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Titolo: Decreto anti-crisi, dubbi tecnici Camera su coperture e tetto rate mutui
Inserito da: Admin - Dicembre 10, 2008, 10:49:19 am
Decreto anti-crisi, dubbi tecnici Camera su coperture e tetto rate mutui
 

 
 ROMA (9 dicembre) - Dubbi dei tecnici del servizio Bilancio della Camera sulla copertura del decreto anti-crisi appena varato dal governo e sul tetto del 4% previsto solo per i mututi a tasso variabile. Le misure che dovrebbero favorire un maggior gettito per l'erario, contenute nel provvedimento con l'obiettivo di coprire gli interventi di spesa, sono in alcuni casi «non verificabili» altre volte legate alla «volontaria adesione» dei contribuenti, scrivono i tecnici del servizio Bilancio della Camera, che esprimono anche dubbi e chiedono chiarimenti sulle coperture predisposte dal governo.

«Si segnala l'opportunità - spiega quindi il dossier - di indicare esplicitamente quali siano le disposizioni che non trovano autonoma copertura nelle singole disposizioni del decreto». In particolare i tecnici ricordano come le maggiore entrate dovute agli accertamenti, cioè agli incassi dei controlli fiscali, «per la stessa natura dell'intervento prefigurato, non è in genere suffragata da elementi e dati oggettivi, quanto piuttosto da ipotesi e previsioni di maggiore sviluppo dell'attività, spesso non suscettibili di oggettivo risconto».

Altre norme che dovrebbero fornire gettito sono «misure a carattere tributarie, quali il riallineamento dei valori fiscali dei bilanci delle società, che implicano una volontaria adesione da parte dei contribuenti». Le stime in questo caso - viene rilevato - devono essere fatte con criteri «il più possibile cautelativi» tenendo anche conto che «si tratta generalmente di misure che, a fronte di entrate immediate di carattere temporaneo, determinano effetti di minore gettito destinati a prolungarsi per un certo numero di esercizi successivi».

Sul Fas poi i tecnici osservano che «il fondo sia stato di recente già oggetto di riduzioni». Perciò «risulterebbe utile disporre di un quadro complessivo dell'attuale situazione contabile del Fas, nonché di un quadro delle nuove finalizzazioni, con indicazione della natura, di parte corrente o capitale delle stesse, delle somme per le quali è stata disposta una diversa destinazione in virtù degli interventi di riduzione del Fondo finora operati».

I mutui. La norma del decreto anti-crisi che fissa un tetto del 4% per i soli mutui variabili potrebbe provocare il ricorso da parte di coloro che hanno invece contratto un mutuo a tasso fisso sopra a questa soglia, affermano poi i tecnici del Servizio Bilancio della Camera che evidenziano anche che le stime sugli eventuali beneficiari del bonus familiare sono incerte e «si potrebbero determinare squilibri tra la domanda del bonus e le risorse a disposizione».

Intanto la crisi finanziaria si fa sentire e già si pensa alla necessità di rimpolpare le risorse per gli ammortizzatori sociali, con l'obiettivo di alimentare la cassa integrazione per i lavoratori che perderanno il posto. Modifiche sono poi attese, ma anche in questo caso servono risorse, per allentare la stretta introdotta sul bonus energia del 55%. Mentre i deputati dell'opposizione - in particolare Antonio Borghesi dell'Idv e Enrico Farinone del Pd - chiedono di correggere anche la «discriminazione» tra tassi variabili, con il tetto al 4%, e i tassi fissi.

Tremonti-bond. La norma che introduce i «Tremonti-bond», per sostenere in caso di necessità le banche messe in difficoltà dalla crisi, non individua l'ammontare delle risorse necessarie demandando questo aspetto a un decreto del presidente del Consiglio, seppure con alcune cautele. Ma, le modalità di copertura individuate «possono essere considerate ammissibili (...) solo in considerazione della temporaneità delle misure (fino al 31 dicembre 2009), dell'eccezionale e della straordinarietà dell'evento che il provvedimento potrebbe essere volto a fronteggiale e del quale sono imprevedibili le conseguenze finanziarie che dallo stesso potrebbero derivare». Ad affermarlo sono ancora i tecnici del Servizio Bilancio della Camera che evidenziano come «tale disposizione pur se volta a garantire la tempestività dell'intervento giustificata dalla situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali deve comunque assicurare il pieno rispetto del principio costituzionale che sancisce la necessità della copertura a livello legislativo delle nuove o maggiori spese».

Infatti, aggiungono i tecnici, le modifiche che sarebbero apportate inciderebbero sulle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa che sono iscritte in bilancio in forza di decisioni prese dal Parlamento e modificherebbero anche l'ammontare del «massimo ricorso al mercato», valore che viene indicato nel primo articolo della Finanziaria.
 
da ilmessaggero.it