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Forum Pubblico => LEGA & 5STELLE - Il CONTRATTO dopo il 4 marzo 2018. => Discussione aperta da: Arlecchino - Ottobre 22, 2018, 01:46:10 pm



Titolo: Di MAIO: chi parla di crisi resterà deluso
Inserito da: Arlecchino - Ottobre 22, 2018, 01:46:10 pm
Governo, Di Maio: chi parla di crisi resterà deluso
22 ottobre 2018, 09:00


Resterà deluso chi in questi giorni parla di crisi del governo M5s-Lega. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a Rtl 102.5. Parlando del rapporto con il premier Giuseppe Conte e l'altro vicepremier Matteo Salvini, Di Maio ha spiegato "Noi ci parliamo, ci capiamo al volo e troviamo una soluzione insieme. C'è sempre stata lealtà tra di noi e andremo avanti 5 anni lavorando al meglio per realizzare il contratto di governo. Non voglio alimentare le speranze di coloro che dicono che questo governo è in crisi: resterebbero delusi...". E sulla manovra ribadisce: "vogliamo sederci a un tavolo con la Ue per spiegarla".

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Da - https://www.agi.it/politica/governo_di_maio-4516613/news/2018-10-22/


Titolo: Altro che sanzioni: secondo Di Maio tutta Europa si ispirerà alla manovra...
Inserito da: Arlecchino - Novembre 05, 2018, 05:52:06 pm
Altro che sanzioni: secondo Di Maio tutta Europa si ispirerà alla manovra italiana

Diventerà "una ricetta" per rilanciare tutti gli altri Paesi, dice il vicepremier in una intervista al Financial Times. Che loda le politiche espansive di Donald Trump

05 novembre 2018, 09:51

Manovra Di Maio ricetta Europa Financial Times

Alberto PIZZOLI / AFP

Il vicepremier Luigi Di Maio, intervistato dal Financial Times, difende la manovra del governo che potrà diventare, "una ricetta per tutti gli altri Paesi". "Non credo che saremo sanzionati - spiega a proposito dei contrasti con la Ue - la procedura sarà avviata ma ci sarà una fase di dialogo" e "crediamo di poter ampiamente ridurre il debito pubblico con una manovra espansiva".

Il leader M5s ribadisce quindi che non c'è alcuna intenzione di uscire dall'eurozona e, "quando gli investitori lo capiranno, lo spread scenderà". Elogi quindi per la politica di Trump: "l'economia americana sta crescendo del 4% grazie alle politiche espansive che tutti ritengono sbagliate: aumento del deficit, taglio delle tasse e investimenti in infrastrutture". "Credo che nei prossimi dieci anni l'Europa andrà nella direzione" di Donald Trump, ha detto Di Maio.

Una ricetta per tutta Europa
"Non scommettiamo sul fatto che l'Italia sia 'too big to fail'. Crediamo di poter ampiamente ridurre il debito pubblico con una manovra espansiva. Sono convinto che possiamo cambiare le regole sull'austerità e gli investimenti, e possiamo rafforzare l'Unione europea e la zona euro per fare del bene dal punto di vista dei diritti sociali", ha aggiunto.

"Ci faremo un tatuaggio per spiegare alla comunità finanziaria che non vogliamo lasciare l'eurozona" ha concluso Di Maio, secondo cui gli investitori sono preoccupati da una "narrativa" secondo la quale il governo vuole lasciare l'euro, ma una volta che gli investitori capiranno che l'Italia non abbandonerà mai l'euro, lo spread calerà.

Come Di Maio si racconta al Financial Times
Di Maio ha raccontato al Financial Times che la sua esperienza lo ha aiutato a capire le difficoltà economiche della regione da cui viene, la Campania. "Vengo dalla provincia di Napoli, un'area con il 60% di disoccupazione giovanile, con alcuni dei più alti livelli di indice di cancro in Europa, un'area molto depressa", ha affermato. "Tra il 2007 e il 2013 siamo stati totalmente ignorati come realtà politica, nel frattempo questo progetto è cresciuto nella società". Sostiene che la sua generazione sia stata tradita dall'establishment politico italiano: "In Italia avevamo diritti sociali legati alla salute, al benessere, alla stabilità dei contratti di lavoro, al diritto alla scuola e alla formazione, avevamo diritto a una pensione sacrificato sull'altare del debito, ma mentre venivano sacrificati il debito cresceva".

Di Maio si è detto fiducioso nella durata della coalizione con la Lega fino a fine mandato e che l'unico modo per ridurre le preoccupazioni degli elettori sul tema immigrazione, bandiera della politica di Matteo Salvini, è stato aumentare la spesa pubblica per il welfare e gli investimenti. "Oggi tutti dicono che la questione più importante è l'immigrazione: è una sciocchezza: tutte le scoperte che ci hanno segnalato il problema più importante sono il lavoro e la disoccupazione", ha affermato. "Se oggi abbiamo sei milioni di italiani poveri in Italia, questo sta causando una tensione sociale che crea anche tensioni con gli stranieri, questo è inevitabile".

L'obiettivo è la conquista dell'Europa
Ha detto anche che il M5s è in trattativa con altri partiti in tutta Europa per creare un gruppo anti-austerità nel Parlamento europeo. Si aspetta che gli elettori alle europee del maggio 2019 diano "un grande scossone" all'establishment politico del continente. "Molti in tutta Europa non si identificano più con nessuna ideologia, né di destra né di sinistra. Il nostro nuovo gruppo manterrà al centro politiche espansive per il lavoro, il reddito, il benessere e l'ambiente. Questi sono i principi su cui vogliamo creare il nuovo Europa."

"Esiste una classe politica in Europa che negli ultimi anni ha creduto nelle politiche di austerità, che alcuni singoli Paesi hanno ripetutamente violato", ha detto. "È una classe politica impegnata in questa teoria economica fallimentare, e anche loro lo sanno, ma non possono permettere a nessuno di violarla perché in qualche modo l'hanno sostenuta per 10, 20 anni, per tutto il periodo della crisi ".
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Da - https://www.agi.it/politica/manovra_di_maio_ricetta_europa_financial_times-4567640/news/2018-11-05/


Titolo: Di Maio al Financial Times: «Basta austerità all’europea, via al deficit ...
Inserito da: Arlecchino - Novembre 05, 2018, 06:00:50 pm
L’intervista
Di Maio al Financial Times: «Basta austerità all’europea, via al deficit spending come Trump»

04 novembre 2018

Bruxelles dovrà accettare la ricetta di sostegno e di ricorso al debito adottata in Italia dal nuovo Governo giallo-verde, destinata a diventare la strada per rivitalizzare la crescita dell’economia europea. Ne è convinto il vicepremier Luigi Di Maio che, in un’intervista pubblicata lunedì dal Financial Times ribadisce che il continente è ormai pronto ad abbandonare la ricetta dell’austerity e a sposare la via dell’ampliamento del deficit del presidente Usa Donald Trump.

«Se la ricetta funziona da noi, dovrà essere ribadita a livello europeo: dovremo applicare la ricetta dell’Italia a tutti gli altri Paesi», afferma il vicepremier del M5S, che si è detto convinto che il dibattito con la Ue sulla manovra di bilancio italiana si risolva prima delle prossime elezioni europee.

«Noi non stiamo scommettendo sul fatto che l’Italia sia “too big to fail”: siamo convinti che potremo ridurre il debito pubblico grazie a una manovra espansiva. Io sono convinto che possiamo cambiare le regole sull’austerità e sugli investimenti, e che potremo rafforzare l’Unione europea e l’Eurozona per migliorare sotto il profilo dei diritti sociali», afferma Di Maio al quotidiano inglese.

    L’altro «spread» 03 novembre 2018
Manovra del popolo: ogni euro in deficit porta solo 35 centesimi al Pil

Il vicepremier ha ammesso che le regole che potranno provocare l’imposizione di una multa all’Italia non cambieranno, ma ha spiegato che si aspetta che il modello italiano di fare ricorso a un aumento della spesa per sostenere l’economia potrà guadagnare consenso tra i membri della Ue. Il M5S sta lavorando con altri partiti in Europa per arrivare a creare una formazione basata su una piattaforma anti-austerità: le prossime elezioni europee provocheranno «un grosso rimescolamento» politico nella Ue.

Anche se non concorda con le politiche di Trump sul fronte ambientale, Di Maio ha sottolineato che l’adozione delle ricette di tagli fiscali e di aumento delle spese adottate oltre Atlantico ha portato a una crescita solida dell’economia Usa: «Credo che nell’arco dei prossimi dieci anni anche l’Europa andrà in questa direzione: l’economia Usa sta crescendo al ritmo del 4% grazie alle politiche espansive di Trump, che tutti dicevano essere sbagliate. Sta aumentando il deficit, riducendo le tasse e investendo nelle infrastrutture».

   

La trattativa sulla manovra 04 novembre 2018

Tensioni nel governo, M5S e Lega cercano un’intesa in vista dell’Eurogruppo

Per quanto riguarda l’Italia, Di Maio ha ribadito che gli investitori sono tratti in inganno da «una narrativa» del tutto errata secondo cui il Governo sarebbe determinato a uscire dall’euro: una volta che gli investitori realizzeranno che Roma non vuole abbandonare la moneta unica, anche i costi di finanziamento del debito si ridurranno: «Dovremmo tatuarci per spiegare alla comunità internazionale che non vogliamo uscire dall’Eurozona», ha ironizzato.

Il vicepremier si è detto sicuro che la coalizione di governo con la Lega di Matteo Salvini durerà fino alla fine della legislatura, sostenendo che il modo migliore per ridurre i timoir legati ai fenomeni migratori è quello di aumentare la spesa per il welfare e per gli investimenti: «Oggi tutti pensano che il tema centrale sia l’immigrazione. Ma questo non ha senso. Tutti i segnali ci dicono che i temi più rilevanti sono il lavoro e la disoccupazione. Se oggi abbiamo sei milioni di poveri in Italia questo provoca una tensione che sfocia in tensioni con gli stranieri. Questo è inevitabile».

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Titolo: Cosa ha detto Di Maio all'intervista in diretta a Quarta Repubblica
Inserito da: Arlecchino - Febbraio 03, 2019, 09:02:12 pm
Cosa ha detto Di Maio all'intervista in diretta a Quarta Repubblica
Il vicepremier intervistato su Rete4 è intervenuto su maggioranza, Salvini, reddito di cittadinanza e migranti

29 gennaio 2019, 07:05

"Non c'è nessuna turbolenza, io e Salvini quando dobbiamo affrontare un problema ci parliamo, lo affrontiamo insieme". Intervistato a 'Quarta repubblica su Rete4 il vicepremier e capo politico del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio assicura subito sulla tenuta del governo.
Salvini e il caso Diciotti
Quanto alla denuncia del ministro dell'Interno, Di Maio che la decisione sui migranti della nave Diciotti non è stata di Salvini ma di tutto il governo. Quindi ha ricordato che il ministro Salvini "ha detto sempre che non si aspettava nulla dal M5s e che voleva farsi processare". La decisione ha insistito Di Maio - è di tutto il governo: "Ci siamo tutti e non credo neanche sia giusto relegare le decisioni del ministro dell'Interno". "È assurdo", ha proseguito Di Maio, "che sia sotto processo solo il ministro dell'Interno". Che ha risposto alla domanda se avrebbe votato a favore dell'autorizzazione al processo per Salvini: "Lui ha detto 'non voglio aiuti, voglio farmi processare'. Il tema non si pone più in giunta, è la volontà del ministro".

Di Maio ha ricordato che in quei giorni sulla vicenda si è sentito continuamente con Salvini e il premier Conte: "Condividevamo in maniera granitica le decisioni. Io - ha aggiunto - non scappo dalle mie responsabilità mai". "Se avessi avuto paura di una denuncia - ha risposto - non mi sarei candidato con il M5S. Così non mi sarei fatto così tanti nemici".

Redistribuzione dei migranti
L'Italia lavora con l'Ue per la redistribuzione dei migranti ma per quanto riguarda la Sea Watch "se dovesse servire siamo pronti anche all' incidente diplomatico" e portare i migranti in Olanda. "Gli incidenti diplomatici con l'Italia li hanno fatti tutti - ha aggiunto - e ora è il momento di cominciare a reagire".

Costo del lavoro e reddito di cittadinanza
"Il lavoro si riesca a creare se abbassiamo il costo del lavoro", ha detto poi Di Maio.  "Un po' alla volta - ha detto - abbasseremo il costo del lavoro" alle imprese. Di Maio ha assicurato che la prossima settimana firmerà il decreto ministeriale per l'abbassamento del 30% del premio Inail.

La settimana prossima partirà il sito internet per il reddito di cittadinanza, ha poi assicurato il vicepremier. "Ci saranno tutti i documenti da preparare nel mese di febbraio" e a marzo si faranno le domanda via internet o alle Poste ma non ai centri per impiego. Chi verrà ammesso dal 27 aprile vedrà liquidato il primo beneficio. Saranno coinvolti 5 milioni di italiani, 1,7 milioni di nuclei familiari, 225 mila diversamente abili e 500 mila pensionati minimi (per le pensioni di cittadinanza).

Riduzione dei parlamentari
Entro l'estate vanno approvate la legge Costituzionale "per ridurre di un terzo i parlamentari" e la proposta di legge per il taglio degli stipendi dei parlamentari. L'iter della riforma costituzionale per tagliare i parlamentari partirà a febbraio ed entro settembre potrà essere portata a casa.

Di Maio ha spiegato che i migranti sulla Sea Watch devono avere "il massimo dell'assistenza" e l'Italia è disposta al corridoio umanitario per portarli in Olanda "in aereo che è più dignitoso", perché se la bandiera sulla nave è olandese "quelle persone devono andare in Olanda" e se la nave ha violato le regole bisogna responsabilizzare l'Olanda.

"Tutti quelli che si oppongono al governo - ha aggiunto Di Maio - l'unico argomento che possono trattare sono i migranti" e i politici "possono andare sul ponte della nave a dire che bisogna aiutare quelle persone perché lì ci sono persone che non li conoscono: se no direbbero non vi occupate di noi, perché in questi anni avete prese in giro" tanta gente.

Presidenza della Consob
Sul presidente della Consob "C'è un accordo di governo", ha poi concluso Di Maio, aggiungendo: "Poi ovviamente è una decisione del presidente del Consiglio con la firma del decreto del presidente della Repubblica".
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Titolo: Di Maio accusa: “Banche e politica sempre a braccetto. Ecco i veri colpevoli”
Inserito da: Arlecchino - Febbraio 03, 2019, 09:40:02 pm
Carige, Di Maio accusa: “Banche e politica sempre a braccetto. Ecco i veri colpevoli”
Il vicepremier elenca i consiglieri di destra e sinistra e grandi debitori. La replica: s’improvvisa investigatore
Pubblicato il 02/02/2019 - Ultima modifica il 02/02/2019 alle ore 07:15

FEDERICO CAPURSO
ROMA

Rimbomba, nell’aula vuota di Montecitorio, la voce di Luigi Di Maio. «Alessandro Scajola, Luca Bonsignore, Giovanni Marongiu, Alessandro Repetto». E ancora, «Francesco Bellavista Caltagirone, il Gruppo Messina, Beatrice Cozzi Parodi, Prelios, Enrico Preziosi». In un’atmosfera da tribunale, di fronte a pochi sparuti deputati, il vice presidente del Consiglio mette all’indice uno dopo l’altro «chi ha contribuito al fallimento di banca Carige». Uomini legati a partiti «di destra e di sinistra» che adesso, minaccia Di Maio, dovranno «pagare le conseguenze dei loro errori». Al di là dei processi e di altre noiose formalità.

Nella strategia pentastellata, che sempre si muove sulle frequenze della comunicazione, i “colpevoli” indicati dal vice premier dovranno salire sul patibolo per immolarsi a una causa ben precisa: saranno loro, non il governo, i responsabili di un’eventuale futura nazionalizzazione di Carige. Perché ciò che spaventa davvero Di Maio è dover intervenire con dei soldi pubblici per salvare una banca, come fatto dai precedenti governi targati Pd. Ancora «non sappiamo se intervenire con soldi pubblici, ma se lo faremo, allora la banca diventerà dei cittadini - dice Di Maio -. Non come in passato, quando i soldi venivano usati per coprire quello che in pochi avevano causato». Per il futuro, vengono promesse norme che sono però di competenza dell’Unione europea, come «la distinzione tra banche d’affari e banche commerciali». Ma vanno soprattutto «spezzati i legami con la politica». Per questo, annuncia «una norma sulle porte girevoli, una seria legge sul conflitto di interessi, nuovi vertici per Consob». E se arriverà anche la nazionalizzazione, ai “colpevoli” finiti sulla lista di Di Maio «il governo chiederà di restituire i mega bonus che hanno incomprensibilmente incassato, visto il disastro combinato».

L’elenco di chi deve salire sulla gogna pentastellata è studiato ad arte. Creato selezionando dal consiglio di amministrazione di Carige solo quattro consiglieri su quindici. I riflettori sono puntati su chi aveva legami con la «vecchia politica»: Alessandro Scajola, fratello dell’ex ministro del Pdl Claudio; Bonsignore, figlio di un ex eurodeputato dell’Udc; Marongiu, sottosegretario di Prodi; Repetto, ex presidente della provincia di Genova e parlamentare dell’Ulivo. Se però questo è il metodo - fanno notare le opposizioni - Di Maio ha dimenticato di citare l’avvocato Guido Alpa, che in Carige ha ricoperto incarichi di prestigio ed è stato a lungo seduto in cda. Forse - ipotizza il portavoce di Forza Italia Giorgio Mulè - l’avvocato genovese è stato espunto perché “maestro” dell’attuale premier Giuseppe Conte, che con il suo studio collaborò fino a poco tempo prima di salire a palazzo Chigi.

L’attacco del vice presidente del Consiglio è diretto anche ai gruppi imprenditoriali che hanno attinto alle casse della banca ligure. Dai 450 milioni erogati «con estrema leggerezza» al gruppo Messina, ai 35 milioni per un mutuo concesso al gruppo Acqua Marcia di Francesco Caltagirone. «Ma quando la società Acqua Marcia ottenne i prestiti - si difende Caltagirone -, si trovava in uno stato di assoluta solidità finanziaria. È andata in crisi in conseguenza dell’inchiesta dei pm sul Porto di Imperia, in conclusione della quale sono stato assolto in via definitiva in tutti e cinque i procedimenti». Di Maio «si improvvisa investigatore», punge il governatore della Liguria Giovanni Toti, «ma se leggesse i giornali scoprirebbe che i responsabili della crisi di Carige sono già stati individuati dai magistrati di Genova: nove condanne, già in giudizio di appello, a partire dall’amministratore delegato».

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Da - https://www.lastampa.it/2019/02/02/economia/carige-di-maio-accusa-banche-e-politica-sempre-a-braccetto-ecco-i-veri-colpevoli-X1oLxez8q2ddhsT1fYYLgM/pagina.html