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Forum Pubblico => ITALIA VALORI e DISVALORI => Discussione aperta da: Admin - Gennaio 10, 2012, 10:18:25 am



Titolo: PAOLO MASTROLILLI. Filantropia bizantina
Inserito da: Admin - Gennaio 10, 2012, 10:18:25 am
10/1/2012

Filantropia bizantina

PAOLO MASTROLILLI

In Italia siamo diventati così bizantini, che non si riesce più nemmeno a fare filantropia. Lo dimostra la vicenda dei finanziamenti che Diego Della Valle ha offerto per il restauro del Colosseo.

Le procedure dell’intervento sono state «censurate» dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Negli Stati Uniti avrebbero ringraziato, messo una targa da qualche parte, e il monumento sarebbe rimasto in piedi per le generazioni future. In Italia invece storciamo il naso, perché un ipotetico donatore alternativo avrebbe potuto offrire più soldi. Intanto dal Colosseo continueranno a cadere pezzi, nella speranza di non vedere la replica di quanto è successo a Pompei o alla Domus Aurea.

Proprio due giorni fa, il presidente del Consiglio Mario Monti aveva detto una cosa che dovrebbe sembrare evidente, a chiunque viva in una economia di mercato: essere ricchi non è una colpa, a patto di aver fatto i soldi onestamente e di aver pagato le tasse. Chi ha ottenuto molto dalla società in cui vive, però, avrebbe anche il dovere di restituire qualcosa alla comunità, sotto forma di filantropia. Una maniera logica di invitare gli italiani a cambiare mentalità, tanto nell’approccio al capitalismo, quanto in quello alle opere di bene pubblico.

Questo è un concetto profondamente radicato negli Stati Uniti. Qualche anno fa ci capitò di intervistare Bill Gates, che sembrò stupito quando gli chiedemmo perché non intendeva passare tutti i suoi beni ai figli: «Certamente li aiuterò, ma devono capire che ognuno ha il dovere di lavorare per costruire il proprio futuro. Io non avrei mai potuto guadagnare tutti questi soldi se avessi vissuto in un altro Paese, e quindi ritengo mio dovere restituirne la maggior parte alla società che mi ha consentito di farli». Da qui la nascita della sua fondazione, che fa un lavoro fondamentale soprattutto nel campo della ricerca scientifica e medica.

Le università americane sono piene di cattedre, istituti, interi campus finanziati da ricchi, che vogliono restituire qualcosa alla comunità. In cambio ricevono l’onore di dare il proprio nome alla istituzione che aiutano, più le detrazioni fiscali concesse a chi regala soldi. La storica New York Public Library ha appena completato una ristrutturazione costata 50 milioni di dollari, e nessuno si è sognato di rifiutare i fondi offerti dalla privata cittadina Virginia James. Quando il fondatore della Cnn Ted Turner donò un miliardo di dollari all’Onu, chiese di poter indirizzare i soldi verso i programmi del Palazzo di Vetro che riteneva più utili: non ci fu alcuna rivolta contro la sua generosità, perché avanzava simili pretese.

E’ ovvio che Diego Della Valle, finanziando il restauro del Colosseo, ricaverà un grande vantaggio di immagine, ma il Gruppo Tod’s giura che non aveva in programma alcuno sfruttamento commerciale dell’iniziativa. Certo, magari qualche altro filantropo avrebbe teoricamente potuto considerare di offrire di più. Ma questo è un motivo sufficiente per sollevare obiezioni e creare ostacoli, che potrebbero scoraggiare

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