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Titolo: Virginia PICCOLILLO. Francesco Bellomo, la borsista: «Così il pm delle pari ...
Inserito da: Arlecchino - Dicembre 13, 2017, 12:48:42 pm
Francesco Bellomo, la borsista: «Così il pm delle pari opportunità mi spingeva a inviare foto intime»

L’aspirante magistrata al corso di Bellomo.
Il Pg: il suo collaboratore Nalin va sospeso

Di Virginia Piccolillo

ROMA «Continue vessazioni di carattere anche sessuale», l’obbligo a «indossare minigonne e tacchi alti», il «timore ingenerato nelle ragazze dal direttore della Scuola, Francesco Bellomo, ma anche dal dottor Nalin». Nel sexgate delle toghe venerdì riflettori accesi sul pm anti-violenza di Rovigo, Davide Nalin. Mentre anche la procura di Milano valuta se aprire un’indagine, il Csm analizzerà la richiesta del Pg della Cassazione, Pasquale Ciccolo, di sospenderlo dall’attività di magistrato per il «grave» ruolo avuto nella vicenda: un po’ da «mediatore», un po’ da postino delle minacce di Bellomo alla borsista che finì in ospedale dallo stress, convincendo il padre ad appellarsi al Consiglio di Stato.

L’incolpazione
Nelle carte, inviate a tempo di record dal Consiglio di Stato, le parole della ragazza che aveva una relazione con Bellomo: «Il dott. Nalin prese a contattarmi per farmi comprendere gli errori logici che commettevo» (è il metodo «scientifico» -sessuale rivendicato al Corriere da Bellomo così: «Anche Einstein veniva attaccato da chi non lo capiva»).
«Nalin — prosegue la ragazza — aveva assunto la veste di “mediatore”, e quando il nostro rapporto attraversava momenti critici, interveniva analizzando pacatamente le mie reazioni». Per lei non è un sostegno, ma un obbligo: «Quando mi è stato detto che avrei dovuto parlare di cose intime con Nalin ho provato un forte imbarazzo». Non accade una volta sola, ma «ogni volta che c’era un dissidio con il consigliere subito interveniva Nalin». Era gentile, dice, ma «contribuiva alla compenetrazione tra piano personale e professionale». Le evidenziava «errori logici». Ma non si parlava di matematica, ma di sesso forzato: «Ricordo una volta che Bellomo si è arrabbiato perché ho indugiato a inviargli una foto mia intima. Non era la prima volta che me la chiedeva. Gliene avevo inviate già altre. Subito dopo è intervenuto Nalin chiedendomi notizie del perché non volessi rispettare i patti con il consigliere». Ma il pm del pool Pari Opportunità sapeva? No, ma assicura la ragazza: «Dopo aver saputo mi ha invitato a inviare la foto».

«Ero terrorizzata»
C’è di più: la minaccia della denuncia. «Aspiravo a superare il concorso in magistratura e non volevo la denuncia», dice la ragazza quando racconta perché rimane «terrorizzata» dall’arrivo dei carabinieri che, su pressione di Bellomo, le notificano l’avviso di conciliazione. Nalin fa leva su quel timore. Quando «alla richiesta di Bellomo di definire i giorni in cui trascorrere insieme le ferie, ho esitato perché sapevo che per ogni impegno preso con lui era derogabile solo per cause di impossibilità assoluta», riferisce, comincia «a contestarmi il reato di truffa» e a «spiegarmi che si trattava di un medesimo disegno criminoso».

Un «clima di soggezione psicologica», censura il Pg, che evidenzia le «vessazioni anche di carattere sessuale» e «lo stravagante, se non aberrante, regolamento (dress code) di cui Nalin era a conoscenza». Una condotta «grave» che per far avere «indebiti vantaggi sessuali a Bellomo», scrive il Pg, arreca un «irrimediabile» danno alla credibilità e all’immagine della magistratura che «non può ridursi a un trasferimento». Nalin deve essere sospeso.

12 dicembre 2017 | 22:33
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Da - http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_dicembre_12/caso-giudice-minigonne-cosi-pma-pari-opportunita-mi-costringeva-inviare-foto-intime-d7525dfc-df80-11e7-b8cc-37049f602793.shtml