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Forum Pubblico => Gli ITALIANI e la SOCIETA' INFESTATA da SFASCISTI, PREDONI e MAFIE. => Discussione aperta da: Admin - Gennaio 03, 2010, 04:33:45 pm



Titolo: Giuseppe Giulietti. Con la targa a Craxi vogliono riscrivere la storia del Paese
Inserito da: Admin - Gennaio 03, 2010, 04:33:45 pm
Con la targa a Craxi vogliono riscrivere la storia del Paese


Ci abbiamo messo un grande impegno, ma non siamo riusciti a comprendere perchè mai si dovrebbe dedicare una strada a Bettino Craxi. Per fortuna ci hanno aiutato le molte dichiarazioni rilasciate da diversi esponenti del sedicente "partito dell'amore" che, senza nulla concedere alla retorica e alla finzione, ci hanno fatto sapere che non si tratta solo e soltanto di onorare un amico scomparso, ma di riscrivere la storia di questi ultimi decenni.

Ci dispiace che alcuni amici e compagni, e non solo del Pd, facciano finta di non comprendere, ma dietro quella targa c'è anche il progetto di riscrivere la storia, di ribaltare i ruoli, di trascinare sul banco degli imputati quei giudici, quei poliziotti, quei politici, a cominciare da Enrico Berlinguer, che non si piegarono ad una idea malata e degenerata della poltica e del rapporto tra amminsistrazioni e affari. Non a caso i più interessati a questa operazione, politica e mediatica, sono i berlusconiani delle origini, ai quali sta a cuore non il ricordo del passato e neppure la memoria dell'amico di un tempo, ma la cancellazione delle responsabilità, la cancellazione delle sentenze, una sorta di amnistia postuma che sia la premessa per quello che sta per arrivare.

Comprendiamo la richiesta della famiglia, ma l'operazione complessiva è talmente palese e trasparente che non può certo trovare forma alcuna di copertura da parte delle autorità poltiche, istituzionali e costituzionali.

Non occorre essere iscritti ad un fantomatico partito dei giudici per concordare con le parole, sagge e autorevoli, prounciate dal dottor Borrelli che ha voluto ricordare come Craxi si è sottratto al giudizio e dal giudizio, preferendo la latitanza.

Non sono parole d'odio o di rancore, ma semplicemente parole vere e incontestabili.

In un paese civile, probabilmente, il giudice Borrelli sarebbe stato proposto per la carica di senatore a vita per aver contribuito a liberare l'Italia da una piovra che stava corrodendo l'ordinamento democratico.

Forse non sarebbe una cattiva idea cominciare a raccogliere le firme per formalizzare una simile proposta.

Pensiamoci...

Giuseppe Giulietti

(30 dicembre 2009)
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