Titolo: Gianluca Nicoletti. - L’horror in salsa italiana risse da stadio e battaglie Inserito da: Admin - Novembre 03, 2012, 04:19:14 pm Editoriali
02/11/2012 L’horror in salsa italiana risse da stadio e battaglie Gianluca Nicoletti Più che una notte di Halloween è stata una battaglia. Ora tutti i santi del Paradiso avrebbero pieno diritto di dirci: «Allora ce la riprendiamo la nostra festa?» Il bollettino di guerra della notte della grande zucca, nella sua rilettura mediterranea, sembra ispirato più a un film horror di John Carpenter che al tenero bussare di porta in porta con l’ innocente ricatto «dolcetto o scherzetto?». Siamo stati proprio bravi, abbiamo trasformato un’occasione di spensieratezza in una rissa da stadio; spiace ammetterlo, ma segna la vittoria indiscutibile di tutti i più acerrimi nemici delle zucche sogghignanti. E’ giusto così, se le cose devono prendere questa piega ha ragione padre Amorth, che a lungo tuonò contro quella che pensavamo una festa per i nostri bimbi, mettendoci in guardia sul fatto che avremmo rischiato di partecipare a un baccanale satanico. Con lui tutti quelli che, a ogni vigilia di Halloween, hanno tirato fuori la storia della festa consumistica, della depravazione nascosta sotto il mantello di ogni strega, del vilipendio alla tradizione, dell’essere schiavi delle mode yankee… Magari diffondono il loro zelo catartico via Facebook, che è notoriamente stato inventato a Voghera, o sorseggiando Coca Cola, classica tisana di ogni nonna italiana doc. Bisogna ammetterlo, anche se ci fa male, che c’ha visto lungo Vito Siciliano, sindaco di Binetto, vicino a Bari. Ieri l’altro aveva firmato un’ordinanza anti Halloween e almeno nel suo comune a nessuno zombie, lupo mannaro o vampiro è stato permesso di circolare per strada. Abbiamo tutti sorriso, anche preso un po’ in giro il prete di Santa Maria La Nova in provincia di Salerno, che da due anni obbliga i suoi parrocchiani più zelanti a travestirsi come il loro personale santo protettore. Per dare l’esempio lui, che si chiama Marcello, si veste da Papa, seguito da San Giovanni decollato e Santa Lucia con le pupille nel piattino. Anche nell’iconografia dei santi ci si può sbizzarrire in travestimenti splatter, l’importante per il buon parroco era non cedere alla pericolosa promiscuità sessuale, quella che a suo parere trasuda da ogni festa in costume stregonesco. Magari gli eccessi fossero stati nel contravvenire al precetto della moderazione delle pulsioni carnali. Sarebbe alla fine stata una colpa veniale, una piccola uscita dalla retta via, una modesta botta di vita consumata tra le bollicine di un prosecchino galeotto tra ragionieri con la mano artigliata di Freddy Krueger e casalinghe addobbate, sopra e sotto, da satanasse in bollore. Invece ha prevalso il peggior istinto da teppistelli viziati, quello che riemerge in ogni cronaca dai luoghi eccelsi delle movide cittadine. Ancora una volta hanno vinto su tutti i figli di papà divorati da overdose di cachemire, gli arrabbiati delle periferie, gli antagonisti, i nipotini della lupa e tutte le brave persone che si sono lasciate fagocitare ogni grammo di cervello dai loro mascheramenti, come fossero stati posseduti dagli spietati fanta evisceratori, di cui avevano assunto le fattezze. Un apocalittico Halloween che cade nell’ anno della fine del mondo, ma se mai ce ne fosse un altro, dalle nostre parti è meglio che tornino a vestirsi da Pulcinella e Balanzone, se siamo incapaci di giocare con i morti viventi, meglio accontentarsi di farlo con i nostri immortali luoghi comuni. da - http://www.lastampa.it/2012/11/02/cultura/opinioni/editoriali/l-horror-in-salsa-italiana-risse-da-stadio-e-battaglie-FmeM84Wd5BiMmfsJ5w869M/pagina.html |