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Titolo: L'"Australiana" è un virus forte e ad alta diffusione.
Inserito da: Admin - Settembre 16, 2008, 05:23:36 pm
TECNOLOGIA & SCIENZA   

L'"Australiana" è un virus forte e ad alta diffusione.

Sarà ancora più decisivo il vaccino

In Europa potrebbe ammalarsi il 25% della popolazione. A rischio bimbi e anziani

Influenza, tre volte più contagiosa

Gli esperti: "Importante vaccinarsi"

Gli epidemiologi avvertono i governi: "La prossima pandemia è imminente, preparatevi"


 VILAMOURA (Portogallo) - E' molto "cattiva", si diffonde velocemente e viene dall'Australia. E' questo l'identikit della nuova influenza, che in Europa rischia di contagiare una persona su quattro. L'epidemia della prossima stagione invernale sarà più intensa rispetto agli anni scorsi e con un numero maggiore di casi, poiché determinata da tre virus "completamente nuovi con, in particolare, un nuovo ceppo molto virulento in arrivo dall'Australia". Ad affermarlo sono gli esperti riuniti a Vilamoura per la terza Conferenza europea sull'influenza, che avvertono: quest'anno sarà ancora più decisivo vaccinarsi. Gli epidemiologi approfittano dell'occasione per mettere in guardia i governi da un altro rischio: "La prossima pandemia è imminente - dicono - e i sistemi sanitari rischiano di farsi cogliere di sorpresa".

Un ceppo più resistente. Una nuova variante del virus influenzale, che potrebbe essere la causa di una grave epidemia, è in arrivo in Europa dall'Australia (da qui il nome "Australiana" del virus stagionale 2008-2009). E proprio in Australia è stato osservato un forte aumento dei casi di influenza nel 2007, risultati superiori di tre volte rispetto agli ultimi cinque anni. C'è quindi il rischio che i casi possano moltiplicarsi anche in Italia. Per la prima volta negli ultimi vent'anni, il vaccino antinfluenzale per la stagione 2008-2009 conterrà tre nuovi ceppi rispetto a quello dell'anno precedente. Questa nuova composizione include il nuovo ceppo A/H3N2 e altri due nuovi ceppi A e B (A/Brisbane e B/Florida).

Soggetti a rischio. Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) il 25% della popolazione europea rischia di contrarre il virus. Due i gruppi di persone a rischio, per cui è fortemente consigliato il vaccino: gli ultra 65enni e chi soffre di malattie croniche. Altre due categorie dovrebbero essere vaccinate, ma questa scelta è dibattuta in campo medico: le donne in gravidanza e i bambini dai sei ai 24 mesi. La prevenzione è suggerita anche a coloro che vivono a stretto contatto con persone a rischio e a tutti gli operatori sanitari.

"Prepararsi a una nuova pandemia". Secondo gli esperti la prossima pandemia influenzale potrebbe essere "imminente", "un rischio prossimo e ineluttabile". E se si verificasse, i sistemi sanitari dei vari paesi potrebbero essere "sopraffatti". Le previsioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) indicano infatti fino a 2,2 milioni di ricoveri nei soli paesi occidentali industrializzati. L'appello di infettivologi e igienisti europei è diretto ai governi, affinché "agiscano in tempi brevi" con la messa a punto di piani per fare fronte a una possibile emergenza.

Così in passato. L'Oms stima che saranno necessari 9-12 mesi per mettere a punto un vaccino una volta scoppiata la pandemia. Da questo discende l'indicazione di fare scorte di antivirali, da distribuire inzialmente per contenere la diffusione del virus. Nel XX secolo si sono verificate tre pandemie influenzali: la Spagnola nel 1918 (oltre 40 milione di morti), la pandemia del 1958 inizialmente comparsa in Asia (1 milione di morti) e quella del 1968, partita da Hong Kong (1 milione di morti nell'arco di sei settimane).

(15 settembre 2008)

da repubblica.it