Titolo: Marco Galluzzo Il premier forse oggi parla in piazza Farnese a Roma Inserito da: Admin - Marzo 04, 2010, 11:19:55 am Verso le regionali
Berlusconi: è un golpe Decreto o intesa sul rinvio Caos liste, Lega disponibile a una norma «antipasticcio». Il premier forse oggi parla in piazza Farnese a Roma ROMA - Assediato dai suoi, indeciso sul da farsi, preoccupato per uno stallo che al momento compromette la corsa elettorale in Lazio e in Lombardia, irritato a tal punto da definire un «golpe» quello che sta succedendo, Berlusconi potrebbe decidere oggi, dopo cinque giorni di silenzio, di scendere in campo e politicizzare la vicenda dell’esclusione delle liste del Pdl. Nei palazzi del governo, fra le scrivanie dei ministri, ieri pomeriggio è rimbalzato un po’ di tutto per sanare il doppio pasticcio del Lazio e della Lombardia. Un intervento normativo che sino a due giorni fa veniva escluso, un decreto interpretativo delle norme di accettazione delle liste elettorali o addirittura un decreto legge, come quello che nel ’95, sotto la presidenza Scalfaro, allungò di una settimana i termini per la presentazione (e allora ad usufruirne furono i radicali), fino a pensare ad uno slittamento delle elezioni. Non è chiaro quale strada vorrà prendere il premier. Ma ieri la situazione è comunque, repentinamente, cambiata: nel Pd si intravedono sprazzi di disponibilità per discutere insieme alla maggioranza sia di una norma che metta una toppa al pasticcio amministrativo sia di uno slittamento delle elezioni (ipotesi che avrebbe avanzato Violante anche se poi ha smentito). Sprazzi che persino Di Pietro pare confermare e che hanno un corollario: votare subito anche a Bologna. Un altro cambio di clima è dato dalla Lega. L’esclusione della lista in Lombardia ha modificato l’orientamento del partito di Bossi: Maroni escludeva una nuova norma quando c’era il solo Lazio a ballare, ma da ieri, e Calderoli lo dice apertamente, l’intervento normativo non è più un tabù. Al telefono il Cavaliere ha chiesto informazioni sui precedenti, sulla giurisprudenza, sugli indirizzi attuali che riguardano le decisioni del Tar, organo che in entrambi i casi si troverà a decidere dell’inclusione omeno nella competizione elettorale del Pdl. La piazza, oggi pomeriggio, nella Capitale, per la maratona di protesta della Polverini, potrebbe essere una delle iniziative da cavalcare. Il Cavaliere è stato invitato, ha promesso che farà un salto, ma non è detto che ci sarà veramente. Di certo, poco prima di cena, dovrebbe riunire i parlamentari del Pdl all’hotel Excelsior, un appuntamento che ha voluto lui e al quale dovrebbe essere presente anche Gianfranco Fini. Ieri il capo del governo ha ricevuto (due volte) il ministro Alfano, i coordinatori del Pdl, visto a cena un gruppo di senatori, mentre nel pomeriggio ha registrato degli spot elettorali per le televisioni. Quella attuale resterà comunque una campagna elettorale anomala: niente talk show in tv, per effetto di una decisione della commissione di Vigilanza che lui stesso ha giudicato corretta, comizi ridotti all’osso per ragioni di sicurezza. In un campagna elettorale che stenta a partire, Berlusconi appare al momento defilato, tentato da un atteggiamento di distacco, almeno sino a quando non si risolveranno i due casi. In questo quadro resta sospesa la situazione del partito: in tanti scommettono che dopo il voto Berlusconi farà i conti con le inefficienze interne e con i distinguo del presidente della Camera. C’è chi gli dice di tornare a Forza Italia, chi di azzerare i vertici, chi di realizzare delle primarie interne. Tanti consigli e, al momento, nessuna decisione. Marco Galluzzo 04 marzo 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA da corriere.it |