Titolo: Lirio Abbate. Ora Palermo ha il suo re Mida Inserito da: Admin - Marzo 30, 2010, 08:23:53 pm Ora Palermo ha il suo re Mida
di Lirio Abbate È Gaetano Armao, l'assessore più ricco della Sicilia. Arbitra i fondi pubblici ed è consulente di aziende in affari con la Regione. E i magistrati indagano sulle sue attività per capire se è in conflitto d'interessi Sostiene la 'cultura della legalità' da diffondere fra i dipendenti della Regione siciliana ma allo stesso tempo l'assessore Gaetano Armao conclude affari personali con misteriose società britanniche. Storie incongruenti che vedono protagonista il palermitano avvocato amministrativista di 48 anni, ex console onorario del Belize, pupillo 'tecnico' del presidente della Regione Raffaele Lombardo che lo ha nominato da pochi mesi alla guida dei Beni Culturali. Armao sembra non averne mai abbastanza del denaro. Il suo giro d'affari è così alto da farne uno dei primi contribuenti nell'Isola, ma anche uno dei super consulenti con fatturato da capogiro, tanto da dimenticare, come lui stesso ha affermato in un'intervista, che un'azienda che aveva un contenzioso con la Regione gli doveva pagare una parcella da 2 milioni e 400 mila euro. Consulente giuridico del ministro Bondi, l'assessore è anche il Trustee di Stefano Ricucci. È stato Gianfranco Miccichè a scoprirlo, facendolo nominare consulente in aziende a partecipazione pubblica, dove i soldi scorrevano a fiumi. Lombardo gli ha affidato la 'cabina di regia', una sorta di agenzia che decide al posto degli assessorati le somme da spendere per la comunicazione. E mentre in Sicilia le fabbriche chiudono e non si creano nuovi posti di lavoro perché la burocrazia regionale è "nemica dello sviluppo" (come denuncia l'assessore all'Industria Marco Venturi), Armao firma il finanziamento di 2 milioni e 600 mila euro per fiere e campagne pubblicitarie, con partecipazioni a esposizioni da Shanghai a New York e Los Angeles. Londra, la città preferita dall'assessore-avvocato è tenuta fuori. Nella City Armao va a fare shopping, ma in Gran Bretagna ha interessi finanziari. Come risulta a 'L'espresso', è qui che ha sede la Pimlico Properties & Investiments limited (già Rometown limited) società che fa operazioni finanziarie e sembra avere punti in comune con Armao, a cominciare dal grande appartamento di Palermo (del valore di oltre 2 milioni di euro) in cui è residente l'assessore con la sua famiglia e dove aveva sede l'agenzia del consolato del Belize. L'unità immobiliare è stata acquistata dalla società britannica che è pure azionista al 90 per cento della Ambrosetti consultants srl il cui unico amministratore è Emma Ambrosetti, 77 anni, madre di Gaetano Armao. Altri immobili nella disponibilità dell'assessore sono intestati alla Rometown Limited. Perché Armao utilizza ancora oggi beni intestati ad una sigla misteriosa? Di questi retroscena era già a conoscenza Lombardo quando lo ha chiamato nella giunta affidandogli pure il delicato compito di gestire soldi pubblici? Un anno prima, nel maggio 2008 l'avvocato era stato intercettato dai Ros nell'inchiesta di Firenze sui Grandi Eventi. Il commercialista palermitano Pietro Di Miceli, già indagato per mafia e poi assolto, lo coinvolge - e lui accetta - in un affare su cui puntano i riflettori gli inquirenti. Anche i pm palermitani si occupano di Armao dopo le denunce per aggiotaggio presentate a novembre dal capogruppo del Pd all'Assemblea regionale. All'avvocato contestano il ruolo di consulente del gruppo Falck e al contempo di assessore che si occupava di trattare con gli imprenditori sia il maxi risarcimento dovuto per l'annullamento del bando dei termovalorizzatori (un affare da 5 miliardi di euro) che l'eventuale partecipazione del raggruppamento alle nuove gare. I magistrati vogliono pure chiarire se vi è conflitto d'interessi sulla positiva conclusione dell'accordo, portato avanti da Armao e firmato da Lombardo su un rigassificatore che coinvolge l'imprenditrice Margherita Stabiumi, socia di Enel nell'operazione. La Stabiumi che all'epoca faceva coppia fissa con l'assessore (FOTO), dal via libera ricaverebbe una rivalutazione del prezzo di cessione delle azioni: circa 23 milioni di euro. E accanto a lei c'era Armao. (28 marzo 2010) da espresso.repubblica.it |