Titolo: Guido Olimpio Probabile la risposta con attentati kamikaze Inserito da: Admin - Dicembre 29, 2008, 10:51:14 am L'analisi del conflitto
Probabile la risposta con attentati kamikaze Nel mirino le reti logistiche di Hamas Tagliare le vie di accesso di armi e uomini dall'Egitto per lasciare a secco i guerriglieri islamici Prima di lanciare la probabile offensiva di terra, Israele vuole neutralizzare la struttura di «comando e controllo» di Hamas. I devastanti raid aerei, con centinaia di vittime, hanno sicuramente provocato danni ma non hanno impedito – come altre volte – che i militanti riuscissero a lanciare dei razzi. Alcuni missili – probabilmente forniti dagli iraniani – hanno raggiunto la cittadina di Ashdod, a 38 chilometri dalla striscia di Gaza. Una conferma delle segnalazioni dell’intelligence che aveva avvertito: Hamas ha allungato il raggio d’azione dei suoi ordigni. LE PROSSIME TAPPE - In questa fase si possono segnalare i seguenti punti. 1) Israele ha iniziato ad ammassare forze terrestri attorno alla Striscia ed ha annunciato un richiamo di riservisti. Chiare indicazioni della volontà di «entrare» a Gaza con blindati e fanteria 2) I palestinesi continuano con i lanci di razzi e, se riusciranno, cercheranno di colpire con gli attentatori suicidi. 3) Verrà intensificata da parte israeliana la caccia «agli uomini dei missili» palestinesi. E’ tuttavia possibile che Hamas, imitando l’Hezbollah, abbia costituito cellule autonome di lanciatori. Una tattica facilitata dalle caratteristiche tecniche degli ordigni. Quasi rudimentali, sono facili da usare, si nascondono bene. 4) Israele ha effettuato un buon numero di incursioni per neutralizzare una quarantina di tunnel al confine tra Gaza ed Egitto. Sono la linea logistica vitale per Hamas. Attraverso le gallerie passa di tutto: dai consiglieri iraniani alle armi. Se si taglia questa «vena» per i palestinesi sarà ancora più dura e non resterà che la via del mare anche se i controlli israeliani la rendono ardua da percorrere. 5) E’ probabile che l’eliminazione di alcuni capi militari palestinesi sia seguita dall’uccisione di quadri politici. Un modo per accrescere le difficoltà del movimento. Non bisogna dimenticare che la leadership di Hamas non è compatta e sono note le rivalità tra i capi che risiedono all’estero (Siria, Iran, Libano) e quelli che vivono sotto le bombe a Gaza. Guido Olimpio 28 dicembre 2008 da corriere.it |