Titolo: Merkel e Sarkozy: si allentino per qualche tempo i criteri di Maastricht Inserito da: Admin - Novembre 26, 2008, 11:09:35 am L'ue orientata ad accontentarli, via libera anche al ritorno degli aiuti di Stato
Merkel e Sarkozy: si allentino per qualche tempo i criteri di Maastricht Il cancelliere tedesco e il presidente francese chiedono di permettere sforamenti del rapporto del 3% deficit/Pil PARIGI(FRANCIA) - Il cancelliere tedesco, Angela Merkel e il presidente francese, Nicolas Sarkozy chiedono all'Unione euopea un temporaneo allentamento dei criteri di Maastricht, a partire dal tetto del 3% del rapporto deficit/pil, per consentitire ai paesi membri di fronteggiare la crisi economica e finanziaria. In un articolo congiunto, pubblicato su Le Figaro e sul Frankfurter Allgemeine Zeitung, la Merkel e Sarkozy chiedono che i criteri di Maastricht siano applicati «con flessibilità». Un punto del Pil europeo «è un buon obiettivo per il rilancio dell'economia dell'Ue»: hanno dichiarato la Merkel e Sarkozy che si sono incontrati a Parigi. LA RICHIESTA - La Merkel e Sarkozy si riferiscono in particolare a quei paesi di Eurolandia che probabilmente non riusciranno a mantenere l'obiettivo del 3% del rapporto deficit-Pil a causa di «circostanze straordinarie». Questo, sottolineano la Merkel e Sarkozy, non può essere evitato nelle circostanze attuali. I litigi sui criteri di deficit devono essere evitati durante la crisi, sottolineano i leader di Germania e Francia. «I contrasti sulle condizioni per l'apertura di procedure (di infrazione) per deficit (eccessivo) devono essere concluse rapidamente», hanno osservato la Merkel e Sarkozy, sottolineando che è urgente affrontare il risanamento delle finanze degli stati membri. «Stiamo vivendo la più grande crisi bancaria internazionale degli ultimi settanta anni - hanno proseguito -. Presumibilmente, la situazione economica sarà in parecchi stati europei così cattiva come non lo è da molto tempo. Questi paesi registreranno una crescita negativa nel prossimo futuro». Il Patto di stabilità e di crescita prevede per circostanze straordinarie «misure speciali», hanno ricordato la Merkel e Sarkozy, secondo i quali l'economia mondiale si stabilizzerà nel 2009 e poi potrà crescere di nuovo con più forza. «Tuttavia - hanno concluso - non è possibile contare» su questo scenario. «I mercati finanziari, nonostante il massiccio sostegno al settore bancario in tutti i nostri paesi, sono ancora in una situazione difficile». La cancelliera tedesca e il presidente francese, hanno invitato quindi «tutte le banche e gli istituti finanziari a utilizzare ampiamente l'aiuto offerto loro e continuare a sostenere l'economia con il credito» COMMISSIONE EUROPEA - Una richiesta quella dei leader di Francia e Germania che sarà fatta propria anche dalla Commissione europea. Al fine di «evitare una spirale negativa tra crisi finanziaria e crisi dell'economia reale», la Commissione Europea varerà mercoledì un pacchetto di misure con le quali «vuol evitare la corsa alle sovvenzioni». E proprio per questo, apre tuttavia uno spiraglio proponendo «un inquadramento temponaneo degli aiuti di stato alle imprese che faciliti il loro finanziamento sui mercati» secondo quanto anticipato da un alto funzionario della Commissione Europea. Destinataria: l'industria con un'attenzione particolare alle Piccole e medie Imprese. Anche il settore dell'auto, che preoccupa molti stati membri a cominciare dall'Italia, per la quale c'è anche, secondo un altro funzionario, «la possibilità di aiuti orizzontali a favore della ricerca, dell'auto pulita. Ma ci sono, per l'industria dell'auto anche Fondi UE e prestiti della Banca Europea degli investimenti (BEI)» che, nel loro insieme, dovrebbero passare dai 10 ai 15 miliardi di euro l'anno. Il tutto secondo il principio: a situazione eccezionale, misure eccezionali. A definire la durata del periodo temporaneo, saranno «le previsioni economiche che l'Esecutivo di Bruxelles adotta su iniziativa del commissario europeo all'economia, Joaquin Almunia, le quali testimonieranno quando la crisi sarà finita». E questo vale per la concorrenza come per il possibile sforamento del tetto del 3% del deficit di bilancio che sarà ammesso, al fine di rilanciare i consumo e l'occupazione, per un periodo temporaneo in base alla flessibilità prevista dal Patto di Stabilità rivisto nel 2005. 25 novembre 2008 da corriere.it |