finanziaria, simbolica, tecnologica, linguistica, non solo militare o diplomatica) si è accresciuta.
Mi scrive Victoria De Grazia, storica della Columbia University: “Un passo indietro, un grande balzo in avanti. Ogni volta che gli Stati uniti hanno perso una guerra seria dalla Seconda Guerra Mondiale (guerra di Corea, Vietnam, Iraq/Afghanistan), prende il via una ristrutturazione della società americana. Si pensi agli immensi investimenti in autostrade, istruzione, Arpa, negli anni 1950. Alla Grande Società nei 1970. Fin dagli anni 1990 gli imperialisti liberal vecchio stampo (Joseph Nye, Bound to Lead, 1990) hanno insistito che non c’è soft power senza ricostruire gli Usa in un nuovo modello di un qualche tipo di New Deal. È quel che Joe Biden cerca di fare col suo progetto di infrastrutture Trillion Dollar (…) La realpolitik globale non è il solo modo di guardare alla sconfitta americana in Afghanistan. È obsoleto il pensiero a somma zero, per cui quel che gli Usa perdono è vinto dalla Cina o dall’Urss.”
Se allora spingessimo il paragone Saigon/Kabul oltre le apparenze, oltre le foto a effetto, forse dovremmo chiederci quale tipo di controffensiva gli Stati uniti stanno cercando di organizzare e soprattutto in che modo pensano di riorganizzare la loro società che oggi, proprio come negli anni ’70, sembra sull’orlo della guerra civile.



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Da - https://www.micromega.net/kabul-saigon-declino-americano/


Titolo: Maria Farina I KAZARI: dominatori del mondo.
Inserito da: Arlecchino - Ottobre 29, 2021, 11:53:44 am

Maria Farina
I KAZARI: dominatori del mondo

Conosco la tua tribolazione, la tua povertà – tuttavia sei ricco – e la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana.” [Apoc. II, 9]
Questo versetto è veramente magnifico e inquadra perfettamente la situazione attuale della Chiesa Cattolica. Ma chi sono questi giudei dell’Apocalisse, citati nella lettera all’Angelo della chiesa di Smirne, che si pretendono giudei senza esserlo? Essi non lo sono né per fede, avendo ripudiato la legge di Mosè per preferire il talmud, né per sangue non essendo originari della Giudea, bensì dell’Asia centrale, dell’Europa centrale e dell’est, e più precisamente provenienti dalla Turchia e della Mongolia. Si tratta innegabilmente del popolo kazharo (in turco significa “errante”). Secondo gli storici ufficiali Benjamin H. Freedmann ed Arthur Koestler, il reame dei kazhari dominò il mondo come nazione, dopo la Russia dal VII al X secolo. Anche prima della venuta di Cristo sulla terra, i kazhari avevano già invaso l’Europa orientale. Questi guerrieri furono inizialmente dei pagani che si allearono a Bisanzio (l’Impero Romano d’Oriente) contro i persiani ed i musulmani. Poi il loro re Bulan dovette scegliere tra le tre religioni monoteiste. Il cristianesimo, l’islam, ed il talmudismo. Il re di questi pretesi giudei optò per il terzo, cosa che diede diritto al suo popolo di proseguire la sua dominazione attraverso l’usura, essendo all’epoca il talmudismo ciò che si chiama oggi il giudaismo talmudico. Nel suo libro “Due secoli insieme”, il russo Alexandre Soljenitse da una spiegazione politica a questa conversione determinante. “I capi etnici dei turco-kazari idolatri di questa epoca non volevano né l’islam, per non sottomettersi al califfo di Bagdad, né il Cristianesimo per evitare la tutela di Bisanzio. Così quasi 722 tribù adottarono la religione giudaica.” Qualunque sia il motivo, politico o economico, questa conversione al giudaismo doveva condurre alla loro egemonia. Questa falsa religione deve molto a questo popolo. Perché ci si chiede, senza i kazari, sarebbe mai sussistito il giudaismo talmudico? L’interrogativo resta aperto. – Il re Butan si convertì dunque nell’anno 740. Questa conversione cambiò le cose, altre seguirono massivamente: oramai solo un giudeo poteva accedere al trono perché l’autorità religiosa era il talmud. I rabbini si incaricarono poi di imporlo alle popolazioni. – L’apogeo della dominazione kazhara fu a metà del IX secolo. Il loro reame aveva allora esteso largamente il suo territorio, dall’Europa dell’est all’Europa centrale, su circa 15,3 milioni di chilometri quadrati. I kazhari, questi askhenaziti dell’Europa orientale, non sono quindi semiti, bensì ariani. Essi parlano l’yddish, una lingua che ha preso un gran numero di parole dal tedesco, e che nulla a che a vedere, nemmeno una parola, con l’ebraico antico o biblico di cui ha ereditato solo i caratteri esdraici quadratici. I kazhari furono in seguito cacciati dalla Russia come spesso è loro accaduto nel corso della storia. La capitale dell’Ucraina, Kief, era stata creata da loro ed in loro onore nel 640. Certi autori, tra i quali pure il Freedman, pensano, legittimamente, che la rivoluzione bolscevica sia stata una rivincita del kazari sul popolo russo. I fatti danno credito a questo punto di vista, poiché si sa bene che gli autori maggiori della sovversione in Russia erano tutti giudei askhenaziti, cioè falsi giudei. Ora il 90 % degli askhenaziti sono di discendenza kazhara, secondo Benjamin H. Freedman, Arthur Koestler e John Beaty. Il legame tra questo popolo e l’oligarchia mondialista è stretto, perché i due non fanno che una sola cosa. Osserviamo ciò che analizzava a suo tempo il giornalista Paul Copin-Albancelli sugli uomini che dirigono la franco-massoneria: “… va da sé che un’opera come quella che abbiamo studiato, [la realizzazione della piramide massonica] non potrebbe essere quella di un unico uomo, né quella di alcuni uomini estranei tra loro che si sarebbero incontrati. La sua continuità, più ancora che la sua immensità, rivela questa permanenza di sforzi della quale sono capaci solo le razze che rendono indistruttibili la loro fedeltà alla fede degli avi. Il potere occulto è dunque costituito dai rappresentanti di una razza e di una religione”. Questa razza è appunto la razza giudeo-askhenazita kazhara e questa religione è il giudaismo talmudico.
Pertanto, ciò che si chiama comunemente l’impero, trasse le sue origini da questo popolo sanguinario, da questi askhenaziti di discendenza kazhara che sono globalmente dei rifugiati dell’Europa dell’est. Quindi ai giorni nostri, si è avverato che la stragrande maggioranza dei giudei askenaziti discendenti dal popolo kazaro e l’alta finanza dei Rothschild, Warburg, Soros, Lazard … proviene in pratica tutta da questa razza, che nulla ha a che vedere con la Giudea e con gli Ebrei.

[Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum]
I Kazari

Da Fb del 23/10